Posts Tagged ‘anci’

Il Tar ha accolto definitivamente il ricorso contro la chiusura dell’Ufficio Postale di Treggiaia

martedì, maggio 31st, 2016
L'ufficio postale in piazza Monti a Treggiaia

L’ufficio postale in piazza Monti a Treggiaia

Il Tar della Toscana, il Tribunale amministrativo regionale di Firenze, ha definitaivamente accolto il ricorso del Comune di Pontedera e ha annullato la chiusura dell’ufficio postale di Treggiaia. Lo scorso 18 settembre lo stesso Tar aveva sospeso la chiusura dell’ufficio, accogliendo la richiesta di provvedimento cautelare avanzata dal Comune di Pontedera contro Poste italiane.

L’udienza definitiva ha avuto l’esito auspicato dal Comune di Pontedera.

In buona sostanza il Tar annulla il provvedimento di chiusura posto in essere da Poste italiane che saranno costrette a tenere aperto l’Ufficio di Treggiaia. Sulla vicenda era stato inizialmente aperto un tavolo di confronto dal Presidente della Toscana Enrico Rossi. Nei mesi scorsi era stato particolarmente importante il lavoro congiunto svolto insieme alla Consulta di Treggiaia che ha accompagnato il Comune in questa azione. La prova di forza messa in capo dall’azienda ha avuto vita breve ed è stata oltre che inutile pure dannosa, per il disservizio creato ai cittadini e per i costi fin qui sostenuti.

Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi ha commentato: “Il Tar della Toscana, come avevamo detto e previsto, ha definitivamente accolto il ricorso del Comune di Pontedera contro la chiusura dell’Ufficio postale di Treggiaia. Si tratta di una battaglia portata avanti e vinta assieme ai cittadini ed alla consulta. L’abbiamo fatta per affermare, oltre alla salvaguardia di un servizio ed un presidio che non può non essere definito pubblico, un principio fondamentale: la dignità di una comunità che vive un territorio non può esser mortificata in ragione del solo criterio del profitto. Questo soprattutto, come nel caso di Poste, quando l’azionista di maggioranza di chi eroga il servizio ai cittadini è il soggetto pubblico per eccellenza: lo Stato italiano. Insieme ad Anci ed a tutti i comuni che con noi hanno condiviso questo percorso continueremo a batterci in forza di questa convinzione”.

Pontedera, 31 maggio 2016

Sulla donna sindaco uccisa in Messico e sul ruolo dei sindaci

martedì, gennaio 5th, 2016

Il 2016 appena cominciato si è aperto con una notizia che ha fatto il giro del mondo. In Messico, è stata uccisa un sindaco, Gisela Mota, di 33 anni, appena eletta a capo dell’amministrazione comunale di Temixco. La giovane donna sindaco si era fatta portatrice di una strategia di contrasto al business criminale che in Messico coincide in larga parte con grosse organizzazioni organizzate di narcotrafficanti. La donna si era impegnata in una campagna forte. L’avevano accusata per alcune sue debolezze ed era completamente sola, politicamente, contro i narcos. A lei vada la nostra stima e la nostra solidarietà.

La notizia ha colpito tutti nel mondo. Un po’ perché si tratta di una giovane donna e un po’ perché è stata uccisa prima ancora che entrasse in carica. “Nemmeno un giorno” è la frase che tutti ripetono in queste ore in Messico: osservando che non è stata lasciata libera di svolgere la sua funzione nemmeno un giorno.

Alcune riflessioni però sono universali.

Siamo in una fase storica dove la democrazia è in crisi. Le sfide della globalizzazione, delle nuove tecnologie, degli immense ricchezze, anche illegali, che si stanno accumulano stanno mettendo in crisi le forme classiche della democrazia.

I narcotrafficanti messicani usano i social network per minacciare ed umiliare gli amministratori locali rimasti baluardo di democrazia e legalità. Ogni anno vengono uccisi decine di sindaci. E non stiamo parlando di un Paese arretrato ma del Paese dell’uomo più ricco del mondo, ad esempio, quel Carlos Slim magnate mondiale delle telecomunicazioni.

Come non osservare che si tratta di un fenomeno presente dappertutto, anche da noi? Le rappresentanze democratiche sono in crisi. Ciononostante, come ha sottolineato il Presidente dell’Anci Fassino durante l’ultima assemblea Anci, i Sindaci sono la figura istituzionale che raccoglie la maggiore fiducia nell’opinione pubblica. Non c’è tema – dal lavoro all’ambiente, dal welfare alla cultura, dallo sviluppo economico alla sicurezza, dalle politiche educative all’immigrazione – che non passi per la scrivania di un Sindaco. Non c’è legge dello Stato o regionale che non abbia immediate ricadute gestionali sulle attività dei Comuni, caricandoli di responsabilità che ciascuno di noi onora ogni giorno al meglio. E i cittadini si riconoscono nei Sindaci assai di più di quanto si riconoscano in ogni altro livello istituzionale. Quando un cittadino vuole rivolgersi alle istituzioni, alla politica va in primo luogo dal Sindaco, che è il naturale destinatario delle ansie, delle speranze, delle esigenze della sua comunità.

