Archive for gennaio, 2011

Sulla giornata della memoria

giovedì, gennaio 27th, 2011

A dieci anni dalla istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti” Pontedera sta celebrando, con diverse iniziative, questa importante ricorrenza.

Domenica scorsa si è infatti tenuto al Teatro Era lo spettacolo “Che non abbia fine mai” patrocinato dal Comune, dalla Regione e dal Rotare Club di Pontedera.

Il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, alle 11.30, presso il Parco Fluviale de La Rotta, si terrà la cerimonia, insieme ai bambini della scuola elementare Arcobaleno della frazione, per piantare delle rose in memoria di venti bambini uccisi nei campi di sterminio, utilizzati come cavie di esperimenti medici.

La sera del 27, al Museo Piaggio si terrà un concerto di Piero Nissim. Il primo febbraio alle 21.15, presso il Centro per l’Arte O. Cirri si terrà un incontro letterario con Laura Quercioli Mincer, durante il quale si leggeranno le poesie di Szlenger. Il 2 febbraio alle 10.00 presso l’’Istituto Montale si terrà un incontro con Laura Quercioli Mincer. Infine dal 16 al 23 febbraio presso il Centrum Seete Sois Sete Luas in Via Rinaldo Piaggio si terrà l’iniziativa “Di razza umana: strumenti per disimparare il razzismo”.

“Vogliamo che questa ricorrenza sia sentita e non vissuta come un evento rituale – hanno commentato il sindaco Simone Millozzi e l’assessore Liviana Canovai -: il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Il nazismo portò l‘Europa e il mondo nella seconda guerra mondiale che causò 60 milioni di morti. L’intolleranza, la dittatura, la cultura della morte, della guerra e dell’odio razziale portano l’uomo all’autodistruzione. Dobbiamo combattere e ricordare sempre tutto ciò. Perché i popoli che non ricordano sono destinati a ripetere gli errori”.

Pontedera 25 gennaio 2011

Sul progetto di linea ferrata, da Pontedera al mare

giovedì, gennaio 27th, 2011

Riproduciamo l’articolo giornalistico della testata IL TIRRENO – PONTEDERA di martedì 25 gennaio 2011

martedì
25 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Il futuro correrà lungo i binari


Il sindaco: «È una prospettiva su cui puntare, servono 100 milioni di euro per collegarci al porto di Livorno»
La città si rilancia nella logistica con una via fermata parallela allo Scolmatore
di Manolo Morandini

PONTEDERA. La visione comincia a prendere forma. Ci sono realtà della logistica che da tempo hanno scelto Pontedera e altre in arrivo. E così, il progetto di una linea ferrata che dalla città corra al mare, fino a lambire lo scalo portuale di Livorno, trova nuove ragioni per provare a farsi concreta. Binari merci, lungo lo Scolmatore, per rilanciare il ruolo dell’area pontederese nell’economia costiera. Il tutto con una piattaforma per la gestione delle merci nella zona del Chiesino.

Sulla rampa c’è il centro mondiale dei ricambi Piaggio. All’ombra delle officine 2R presto prenderà vita il cantiere che darà forma all’investimento stimato in 40 milioni di euro. Mentre è prossimo all’entrata in esercizio il Centro carni di Unicoop Firenze, nell’area industriale di Gello. Due realtà che si affiancano alla piattaforma Artoni, al super magazzino della Pam, per lagestione delle merci non alimentari su scala nazionale, e al deposito della catena di discount Lidl.

Lo scalo merci, lontano dal centro c’è già nelle previsioni urbanistiche. «Si tratta di incasellare i soggetti che dovranno far parte del percorso per realizzarlo – sostiene il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi -. Sul tavolo ci sono proposte di soggetti interessati, che a breve presenterò all’attenzione della Regione». Che aggiunge: «È un’opportunità per il territorio su cui coinvolgere anche la Provincia, l’Autorità portuale di Livorno, le Ferrovie e il ministero dei Trasporti».

