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Il Presidente dell’Unione Valdera Simone Millozzi: continueremo uniti, da soli non si va da nessuna parte. All’Unione le deleghe finora gestite dalla Provincia.

martedì, luglio 2nd, 2013

I sindaci dell’Unione Valdera, a 4 anni e mezzo dalla nascita del nuovo ente, si sono ritagliati uno spazio di tempo dedicato per ridefinire una strategia unitaria per il futuro prossimo, alla luce dell’esperienza sin qui maturata, dei nuovi vincoli normativi, dei processi di fusione attivati tra alcuni comuni aderenti all’Unione. Pur nell’incertezza data dai processi di carattere nazionale e regionale volti a riorganizzare il sistema delle autonomie locali, i sindaci della Valdera hanno ritenuto necessario tornare ad approfondire ed aggiornare gli obiettivi che sono alla base di questo processo di integrazione strategica, di cui la nostra realtà rappresenta, com’è noto, una delle punte più avanzate a livello regionale e nazionale. Tutti i sindaci intervenuti (erano presenti tutti, con la sola eccezione del sindaco di Lajatico indisponibile per malattia) hanno confermato la validità della strada intrapresa con la costituzione di un organismo in grado di governare le questioni che interessano il nostro territorio; soprattutto i sindaci che hanno aperto un percorso che potrà portare i rispettivi comuni alla fusione hanno evidenziato come la loro scelta sia diretta a rinforzare l’Unione, semplificandone le dinamiche interne. E’ di tutta evidenza che l’unificazione di alcuni comuni non può sostituire in alcun modo la valenza di un ente sovra-comunale: con la nascita dell’Unione Valdera, è tornata al territorio ed alle sue rappresentanze la possibilità di confrontarsi e decidere su politiche che assumono valore e significato soltanto a livello di area. Lo sviluppo economico, la promozione del turismo, le politiche educative, sociali, per la salute, la tutela ambientale, etc. hanno infatti senso se trattate ad un livello dimensionale adeguato, che possa attuare quanto elaborato a livello di indirizzo politico; senza contare il ruolo significativo che la Valdera ha assunto in contesti di livello superiore, dove il sindaco delegato è accolto con la considerazione che compete ad un territorio di 120.000 abitanti. I sindaci hanno confermato la volontà di proseguire e rinforzare il percorso di integrazione, andando al progressivo superamento delle geometrie variabili e rinforzando la struttura direzionale di un’organizzazione che con 30 milioni di bilancio di parte corrente e quasi 200 dipendenti (pressoché tutti provenienti dai comuni della Valdera) a disposizione rappresenta una realtà di assoluto rilievo. A breve i sindaci, grazie all’intenso lavoro svolto tra il 24 e 25 giugno, adotteranno un documento di valenza strategica per un ulteriore potenziamento dell’Unione, consapevoli che, in un difficilissima contingenza socio-economica, grandi o piccoli che siano gli enti, da soli non si va da alcuna parte.

Venerdì prossimo sarà a Pontedera l’assessore regionale alle riforme istituzionali Vittorio Bugli, insieme ai Presidenti di alcune tra le più rappresentative Unioni presenti in Toscana. Sarà quella l’occasione per l’Unione di chiedere alla Regione l’attribuzione di competenze, risorse e deleghe provinciali che possono essere esercitate soltanto ad un livello come quello della Valdera: lavoro e formazione professionale, agricoltura, edilizia scolastica, solo per citare le materie più rilevanti.

Valdera, 26 giugno 2013

Sulla sanità, le Società della Salute e il territorio: la Regione dica qual è la nuova strada da seguire

lunedì, ottobre 29th, 2012

Qualche mese addietro ero intervenuto in difesa della Società della Salute della Valdera che, sin dalla sua sperimentazione, si è dimostrata un valore aggiunto al nostro sistema territoriale. Il mio appello ha raccolto il consenso di pochi soggetti. Nell’appello sostenevo e ribadivo come la Società della Salute in Valdera, avesse cercato di attuare concretamente l’integrazione tra i servizi sociali (che erano di competenza dei Comuni) e quelli sanitari (che sono di competenza della Regione tramite le Aziende Sanitarie). Oggi infatti i cittadini accedono ai servizi attraverso un unico sistema e attraverso valutazioni integrate e condivise vengono presi in carico dal sistema dei servizi della Zona, sanitari e sociali. La Società della Salute ha omogeneizzato e uniformato, non solo su base zonale ma anche con le altre zone, i percorsi di accesso ai servizi. Così oggi esistono regolamenti di accesso alle prestazioni che garantiscono una continuità ospedale-territorio e una gestione unitaria del sociale. Questo ha consentito anche una ottimizzazione dei costi. Abbiamo messo in atto un processo di programmazione integrata e condivisa a livello istituzionale dell’Unione e l’Azienda Sanitaria creando quelle sinergie utili alla crescita del sistema con una forte attenzione ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni. E’ stato costruito negli anni un modo di operare in rete nel territorio tra i tutti i soggetti interessati (la cooperazione sociale, le associazioni di volontariato e l’utenza) che costituisce oggi una ricchezza e un patrimonio irrinunciabile di tutta la Valdera che ci ha permesso di affrontare la riduzione delle risorse del Fondo nazionale delle politiche sociali.

