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Sull’editoriale de La Nazione: la replica del Sindaco

mercoledì, maggio 11th, 2011

Ritengo gravi e fortemente lesive della reputazione di questa amministrazione le considerazioni riportate dalla Nazione lo scorso 8 maggio, nella rubrica Buona Domenica a firma Paola Zerboni.

Innanzitutto non esistono “interessi di scuderia” che giustificherebbero una presunta fretta nell’approvazione del progetto di realizzazione dell’autodromo.Vorremmo sapere quali sono e di che tipo questi presunti “interessi di scuderia” e quale sarebbe questa “scuderia”.

Nello stesso articolo si pongono delle domande retoriche riferendosi ad una presunta fretta che questa amministrazione avrebbe avuto nell’approvazione del progetto della realizzazione dell’autodromo. Anche questo è un mito da sfatare. Non c’è stata nessuna fretta. Di questo progetto si parla, persino sui giornali, da oltre un anno. Non c’è alcun mistero e nessuna fretta. A Pontedera non si impiegano anni per rilasciare autorizzazioni: è un difetto? Anche per l’autorizzazione di altre grandi opere e progetti l’amministrazione comunale è stata sempre celere. Si pensi, tra le opere più recenti, al Ponte alla Navetta o al magazzino ricambi della Piaggio. Dov’è la novità? Dov’è il mistero? Tutto l’articolo della Nazione è tendenzioso e mira ad accreditare l’idea che esista un “interesse superiore” riguardo a questo progetto.

Addirittura si mette anche in relazione uno dei lotti di questo progetto, quello relativo all’impianto a biomasse, con il centro carni della Coop. Tutto ciò è completamente senza senso e non si capisce dove il giornalista voglia andare a parare.

Per quanto attiene allo stesso impianto a biomasse si omette di considerare che rappresenta uno degli otto lotti previsti dal progetto e che necessiterà di apposita autorizzazione specifica. Si omette artatamente di sottolineare come questo impianto rientra tra le fonti rinnovabili (non si può paragonare affatto ad un inceneritore) e nemmeno si dice che la proprietà è obbligata a incentivare la “filiera corta”, ovvero utilizzare oli vegetali prodotti da un indotto della zona distante non più di 70 chilometri, rappresentando ciò una grande opportunità per la lotta ai cambiamenti climatici e un supporto per lo sviluppo dell’imprenditoria agricola. Tuttavia di tutto ciò è prematuro parlare sino a quando non verrà presentata la necessaria richiesta di autorizzazione. A quell’epoca potremo decidere la sua eventuale autorizzazione, il suo dimensionamento, la tracciabilità, la necessità di stipulare accordi di filiera da siglare con attori locali (agricoltori e proprietari terrieri). Sul commento della Nazione si parla anche di un crossodromo di Montecastello che non è mai esistito (ce n’era uno autorizzato a Palaia) che poi fu chiuso non per le proteste dei cittadini ambientalisti ma per l’incompatibilità con l’attività venatoria – si badi “venatoria”, che evidentemente è una attività meno ambientalista – di una vicina tenuta. Perché tutte queste omissioni nel commento della Nazione?

Nell’articolo poi si dice che l’impianto non sarà ad impatto zero. E quale impianto è ad impatto zero? Si può tendere all’’impatto zero ma nessun impianto è ad impatto zero: nessuna infrastruttura, nessuna fabbrica è ad impatto zero. Cosa si fa? Il Comune rifiuta l’insediamento di tutte le fabbriche che volessero eventualmente installarsi a Pontedera?

L’intera procedura di autorizzazione del progetto dell’autodromo sta seguendo l’iter di legge senza alcuna corsia privilegiata e senza alcun standard speciale. L’amministrazione comunale è favorevole ad un progetto che ha il semplice pregio di convogliare sul nostro territorio importanti investimenti economici e quindi di avere una positiva ricaduta occupazionale, particolare molto positivo nell’attuale periodo di crisi.

Per questo mi offende pesantemente, e offende questa amministrazione, l’affermazione finale, come detto, nella quale si dice che la fretta sarebbe dettata da “interessi di scuderia”. L’unica motivazione che noi abbiamo è quella dell’interesse generale e della comunità che rappresentiamo.

Sul dissociatore, sull’ampliamento della discarica e sulla nuova sperimentazione a Peccioli

venerdì, febbraio 25th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistico delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO – PONTEDERA di venerdì 25 febbraio 2011

venerdì
25 febbraio 2011

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
3

“Congelato” il dissociatore Via alla sperimentazione a Legoli


Colpo di scena per l’impianto di Gello: alleanza tra Ecofor e Belvedere

PROVVEDIMENTI
Per evitare La chiusura della discarica, per ora si amplia quella esistente

di NICOLA PASQUINUCCI
– PONTEDERA

«FARE SISTEMA». E’ la parola d’ordine del vertice di ieri mattina a Palazzo Stefanelli di Pontedera per cambiare direzione sul futuro dei rifiuti. Ecco in sintesi le scelte: patto tra Belvedere Spa e Ecofor Service Spa per sviluppare la sperimentazione del dissociatore di Legoli, annullato il processo di partecipazione per discutere dell’impianto di Gello perché il progetto per il momento è congelato e, infine, ampliamento della discarica di Pontedera per scongiurare la sua chiusura nel 2013. Dunque si riparte, se non da zero, da un foglio bianco. Una decisione che spiazza la tabella di marcia per la costruzione del dissociatore molecolare e sospende il braccio di ferro con i comitati del no.

«QUESTI SONO temi difficili e complessi – premette il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi dove servono le conoscenze e non gli slogan». E sul piatto delle scelte c’è soprattutto la battaglia futura per accaparrarsi il bando del gestore unico rifiuti. Per avere le spalle forti la Valdera prepara il terreno. «Partendo dal concetto dell’Unione dei 15 Comuni – illustra il primo cittadino – vogliamo candidarci come territorio per vincere questa partita». Tradotto: Peccioli con Belvedere e Pontedera con la Ecofor, creeranno un’alleanza (non è ancora dato sapere se anche in termini societari) per tentare di “chiudere il ciclo dei rifiuti”. Questo in nome dell’autosufficienza dei trattamento della spazzatura, soprattutto quella industriale. I comuni di Peccioli e Pontedera, Provincia e le due aziende sono concordi: «In tema di rifiuti qui ci sono delle eccellenze a livello regionale, dobbiamo far valere il loro peso anche attraverso la sperimentazione». E il sindaco di Peccioli, Silvano Crecchi è orgoglioso di essere in questa partita: «Anni fa, a Peccioli, abbiamo lanciato un metodo che va oltre il mero smaltimento. Ecco perché saluto con favore questa iniziativa».