Il tragitto dei binari è segnato in parallelo al canale dello Scolmatore. «I primi studi di fattibilità stimano un fabbisogno di 100 milioni di euro per arrivare fino a Livorno», spiega Millozzi. Il tutto attraversando i Comuni di Calcinaia e Collesalvetti. Mentre per i soldi si potrebbe guardare a una quota di quelli indicati per la navigabilità dello Scolmatore.

La soluzione darebbe ossigeno alla Fi-Pi-Li. «La nostra città è baricentrica – sottolinea il sindaco -. Non si parla di domani ma è una prospettiva su cui lavorare con convinvinzione». E che ci sia una tendenza a fare di Pontedera e della Valdera un polo a vocazione logistica lo conferma il segretario provinciale di Filt Cgil, Goffredo Carrara: «Nei prossimi anni il settore porterà nuova occupazione in zona».

Per il responsabile di Legacoop Area vasta costiera, Antono Chelli, l’investimento Piaggio dà il segno dei tempi. «La logistica di una grande azienda riveste una importanza strategica sia per le attività che questa effettua che per tutte le imprese dell’indotto che con questa lavorano – afferma Chelli -. Non solo, ma la filiera logistica è uno degli elementi di competitività che rendono una impresa più forte delle altre nel mercato. Attualmente Piaggio manda i propri conteiner a La Spezia, se il sistema economico territoriale fosse in grado di fare alla Piaggio un’offerta competitiva che, a partire da Pontedera, orientasse verso il porto di Livorno il traffico ricambi dell’azienda, potrebbero apririsi una serie di opportunità anche di insediamento per nuove imprese dell’indotto che potrebbero trovare, nella nostra zona, interessanti incentivi alla localizzazione.

Sul tavolo della Regione a breve sarà illustrato il progetto di massima.

Sul trasferimento della Zetagas

lunedì, gennaio 17th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di domenica 16 gennaio 2011

domenica
16 gennaio 2011

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
3

La Zetagas trasloca dal quartiere Addio alle mega e storiche cisterne


Il sindaco annuncia il trasloco della nota azienda pontederese

di MARIO MANNUCCI
PONTEDERA

IL DISTRIBUTORE nella storica sede lungo la Tosco Romagnola – alle porte di Pietroconti, con vista (posteriore) sui laghi ex Braccini e sulle villette che intorno al lago sono nate – è già chiuso. E funziona già nella nuova sede lungo il viale America, dove pulsa la nuova Pontedera delle industrie e dei grandi magazzini della logistica. Ma entro pochi giorni sarà completato il non facile trasloco sul viale America di tutte le attività della Zetagas, mentre l’area dismessa sarà lottizzata a scopo residenziale. Ma questa è la seconda fase dell’operazione, mentre ora bisogna parlare della prima.

E’ SICURAMENTE un evento importante, se non proprio storico, questo trasferimento «in zona più idonea» della più grande azienda di prodotti petroliferi del comune, ma con un ruolo anche extraprovinciale perché i clienti della Zetagas erano e sono presenti anche in tutte le zone confinanti: Pistoia, Livorno, Lucca, Firenze. Una novità importante e che risolve un problema aperto da un paio di decenni. Quello della sicurezza e compatibilità con l’ormai popolata zona abitativa, oltreché commerciale e di servizi, che ha praticamente «attaccato» Pontedera alle sue frazioni sul lato verso Firenze. Nella nuova sede, la Zetagas continuerà la tradizionale attività nel settore dei prodotti petroliferi, gas e affini. Con una novità significativa: sul viale America non ci sarà più il grande deposito che faceva sorgere dubbi e preoccupazioni, pur avendo superato sempre controlli e autorizzazioni. La nuova Zetagas si rifornirà direttamente nelle raffinerie. La forza della Zetagas è sempre stata la rapidità di raggiungere i clienti anche più lontani. E anche in tempi di gas metano che arriva direttamente nelle famiglie, Zetagas offre la possibilità ad aziende e utenti di usufruire dei «vantaggi» della combustione a gas per qualsiasi applicazione. Dalle tradizionali bombole, che hanno cotto la cena e riscaldato l’Italia per decenni e decenni, ai serbatoi «che forniscono energia a basso costo – dice la comunicazione aziendale – nel rispetto delle vigenti norme ambientali, essendo il Gpl un prodotto puro a completa combustione e perciò non inquinante». Ma la Zetagas è legata anche alla pallacanestro pontederese che nata all’oratorio col dottor Emilio Zoli e l’allora cappellano del duomo, Vasco Bertelli, trovò nella Zeta, a cominciare dal 1975, e ormai ininterrottamente da trentasei anni, il suo sponsor. Col quale si identifica il basket pontederese.

