Ancora sul dissociatore e sull’intervento di Legambiente

La risposta del sindaco Simone Millozzi
Leggo stamani (8 novembre n.d.r.) l’intervento di Sergio Bellagamba di Legambiente sul dissociatore e non posso fare a meno di rispondere. Non c’è peggior interlocutore di chi ha pregiudizi. Di chi ha preso già le sue decisioni, spesso senza conoscere e non è affatto intenzionato a cambiarle. L’intervento di Bellagamba è un concentrato, raro a leggersi, di pregiudizi offensivi, a volte anche odiosi e che sfiorano il razzismo. Cosa c’entrano gli “ucraini”?, oppure perché dire che le pale costruite in una valle senza vento sono truffe se collocate necessariamente in “Campania”? Che i campani e gli ucraini non possono fare anche cose egregie? Lo sa Bellagamba, ad esempio, che la Campania è una delle regioni italiane dove l’eolico è più sviluppato? E’ un male? Si può confondere una regione con un fenomeno malavitoso? Dove ci porterebbe questa logica? Tutto l’intervento di Bellagamba è un pregiudizio. Si permette di definire “soliti furbetti” coloro che probabilmente utilizzeranno tutti gli incentivi legali previsti per realizzare un “dissociatore molecolare”. Perché associare un termine spregiativo alla legittima ricerca di incentivi previsti dalle leggi di questo Paese?
Entrando nel merito. Non credo che disseminare il Paese di piccoli dissociatori molecolari sia meglio che realizzarne di più grandi. Semplicemente credo si debba guardare quanto questi impianti sono inquinanti. Questo accade analizzando i dati che emergono laddove quegli impianti già sono stati realizzati. Semplice, chiarissimo, razionale. Una istituzione si deve basare solo sui dati e sulla realtà dei fatti e non sulle opinioni di Bellagamba che promuove e boccia impianti, non si capisce sulla base di cosa.
Rispetto alle scelte e agli atteggiamenti che il Comune deve tenere: invito innanzitutto Bellagamba ad un maggiore rispetto. Sappia Bellagamba che il sottoscritto, chiedendo l’applicazione della legge regionale sulla partecipazione, ha ottenuto la sospensione delle procedure autorizzative. Sono andato oltre le richieste che provenivano da comitati e ambientalisti che mi chiedevano solo inchieste pubbliche che nulla avrebbero bloccato. La mia decisione non è stata indolore e non tutti l’hanno apprezzata. Bene. Pazienza. Il mio primo imperativo è la salute dei miei cittadini. Al di la dei pregiudizi. E per salute intendo anche quella che salvaguardo realizzando una filiera di trattamento del rifiuto che non ci faccia finire come altre zone d’Italia, con i rifiuti per strada e che ci porti, nel tempo, al superamento della discarica. I rifiuti per strada sarebbero più dannosi per la salute di ogni altra scelta. Infine mi sembrano davvero gravi le affermazioni, peraltro di un esponente di un’associazione come Legambiente, relative a Geofor e ad altre aziende (peraltro confondendo aziende e compagini societarie e non avendo chiari i ruoli di ognuna di queste società; il dissociatore, ad esempio è proposto da Ecofor service). Le responsabilità relative ad alcune inchieste in corso sono personali. E le persone coinvolte, peraltro innocenti fino a sentenza definitiva, hanno già abbandonato i posti di responsabilità. Da ciò a dare un giudizio sommario sulle politiche dei rifiuti di questo territorio la distanza è enorme. Ricordo a Bellagamba che a Pontedera quasi la metà dei rifiuti sono differenziati. Che il nostro territorio ha avuto delle politiche esemplari anche rispetto ad altre zone della Toscana e che con gli slogan e con l’ambientalismo di maniera non si va da nessuna parte.
Pontedera 8 novembre 2010

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7 Risposte a “Ancora sul dissociatore e sull’intervento di Legambiente”