E per allargare gli orizzonti della Valdera, l’assessore provinciale Valter Picchi annuncia «l’avvio dell’elaborazione del piano rifiuti provinciale che sarà pronto entro la fine del 2011. Indicheremo le aree e le relative tecnologie più indicate».

Insomma, tutti sono concordi nel trovare un momento di riflessione per cercare la via più sicura per smaltire i rifiuti speciali. Ecofor e Belvedere lavoreranno insieme per riaccendere il dissociatore molecolare di Legoli, comprato alcuni anni fa per provare l’avveniristica tecnologia, per riadattarlo alla sperimentazione. Il dissociatore infatti, ha avuto recentemente dei problemi e necessita una manutenzione straordinaria. In più, quello di Legoli è stato pensato per bruciare rifiuti casalinghi, mentre quello scozzese, preso a modello dalla Ecofor per poi importarlo a Gello, lavora solo rifiuti industriali.

«SI TRATTA di ripensare la ricerca – sottolinea il presidente della Belvedere, Renzo Macelloni – unendo due realtà. La ricerca ha un costo e quindi rafforzando il polo possiamo fare molto di più. Noi abbiamo già un impianto adatto che può essere modificato per vedere direttamente con i nostri occhi i dati che servono. Perché, ci tengo a dirlo, in giro ci sono tanti venditori di impianti, ma pochi forniscono soluzioni serie».

«Crediamo che il dissociatore sia una tecnologia “semplice” e sicura – conclude l’ingegner Paolo Landi della Ecofor – Ma abbiamo deciso di implementare la sperimentazione con la Belvedere, ritardando quindi sulla tabella di marcia la costruzione dell’impianto. Il tutto, visto che siamo una società a maggioranza pubblica, a garanzia dei cittadini. Per ristabilire il clima di fiducia».

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venerdì
25 febbraio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
1-I

Dissociatore, si ferma l’iter


Pontedera. Dall’unione di Ecofor e Belvedere nasce un polo dei rifiuti che punta alla gestione

Dissociatore, si ferma l’iter

La sperimentazione passerà a Peccioli, dov’è già attivo

PONTEDERA. Si ferma il percorso partecipativo promosso dal Comune di Pontedera sul dissociatore molecolare che la Ecofor Service vuole realizzare nel proprio stabilimento di Gello. Si ferma – o meglio, rallenta – il processo che dovrebbe portare alla realizzazione dell’impianto.

La sperimentazione si farà a Peccioli, alla Belvedere, dove già da mesi, c’è un impianto che tratta i rifiuti con la dissociazione. Qui si studieranno gli effetti, si analizzeranno i risultati e i dati, che serviranno, poi, per trasferire la sperimentazione nell’impianto di Ecofor.

Sono queste le novità più importanti che scaturiscono dall’unione di due eccellenze della nostra area: da una parte la Ecofor Service,azienda che gestisce i rifiuti industriali e, dall’altra, la Belvedere Spa, azienda che gestisce la discarica di Peccioli. Un’unione che ha, come obiettivo, quello di realizzare, in Valdera, un polo della gestione dei rifiuti, capace di diventare interlocutore per l’intera Regione.

I primi effetti saranno quelli dello stop immediato del percorso che doveva portare alla decisione sul progetto presentato alla Provincia di Pisa dalla azienda che tratta rifiuti industriali nel suo stabilimento di Gello. Lo aveva voluto il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, per arrivare a una decisione condivisa, dopo che sul progetto erano nati dissensi da parte di cittadini e rappresentanti della politica locale, che si erano organizzati in Comitati. Ed è ancora lui, Millozzi, a dare una nuova svolta alla vicenda. «Non manderemo il materiale alla regione – dice -che sarebbe servito a attivare il percorso partecipativo. Ci fermiamo. Chiederemo l’ampliamento della discarica, per dare una risposta immediata alle esigenze dello smaltimento. E poi attenderemo i tempi della sperimentazione».

Che avverrà a Peccioli. Dove, un piccolo dissociatore è in funzione – in modo sperimentale – da alcuni mesi. «Un impianto – spiega il presidente della Belvedere Renzo Macelloni – che aveva obiettivi minimali. Ora questi obiettivi devono essere rivisti, per partire con una nuova ricerca, una nuova sperimentazione. Faremo nuovi investimenti, dovremo ristrutturare una parte dell’impianto, fare delle modifiche. Con i nostri tecnici cercheremo di lavorare, per arrivare a realizzarne uno tutto nostro».

Sarà quello che la Ecofor Service aveva chiesto di impiantare alla Provincia di Pisa. «Nel progetto del dissociatore – spiega Paolo Landi, amministratore delegato Ecofor – ci crediamo, è un salto di qualità, dalla discarica a un progetto più innovativo: ci crediamo e vogliamo farlo, perché la tecnologia è semplice, brucia i rifiuti a bassa temperatura, non c’è diossina. Quello che ci preme è che vogliamo rendere tranquilla la gente. Per questo ab biamo trovato la disponibilità della Belvedere e procediamo con una nuova sperimentazione. La costruzione del dissociatore, a questo punto, slitta. Ritarderà, ne riparleremo dopo aver analizzato i risultati della sperimentazione che faremo a Peccioli». Come dire, forse i dati che sono arrivati dalla Scozia – dove c’è l’unico impianto simile, in tecnica e tecnologia a quello che voleva realizzare Ecofor – non sono così chiari da poter avallare la costruzione. Così, si fa una sperimentazione in proprio. (ech)

Si uniscono la Ecofor service e la Belvedere: qui sarà messo a punto l’impianto che poi dovrà nascere a Gello

Pontedera continua a crescere: il bilancio di fine anno

lunedì, gennaio 17th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di venerdì 31 dicembre 2010

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
2

«Pontedera continua a crescere E siamo pronti per il dopo crisi»


Lavoro, servizi sociali e cantieri: bilancio di fine anno del sindaco Millozzi

di MARIO MANNUCCI

PONTEDERA

IL BILANCIO anagrafico del 2010 si chiude con un + 136 (salvo qualche piccola variazione delle ultime 48 ore) che porta i cittadini pontederesi al numero di 28.334 abitanti. Ancora distante da quella quota 30mila che soprattutto una decina d’anni fa diventò un obiettivo fortemente dichiarato quanto mancato. Tuttavia non è trascurabile il dato della crescita, modesta quanto costante, degli ultimi anni per una città che pur piccola risente di tutti gli effetti della medie e grandi città. I cui abitanti spesso diminuiscono, come era successo anche qui fino qualche anno addietro, per i motivi che tutti conoscono. A cominciare dal costo superiore delle case rispetto all’hinterland. Ma qualcuno, e non solo gli immigrati, comincia a rendersi conto che i disagi di stare in città sono forse minori di quelli che comporta il pendolarismo. Per cui si ricomincia a guardare a Pontedera con interesse.