LA ZETAGAS nacque nel 1968 per iniziativa di una società milanese alla quale si associò come partner locale la famiglia Malloggi, con i fratelli Laura, Franco, Lando e Guido. Il terreno, allora di campagna, fu acquistato dalla parrocchia. Poi i Malloggi acquisirono l’intera proprietà, che hanno tenuto fino al 2005, cedendola infine a un’azienda marchigiana, la Goldengas Spa. Intorno alla Zetagas ci sono state anche polemiche e proteste per la presunta potenziale pericolosità. L’azienda era stata inserita in un elenco regionale di attività da tenere sotto controllo, pur se la Regione ha sempre continuato ad autorizzarne la presenza perché dotata di ottimi impianti. Una fuga di gas, che però non poteva avere conseguenze tragiche, rinforzò recentemente gli allarmi e la prefettura dispose anche un’esercitazione molto spettacolare di protezione civile, che mobilitò centinaia di uomini per un giorno intero.

domenica
18 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

È attiva da oltre quarant’anni


Leader nazionale nella distribuzione di gas liquidi vanta un organico di una ventina di dipendenti

PONTEDERA. Sono quarant’anni che la Zetagas è attiva nella distribuzione di gas di petrolio liquefatto. Tanto da essere una delle leader del settore dei gas liquidi.

L’azienda di via Tosco Romagnola, in località La Bianca, tra l’abitato di Pontedera e quello di La Rotta, è specializzata nella fortitura di energia pulita ad aziende e utenti privati. Il gas trova applicazioni sia nel settore industriale che agricolo, sia domestico che, ad esempio, negli impianti sportivi.

È una società a responsabilità limitata, con un unico socio, la GoldenGas Spa di Senigallia. Vanta una ventina di dipendenti. E un bilancio – quello consolidato del 2009 – con un utile di poco superiore a novecentomila euro. L’azienda produce e commercializza soprattutto gpl sfuso; mentre l’attività di vendita di gasolio, benzina agricola e gpl in bombole ha assunto una minore incidenza, negli ultimi anni.

L’azienda è un marchio noto anche negli ambienti sportivi: da sempre, ad esempio, ha abbinato il proprio nome alle sponsorizzazioni nel mondo del basket. la squadra pontederese di pallacanestro è conosciuta in tutto il territorio nazionale come Zetagas. Nella frazione della Rotta, l’azienda è stata interessata, proprio per la sua peculiarità, ad alcune esercitazioni di protezione civili, che simulavano i possibili – ma sempre scongiurati incidenti che avrebbero potuto verificarsi.

domenica
18 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

La Zetagas se ne va da La Rotta


Case, negozi e un albergo al posto dell’azienda che fa paura alla frazione

PONTEDERA. Case, negozi e un albergo, al posto dell’azienda che, più di una volta, ha fatto preoccupare gli abitanti della frazione La Rotta. Non è lontano il ricordo dell’ultima volta che è scattata l’emergenza. Poco più di tre anni fa: una fuga di gas e la paura scese, prepotente, su buona parte dell’abitato. Nella frazione alle porte di Pontedera, la convivenza tra la gente e l’azienda Zetagas, non sempre è stata facile. Sarà per via del materiale trattato, sarà per qualche incidente sempre lieve – che si è verificato, di tanto in tanto, ma le proteste e le richieste di trasferimento, sono diventate sempre più pressanti.

Soprattutto da quando la frazione ha conosciuto una crescita abitativa esponenziale.