  1. Antonio ha detto:

    Egregio Sig.Sindaco, da bravo avvocato e politico mi sembra proprio che lei stia strumentalizzando frasi usate come esempio. Esempi, proprio come quelli fatti non certo da Bellagamba, per creare allarmismo, paventando rifiuti in strada come in Campania nel caso in cui l’inceneritore di Pontedera non venisse realizzato. Lei forse si è dimenticato i suoi interventi in cui sottolineava che l’inceneritore sarà per rifiuti speciali, o forse si sarà reso conto di aver fatto affermazioni in parte errate.
    Cosa è stato fatto dall’ultimo tentativo di costruire un termovalorizzatore a Pontedera (nel 2007) ad oggi per evitare questa situazione ? Non dimentichiamo che Ecofor vuole costruire una nuova discarica ed un inceneritore.
    Imperativo del Sindaco è sicuramente tutelare la salute dei cittadini, ma essendo Ecofor azienda a maggioranza pubblica, compito del Sindaco è anche quello di evitare sprechi e indirizzare le scelte di tale azienda verso la direzione corretta. Non vorrà costruire un inceneritore che abbia risultati economici peggiori di quello costruito da Geofor ad Ospedaletto e poi scoprire anche che fa male alla salute ?
    Lei accusa Bellagamba di pregiudizi, ma sui giornali locali un giorno leggiamo “sentenza” già scritte dal Presidente e da Assessori della Provincia in cui si afferma che il termovalorizzatore di Pontedera verrà fatto, il giorno successivo quelle stesse persone chiedono scelte condivise. Forse è più corretto dire che la Provincia vuole un AVVALLO e non “una scelta condivisa”.
    Non sarà che la richiesta di partecipazione si tradurrà in una campagna pubblicitaria di Ecofor dagli esiti scontati ?

  2. simone ha detto:

    Egr. Sig. Antonio,
    leggo il suo commento e mi corre l’obbligo di effettuare alcune precisazioni.
    Innanzitutto la questione del dissociatore molecolare proposto da Ecofor Service riguarda esclusivamente lo smaltimento dei rifiuti speciali. Non è certo mia intenzione creare allarmismo, tuttavia credo che bisogna conoscere realmente la situazione che viviamo nella nostra Provincia e poi trarne le dovute conseguenze.
    La metto a conoscenza di alcuni dati che sicuramente già conosce:
    nell’anno 2007 la produzione dei rifiuti speciali a livello di ATO Costa (Prov.di Pisa, Massa, Lucca e Livorno) è stata pari a 4.729.000 di T/A circa, mentre i gestori della sola Provincia di Pisa hanno trattato complessivamente 2.753.000 di T/A di questi, 1.890.000 T/A circa, risultano conferiti agli impianti autorizzati allo smaltimento sul territorio. La Ecofor Service complessivamente smaltisce 220.000/240.000 T/A ed ha una discarica che va ad esaurimento nel 2013. In queste cifre non sono considerati le produzioni dei rifiuti speciali delle aziende con meno di 10 dipendenti quindi i dati suddetti sono ad oggi sottostimati. Riprendendo una considerazione, già espressa sul mio forum:
    “Dobbiamo interrogarci su quali sarebbero le conseguenze se si dovesse arrivare ad una saturazione della discarica senza aver affrontato il problema: sarebbe necessario mandare altrove i rifiuti industriali e questo significherebbe mettere in ginocchio, più di quanto non sia già, il sistema economico imprenditoriale locale. Le alternative sono due: o continuiamo ad utilizzare il metodo delle discariche – qui non soltanto non sono d’accordo, ma esistono anche delle direttive europee che dicono che dobbiamo avviarci al superamento della discarica – oppure – e ancora una volta è la stessa direttiva europea che indica la strada – ci avviamo al trattamento termico dei rifiuti, cercando anche di produrre energia. E’ stato avviato un confronto per cercare di capire quali sono gli impianti che ci consentono di ottenere questo risultato con il minor impatto di tipo ambientale, sanitario e sociale sul territorio. E così è nata la prospettiva di realizzare un dissociatore molecolare, che tengo a sottolineare, è ben vista anche da una parte del mondo ambientalista. Una parte di quel mondo che non è quello del “no a prescindere”, ma di chi è interessato a confrontarsi su soluzioni impiantistiche di minor impatto sul territorio. Vorrei inoltre sfatare una questione: è vero che da un punto di vista normativo il dissociatore molecolare è parificato all’inceneritore, ma è anche vero che la modalità e il processo di combustione è diversa. Come amministrazione del comune in cui dovrebbe sorgere l’impianto abbiamo aperto un confronto pubblico trasparente e partecipato. Quando sono diventato Sindaco, ormai un anno fa, sono stato messo al corrente del progetto esistente e sono voluto andare a vedere un impianto di analoghe dimensioni esistente in Scozia per rendermi conto esattamente di cosa si trattava. L’amministrazione ha poi aperto un confronto con la città, in particolare con il Coordinamento dei Comitati per la corretta gestione rifiuti affinché vi fosse maggiore trasparenza nella scelta e la possibilità di intercettare pareri e opinioni diverse rispetto al progetto. E’ per questo che mi sono posto nelle condizioni di arrivare a un rinvio della conferenza dei servizi che doveva decidere sulla realizzazione dell’impianto, poiché avendo aperto un confronto volevo avere il tempo necessario per un’analisi approfondita del progetto. Per questo è stato istituito un tavolo tecnico con il Coordinamento dei Comitati, l’azienda che propone l’impianto, ovvero la Ecofor Service, e il dirigente dell’urbanistica del Comune di Pontedera. Si sono già svolti diversi incontri, i relativi verbali sono pubblicati sul sito web del Comune. Nel frattempo è stata attivata la commissione consiliare Assetto del territorio, ambiente e urbanistica: i consiglieri comunali hanno incontrato prima i membri dei comitati e successivamente i rappresentanti dell’azienda, per poi effettuare una visita presso la Ecofor Service per comprendere la tipologia del rifiuto trattato. Siamo, dunque, in una situazione in cui c’è un confronto ulteriormente rafforzato dalla mia richiesta di applicazione della legge regionale sulla partecipazione che tra l’altro sospende l’iter autorizzativo dell’impianto proposto. Mi spiace che le sue considerazioni mettano in dubbio il rigore, la trasparenza, e la correttezza nell’attuare una simile procedura; questo atteggiamento, mi permetta, denota scarsa fiducia nelle istituzioni ed in particolare nei confronti dell’Amministrazione Comunale che rappresento. E naturalmente questo mi fa riflettere, al contrario, sul fatto che questo confronto, che ho voluto aperto, trasparente, partecipato possa rischiare di non essere costruttivo, come auspico, ma basato solo su posizioni meramente ideologiche. Per quanto riguarda la risposta circa le politiche messe in campo da questa Amministrazione Comunale in tema di rifiuti urbani (aumento R.D., estensione del porta a porta, creazione di nuove stazioni ecologiche) la rimando ad uno dei numerosi interventi da me fatti che sono visibili sul mio forum.
    Mi preme soltanto rilevare che siamo uno dei migliori Comuni in Provincia di Pisa che raggiunge una buona percentuale di raccolta differenziata (superiore al 45%) oltre ad un grande impegno di sensibilizzazione di questi temi sul versante scolastico.
    Cordiali saluti
    Simone Millozzi

