Sulla chiusura della sede distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa

Riproduciamo l’articolo della testata della Nazione del 09/08/2013

venerdì
9 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
12

 

Tribunale soppresso: il sindaco non vuole arrendersi «La partita è sempre aperta, spiragli dal Ministero»

 

MILLOZZI SPIEGA: «DA ROMA CI HANNO CHIESTO ULTERIORI CHIARIMENTI»

«LA PARTITA è sempre aperta». Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi parla di «stand by» per quanto riguarda cosa accadrà della sezione distaccata del tribunale. «C’è ancora in ballo la richiesta di proroga avanzata al Ministero – dice Millozzi – e la risposta deve ancora arrivare. Anzi mi risulta che nei giorni scorsi il Ministero abbia chiesto dati e chiarimento». «Inoltre – aggiunge il primo cittadino – aspettiamo l’ultimo pronunciamento della Corte Costituzionale previsto per ottobre. Insomma qualcosa deve sempre accadree. E in questo tempo auspico che si rinnovi e rinforzi l’impegno dei deputati eletti nella nostra circoscrizione sul fronte della tutela delle sezioni distaccate che hanno un valore reale sul territorio: la nostra è tra le prime, in ordine d’importanza e di ruolo, in Italia».
MA NONOSTANTE queste parole il destino degli uffici giudiziari di Pontedera appare ormai tracciato. I rinvii delle udienze sono stati fatti tutti su Pisa. Ed a Pisa si ricomincia a settembre, non a Pontedera. E anche il persone della sezione penale, all’occorrenza, inizierà a seguire i fascicoli a Pisa. Di certo, per ora, c’è che tutto l’archivio della sezione distaccata resterà al suo posto per un problema tutto da risolvere. La sede centrale non è riuscita ancora ad individuare gli spazi necessari per accogliere stabilmente personale e atti della sezione distaccata. Minori certezze riguardano l’attività della sezione civile: i processi in questo caso potrebbero almeno fino alla fine dell’anno tenersi a Pontedera. In ballo, dunque, c’è la richiesta del presidente del tribunale di Pisa di una proroga di quattro mesi. Non certo per rallentare il processo di accorpamento previsto per legge quando per esigenze organizzative. «Avere un po’ di tempo ancora – conclude Millozzi – ci consente di insistere».

 

 

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