«STIAMO cercando di incentivare la vivibilità della città – dice il sindaco Simone Millozzi nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa, nel quale manda anche un augurio a tutti i cittadini – mettendo a disposizione nuove aree e possibilità abitative ma stando attenti a che non affoghino la città e i quartieri. La scelta di non far costruire anche nella prossima futura area che si libererà con la dismissione dell’istituto professionale sia una delle più importanti della mia amministrazione nel 2010. Lì accanto, come è noto, sono in arrivo le lottizzazioni ex Automar e Crastan, ed è stata una scelta difficile ma coraggiosa cercar di trasferire fuori dal centro, vedremo dove, la potenzialità costruttiva dell’ex istituto scolastico. Con la speranza che questa operazione attiri imprese». Ma c’è nei piani di Pontedera la vendita di edifici e strutture comunali, arma che molte amministrazioni stanno seguendo per rimpinguare le casse? «Grandi cose non sono possibili. Vendere Palazzo Stefanelli o Palazzo Pretorio comporterebbe problemi forse insormontabili. Pensiamo però di vendere l’edificio della comunità teraupetica, dietro il piazzale della Fiera, non appena sarà realizzata quella nuova».

«La preoccupazione più grande con cui affrontiamo il nuovo anno? – risponde Millozzi – è legata all’occupazione, che per una realtà come la nostra vuol dire soprattutto Piaggio. Non possiamo risolvere noi un problema mondiale, però ci sentiamo la coscienza a posto perché ci siamo attrezzati per offrire alle industrie molte aree, servizi e supporti di studio e tecnologia. Arrivando a poter offrire un quadro di eccellenza regionale che tutti ci riconoscono. E se ora abbiamo poche richieste per altri insediamenti, la colpa non è certo del comune ma del quadro generale. Per capirsi, se Ikea volesse venire a Pontedera, troverebbe pronta accoglienza. In tutti i sensi… Ci sentiamo pronti per la ripresa, che prima o poi dovrà venire».

CAPITOLO (inevitabile) tagli, per Millozzi «scellerati». «Ci mancano più o meno 4 milioni – dice – ed è duro dover ripartire i sacrifici. Tanto più che sono cresciute e crescono le povertà e di conseguenza le richieste di aiuti sociali. Per l’affitto, per arrivare in fondo al mese, per assistere i malati. Abbiamo, è vero, un ospedale di eccellenza e buoni servizi sanitari, però dovremo eliminare qualcosa nei trasporti, a esempio le corse la domenica, e chiedere qualche contributo in più nei settore dello sport e della cultura. Bisognerà far pagare qualcosina di più per l’uso degli impianti sportivi. Lo so che non è mai bello chiedere queste cose, ma anche il nostro assessore allo sport, Matteo Franconi, si rende conto che è meglio questo sacrificio che togliere un aiuto a chi ne ha molto bisogno».

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Avremo 48 nuove case popolari


Ma i tagli alle entrate faranno lievitare le taríffeper sport e cultura

PONTEDERA. Se vogliamo vederlo attraverso la lente dell’ottimismo, il 2011 porterà 48 nuove case popolari. E, forse, non ci saranno aumenti per le tariffe che riguardano i servizi alla prima infanzia. Forse. Perché Simone Millozzi, sindaco da quasi 2 anni, non si nasconde: chiudere il bilancio non è impresa facile. Mancano oltre 4 milioni di euro e dovrà usare le forbici. Ma non sarà solo l’anno dei tagli. I temi che ruotano intorno alla città sono tanti: al centro, la questione dei rifiuti. Ma anche la trasformazione di una parte di città, il sociale. «Al primo posto – dice il sindaco – metto il lavoro. L’occupazione. La città è legata all’industria e il 2010 ha avuto effetti pesanti su alcune realtà. Anche in settori come commercio e servizi. Nonostante il territorio abbia messo in campo politiche per avere, ad esempio, zone industriali adeguate, una rete viaria che rende competitiva l’area. E sia dotata di strutture per ricerca e innovazione».

Sono queste le condizioni che dovrebbero aiutare a uscire dalla crisi?
«Ma non bastano da sole: dipende anche dalla volontà imprenditoriale, dal rapporto con la Piaggio. L’azienda ha preso degli impegni».

I problemi maggiori riguardano l’indotto e il loro legame con Piaggio.
«Ci sono aziende legate ai picchi produttivi della Piaggio. Stiamo parlando di un tessuto produttivo con oltre 6mila addetti: se nel 2011 non si dà una impostazione diversa al settore, ci saranno ricadute negative. L’auspicio è che il territorio possa riprendersi: è attrezzato per questa sfida. Siamo all’avanguardia grazie alla presenza di alcune eccellenze e di strutture di ricerca».

Ci sono decisioni che, invece, riguardano il lavoro della sua giunta.
«Sì, ma partono da una manovra scellerata del governo. Si dà addosso ai Comuni e non ci permettono di dare le risposte alla gente che si rivolge a noi, per primi, come istituzione più vicina. Abbiamo dato sostegno alle fasce più deboli, in diversi modi: aiuti per pagare l’affitto, sostegno agli indigenti, case popolari».

Significa che non darete più questi sostegni?
«I tagli del governo sono notevoli. Dei 4 milioni di euro che mancano per pareggiare il bilancio, oltre 1,3 milioni riguardano la spesa sociale. Tuttavia, faremo 48 alloggi di edilizia popolare: 24 destinati a canone agevolato, 24 utilizzati come case popolari, assegnati col bando. Nasceranno nel quartiere Oltrera, dietro quella che tutti conoscono come la Vela».

Come recupererete i soldi che mancano dal bilancio? Sono previsti aumenti?
«Per il sociale, abbiamo già avviato una serie di incontri, con la gente, per definire insieme un percorso di tagli, di riduzione dei servizi. Quelli che of friamo, in città, sono ritenuti di qualità: studi e sondaggi, ad esempio, dicono che l’ospedale Lotti è uno dei migliori della regione; per la Società della Salute abbiamo avuto di recente la certificazione, raggiunto livelli elevati. E adesso questi tagli rischiano di farci tornare indietro».

Non solo il governo taglia. Dalla Regione arriveranno meno soldi e si parla di una riduzione del trasporto pubblico locale.
«Ci sono state delle novità positive negli ultimi giorni. E, adesso, il taglio che dovremo affrontare sarà del 15%. Sarà ridotto il trasporto pubblico della domenica pomeriggio. Ma sappiamo che non basta, dovremo mettere le mani anche sul trasporto urbano, quello locale».

