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Ancora sul dissociatore e su “Sinistra, Ecologia, Liberta’

martedì, febbraio 15th, 2011

Mi trovo ancora una volta a chiarire, mio malgrado, aspetti e verità sul Dissociatore Molecolare. Questa volta rispondo all’intervento comparso oggi sulla stampa di “Sinistra, Ecologia, Libertà” (Sel) della Valdera. Leggendo l’intervento mi spiego perché questa parte della sinistra vive emarginata dalle esperienze di governo del territorio.

Innanzitutto non corrisponde al vero che la Regione Toscana abbia “rigettato” il percorso partecipato. La Regione ha valutato molto positivamente il progetto e lo ha posizionato in maniera da avere la possibilità di accantonare risorse adeguate I documenti testuali sono in Comune a disposizione di tutti coloro che hanno voglia di informarsi correttamente.

Faccio presente a Sel che il percorso partecipato, la possibilità – prevista da una legge regionale – per i cittadini di approfondire e di conoscere meglio tutte le informazioni sul progetto, è stato voluto dal sottoscritto. In questo modo ho potuto anche prendere tempo sulle scadenze di legge di rilascio delle autorizzazioni.

Ho preteso io il percorso più democratico che le leggi permettessero.

Non corrisponde al vero che in Scozia i primi dati siano contraddittori e negativi. E’ vero il contrario. Anche qui sarebbe stato sufficiente consultare il sito del Comune dove è riportata integralmente la documentazione proveniente dalla Sepa (l’Arpat scozzese) ove si riferisce che da novembre 2010 l’impianto, relativamente all’impatto sull’ambiente, è andato a regime ordinario e non sperimentale.

E’ strano che poi il leader nazionale di Sel, Governatore della Puglia, Nicola Vendola, permetta che si costruiscano inceneritori (come ci risulta stia accadendo a Manfredonia) da parte di una società privata facente capo alla famiglia della leader di Confindustria: cosa ne pensa Sel?

A Pontedera la Ecofor service che vuole realizzare il dissociatore è a maggioranza pubblica.

Non solo. Io non ho minacciato proprio nulla, è bene che Sel moderi il linguaggio. Io ho fatto notare che nel 2013 le aziende del territorio (la nostra area industriale è ormai la più importante della Toscana) rischiano di non avere più in zona un luogo dove smaltire correttamente i propri rifiuti industriali. Chiedo a Sel: è compatibile questo con il mantenimento dei livelli occupazionali? Si salvaguarda così il mondo del lavoro e della produzione? E’ più ecologico trasportare lontano i rifiuti? Costerebbe meno? E’ meglio che questa filiera sia gestita da soggetti privati o da soggetti pubblici come la Ecofor Service?

Infine chiedo a “Sinistra, Ecologia, Libertà”: ma voi non siete nella maggioranza che governa l’Amministrazione Provinciale di Pisa al quale compete eventualmente l’autorizzazione per l’impianto?
Pontedera 10 febbraio 2011

Sul progetto di linea ferrata, da Pontedera al mare

giovedì, gennaio 27th, 2011

Riproduciamo l’articolo giornalistico della testata IL TIRRENO – PONTEDERA di martedì 25 gennaio 2011

martedì
25 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Il futuro correrà lungo i binari


Il sindaco: «È una prospettiva su cui puntare, servono 100 milioni di euro per collegarci al porto di Livorno»
La città si rilancia nella logistica con una via fermata parallela allo Scolmatore
di Manolo Morandini

PONTEDERA. La visione comincia a prendere forma. Ci sono realtà della logistica che da tempo hanno scelto Pontedera e altre in arrivo. E così, il progetto di una linea ferrata che dalla città corra al mare, fino a lambire lo scalo portuale di Livorno, trova nuove ragioni per provare a farsi concreta. Binari merci, lungo lo Scolmatore, per rilanciare il ruolo dell’area pontederese nell’economia costiera. Il tutto con una piattaforma per la gestione delle merci nella zona del Chiesino.