Si trattava di giudizi positivi suffragati da autorevoli studi. La Valdera, con l’Unione si è dimostrata una comunità capace di reggere la sfida e garantire i servizi essenziali, in presenza di una grave crisi economica e di una drastica riduzione delle risorse.

Ora c’è una novità. Nei giorni scorsi, in occasione della discussione in Consiglio Regionale sul Dpef e sulla Finanziaria 2013, è emerso che si andrà ad una revisione regionale che prevede il superamento delle Società della Salute. Poiché ritengo di dover confermare il mio giudizio positivo su questa esperienza e, soprattutto consapevole del buon lavoro svolto in questa direzione, occorre ora chiarezza su quali saranno le prospettive di questo modello organizzativo che, aldilà della forma giuridica, aveva ben risposto ai mutati bisogni della popolazione, alla frammentazione delle reti familiari, alla precarietà del lavoro e della casa. L’Unione della Valdera vuole essere attore fondamentale nella gestione di questo passaggio.

Per questo, raccogliendo anche la proposta di Giacomo Maccheroni, già sindaco della città e parlamentare, chiederemo un incontro all’assessore regionale alla Sanità Toscana affinché venga sul territorio a spiegarci quale sarà la strada che la Toscana percorrerà in futuro. La Valdera saprà sicuramente rispondere a qualsiasi innovazione con un’azione comune del territorio. Altrimenti il rischio è che a pagare siano i cittadini più deboli.

Pontedera, ottobre 2012

Considerazioni sull’applicazione dell’Imu bis

lunedì, aprile 23rd, 2012

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” del 23/4/2012

lunedì 23 aprile 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
«Imu-bis? No Piuttosto rinunciamo a nuove opere»

PONTEDERA– «Basta imposte che pesano sulle tasse dei cittadini. Anche a costo di rinuciare a fare qualche opera pubblica in più». Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, reagisce così all’ipotesi – al momento solo ventilata – di dare ai Comuni la possibilità di aumentare le tasse che gravano sulla casa, con l’intento di incamerare soldi da destinare alla realizzazione di opere pubbliche, che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta. L’ipotesi di una Imu-bis è stata avanzata ieri:i Comuni, secondo questa idea, potrebbero portare l’aliquota fino al 5 per mille (con lo stesso sistema di calcolo della aliquota base). I soldi che ne deriverebbero, sarebbero utilizzati dagli stessi Comuni, per finanziare opere da destinare ai cittadini: dai parcheggi agli asili, dalle strade alle biblioteche.«A prima vista – dice Millozzi – mi sento di dire no. Un no netto all’ennesima occasione di trasformare gli enti locali, i Comuni, quelli più vicini ai cittadini, in una sorta di gabellieri dello Stato. Le decisioni che sono state appena ventilate dalla stampa, vanno viste nel merito, ma finanziare opere pubbliche sulle spalle, ancora una volta, dei cittadini, non mi convince.
Preferisco non farle quelle opere pubbliche».Millozzi va anche oltre, nell’analisi della situazione. Più volte, fino a oggi, lui come tutti i suoi colleghi dell’Unionedella Valdera, degli altri Comuni della provincia di Pisa, hanno puntato il dito sul patto di stabilità. «Ecco – dice – questo è uno strumento che, davvero, blocca le nostre azioni. Ci sono imprese edili che hanno lavorato per le amministrazioni locali e che non possono riscuotere i loro crediti; ci sono cantieri che non possono essere aperti, perché non siamo in grado di pagare le ditte. Se davvero si vogliono realizzare opere pubbliche, il governo deve trovare il sistema di allentare la morsa del patto di Stabilità. Nelle casse dei Comuni i soldi ci sono. Ma non si possono spendere: questo è il vero ostacolo. Far pesare sulle spalle dei cittadini, con nuove tasse, ulteriori entrate da destinare alla realizzazione di opere pubbliche, invece, non è giusto. Dico no».Il Comune di Pontedera, insieme ad altri Comuni della Valdera, per far partire – o proseguire – alcuni grossi progetti urbanistici, alcuni anche di interesse primario per la comunità, senza dover sottostare ai vicoli previsti dal Patto, hanno passato tutto l’iter all’Unione della Valdera, non dopo aver ottenuto, un riconoscimento giuridico da parte della Cassa depositi e Prestiti. E stato, questo il primo caso in Italia: un caso che ha aperto una via nuova e alternativa all’immobilismo che le amministrazioni locali devono sopportare, a causa dei vicoli di bilancio.
(e.ch.)