Quindi dobbiamo aspettarci nuovi aumenti delle tariffe?
«Non lo escludo. Ma con alcuni punti fermi: ad esempio, vorrei evitare di toccare tutte le tariffe che riguardano i servizi destinati alla prima infanzia come le rette, il trasporto, la mensa».

E dove metterete le mani?
«Su cultura e sport. Ad esempio per l’uso degli impianti sportivi. Chiederò sacrifici agli assessori della mia giunta che si occupano di queste deleghe».

E inevitabile? Ci sono Comuni che, per far fronte a questo, hanno deciso di mettere in vendita i loro beni immobili.
«Una struttura che potremmo mettere in vendita è l’attuale comunità a La Bianca. A breve quel centro ospitato a La Bianca passerà nella nuova sede a Pardossi: e l’immobile, che è un ex casolare agricolo davanti al piazzale del mercato, potrebbe essere appetibile per il mercato immobiliare».

L’assetto urbanistico è un altro tema di cui si discute, da tempo.
«E che sto portando avanti con decisioni che, in qualche modo, sono in discontinuità con previsioni e progetti del passato».

Ad esempio?
«La questione dell’Ipsia è una delle scelte che mi rende felice: il progetto originario era urbanisticamente troppo pesante per il centro della città. Anche in vista di altre due lottizzazioni private, poco distanti, sulle quali stiamo ragionando, con le stesse motivazioni. Di questa scelta sono orgoglioso, la sento mia».

Tra i temi caldi c’è quello del dissociatore molecolare che la Ecofor vuol realizzare.
«Quel tipo di impianto è descritto nel programma elettorale per il quale sono stato scelto dai cittadini come sindaco. Lo stesso programma che hanno sottoscritto alcuni esponenti politici che, oggi, invece, ostacolano quel progetto. Ma su questo tema, l’ho detto fin dal primo giorno, voglio un confronto sereno con la città. Questo è il motivo per il quale ho chiesto di interrompere l’iter che avrebbe portato la Provincia a dare l’autorizzazione».

Così è partito il percorso partecipativo: chi deciderà, alla fine?
«Il confronto dev’essere fatto senza pregiudizi. Se ci andiamo prevenuti, è come se avessimo perso già la battaglia. Il percorso avviato serve a dialogare, confrontarci e poi trovare una sintesi. Alla fine mi prenderò io le responsabilità delle decisioni».

Il dialogo per arrivare alle scelte è un percorso fatto anche per altre questioni?
«Mi ritengo un interlocutore attento. Ascolto, discuto, mi confronto. Voglio evitare che le decisioni siano calate dall’alto. Alla fine prendo le decisioni che sono maturate nel territorio, tenendo sempre come riferimento il programma elettorale che ho presentato ai cittadini. Lo abbiamo fatto, nei mesi scorsi, per il nuovo piano della sosta; lo stiamo facendo per alcuni aspetti urbanistici».

Non vede una disaffezione per la politica in generale e per questo tipo di discussione?
«È un problema che vivo con preoccupazione, soprattutto durante gli incontri che programmiamo con la gente. La società che stiamo vivendo è diversa da quella del passato: c’era un reciproco sostegno che non c’è più. Oggi tutto è singolo, personale. Si perde di vista il concetto di comunità. La disaffezione si sente tanto tra i giovani. Sapete qual è il cruccio più grande? Quando incontro la gente, nei quartieri, nelle frazioni, non ci sono mai ragazzi».

Emilio Chiorazzo

I TEMI DEL 2011

Il lavoro: puntare sulla ricerca, l’innovazione tecnologica, la riconversione produttiva

II sociale: Mancheranno oltre un milione e 300 mila euro, ma non sarà ridotto il sostegno alle fasce deboli

Questione abitativa: Nasceranno 48 nuove case popolari: 24 assegnate con il bando, 24 a canone agevolato

Tariffe: Aumenti in vista peri servizi legati allo sport (affitto impianti sportivi) e alla cultura. Non saranno toccate le tariffe del servizi rivolti alla prima infanzia

Tagli: Il trasporto pubblico subirà tagli perle corse della domenica pomeriggio ?

Rifiuti: La discussione sul dissociatore molecolare andrà avanti fino a giugno: ma il confronto dovrà essere fatto senza pregiudizi

Le scelte urbanistiche: La città cresce: in un anno gli abitanti sono aumentati di 136 unità, raggiungendo 28.334.

Sul dissociatore la richiesta di sospensione in attesa di ulteriori verifiche: “Sono contrario a decisioni affrettate”

giovedì, ottobre 7th, 2010

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA di giovedì 7 ottobre 2010

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

Dissociatore, stop all’iter il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»


Dissociatone, stop all’iter

il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»
Millozzi chiede l’applicazione della legge regionale partecipazione prima del via libera all’impianto progettato dalla Ecofor a Gello

di Andreas Quirici

PONTEDERA. Stop all’iter per l’approvazione del progetto del dissociatore molecolare di Ecofor Service a Gello. La mossa a sorpresa arriva dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi, il quale, dopo aver partecipato a un’assemblea del Coordinamento per la corretta gestione dei rifiuti in Valdera, annuncia: «Chiedo ufficialmente l’applicazione della normativa regionale sulla partecipazione. È l’unico modo per bloccare l’iter e attendere la fine della sperimentazione del dissociatore scozzese».

La normativa è la numero 69 del 27 dicembre 2007, sulle “regole per la promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” e serve proprio per aprire dibattiti su argomenti importanti come quello ambientale. «Siccome il Coordinamento mi chiede l’inchiesta pubblica – riprende Millozzi – sono io a invocare l’attuazione della legge regionale che, a differenza dell’inchiesta pubblica, è l’unico sistema per fermare l’iter per l’approvazione o meno del progetto presentato da Ecofor Service e da realizzarsi a Gello».

Rinvio al 2011. Alla fine del mese di ottobre sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle integrazioni al progetto richieste all’azienda da Asl e Arpat, dall’interno della conferenza dei servizi della Provincia di Pisa, la cui prossima riunione era già stata fissata per la metà di novembre. Sarebbe stato quello il momento in cui il dissociatore molecolare avrebbe ricevuto il via libera alla costruzione o un ulteriore rinvio o la completa bocciatura. Con la mossa di Millozzi, che dovrà adesso essere raccolta dalla Regione Toscana, slitta tutto almeno fino alla metà del prossimo anno.