Sulla rampa c’è il centro mondiale dei ricambi Piaggio. All’ombra delle officine 2R presto prenderà vita il cantiere che darà forma all’investimento stimato in 40 milioni di euro. Mentre è prossimo all’entrata in esercizio il Centro carni di Unicoop Firenze, nell’area industriale di Gello. Due realtà che si affiancano alla piattaforma Artoni, al super magazzino della Pam, per lagestione delle merci non alimentari su scala nazionale, e al deposito della catena di discount Lidl.

Lo scalo merci, lontano dal centro c’è già nelle previsioni urbanistiche. «Si tratta di incasellare i soggetti che dovranno far parte del percorso per realizzarlo – sostiene il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi -. Sul tavolo ci sono proposte di soggetti interessati, che a breve presenterò all’attenzione della Regione». Che aggiunge: «È un’opportunità per il territorio su cui coinvolgere anche la Provincia, l’Autorità portuale di Livorno, le Ferrovie e il ministero dei Trasporti».

Il tragitto dei binari è segnato in parallelo al canale dello Scolmatore. «I primi studi di fattibilità stimano un fabbisogno di 100 milioni di euro per arrivare fino a Livorno», spiega Millozzi. Il tutto attraversando i Comuni di Calcinaia e Collesalvetti. Mentre per i soldi si potrebbe guardare a una quota di quelli indicati per la navigabilità dello Scolmatore.

La soluzione darebbe ossigeno alla Fi-Pi-Li. «La nostra città è baricentrica – sottolinea il sindaco -. Non si parla di domani ma è una prospettiva su cui lavorare con convinvinzione». E che ci sia una tendenza a fare di Pontedera e della Valdera un polo a vocazione logistica lo conferma il segretario provinciale di Filt Cgil, Goffredo Carrara: «Nei prossimi anni il settore porterà nuova occupazione in zona».

Per il responsabile di Legacoop Area vasta costiera, Antono Chelli, l’investimento Piaggio dà il segno dei tempi. «La logistica di una grande azienda riveste una importanza strategica sia per le attività che questa effettua che per tutte le imprese dell’indotto che con questa lavorano – afferma Chelli -. Non solo, ma la filiera logistica è uno degli elementi di competitività che rendono una impresa più forte delle altre nel mercato. Attualmente Piaggio manda i propri conteiner a La Spezia, se il sistema economico territoriale fosse in grado di fare alla Piaggio un’offerta competitiva che, a partire da Pontedera, orientasse verso il porto di Livorno il traffico ricambi dell’azienda, potrebbero apririsi una serie di opportunità anche di insediamento per nuove imprese dell’indotto che potrebbero trovare, nella nostra zona, interessanti incentivi alla localizzazione.

Sul tavolo della Regione a breve sarà illustrato il progetto di massima.

Sulla Società della Salute e sui presunti “carrozzoni”

martedì, dicembre 7th, 2010

Leggo sulla stampa locale l’intervento del Consigliere Pandolfi del Pdl che definisce carrozzone la Società della Salute e che critica la Regione Toscana per le politiche socio-sanitarie.