  3. GIANNI ha detto:

    UN INVITO AI CITTADINI E AL SINDACO IL CUI COMPITO E’ TUTELARVI..INVECE DI ASCOLTARE CHI HA INTERESSI ECONOMICI NEL RIGASSIFICATORE E QUINDI VI DIRA’ TUTTI I SUOI BENEFICI, CONSULTATE DATI UFFICIALI PROVENIENTI DALLA SCOZIA…IL RIGASSIFICATORE DI DUMFRIES E’ UN VERO FALLIMENTO..SPRECO DI DENARO PUBBLICO, NON FUNZIONA, E’ DANNOSO ALLA SALUTE..UN ESEMPIO DI TALI RELAZIONI (UFFICIALI)LO POTETE LEGGERE NEL SEGUENTE SITO,..NON C’E’ BISOGNO DI ANDARE IN SCOZIA PER RENDERSI CONTO CHE E’ UN ESEMPIO NON DA SEGUIRE MA DA EVITARE PER LA SALUTE NOSTRA, DELLE FUTURE GENERAZIONI E ANCHE DELLE NOSTRE TASCHE…E SE NON CONOSCETE L’INGLESE USATE GOOGLE TRANSLATOR O FATEVELO TRADURRE E FATE PASSAPAROLA

    http://ukwin.org.uk/knowledge-bank/incineration/sites-where-incinerators-exist-or-are-proposed/

    Operational Gasification-type incinerator. “The Development is intended to form part of an integrated waste management solution for the municipal arisings of Dumfries and Galloway” [Source]. The Dargavel plant in Dumfries has experienced “a string of problems” since it was opened in August 2009 and has yet to produce any energy [source]. According to a September 2010 Site Status Report by the Scottish Environmental Protection Agency: “Since commisioning re-started in March 2010… there have been 17 recorded noise complaints, 15 activations of the by-pass stack, 2 failures of the Continuous Emissions Monitoring System and 172 short term ELV (Emissions Limit Values) breaches” [source]. In September 2010 SEPA named the Dargavel plant as one of the 20 worst polluters in Scotland and categorised it as having a “very poor” pollution record [source, source] (Entry updated 2010-11-24)

    INOLTRE MENTRE A PONTEDERA CI PROPONGONO UN RIGASSIFICATORE, IN SCOZIA SI STANNO MUOVENDO PER CONVINCERE IL GOVERNO A SMANTELLARE ANCHE GLI ESISTENTI A CAUSA DEI LORO DANNI(TRA CUI AUMENTO DEL RISCALDAMENTO ATMOSFERICO, EMISSIONE DI GAS DANNOSI PER LA SALUTE, INCREMENTO DI TUMORI AL SENO, , SPRECHI DI DENARO PUBBLICO, ETC……)

  4. letizia ha detto:

    CONCORDO SUL FATTO CHE I CITTADINI E IL SINDACO DOVREBBERO DOCUMENTARSI E NON CREDERE A CIO’ CHE GARANTISCONO COLORO CHE AVRANNO VANTAGGI ECONOMICI DAL DISSOCIATORE MOLECOLARE.BASTA NAVIGARE SU SITI WEB INGLESI (WWW.GOOGLE.CO.UK)PER TROVARE INFORMAZIONI CHE IMMEDIATAMENTE A QUALSIASI PERSONA RESPONSABILE E INTELLIGENTE FAREBBERO DECIDERE DI ABBANDONARE IL PROGETTO DEL DISSOCIATORE….IN SCOZIA SI LAMENTANO..IL DISSOCIATORE E’ COSTATO SOLDI PUBBLICI (CHE CHI HA COSTRUITO IL DISSOCIATORE HA INCASSATO)CHE POTEVONO ESSERE UTILIZZATI BENE, NON FUNZIONA, EMETTE SOSTANTZE ALTAMENTE INQUINANTI NELL’ARIA CHE CAUSANO ANCHE RISCALDAMENTO ATMOSFERICO E CONSEGUENTE EFFETTI NOCIVI SUL CLIMA E SULLA SALUTE…, TRA L’ALTRO UN COMUNE INGLESE DI Chesterfield VOLEVA UN DISSOCIATORE (in inglese “gasification incinerator”)COME QUELLO DI DUMFRIES CHE IL COMUNE DI PONTEDERA VORREBBE COPIARE, MA DOPO AVER TOCCATO CON MANO IL FALLIMENTO DI TALE ESEMPIO (SPRECO DI SOLDI PUBBLICI, ALTAMENTE INQUINANTE E DI CONSEGUENZA DANNOSO PER LA SALUTE, MALFUNZIONAMENTO…)HA RINUNCIATO…CI ASPETTIAMO SIMILE RESPONSABILITA’ E RISPETTO PER UN INTELLIGENTE INVESTIMENTO DI SOLDI PUBBLICI ANCHE DAL NOSTRO SINDACO MILOZZI.