Nata anche in Valdera la “nuova” Società della Salute. Firmata la convenzione e lo statuto e nominati gli organi

giovedì, marzo 11th, 2010

Il comunicato stampa

Si è concluso mercoledì 10 marzo anche in Valdera il percorso di adeguamento della Società della Salute alle disposizioni della legge regionale 40/2005 (modificata a fine 2008) con la sottoscrizione della convenzione e dello statuto davanti al Segretario Comunale del Comune di Pontedera, dopo l’approvazione degli stessi atti da parte di tutti i Consigli Comunali dei 15 comuni della Valdera e dal Direttore Generale dell’Azienda USL n.5 di Pisa. Con questo atto la Società della Salute si costituisce come consorzio pubblico composto dai comuni della valdera insieme all’Azienda USL 5 di Pisa e acquisisce un assetto compiuto e stabile. Viene pertanto chiusa la fase di sperimentazione iniziata a fine 2004, che ha sicuramente rappresentato per la valdera una preziosa e positiva esperienza. Compito principale della Società della Salute è quello della programmazione strategica e operativa delle attività sanitarie territoriali, socio-sanitarie e sociali della zona valdera, con una formula innovativa a livello nazionale. Importante sarà la collaborazione ed il rapporto con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, il raccordo con l’ospedale – soprattutto per garantire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio -, l’integrazione con il Dipartimento della Prevenzione in relazione ai comuni obiettivi di salute nonché la definizione di accordi e intese con la Provincia e l’Unione Valdera per un miglior coordinamento delle attività nelle politiche di competenza di tali enti e che incidono sullo stato di salute e benessere dei cittadini. La nuova Società della Salute intende sviluppare e promuovere ulteriormente la partecipazione dei cittadini e degli operatori alle scelte del consorzio; determinante sarà nel lavoro della Società della Salute il supporto strategico dei due importanti organismi della partecipazione, la Consulta del terzo settore ed il Comitato di Partecipazione e delle organizzazioni sindacali.

Dopo la firma degli atti si è insediata l’ assemblea dei soci composta dai sindaci dei 15 comuni della Valdera e dal Direttore Generale dell’Azienda USL n. 5 di Pisa che ha provveduto alla elezione degli organi quali il Presidente e la Giunta Esecutiva. E’ stato eletto all’unanimità il Presidente della Società della Salute Valdera confermando Simone Millozzi, sindaco del comune di Pontedera; sono stati inoltre eletti, sempre all’unanimità, i componenti della giunta esecutiva nelle persone del Presidente della Società della Salute, Simone Millozzi, del Direttore Generale dell’Azienda USL 5 di Pisa, Maria Teresa De Lauretis, di David Turini, sindaco del comune di Santa Maria a Monte in rappresentanza della sub-area oltrarno, di Alberto Falchi, sindaco comune di Palaia in rappresentanza della sub-area alta valdera, di Giorgio Vannozzi, sindaco del comune di Casciana Terme in rappresentanza della sub-area media valdera. Ai componenti dell’Assemblea dei Soci, della Giunta esecutiva e al Presidente non spetta alcuna indennità. Dopo la sua elezione la Giunta esecutiva si è insediata ed ha provveduto a proporre confermando come direttore della “neonata” Società della Salute Valdera, Patrizia Salvadori, dando mandato quindi al Presidente della Società della Salute di procedere alla relativa nomina d’intesa con il Presidente della Giunta Regionale, valutata positivamente la professionalità, l’esperienza ed il lavoro svolto fino ad oggi nel ruolo di Direzione della Società della Salute della Valdera.

“Il lavoro della Società della Salute – ha commentato il sindaco di Pontedera Simone Millozzi – è stato positivo ed utile in questi anni. Il fatto stesso che tutti i comuni della Valdera abbiano proceduto con celerità e accordo alla firma di questa convenzione è la dimostrazione di quanto sia positivo questo ruolo. Occorre ribadire l’importanza del governo territoriale relativamente alle scelte strategiche sanitarie. Grazie a queste scelte unitarie e prese di concerto con l’Azienda Asl 5 di Pisa abbiamo, con l’aggiornamento dell’Accordo di Programma sul sociale, potuto acquisire finanziamenti su nuove infrastrutture socio sanitarie necessarie per rispondere ai bisogni dei nostri cittadini e per garantire, grazie all’impegno della Regione Toscana, un servizio sanitario pubblico sempre migliore. E’ errato, di contro, in questo quadro rendere sempre più incerte le risorse a disposizione del territorio, sulle politiche sanitarie, come sta facendo il Governo. Il consistente taglio sul Fondo Sociale Nazionale mette in discussione fortemente i progetti e i servizi ormai consolidati nei nostri territori che rispondono ai bisogni reali della Valdera. Occorre su questi temi aprire una riflessione pubblica facendo percepire ai cittadini, alle associazioni, al mondo del volontariato e della cooperazione l’estrema gravità di tale situazione”.

Pontedera, 12 marzo 2010