Quelle paure, quei timori, diventeranno un ricordo: l’azienda che si occupa della commercializzazione del gas, lascia la sede storica, lungo la Tosco Romagnola e si trasferisce nello stabilimento, già in parte funzionante, di viale America. Qui, una parte dell’attività, quella della distribuzione, s’è già spostata. Adesso tocca al resto. A La Rotta rimarranno, ancora per un po’ di tempo, gli uffici e le attività amministrative dell’azienda. Poi, l’area, sarà destinata al progetto di riqualificazione: prima la bonifica, poi la realizzazione di quello che, la proprietà, da tempo, aveva messo in cantiere: case, attività commerciali, perfino un albergo, a riprova che quell’angolo di città è in piena espansione.

A dare l’annuncio dell’imminente trasferimento della Zetagas in viale America, sono il sindaco di Pontedera Simone Millozzi e il suo vice, Massimiliano Sonetti. Quello di liberare il tragitto lungo la Tosco Romagnola dagli insediamenti industriali del passato è un disegno che, a piccoli passi, si sta realizzando nella sua completezza. «Intanto – spiega Simone Millozzi – c’è da sottolineare che il trasferimento dell’azienda nell’area industriale di Gello ha più di una funzione: la Zetagas si troverà a operare in un’area più consona alla sua attività, il quartiere recupererà un po’ della tranquillità che, a volte, veniva a mancare. Ma, diciamolo subito: l’azienda ha sempre rispettato ogni requisito di sicurezza. Anche se, ogni tanto, qualche episodio che ha fatto scattare l’emergenza, c’è stato».

L’ultimo, in ordine di tempo, risale all’inizio di dicembre del 2007. Una perdita di propano liquido che costrinse le forze dell’ordine, i soccorritori e gli amministratori, a prendere ogni più piccola precauzione.

Perfino a chiudere parte della Tosco Romagnola che attraversava l’abitato di La Rotta.

Fu all’indomani dell’emergenza che il sindaco di Pontedera svelò il progetto di liberare un lato della Tosco Romagnola, il destro andando dal centro della città verso La Rotta di tutti gli insediamenti produttivi del passato: quell’area, per il futuro, è stata pensata come residenziale. «Il piano regolatore – spiega Simone Millozzi – ha tutti gli strumenti più idonei per favorire il trasferimento di questi insediamenti produttivi da altre parti».

Un’occasione che Zetagas ha colto al voto. A Gello potrà contare su un’area idonea, ma anche su strumentazioni più moderne. «Adesso – spiega il sindaco di Pontedera – ci aspettiamo il nuovo intervento per la bonifica dell’area, del terreno dove l’azienda ha svolto la propria attività fino a oggi. E poi di vedere il progetto del piano di intervento. Si tratta di una lottizzazione importante». Case, negozi, perfino un albergo. Sarà uno dei tasselli che trasformeranno la Rotta, nei prossimi anni. Proprio nei giorni scorsi, Millozzi, intervenendo a una discussione sullo sviluppo del quartiere, sollevata dalla Consulta, aveva spiegato che la Rotta cambierà in cinque mosse. Una di queste è il trasferimento della Zetagas.

Emilio Chiorazzo

II sindaco di Pontedera Simone Millozzi ha svolto un notevole lavoro per creare le condizioni dei trasferimento della Zetagas nella zona industriale.

LA SCHEDA:
COSA FA. La Zetagas produce e commercializza gas liquido, che vende in bombole ad aziende e a privati.

DI CHI È. Zetagas è una società a responsabilità limitata. Unico socio la Goldegas Spa di Sinigallia,

L’ORGANICO. Secondo i dati dell’ultimo bilancio, i dipendenti sono una ventina.

L’INCIDENTE

A fine 2007 scattò l’allarme

PONTEDERA. Era il 4 dicembre del 2007 quando una fuga di gas propano fece scattare l’allarme. Furono prese tutte le misure di sicurezza. Per un po’ rimase chiuso anche un tratto della Tosco Romagnola. È stato l’unico incidente vero. Due anni prima, nell’ottobre 2005, venne simulato, per esercitazione. All’indomani della fuga di gas si riaccesero le polemiche che, da tempo, vedevano gli ambientalisti impegnati in prima fila, nel chiedere il trasferimento dell’azienda altrove.