    Come potete leggere da i seguenti estratti da siti inglesi, il dissociatore oltre a non funzionare, è uno spreco di soldi pubblici, è la soluzione più cara (quindi piu remunerativa per le aziende che dovranno costruirla….)tra quelle possibili…

    “The public bears the financial burden of all types of incineration.
    Costs to local governments are high, and communities
    end up paying with tax money and public health costs. Alternatively,
    recycling and composting make more sense economically
    than either incineration or landfilling.
    Proponents of gasification, pyrolysis and plasma incineration
    often make promises of economic benefit for host communities.
    However, these incinerators can be even more expensive
    and financially risky than already costly conventional mass burn
    incinerators. The United Kingdom Fitchtner Consulting Engineers
    report The Viability of Advanced Thermal Treatment found
    that, “…there is no reason to believe that these technologies
    [gasification and pyrolysis] are any less expensive than combustion
    and it is likely, from information available, that the more
    complex processes are significantly more expensive.”Gasification, pyrolysis and plasma incinerators also present
    financial risk due to an operational
    history plagued by malfunctions, an inability
    to produce electricity reliability,
    regular shut-downs, and even explosions.

    ULTERIORI SITI WEB DA CONSULTARE :Global Alliance for Incinerator Alternatives http://www.no-burn.org
    Greenaction for Health and Environmental Justice http://www.greenaction.org
    Toxics Action Center http://www.toxicsaction.org
    Energy Justice Network http://www.energyjustice.net

  5. simone ha detto:

    Senza dover ulteriormente replicare a queste ultime considerazioni, rimando a coloro che avessero la volontà di approfondire correttamente, e non pregiudizialmente, il tema in oggetto ai miei innumerevoli interventi sia sul form che sul blog ed inoltre allego il seguente link
    http://www.sepa.org.uk/about_us/what_we_do/compliance_assesment/2009_assessment_reports.aspx
    La SEPA , l’ARPAT scozzese, ha autorizzato l’impianto in via definitiva non riscontrando pericoli sul piano delle emissioni in atmosfera
    Simone Millozzi

  6. letizia ha detto:

    Gentile sindaco, il suo link manda a cio che allego di seguito (ho fatto copia e incolla)..i dati si riferiscono al 2009, e c’e’ scritto che l’impianto non è stato ancora completamente installato..le ricordo che siamo nel 2011! e nel frattempo su tutti i siti scozzesi si legge che ha avuto guasti numerosi, che ancora non funziona, non produce energia (però l’impianto, o meglio chi lo ha costruito, ha incassato i soldi dei cittadini) e nelle altre città scozzesi non è stato accettato, vedi per esempio la città di Chesterfield http://www.againstincineration.org.uk/,
    inoltre sempre sepa a fine 2010 ha scritto che quiell’impianto è uno dei piu inquinanti della Scozia.(In September 2010 SEPA named the Dargavel plant as one of the 20 worst polluters in Scotland and categorised it as having a “very poor” pollution record ).Al di là di tutto, lei è responsabile (codice penale)della salute dei cittadini e del buon investimento dei loro soldi..le consiglio di vedersi (e lo consiglio a tutti i coloro che l’hanno votata, tra cui c’è anche la sottoscritta ) di vedersi il video su youtube di STEFANO MONTANARI “TERMOVALORIZZATORI PER MORIRE ”

    DAL LINK DEL SINDACO
    PPC/A/1022412
    PPC Regime : A
    Sector : Waste
    Scotgen (Dumfries) ltd, Dargavel Energy From Waste Facility, Dumfries Compliance Band : Very Poor
    The installation is in the initial phases of commissioning with some equipment still to be installed. Limited operations started in October 2009. The overall very poor assessment accurately reflects the performance of an installation in the process of initial commissioning.

