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Dichiarazione su commercio e gazebo

lunedì, luglio 7th, 2014

La stampa locale stamani ha raccontato dell’incontro che si è svolto ieri in via Valtriani sulle iniziative future per il commercio. Non ero a Pontedera ieri e non ero presente alla riunione. Quindi non ho ascoltato gli interventi e ciò che avrebbe anticipato l’assessore alle attività produttive. Tuttavia mi preme sottolineare che, rispetto a ciò che è stato riportato, questa Amministrazione Comunale ha una precisa posizione che è quella del programma elettorale che è stato sottoposto ai cittadini. Comprendo le ragioni e lo slancio dell’assessore che da poco è al servizio della comunità come amministratrice. Ma esistono dei rilievi di metodo e di merito da evidenziare in questa situazione.

I rilievi di metodo sono relativi al fatto che le decisioni riguardo all’attività amministrativa si condividono nella giunta e con le forze politiche che fanno parte della coalizione. Pontedera negli ultimi anni è stata ben governata e le fughe in avanti solitarie non sono mai state nella cultura di governo di questa città e non lo sono nella mia in particolare. Pontedera non ha bisogno di rivoluzioni e nemmeno di rivoluzionari perché è una città ben governata, che solo pochi giorni fa, democraticamente, ha avuto un forte consenso dei cittadini.

Poi c’è un problema di merito. Il merito è relativo al fatto che questa città ha delle complessità e ha sempre scommesso sulla qualità. Il tema dei gazebo è assolutamente sovradimensionato rispetto all’impatto che può avere sull’economia cittadina. Peraltro non ci sono resistenze o “nemici” dei gazebo. Negli ultimi anni i gazebo sono stati autorizzati per gran parte dell’anno. Io stesso ho detto che è opportuno sedersi intorno ad un tavolo insieme alla città per discuterne. Ho sottolineato in campagna elettorale la volontà, di concerto con le associazioni di categoria, di apportare eventuali modifiche ai regolamenti comunali anche in tema di gazebo. Bene ha dunque fatto l’assessore ad annunciare iniziative sperimentali di aperture in occasione di eventi particolari.

In questo senso nessuno può quindi far passare questa amministrazione, o il sindaco, come chiusa e prevenuta su questo tema. Ma occorre attenzione. Qualcuno ha parlato di “pontedera da bere”, parafrasando uno slogan degli anni ’80 che peraltro non ha portato fortuna alla città a cui era riferita e ha lasciato macerie morali e culturali. Ebbene oggi questo modello è già in crisi e evidenzia notevoli problemi. Non è trasformando la città in un aperitivificio che aiutiamo il commercio. Inoltre, e soprattutto, la città è anche fatta di residenti, di commercianti, di persone che hanno diritto al riposo e alla quiete notturna e di fruire di beni comuni come gli spazi pubblici. Occorre trovare un giusto e corretto equilibrio. Questo equilibrio non si raggiunge con le fughe in avanti.

Nelle prossime settimane avremo modo di tornare su questi temi. Voglio solo far osservare che il tessuto commerciale di Pontedera, che è molto complesso, è già oggi uno dei migliori del territorio toscano. Lo è perché negli ultimi decenni si è puntato sulla qualità urbana, sulla gestione della mobilità, sull’innovazione. Occorre ripartire da qui; ripartire cioè da una riqualificazione del centro storico che interessi anche le vie laterali che si “affacciano” sul corso Matteotti, come da impegno preso nei confronti dei commercianti. In luoghi non lontani da noi si è puntato solo sulla quantità e su altri modelli, che non mi sembra stiano dando grandi e positivi risultati. La città si aspetta da chi governa la comunità, possibili soluzioni di rilancio di una strategia che porti nuova occupazione, lavoro, economia in una visione ben più ampia di quella collegata esclusivamente alla questione, pur importante, della durata dei gazebo all’esterno. Dobbiamo avere quindi una capacità di ascolto e di innovazione ma con l’orgoglio di chi non deve “scimmiottare” nessuno. E senza buttare al vento l’opera di chi ci ha preceduto e ha lavorato molto bene.