Pontedera continua a crescere: il bilancio di fine anno

lunedì, gennaio 17th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di venerdì 31 dicembre 2010

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
2

«Pontedera continua a crescere E siamo pronti per il dopo crisi»


Lavoro, servizi sociali e cantieri: bilancio di fine anno del sindaco Millozzi

di MARIO MANNUCCI

PONTEDERA

IL BILANCIO anagrafico del 2010 si chiude con un + 136 (salvo qualche piccola variazione delle ultime 48 ore) che porta i cittadini pontederesi al numero di 28.334 abitanti. Ancora distante da quella quota 30mila che soprattutto una decina d’anni fa diventò un obiettivo fortemente dichiarato quanto mancato. Tuttavia non è trascurabile il dato della crescita, modesta quanto costante, degli ultimi anni per una città che pur piccola risente di tutti gli effetti della medie e grandi città. I cui abitanti spesso diminuiscono, come era successo anche qui fino qualche anno addietro, per i motivi che tutti conoscono. A cominciare dal costo superiore delle case rispetto all’hinterland. Ma qualcuno, e non solo gli immigrati, comincia a rendersi conto che i disagi di stare in città sono forse minori di quelli che comporta il pendolarismo. Per cui si ricomincia a guardare a Pontedera con interesse.

«STIAMO cercando di incentivare la vivibilità della città – dice il sindaco Simone Millozzi nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa, nel quale manda anche un augurio a tutti i cittadini – mettendo a disposizione nuove aree e possibilità abitative ma stando attenti a che non affoghino la città e i quartieri. La scelta di non far costruire anche nella prossima futura area che si libererà con la dismissione dell’istituto professionale sia una delle più importanti della mia amministrazione nel 2010. Lì accanto, come è noto, sono in arrivo le lottizzazioni ex Automar e Crastan, ed è stata una scelta difficile ma coraggiosa cercar di trasferire fuori dal centro, vedremo dove, la potenzialità costruttiva dell’ex istituto scolastico. Con la speranza che questa operazione attiri imprese». Ma c’è nei piani di Pontedera la vendita di edifici e strutture comunali, arma che molte amministrazioni stanno seguendo per rimpinguare le casse? «Grandi cose non sono possibili. Vendere Palazzo Stefanelli o Palazzo Pretorio comporterebbe problemi forse insormontabili. Pensiamo però di vendere l’edificio della comunità teraupetica, dietro il piazzale della Fiera, non appena sarà realizzata quella nuova».

«La preoccupazione più grande con cui affrontiamo il nuovo anno? – risponde Millozzi – è legata all’occupazione, che per una realtà come la nostra vuol dire soprattutto Piaggio. Non possiamo risolvere noi un problema mondiale, però ci sentiamo la coscienza a posto perché ci siamo attrezzati per offrire alle industrie molte aree, servizi e supporti di studio e tecnologia. Arrivando a poter offrire un quadro di eccellenza regionale che tutti ci riconoscono. E se ora abbiamo poche richieste per altri insediamenti, la colpa non è certo del comune ma del quadro generale. Per capirsi, se Ikea volesse venire a Pontedera, troverebbe pronta accoglienza. In tutti i sensi… Ci sentiamo pronti per la ripresa, che prima o poi dovrà venire».

CAPITOLO (inevitabile) tagli, per Millozzi «scellerati». «Ci mancano più o meno 4 milioni – dice – ed è duro dover ripartire i sacrifici. Tanto più che sono cresciute e crescono le povertà e di conseguenza le richieste di aiuti sociali. Per l’affitto, per arrivare in fondo al mese, per assistere i malati. Abbiamo, è vero, un ospedale di eccellenza e buoni servizi sanitari, però dovremo eliminare qualcosa nei trasporti, a esempio le corse la domenica, e chiedere qualche contributo in più nei settore dello sport e della cultura. Bisognerà far pagare qualcosina di più per l’uso degli impianti sportivi. Lo so che non è mai bello chiedere queste cose, ma anche il nostro assessore allo sport, Matteo Franconi, si rende conto che è meglio questo sacrificio che togliere un aiuto a chi ne ha molto bisogno».