  7. simone ha detto:

    Prendo atto per l’ennesima volta della faziosità di certi interventi in cui si riesce completamente a mistificare e nascondere la realtà delle cose come in questo caso a firma di letizia. Nel suo intervento insinua che sul sito web del Comune sono pubblicati i dati prodotti dalla SEPA, l’Arpat scozzese, sull’attività dell’impianto di smaltimento rifiuti Dumfries relativi all’anno 2009, quando in realtà sono presenti i dati relativi all’inizio dell’attività dell’impianto nell’anno 2009 fino al mese di Novembre 2010. Inoltre riporta che su tutti i siti scozzese si legge che l’impianto ha avuto molti guasti e che è stato dichiarato uno dei più inquinanti della Scozia indicando quale fonte della notizia, alcuni siti scozzesi vicini alle posizione dei gruppi ambientalisti. Tutto questo non corrisponde al vero, e comincio a pensare che queste affermazioni gratuite siano frutto di atteggiamenti voluti da persone che non hanno ragioni o documentazioni validi da poter controbattere chi la pensa in modo diverso cercando su questo importante tema del dissociatore molecolare di ingenerare dubbi e pericoli al fine di convincere i cittadini della pericolosità di questo impianto.
    Se Lei avesse voluto informarsi direttamente ed onestamente avrebbe riportato la fonte ufficiale che proviene direttamente dalla SEPA che cito testualmente “The overall very poor assessment accurately reflects the performance of an installation in the process of initial commissioning. No environmental incidents have occurred. No complaints to SEPA have been made.[..]” Il sito cioè ha un numero di segnalazioni superiori alla norma perché in fase iniziale di rodaggio, e l’organismo di vigilanza della Scozia lo riconosce come tale. Se lei avesse veramente interesse ad approfondire il tema avrebbe riportato questo link http://www.sepa.org.uk/about_us/what_we_do/compliance_assesment/2009_assessment_reports.aspx
    Oltretutto la SEPA ha successivamente, nel novembre 2010, autorizzato l’impianto in via definitiva non riscontrando pericoli sul piano delle emissioni in atmosfera. Ciò è stato rilevato da tecnici della Provincia di Pisa, del Comune di Pontedera e dell’ARPAT che sono andati direttamente alla fonte (in Scozia) per verificare lo stato delle cose.
    Nel suo intervento mi ricorda le mie responsabilità nei confronti di tutti i cittadini, siano o no miei elettori, in merito alla salute pubblica ed al buon investimento dei soldi pubblici.
    Non c’è bisogno che lo faccia! So bene quali sono le mie responsabilità. Il mio primo imperativo è la salute dei miei cittadini (sino a prova contraria oltre che Sindaco sono, pensi un po’, cittadino nonché padre di due figli piccoli ………chiaro ?!). Al di la dei pregiudizi è proprio per questo senso di rispetto e di responsabilità nei confronti della cittadinanza che su questo tema ho voluto operare con la massima trasparenza attivando un percorso partecipativo previsto dalla recente legge regionale. Io ritengo che la discussione su questo tema vada riportata su un binario corretto dove occorre lasciare da parte gli slogan, e quel clima di terrore psicologico teso ad ingenerare infondati timori sulla salute pubblica nei cittadini, ma discutere senza pregiudiziali su documenti e dati statistici forniti dalle aziende pubbliche istituzionalmente incaricate alla prevenzione e tutela ambientale che operano al servizio delle istituzioni e di tutti i cittadini.
    Simone Millozzi

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