News dalla Scozia. Il sindaco vuole attendere la relazione dell’ente per l’ambiente scozzese sull’impianto simile a quello che Ecofor Service vuol realizzare a Gello. «Siccome si tratta di una sperimentazione – ha sottolineato Millozzi – che finirà all’inizio del 2011, voglio attendere il giudizio su quel dissociatore dal punto di vista ambientale. Sono responsabile della salute dei cittadini e non ho intenzione di prendere decisioni affrettate. Quando avremo tutti i dati in mano, però, voglio soluzioni concrete da parte del Coordinamento, non poesia o filosofie che, in linea teorica, sarebbero anche giuste, ma che non si adattano alla nostra situazione. Nel 2013 la discarica di Gello per i rifiuti speciali andrà in esaurimento e abbiamo la necessità di superare le discariche, come da indicazioni della Comunità europea. Non possiamo aspettare che si mettano in pratica soluzioni ideologiche».

Strumentalizzazioni. Quello di Millozzi è un po’ uno sfogo. Durante la riunione del Coordinamento dell’altra sera, a cui ha partecipato, ci sarebbero stati alcuni attimi di dibattito acceso tra lui e i cittadini. «Ho apprezzato molto il lavoro del Coordinamento – ha affermato il sindaco – ma qualcuno di loro ha solo cercato di strumentalizzare il problema».

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1-3

Dissociatore “bloccato”


Sorpresa: il dissociatone è «sospeso»
Il sindaco chiede l’attuazione della legge regionale per valutare meglio il progetto

SE LA RICHIESTA, a sorpresa, del sindaco sarà accettata e attuata, il famoso quanto avversato dissociatore molecolare di Gello («nient’altro che un inceneritore» per chi lo contesta) è rimandato perlomeno di 6 mesi. La richiesta messa in campo a sorpresa da Simone Millozzi è infatti l’attuazione della legge regionale sulla «promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali», denominazione (in linguaggio burocratichese) sotto la quale c’è un istituto a garanzia del diritto popolare discutere un progetto. Sospendendone l’attuazione, come detto, per 6 mesi. Il che significa, nella vicenda dissociatore-inceneritore di rifiuti industriali proposto da Ecofor per Gello, dove progressivamente dovrebbe sostituire la discarica che nel 2013 sarà esaurita, una sospensione fino a primavera. La recente ma già consolidata storia delle discariche e degli inceneritori dimostra tuttavia che sono finora state più le proroghe e gli stratagemmi per andare ancora avanti che non i rispetti dei termini fissati per la chiusura.

«HO MATURATO questa decisione – spiega il sindaco con accanto il suo vice, Massimiliano Sonetti, assessore all’ambiente perché voglio perseguire fino in fondo la strada che ho intrapreso appena si è presentato il caso-dissociatore. Io sono il primo responsabile della salute dei cittadini, per cui ho anche per legge il dovere di difenderla, questa salute. Come ho il dovere di evitare emergenze di rifiuti che significano dover ricorrere a smaltimenti anche lontani, con aggravio di costi e disagi. Ecco perché ho già chiesto una volta il rinvio della decisione e sono andato in Scozia per vedere il dissociatore preso a riferimento per il progetto Ecofor. In Scozia è già attivo ma ancora in via sperimentale. Solo a gennaio l’esperimento finirà e l’agenzia scozzese dell’ambiente, la Sepe che corrisponde alla nostra Arpat, potrà dunque dare un giudizio, si spera, definitivo. Noi lo aspetteremo e lo valuteremo senza che nel frattempo parta il progetto per Gello».

«IL COMITATO – così risponde Millozzi alla domanda se questa sospensione è anche una “vittoria” degli ambientalisti politico-popolari del comitato per la Corretta gestione dei rifiuti in Valdera – chiedeva un altro tipo di commissione. Fermo restando che ce ne sono già due in attività, il comitato tecnico e la commissione comunale ambiente. Ma nessuna di queste ha il potere legislativo di fermare il progetto, mentre quella che chiedo io prevede espressamente la sospensione per 6 mesi. Dunque, sono andato, il Comune è andato, più avanti». «Si sappia però -conclude il sindaco – che quando ogni studio sarà concluso, una decisione andrà presa perché la famosa e ventilata opzione dei “rifiuti zero” può e deve essere una tendenza ma non realizzabile in tempi brevi».

LE SCADENZE
6 mesi di tempo
Se la richiesta verrà accolta, dovrà aprirsi una discussione che bloccherà il progetto fino a primavera. «Ma dopo dovremo necessariamente decidere cosa fare»

Dalla Scozia
Nel frattempo, l’agenzia scozzese dell’ambiente darà il giudizio definitivo sull’impianto locale, per i rifiuti industriali, che dovrebbe essere riprodotto a Gello

L’accordo di programma Comune-Provincia sull’IPSIA

mercoledì, settembre 29th, 2010

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA di domenica 26 settembre 2010

domenica
26 settembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
1-I

Una piazza al posto della scuola

Pontedera. Accordo con la Provincia, proprietaria dell’immobile: basta case in centro

Una piazza, al posto della scuola

Passa l’idea dei Comune: il “professionale” sarà abbattuto

PONTEDERA. La Provincia ha accolto le richieste del sindaco: al posto dell’Ipsia, l’istituto professionale che è l’unica struttura scolastica rimasta in pieno centro, non nasceranno altre case e negozi. L’edificio sarà raso al suolo e al suo posto sarà realizzata una nuova piazza. I soldi che la Provincia (proprietaria della struttura) ha previsto di incassare dall’operazione immobiliare di cessione, li recupererà con le costruzioni che il Comune sposterà in altra zona della città.

SILVI IN PONTEDERA I

Meno cemento in centro, la Provincia accoglie la proposta del sindaco.

Firmato l’accordo: i volumi previsti nel 2004 al posto dell’istituto Pacinotti, saranno trasferiti altrove