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Avremo 48 nuove case popolari


Ma i tagli alle entrate faranno lievitare le taríffeper sport e cultura

PONTEDERA. Se vogliamo vederlo attraverso la lente dell’ottimismo, il 2011 porterà 48 nuove case popolari. E, forse, non ci saranno aumenti per le tariffe che riguardano i servizi alla prima infanzia. Forse. Perché Simone Millozzi, sindaco da quasi 2 anni, non si nasconde: chiudere il bilancio non è impresa facile. Mancano oltre 4 milioni di euro e dovrà usare le forbici. Ma non sarà solo l’anno dei tagli. I temi che ruotano intorno alla città sono tanti: al centro, la questione dei rifiuti. Ma anche la trasformazione di una parte di città, il sociale. «Al primo posto – dice il sindaco – metto il lavoro. L’occupazione. La città è legata all’industria e il 2010 ha avuto effetti pesanti su alcune realtà. Anche in settori come commercio e servizi. Nonostante il territorio abbia messo in campo politiche per avere, ad esempio, zone industriali adeguate, una rete viaria che rende competitiva l’area. E sia dotata di strutture per ricerca e innovazione».

Sono queste le condizioni che dovrebbero aiutare a uscire dalla crisi?
«Ma non bastano da sole: dipende anche dalla volontà imprenditoriale, dal rapporto con la Piaggio. L’azienda ha preso degli impegni».

I problemi maggiori riguardano l’indotto e il loro legame con Piaggio.
«Ci sono aziende legate ai picchi produttivi della Piaggio. Stiamo parlando di un tessuto produttivo con oltre 6mila addetti: se nel 2011 non si dà una impostazione diversa al settore, ci saranno ricadute negative. L’auspicio è che il territorio possa riprendersi: è attrezzato per questa sfida. Siamo all’avanguardia grazie alla presenza di alcune eccellenze e di strutture di ricerca».

Ci sono decisioni che, invece, riguardano il lavoro della sua giunta.
«Sì, ma partono da una manovra scellerata del governo. Si dà addosso ai Comuni e non ci permettono di dare le risposte alla gente che si rivolge a noi, per primi, come istituzione più vicina. Abbiamo dato sostegno alle fasce più deboli, in diversi modi: aiuti per pagare l’affitto, sostegno agli indigenti, case popolari».

Significa che non darete più questi sostegni?
«I tagli del governo sono notevoli. Dei 4 milioni di euro che mancano per pareggiare il bilancio, oltre 1,3 milioni riguardano la spesa sociale. Tuttavia, faremo 48 alloggi di edilizia popolare: 24 destinati a canone agevolato, 24 utilizzati come case popolari, assegnati col bando. Nasceranno nel quartiere Oltrera, dietro quella che tutti conoscono come la Vela».

Come recupererete i soldi che mancano dal bilancio? Sono previsti aumenti?
«Per il sociale, abbiamo già avviato una serie di incontri, con la gente, per definire insieme un percorso di tagli, di riduzione dei servizi. Quelli che of friamo, in città, sono ritenuti di qualità: studi e sondaggi, ad esempio, dicono che l’ospedale Lotti è uno dei migliori della regione; per la Società della Salute abbiamo avuto di recente la certificazione, raggiunto livelli elevati. E adesso questi tagli rischiano di farci tornare indietro».

Non solo il governo taglia. Dalla Regione arriveranno meno soldi e si parla di una riduzione del trasporto pubblico locale.
«Ci sono state delle novità positive negli ultimi giorni. E, adesso, il taglio che dovremo affrontare sarà del 15%. Sarà ridotto il trasporto pubblico della domenica pomeriggio. Ma sappiamo che non basta, dovremo mettere le mani anche sul trasporto urbano, quello locale».

Quindi dobbiamo aspettarci nuovi aumenti delle tariffe?
«Non lo escludo. Ma con alcuni punti fermi: ad esempio, vorrei evitare di toccare tutte le tariffe che riguardano i servizi destinati alla prima infanzia come le rette, il trasporto, la mensa».

