Opere d’arte

Monumento ad “Andrea da Pontedera”

Opera dello scultore Emilio Mancini

Andrea da Pontedera 1273 -1349 detto “PISANO” illustre scultore e architetto ebbe origine in questa terra.
Artista del XIII° – XIV° secolo ha lasciato opere che hanno dato fama all’Italia. Dalle prime esperienze di orafo passò a trattare il bronzo, la pietra e il legno. Gettò nel bronzo una porta del “bel San Giovanni” Battistero di Firenze e continuò l’Opera di Giotto nel Campanile. Fu capomastro dell’Opera del Duomo di Orvieto e s’impegnò anche in Opere civili. Fu capostipite di una scuola di cui i figli Nino e Tommaso furono discepoli e scultori eccellenti.
Opere dell’Artista si trovano:
Museo di San Matteo – Pisa, Duomo di Pisa, Chiesa di Santa Maria della Spina – Pisa, Chiesa di Santa Caterina – Pisa, Chiesa di San Martino – Pisa, Deposito dell’Opera del Duomo – Pisa,
Museo dell’Opera del Duomo – Firenze, Porta del Battistero – Firenze, Campanile del Duomo (copie) – Firenze,
Duomo di Orvieto – Museo dell’Opera del Duomo – Orvieto, Museo Nazionale Budapest, Duomo di Massa Marittima.
Il Vasari lo considerò”….il maggior uomo che avessero avuto insino ai tempi sui i Toscani,…”.
Le sue opere rigorose nello stile e compiute nella tecnica segnano un passaggio dell’arte gotica che prelude all’arte della rinascita.


Il toro di Pietro Cascella

In Piazza Curtatone davanti al Palazzo Pretorio è collocata dal marzo 2001 una scultura di Pietro Cascella: “il toro”.

Su basamento in cotto e travertino, con ai lati due panche in stile, è in marmo bianco di Carrara appena sbozzato e vuole rappresentare, con il toro recante sul dorso un macigno, un chiaro simbolo della gravosità del lavoro.


Il Monumento ai Caduti e i “Sedili in Pietra”

L’intera Piazza Garibaldi nel corso del 2005 è stata oggetto di una ampio intervento di ristrutturazione e riqualificazione urbana.
Il monumento ai Caduti per la Patria, inaugurato nel giugno del 1969 ha subito delle rilevanti modifiche: sulla nuova base ottagonale sono state mantenute tutte le iscrizioni incise nel marmo – in ricordo delle vittime di tutte le guerre, dalla prima guerra per l’indipendenza del 1848 alla resistenza e al nazifascismo – ed è stata posizionata una targa che ricorda il sessantesimo anniversario della Liberazione. Al centro del complesso marmoreo è posta la scultura in bronzo di Loris Lanini (1971) a raffigurare un’idea di “Pietà laica”: una giovane donna, con gli occhi chiusi su un volto mesto ma fiero, tiene sulle ginocchia il figlio sacrificato, simbolo della purezza ideale dell’uomo. Il calco in gesso, maiolicato e dipinto, che l’autore utilizzò per la fusione in bronzo era una vera Pietà con la Madonna e il Cristo morto e si trova oggi nella prima nicchia della navata sinistra del Duomo. Completa il monumento la “colomba per la pace” dell’artista Nado Canuti. Questi ha realizzato una catena, fondendo le maglie di ferro del vecchio monumento, che si innalza da terra trascinata da una colomba in volo.
Il progetto “Sedili di Pietra” ha coinvolto 17 tra i più importanti artisti internazionali di arte contemporanea che sono stati chiamati ad accettare una sfida, quella delle “panchine d’autore”, capace di coniugare arte e comunicazione con una tipologia di arredo urbano, la “panca”, generalmente oggetto passivo e inanimato della vita quotidiana del cittadino, trasformandola in protagonista assoluto dei luoghi d’incontro ed aggregazione tradizionali.
Gli autori dei “Sedili di Pietra” sono: Joe Tilson, Cordelia von den Steinen, Girolamo Ciulla, Pietro Cascella, Nado Canuti, Giò Pomodoro, Jean Paul Philippe, Rinaldo Bigi, Marcello Aitiani, Mirella Forlivesi, Yasuda Kan, Viliano Tarabella, Daniel Couvreur, Venturino Venturi, Mauro Berrettini, Daniel Milhaud e Manuele Giannetti.


“Ragazza in piedi” di Giuliano Vangi

Nel 2002 in Piazza Cavour, in posizione decentrata, per non intralciare le manifestazioni generalmente qui ospitate, è stata collocata su un basamento in porfido una bella scultura in bronzo di Giuliano Vangi raffigurante una giovane donna nell’atto di muoversi, “Ragazza in piedi” a simboleggiare in modo evidente il valore della libertà.


“Origine Vespa” del Maestro Mino Trafeli

Anche Piazza Unità d’Italia è stata oggetto di una ampia di ristrutturazione e riqualificazione urbana. In questo caso l’intervento ha riguardato il rifacimento della pavimentazione, la collocazione di capitelli in travertino e una nuova distribuzione delle aree verdi.

La percorribilità veicolare su un solo lato ha permesso di destinare uno spazio maggiore alla zona pedonale, rendendo la “Piazza della Stazione” un luogo di incontro e di transito più accogliente e vivibile. A rendere unico l’aspetto della piazza ha provveduto l’opera “Origine Vespa” del Maestro Mino Trafeli, collocata su un basamento in posizione centrale.

Essa rappresenta l’interpretazione artistica dello scooter Piaggio che ha reso Pontedera nota nel mondo e raffigura due vespe realizzate una in marmo ed una in bronzo e alpacca. Un’opera di stilizzazione che il Maestro ha voluto concentrare sull’archetipo della scocca e della sua inconfondibile linea, che egli ha fatto uscire dalla materia, elevando uno scheletro meccanico a forma pura.


L’Oleandra

Particolare scultura realizzata completamente in marmo dall’artista Arturo Carmassi, installata sulla rotatoria tra Viale Europa e Via De Gasperi.


“Il Muro di Pontedera” di Enrico Baj (opera postuma)

La più grande opera al mondo di Enrico Baj, uno dei mosaici piu’ grandi d’Italia, inaugurata il 22 dicembre 2006. Il muro riveste la parete della massicciata ferroviaria in Viale Risorgimento nei pressi di Piazza Garibaldi. Si tratta dell’ultima opera del grande artista scomparso nel 2003, tra i fondatori del movimento nucleare, uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del secolo appena trascorso.

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