Pontedera, 4 luglio 2014

Sui gazebo e sulla qualita’ dei servizi

venerdì, febbraio 10th, 2012

In relazione a quanto scritto nell’articolo, pubblicato da Il Tirreno di Pontedera nella cronaca odierna, “Commercio, i regolamenti penalizzano il turismo” l’Amministrazione Comunale intende precisare quanto segue. Innanzitutto il titolo non corrisponde alla realtà. Se i regolamenti penalizzassero il turismo non avremmo avuto la crescita turistica che la città registra negli ultimi anni. La crescita non la fanno, e non la impediscono, i regolamenti. La crescita è dovuta alla qualità o meno di un territorio. E a Pontedera negli ultimi anni molto è stato fatto per migliorare la qualità di questo territorio. In particolare è stata migliorata la fruibilità urbana degli spazi, attraverso la cura, l’abbellimento e forme nuove di mobilità. E’ stata una scelta non sempre condivisa, all’inizio, da tutte le parti sociali. Si pensi cosa accadde quando si scelse di pedonalizzare il Corso e quando la passata amministrazione decise di migliorare gli arredi urbani: ci furono anche critiche, anche dal mondo dei commercio cittadino. Oggi è chiaro a tutti il valore di quelle scelte. L’Amministrazione Comunale in questi anni ha anche lavorato con grande attenzione per il recupero e il miglioramento degli spazi pubblici, dei luoghi dove un cittadino può passeggiare tranquillamente e liberamente, può andare in bicicletta, può far giocare i propri bambini, può spingere una carrozzina comodamente, senza barriere architettoniche e fisiche, in spazi gratuiti e pubblici. Si pensi ai lavori di valorizzazione delle piazze Andrea da Pontedera e Garibaldi. Gli spazi pubblici qualificano una città. Questi spazi devono essere aperti e fruibili e non semplicemente luoghi di consumo. Ma luogo di vita cittadina. Per questo il nostro regolamento consente per determinati periodi l’installazione di gazebo ma ritiene anche necessario che ci siano periodi in cui quegli spazi siano a disposizione di tutti i cittadini. Gli spazi pubblici non sono “meno importanti” perché di “nessuno” sono anzi più preziosi e fondamentali perché “di tutti noi” e tutti devono avere la possibilità di usufruirne. Il turismo, soprattutto quello di qualità, si indirizza verso luoghi belli e curati, ricchi di arte e di storia. La Toscana più bella ne sa qualcosa. Il Corso Matteotti non è un luogo anonimo, è il biglietto da visita della città e, come tutti gli spazi ricchi di arte, merita anche di essere apprezzato, seppur per pochissimi mesi l’anno, libero da gazebo e chioschi. Questa Amministrazione ha permesso ai pubblici esercizi di utilizzare quegli stessi spazi anche nel periodo natalizio, sino a dopo le festività, ampliando il tempo di utilizzo, pur di venire incontro ad una richiesta degli stessi commercianti. Ora ci sembra riduttivo, per la qualità degli esercizi stessi, affermare che persino metà dell’utenza sceglie quel locale per la presenza semplicemente del gazebo e che senza i gazebo quell’utenza sarebbe persa.

Infine sugli orari di apertura: il discorso sarebbe lungo e articolato. I temi sono quelli di cui abbiamo parlato in questi giorni in occasione della sentenza sulle domeniche di apertura. Ma basti dire che le esigenze di una città e dei suoi cittadini mal si conciliano con le aperture selvagge e questo è ancora più vero per i pubblici esercizi. E non conviene a nessuno che si comincino a contrapporre le esigenze degli uni a quelle degli altri. Per il bene di tutti.

Pontedera, 10 febbraio 2012