PONTEDERA. Smantellare e trasferire. Ma soprattutto lavorare per uno sviluppo equilibrato del centro storico. Per una volta la qualità vince sull’abuso urbanistico. E alla fine il Comune rimescola le carte, taglia con il passato e fissa nero su bianco le linee della Pontedera del futuro. Questo dice l’accordo di programma firmato dall’amministrazione comunale e dalla Provincia in merito alla rivoluzione annunciata sugli immobili dell’Ipsia, compresi quelli della succursale e un autorimessa. L’istituto è l’unica scuola superiore rimasta in centro, in via Manzoni. Quando il nuovo stabile sarà pronto e le aule si trasferiranno al villaggio scolastico, la zona cambierà volto. E l’idea originaria di progettazione nasce nel 2004 con l’esigenza da parte della Provincia, proprietaria della struttura, di reperire risorse da destinare alla realizzazione di nuovi uffici a Pisa. L’ipotesi più accreditata puntava sulla creazione di insediamenti abitativi, case, negozi e lottizzazioni. Ipotesi trasformata dal sindaco Simone Millozzi che, a suo tempo, propose un disegno completamente diverso. Una piazza, parcheggi e del verde pubblico al posto di una giungla di cemento. Una lotta contro il sovraccarico urbanistico che si è risolta in un proposito che mette tutti d’accordo. «Abbiamo stabilito – spiega Millozzi – di spostare la capacità edilizia che insiste su questi volumi, in altre aree della città». Così la Provincia avrà modo di recuperare comunque i finanziamenti alienati, per un valore a base gara calcolato intorno ai 5 milioni e 200mila euro, e il salotto buono della città non sarà appesantito e invaso da mattoni su mattoni. «Gli imprenditori che vorranno partecipare al bando – spiega il primo cittadino – dovranno indicare altre zone, non agricole né industriali, da destinare alla costruzione e su cui trasferire le potenzialità edificatorie». Una soluzione finale che lascia ben sperare per la crescita di Pontedera «perché parte da uno spirito di collaborazione», sottolinea il presidente della Provincia Andrea Pieroni. L’accordo prevede già i tempi e le modalità del percorso. «Entro 30 giorni dalla firma del documento – conclude Vanni Bonadio, presidente della società immobiliare Pisa 2001 che ha seguito l’iter – sarà emesso il bando per l’acquisto dei beni. Allora sarà il mercato a dare la risposta definitiva».

Paola Silvi

L’Ipsia demolito. Al suo posto sorgerà una piazza con aree sosta, giardini e spazi destinati prevalentemente ad uso pubblico. Qualche abitazione ed esercizio commerciale su via Manzoni.

L’ex succursale. In piazza Belfiore: ospiterà uffici comunali e, in base ai progetti dell’offerente, alcune installazioni abitative.

Volumi trasferiti. La capacità edilizia di questi volumi sarà trasferita in altre zone della città che dovranno essere rigorosamente non agricole né industriali.

Gii oneri. La detrazione degli oneri di urbanizzazione sulle nuove costruzioni potrà essere trasferita nella realizzazione dei tribunale.

La nuova scuola. I lavori dell’Ipsia al villaggio scolastico finiranno entro l’estate del 2011.

L’accordo in consiglio. Mancano da completare gli Impianti e le officine: l’accordo di programma sarà presentato martedì In consiglio comunale e in quello provinciale. Entro 30 giorni dall’accordo, sarà emesso il bando per l’acquisto degli immobili.

Aiuti al tribunale. Con lo scomputo degli oneri di urbanizzazione si potrà realizzare parte del nuovo tribunale

domenica
26 settembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

L’Ipsia raso al suolo, diventerà una piazza

L’Ipsia raso al suolo, diventerà. una piazza

E l’’edificio di piazza Belfiore potrebbe ospitare uffici pubblici

L’idea è quella di prolungare il centro commerciale naturale

PONTEDERA. Tre immobili e 3 trasformazioni. Si parte dall’Ipsia che sarà rasa al suolo. Al suo posto una piazza con tanti parcheggi, alberi, giardinetti e qualche appartamento che farà da cornice alla media Pacinotti. Spazio anche a qualche bottega di vicinato per ampliare fino a via Primo Maggio il Centro commerciale naturale da corso Matteotti. Nel nuovo look, teso a riequilibrare lo sviluppo urbanistico del centro, sarà coinvolta anche l’ex succursale dell’istituto professionale. L’edificio si affaccia su piazza Belfiore e accoglierà qualche ufficio comunale ma potrebbe, a seconda dei progetti pervenuti dai costruttori, ospitare piccoli appartamenti. Il tutto nell’ottica di una riqualificazione. «L’esigenza – entra nel merito il sindaco Millozzi è quella di non appesantire maggiormente un’area di Pontedera che, da qui a breve, sarà interessata da altre due importanti lottizzazioni. Sono quelle che vedranno la luce negli immobili che fino a pochi anni fa erano occupati dalla Automar e la Crastan». Ma c’è di più. Oltre ai trasferimenti delle capacità edilizie in altri territori cittadini adeguati e predisposti «l’offerente – si legge sull’accordo di programma – potrà impegnarsi a costruire, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, uno stralcio funzionale del nuovo tribunale, su uno spazio messo a disposizione dal comune anche fuori dal comparto d’intervento. Qualora sia proposta una diversa area di ubicazione del tribunale, questa dovrà essere ceduta gratuitamente». Un “effetto domino” insomma che coinvolgerebbe più di un aspetto e che risponderebbe a più di un problema «perché le scelte urbanistiche – conclude Millozzi – sono lo specchio dell’attenzione verso gli abitanti». (ps)

domenica
26 settembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1-2

Scuola: piazza pulita

Addio al vecchio Ipsia, al suo posto sorgerà una grande piazza

Accordo di programma tra Comune e Provincia. la sede di via Primo Maggio sarà demolita, mentre quella di Piazza Andrea venduta

di MARIO MANNUCCI

– PONTEDERA –

MENTRE gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale dell’istituito professionale Ipsia di Pontedera attendono di trasferirsi nella nuova e grande sede alla città scolastica, il cui cantiere comincia a essere «lungo», Provincia e Comune hanno concordato il destino delle due sedi ancora in attività: quella più grande, attestata si via Primo Maggio e via Manzoni, sarà abbattuta e diventerà per gran parte una piazza, con una piccola riedificazione a scopi commerciali soltanto su via Manzoni, mentre quella più storica che si affaccia su Piazza Andrea non sarà demolita e diventerà una struttura pubblica oppure sarà messa sul mercato privato. Ma l’operazione urbanistica su cui ruota l’accordo tra Comune con la Provincia, proprietaria dell’istituito, è più complessa rispetto alla notizia principale perché la Provincia non può permettersi di perdere il patrimonio edilizio rappresentato dall’Ipsia mentre il Comune non vuole case o uffici in quella zona, la parte sinistra-sud di via Primo Maggio, perché davanti è prevista la grande lottizzazione Crastan-Automar, per cui il peso urbanistico risulterebbe insostenibile. L’accordo prevede infatti che le ditte interessate a bando di dismissione e vendita dell’Ipsia debbano trasferire altrove, in una o più nuove zone, i cubaggio edificabile. «Purché – dice il sindaco Millozzi – non in zone nuove, cioè vincolate dal piano regolatore, né in zone previste come industriali. Il trasferimento sarà dunque possibile in aree già considerate edificabili, e naturalmente in accordo col Comune».