Ritengo sia necessario fare delle precisazioni e contestare nel merito queste affermazioni. Innanzitutto occorre chiedersi se le politiche socio-sanitarie in Toscana funzionino. Io ritengo che i dati siano tutti positivi e la qualità della nostra sanità non è in discussione. Altre regioni hanno ben altri problemi pur non raggiungendo il livello della nostra sanità. Se questi risultati ci sono, e mi risulta siano in passato stati riconosciuti dallo stesso ministro Tremonti, significa che le strutture messe in campo dalla Regione hanno funzionato. Le società della salute per esempio non sono affatto carrozzoni. La loro struttura è particolarmente “leggera” dal punto di vista dei costi, gli stessi amministratori che ne fanno parte così come il Presidente non percepiscono alcuna indennità e non ha alcuna gestione diretta dei servizi, mentre in compenso permette quell’ottimizzazione delle risorse che è necessaria per spendere meglio. Grazie alle Società della Salute i comuni – e quindi l’ente più vicino ai cittadini – e l’Asl, possono organizzarsi e stabilire migliori sinergie tra di loro, evitare doppioni inutili, rappresentare e partecipare alle scelte generali in materia sociale e di sanità, programmare obiettivi e sulla base di questi definire le risorse necessarie al loro conseguimento. Il vero dramma di questa fase politica è al contrario la scarsa attenzione che viene posta, dal governo, ai territori. Le scelte anticrisi fatte a Roma stanno tagliando in maniera indiscriminata e in maniera centralistica. Le manovra finanziaria si scarica sugli enti locali che non saranno più in grado di garantire i servizi minimi essenziali. Si preannuncia una vera e propria “macelleria sociale” che colpirà le fasce più deboli del territorio mettendo a rischio la tenuta sociale della nostra comunità. Questo comporterà danni immensi al Paese. E’ su questo che Pandolfi e tutto il centro destra dovrebbe riflettere e battersi per modificare questo stato di cose. Anche la sua storia politica personale lo ha portato a credere all’importanza dei territori, alla sussidiarietà (alla necessità cioè che le decisioni vengano prese il più possibile vicino ai cittadini, al livello amministrativo più locale), alla capacità di autogoverno delle autonomie. E’ davvero singolare che alla prima situazione di crisi ci si rimangi queste intenzioni e si creda alle capacità taumaturgiche di una politica centralista.

Pontedera 6 dicembre 2010

Sulle affermazioni della candidata del centrodestra su Pontedera

mercoledì, marzo 10th, 2010

Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni che il candidato del centro destra alla presidenza della Regione Toscana ha rilasciato durante la propria visita a Pontedera, avvenuta sabato scorso.

Pur senza voler entrare assolutamente nella campagna elettorale visto il ruolo che ricopro mi trovo costretto tuttavia a precisare alcuni passaggi delle dichiarazioni della candidata Faenzi riportati sulla stampa.

La vicenda che vide la città di Pontedera e l’allora sindaco Enrico Rossi contrapporsi al trasferimento delle officine meccaniche a Nusco non si concluse con “un accordo favorevole” alla Piaggio ma con la rinuncia da parte dell’azienda al proposito di trasferirsi e con l’avvio di un percorso comune. Forse il candidato di centrodestra dovrebbe informarsi su cosa fu il “Progetto Pontedera” che è stata la grande cornice strategica sulla quale è stata disegnata la Pontedera di questi anni. Rossi, insieme a Giovanni Alberto Agnelli, disegnarono uno scenario, per questa città e per la nostra industria manifatturiera, di grande rilievo. E non è un caso se Pontedera non abbia vissuto la deindustrializzazione selvaggia che ha caratterizzato le grandi città industriali italiane e straniere ma abbia avuto la capacità di trasformarsi, senza soluzione di continuità, in un centro della ricerca, della formazione, della qualità. E’ certamente anche grazie alle scelte fatte in quella fase se oggi Pontedera, secondo uno studio del prestigioso centro Sintesi, pubblicato dal settimanale Panorama (che mi risulta vicino al leader del centrodestra), risulti la città del centro e sud Italia dove la qualità della vita è più alta. La Faenzi ricordi che Rossi in questa città ha avuto sempre altissimi consensi che sono il segno della stima e della fiducia che riceve per quello che ha fatto. Avrebbe fatto bene, il candidato del centrodestra, a osservare attentamente che modello sociale e culturale è stato creato in questa città e trarne lezione.

Scrivo queste righe per ristabilire la semplice verità dei fatti e non per fini elettorali: ritengo inaccettabile una rappresentazione semplicistica e caricaturale della nostra città, della sua storia e di quella che è stata una pagina strategica e cruciale per il nostro territorio.

Simone Millozzi

Pontedera, 9 marzo 2010