E dove metterete le mani?
«Su cultura e sport. Ad esempio per l’uso degli impianti sportivi. Chiederò sacrifici agli assessori della mia giunta che si occupano di queste deleghe».

E inevitabile? Ci sono Comuni che, per far fronte a questo, hanno deciso di mettere in vendita i loro beni immobili.
«Una struttura che potremmo mettere in vendita è l’attuale comunità a La Bianca. A breve quel centro ospitato a La Bianca passerà nella nuova sede a Pardossi: e l’immobile, che è un ex casolare agricolo davanti al piazzale del mercato, potrebbe essere appetibile per il mercato immobiliare».

L’assetto urbanistico è un altro tema di cui si discute, da tempo.
«E che sto portando avanti con decisioni che, in qualche modo, sono in discontinuità con previsioni e progetti del passato».

Ad esempio?
«La questione dell’Ipsia è una delle scelte che mi rende felice: il progetto originario era urbanisticamente troppo pesante per il centro della città. Anche in vista di altre due lottizzazioni private, poco distanti, sulle quali stiamo ragionando, con le stesse motivazioni. Di questa scelta sono orgoglioso, la sento mia».

Tra i temi caldi c’è quello del dissociatore molecolare che la Ecofor vuol realizzare.
«Quel tipo di impianto è descritto nel programma elettorale per il quale sono stato scelto dai cittadini come sindaco. Lo stesso programma che hanno sottoscritto alcuni esponenti politici che, oggi, invece, ostacolano quel progetto. Ma su questo tema, l’ho detto fin dal primo giorno, voglio un confronto sereno con la città. Questo è il motivo per il quale ho chiesto di interrompere l’iter che avrebbe portato la Provincia a dare l’autorizzazione».

Così è partito il percorso partecipativo: chi deciderà, alla fine?
«Il confronto dev’essere fatto senza pregiudizi. Se ci andiamo prevenuti, è come se avessimo perso già la battaglia. Il percorso avviato serve a dialogare, confrontarci e poi trovare una sintesi. Alla fine mi prenderò io le responsabilità delle decisioni».

Il dialogo per arrivare alle scelte è un percorso fatto anche per altre questioni?
«Mi ritengo un interlocutore attento. Ascolto, discuto, mi confronto. Voglio evitare che le decisioni siano calate dall’alto. Alla fine prendo le decisioni che sono maturate nel territorio, tenendo sempre come riferimento il programma elettorale che ho presentato ai cittadini. Lo abbiamo fatto, nei mesi scorsi, per il nuovo piano della sosta; lo stiamo facendo per alcuni aspetti urbanistici».

Non vede una disaffezione per la politica in generale e per questo tipo di discussione?
«È un problema che vivo con preoccupazione, soprattutto durante gli incontri che programmiamo con la gente. La società che stiamo vivendo è diversa da quella del passato: c’era un reciproco sostegno che non c’è più. Oggi tutto è singolo, personale. Si perde di vista il concetto di comunità. La disaffezione si sente tanto tra i giovani. Sapete qual è il cruccio più grande? Quando incontro la gente, nei quartieri, nelle frazioni, non ci sono mai ragazzi».

Emilio Chiorazzo

I TEMI DEL 2011

Il lavoro: puntare sulla ricerca, l’innovazione tecnologica, la riconversione produttiva

II sociale: Mancheranno oltre un milione e 300 mila euro, ma non sarà ridotto il sostegno alle fasce deboli

Questione abitativa: Nasceranno 48 nuove case popolari: 24 assegnate con il bando, 24 a canone agevolato

Tariffe: Aumenti in vista peri servizi legati allo sport (affitto impianti sportivi) e alla cultura. Non saranno toccate le tariffe del servizi rivolti alla prima infanzia

Tagli: Il trasporto pubblico subirà tagli perle corse della domenica pomeriggio ?

Rifiuti: La discussione sul dissociatore molecolare andrà avanti fino a giugno: ma il confronto dovrà essere fatto senza pregiudizi

Le scelte urbanistiche: La città cresce: in un anno gli abitanti sono aumentati di 136 unità, raggiungendo 28.334.