«Anche per la succursale di Piazza Andrea – prosegue Millozzi – potranno intervenire imprenditori privati, facendo proposte che il Comune considererà interessanti». Nel bando di cessione dell’Ipsia, che sarà emanato entro un mese e che farà seguito a un altro andato deserto, ma ora con la novità del cubaggio trasferibile, è incluso anche un locale vicino. E’ l’ex garage dei pullman davanti Crastan, anch’esso di proprietà provinciale e anch’esso già messo in vendita ma finora senza acquirenti. Si pensa e si spera che la la nuova formula possa risolvere anche questo caso. Ma a questa operazione è collegata anche quella del nuovo tribunale, obiettivo vecchio di anni ma che alla luce delle carenze e dei problemi che il tribunale incontra nella storica sede di Palazzo Pretorio, l’amministrazione Millozzi vorrebbe risolvere. Il Comune dà infatti la possibilità alle ditte interessate all’acquisto del cubaggio edificabile dell’Ipisia (però trasferendolo, come detto, in altra zona) di scontare gli oneri di urbanizzazione costruendo un primo lotto, appunto, del nuovo tribunale.

L’ACCORDO di programma Comune-Provincia, ovvero l’operazione Ipsia, è stato firmato ieri a Palazzo Stefanelli dal sindaco Millozzi e dal presidente Andrea Pieroni, entrambi dichiaratesi soddisfatti per un’intesa «che mette insieme diverse esigenze, a cominciare da quella della necessità di reperire fondi – ha detto Pieroni – per poterli reinvestire nella scuola, con l’obiettivo di aprire quanto prima il nuovo Ispia nella città scolastica e quindi di portarvi anche l’ultima scuola superiore rimasta `fuori’, il Liceo linguistico». Nell’accordo e nell’operazione urbanistica-immobiliare ha avuto una parte importante, riconosciuta ed elogiata, anche l’Immobiliare Pisa 2001, guidata da Bonadio, che ha curato i termini tecnici dell’operazione e ora emanerà il bando. Con la speranza che l’occasione sia ritenuta valida dalle imprese edilizie, pur se in un momento di crisi come si sta vivendo.

Le deleghe in Giunta dopo le dimissioni di Francesco Nocchi

venerdì, settembre 24th, 2010

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA del 24 settembre 2010

venerdì
24 settembre 2010
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
«Lavoreremo di più ma resteremo una squadra forte»

IL SINDACO PRESENTA LA NUOVA GIUNTA CON UN ASSESSORE IN MENO

«Lavoreremo di plu’ ma resteremo una squadra forte»

– PONTEDERA

«LAVOREREMO DI PIU’, ma siamo una squadra forte e ce la faremo». Lo ha detto il sindaco Simone Millozzi, che si assegnato un altro settore di attività, il lavoro, oltre a quello di primo cittadino e responsabile dell’urbanistica, presentando, in un’atmosfera anche commossa, l’annunciato rimpasto di giunta. Resosi necessario dopo le dimissioni di Francesco Nocchi, passato alla guida del Pd pisano (non è ancora ufficiale, «ma non ci sono altri candidati», come stesso ha detto) e la sua scelta di rinunciare a un assessore, scesi dunque da 7 a 6. Rinuncia di un assessore, come abbiamo anticipato ieri, ma non a un assessorato perché Stefano Tognarelli prende il posto di Nocchi allo sviluppo economico e attività produttive mentre Liviana Canovai eredita da Tognarelli la cultura, che sommerà alla pubblica istruzione. In questo caso, fra l’altro, si torna alla tradizione, come hanno detto anche il sindaco e la stessa Canovai, citando anche l’assessore delle scorse legislature, Daniela Pampaloni, che, appunto, era alla guida di entrambi i settori.

RIUNITI intorno al sindaco, ieri nell’aula consiliare, c’erano tutti e tre i protagonisti del «rimpasto». Francesco Nocchi si è anche commosso – e non poco, tanto da doversi riparare nell’attigua stanza del sindaco. probabilmente per smaltire qualche lacrimetta… nel saluto e nel ringraziamento. Durante il quale ha elogiato i funzionari e gli addetti del suo assessorato, ma anche, e in particolar modo, il comandante della polizia municipale, Giuseppe Mannucci. Definito «persona insostituibile». Anche Stefano Tognarelli ha ringraziato i collaboratori del suo ormai ex assessorato alla cultura definendosi pronto e deciso per il nuovo incarico, mentre la professoressa Liviana Canovai, che conserva anche il suo incarico professionale alla guida dell’istituto comprensivo Pacinotti, ha ammesso di essere un po’ impressionata dal lavoro che lo aspetta «visto anche la grande vivacità culturale della città» – ma al tempo stesso decisa ad affrontarlo con entusiasmo.
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24 settembre 2010 Testata: TIRRENO PONTEDERA

Lavoro, la delega resta al sindaco

Distribuiti i compiti che aveva l’assessore dimissionario Nocchi

PONTEDERA. Si è dimesso. Francesco Nocchi non è più assessore del Comune di Pontedera. Ha lasciato, ufficialmente, ieri, con una lettera indirizzata all”`amico” sindaco. E ne darà comunicazione anche martedì pomeriggio, in quello che sarà il suo ultimo consiglio comunale. All’assemblea dei consiglieri sarà presentato anche il riordino della giunta: non un sostituto, ma la ridistribuizione delle deleghe.

«Voglio dare un segnale forte all’esterno – spiega Simone Millozzi, primo cittadino di Pontedera – in un momento in cui la politica ha proprio bisogno di queste cose: la scelta di non nominare un altro assessore, al posto di Francesco Nocchi, vuol essere un messaggio di compattezza della squadra che, insieme a me, amministra da poco più di un anno questa città: un gruppo giovane ma unito».

Le deleghe. «Ho chiesto più sacrificio e maggiore impegno – spiega Millozzi – al resto della giunta, per distribuire le deleghe che Francesco lascerà».

Comincia lui per primo, che terrà la delega al lavoro. «Anche questo – spiega il sindaco – è un segnale che voglio lanciare all’esterno. Ci avviamo verso un autunno difficile, per il mondo del lavoro e per la nostra città che ha una struttura industriale. Per questo mi impegno in prima persona sui temi del lavoro».

Per le altre deleghe, sono coinvolti Stefano Tognarelli e Liviana Canovai.

Tognarelli lascia la cultura (che va a Canovai) e tiene – oltre alle deleghe già in suo possesso (cura della qualità e decoro urbano, parchi e verde pubblico, piano energetico, città sostenibile e partecipata, decentramento) – la delega allo sviluppo economico e quella alle attività produttive.

Per quanto riguarda LIviana Canovai, nelle sue mani si riforma un binomio di competenze che era stato proprio della giunta precedente: pubblica istruzione (e comunque tutto quel che ruota intorno alla scuola) e cultura.

I ringraziamenti. C’era commozione nell’aria. Era commosso il sindaco, lo era, molto più visibilmente, Francesco Nocchi, che lascerà la giunta per andare a guidare il Pd provinciale. «Lascio – dice Nocchi – perché non ritenevo corretto rimanere ancora in giunta ed essere impegnato nel percorso che porterà al congresso del partito nel quale sono stato indicato come unico candidato alla segreteria provinciale. Una scelta fatta in accordo con il sindaco. Se sono stato candidato alla guida del Pd della provincia di Pisa, probabilmente lo devo anche all’esperienza che ho maturato in quest’hanno trascorso ad amministrare la città».

E poi i ringraziamenti d’obbligo: «Ai miei compagni di giunta – dice Nocchi – ai funzionari e ai dipendenti dei settori di cui mi occupavo che sono stati splendidi collaboratori, al comandante della polizia municipale, il cui sostegno è stato insostituibile».

I nuovi incarichi. Ringraziamenti e un po’ di apprensione, invece, per le nuove deleghe ricevute, da parte di Tognarelli e Canovai. «Prendo un settore, come quello del commercio e delle attività produttive – spiega Tognarelli – con una eredità pesante: il lavoro svolto da Francesco in quest’anno è stato importante».

Un’eredità, quella del passato, che crea un po’ d’apprensione anche a Liviana Canovai. «Dovuta al fatto spiega la diretta interessata che io divido il tempo da amministratrice, con quello del mio lavoro nella scuola. E per il fatto che, eredito i percorsi fatti, prima da Daniela Pampaloni e poi da Stefano Tognarelli. Credo che la cosa difficile, da perseguire, è poter coniugare in ogni aspetto, le mille sfaccettature del panorama culturale della città» (emilio chiorazzo).

In merito ad una lettera sulla rubrica “Buongiorno Pontedera” del quotidiano La Nazione

venerdì, aprile 16th, 2010

Sig.ra Marzia Palmisano

leggendo la rubrica “Buongiorno Pontedera” sul giornale locale de “La Nazione” del 15/4/2010 nel ringraziarLa per la descrizione fatta della nostra città, frutto di un lavoro comune tra Amministrazione Comunale, commercianti e cittadini residenti, mi permetto, con la presente, di informarla che l’ultima corsa del bus navetta messo a disposizione gratuitamente dal Comune parte da Piazza Gronchi alle ore 20,46 e non alle ore 20,10.

Mi auguro che queste informazione possa consentire di superare le criticità da Lei evidenziata sul giornale.

Colgo l’occasione per comunicarle, inoltre, che stiamo istituendo un secondo bus navetta, sempre a titolo gratuito che partirà dal piazzale davanti al Cimitero Comunale (altro parcheggio scambiatore) al centro città sempre con le medesime modalità dell’attuale navetta.

Tali interventi hanno un costo complessivo per l’Amministrazione Comunale di oltre € 300.000,00 all’anno. Tutto questo per perfezionare la mobilità e la sosta in città al fine di migliorare la qualità della vita coniugandola con il rilancio ed il consolidamento dell’attività commerciale ivi presente.

Con la speranza di averle dato informazioni utili, le auguro buon lavoro

Pontedera, 15 Aprile 2010

Il Sindaco, Avv. Simone Millozzi

Sulle Tute Blu e il Comune

mercoledì, febbraio 17th, 2010

tute_blu

Caro Mario Mannucci, caro responsabile della Nazione di Pontedera,

l’articolo pubblicato ieri dal vostro giornale ha il grande merito di aprire una riflessione sulla città e sulle dinamiche sociali in atto.

Occorre però ristabilire alcuni dati reali. Innanzitutto è ingeneroso e non rende giustizia alla pur interessante riflessione titolare che: “Il governo della città dimentica le tute blu”. Il governo della città, che poi sarebbe la mia giunta, NON dimentica affatto le tute blu. Il fatto che non ci siano piaggisti tra i consiglieri e nella giunta non significa affatto che ci sia distanza tra questa amministrazione e le esigenze degli operai e delle maestranze Piaggio. Voglio semplicemente ricordare che il primo impegno di questa amministrazione è stato quello di visitare tutte le aziende in crisi del territorio. Lo abbiamo fatto con discrezione e rispetto, come abbiamo messo in campo iniziative sulla crisi. Non manca l’attenzione. E’ vero invece che non ci sono piaggisti e gli operai sono pochi in Consiglio.

Proviamo a riflettere sul perché.

Innanzitutto i consiglieri vengono eletti e votati: sono state molte le forze politiche che ne hanno messo alcuni in lista. Ma non hanno preso i voti sufficienti. Perché non sono stati votati?

La mia opinione prende atto di due aspetti. Il primo è che le istanze tipiche del mondo operaio non sono più solamente peculiari di quel mondo. Mi spiego meglio. Operai, precari, impiegati, ma persino giovani professionisti, co.co.pro, e altre nuove figure sociali hanno ormai le stesse istanze ed esigenze: per cui la rappresentanza di tali figure è probabile che non spetti più solamente ad una precisa categoria.

Oggi un operaio con posto fisso, casa e famiglia alle spalle non è socialmente “più debole” di un giovane laureato che fa la pratica, di un piccolo commerciante, di un pensionato o di un giovane con contratto a termine. Vorrei ricordare, tra l’altro, che un assessore della mia giunta guadagna 1000 euro al mese (senza tredicesima). Sempre più la classe sociale di riferimento non dipende solo dal lavoro: anche perché siamo in un Paese nel quale il 60% della ricchezza dipende dalla rendita e non dagli stipendi: è questa una delle grandi ingiustizie del Paese e uno dei temi da affrontare. Il lavoro deve tornare ad avere dignità, ad essere fondamentale nel Paese. Ovviamente questo non vuol dire che il mondo operaio non abbia delle specificità e che spesso per gli operai il ventaglio delle opportunità è diverso da quello di altre categorie.

C’è un secondo fenomeno a Pontedera. In realtà nella nostra città vivono solo una parte dei piaggisti (intorno al 20% della forza lavoro metalmeccanica) gli altri vengono dalla Valdera, da Cascina, Pisa, Livorno. Questo è un dato di cui tener conto, come un dato di fatto è che nelle aziende dell’indotto gli operai siano molti cittadini stranieri che, come noto, non possono votare ed essere eletti.

Per questo ritengo la riflessione di Mannucci intelligente ed utile. Utile perché ci dovrebbe far riflettere non su “chi fa politica” ma sul “perché e per chi si fa politica”. Io non ho lasciato la mia attività tuttavia sento la necessità di impegnarmi per proporre una politica che vuole rendere meno forte il divario sociale tra i miei cittadini. Non tutte le forze politiche vogliono questo. Occorrerebbe ripartire da poche semplici realtà per capire meglio le differenze nel Paese. Che ci sono. Ma che non dipendono solo dal colore della tuta o della divisa che indossiamo.

Pontedera 12 febbraio 2010