Sono i sindaci e gli amministratori locali il primo baluardo della legalità e della sicurezza, non sottraendosi ai rischi personali che ciò comporta, come dimostra l’alto numero di amministratori oggetto di intimidazioni e atti di violenza da parte della criminalità, anche in Italia

Chi opera oggi in un Comune italiano si rende conto di come i sindaci siano rimasti pressoché gli unici interlocutori a cui i cittadini si rivolgono. La riduzione delle rappresentanze democratiche, la crisi dei partiti sta portando ad un corto circuito pericoloso anche da noi. Questo comporta che i sindaci si sentano anche soli nel contrastare certi meccanismi. Non posso che far mie anche le parole di Saviano oggi su La Repubblica proprio sull’omicidio avvenuto in Messico: “La battaglia riguarda tutti, perché l’obiettivo delle mafie ha un percorso unico che si tratti di uno stato del Messico o di una regione italiana, di un paese balcanico o di una città africana: espellere dalla gestione politica qualsiasi persona competente e spingere nell’arena politica i ricattabili, gli affaristi, gli incapaci. Impedire che possa esserci chi sceglie la politica per passione e desiderio di giustizia e selezionare persone che possano governare solo attraverso l’aiuto dei loro finanziamenti e della loro rete di alleanza sociali, mediatiche imprenditoriali”. Saviano chiude facendo notare che per le mafie: “Tutti i politici hanno un interesse, tutti hanno desiderio di potere e danaro si tratta solo di capire come assecondare questo imperativo: ecco la filosofia politica delle mafie”. Ecco la logica con cui le mafie sperano di comprare le istituzioni.

Riflettiamo su questa situazione prima che sia troppo tardi. Sul nostro territorio abbiamo una tradizione democratica e una buona politica. Salviamola da un decadimento che sta attraversando e imbarbarendo tutte le democrazie. Da i territori come il nostro devono nascere gli antidoti a questo decadimento.

Pontedera, 4 gennaio 2016

Contro la chiusura dell’Ufficio Postale a Treggiaia: “Gesto prepotente e arrogante”

giovedì, settembre 10th, 2015

Stamani l’ufficio postale di Treggiaia non ha aperto, nonostante il mio appello, che facendo riferimento ad una sentenza del Tar aveva chiesto di sospendere la chiusura. Cittadini e amministratori comunali di Pontedera hanno svolto un presidio di protesta a Treggiaia. Questa la mia dichiarazione:

poste-treggiaiaPoste ha scelto la strada della prepotenza e dell’arroganza, non tenendo conto della decisione della magistratura e nemmeno del doveroso dialogo con un’altra istituzione pubblica qual’è il Comune. La scelta di Poste è stata invece burocratica: ha voluto cioè lasciare chiusi quegli uffici non direttamente oggetto della sospensiva del Tar. Ma il nostro ufficio di Treggiaia non è stato menzionato nel ricorso del Tar solo perché la procedura è ancora in corso. La sentenza del Tar però dice una cosa chiarissima che vale per tutti gli uffici postali: se si vanno a toccare i servizi al cittadino occorre concordare i tempi e i modi con i territori interessati. Poste quindi ha fatto una scelta diversa dimostrando poca attenzione e dialogo con cittadini e istituzioni locali. Poste deve scegliere di sedersi ad un tavolo con i comuni (e con l’Anci) e contemperare le esigenze di razionalizzazione con quelle di qualità della vita dei cittadini. Come è stato fatto altrove era possibile sospendere la chiusura e continuare ad erogare un servizio che è importante per la cittadinanza e per gli anziani: chi risarcirà i danni patiti dai nostri cittadini stamani? Io credo che Poste sarà costretta a ripensare questa decisione anche perché da parte nostra continueremo in tutte le sedi la nostra lotta.

Pontedera, 9 settembre 2015

Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo

martedì, aprile 14th, 2015

Il sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione Valdera, Simone Millozzi: “Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo”

In queste ore, mentre l’attenzione mediatica e il dibattito politico sono su altri temi a volte concentrata su ambigui e inutili annunci di demagogia populista, si sta giocando una partita che non esito a definire “fondamentale” per la salvaguardia della democrazia e dei diritti dei cittadini. Una partita essenziale per il futuro di questo Paese. Ma come sempre accade in questi momenti, pochi hanno la consapevolezza di questa enorme sfida.

La partita è quella dei tagli agli enti locali che il Governo vorrebbe approvare con il Documento di programmazione economica e finanziaria, il Def, nelle prossime ore. Stamani si è tenuto un incontro a Roma tra l’Anci e il Governo. Alcuni aspetti sono stati chiariti ma resta il nodo centrale del problema: non si può continuare a tagliare sugli enti locali ed in particolare sui comuni. Se questi tagli passeranno saranno i titoli di coda dei nostri Municipi.

Se si continua a farlo si va a incidere sui servizi diretti ai cittadini, sulla carne viva delle comunità, sull’unico front-office rimasto attivo tra istituzioni e cittadini e su quello che lo stesso Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Nazionale dell’Anci, ha definito il più importante presidio democratico rimasto. Del resto quando 90 anni addietro si assottigliarono ed eliminarono le istituzioni democratiche locali l’Italia ha vissuto la fase peggiore della sua storia unitaria con il fascismo e la dittatura. Non si può continuare quindi, e lo dicono sindaci di tutte le aree politiche, su questa strada. Mi auguro che il Governo ascolti i sindaci dell’Anci e lancio fin d’ora un appello a tutta la cittadinanza e la comunità della Valdera.

La battaglia per la difesa delle istituzioni locali, per l’utilizzo a livello locale delle risorse economiche provenienti dalle imposizioni comunali, per una reale autonomia, non può essere una battaglia solo dei sindaci ma deve essere una battaglia di tutta la comunità. A volte a livello locale l’attenzione viene rivolta verso piccole beghe o inutili manifestazioni demagogiche di soggetti in cerca di visibilità. Io mi rivolgo alla città. Non stiamo a guardare il fiammifero mentre brucia la casa. Il rischio è che i comuni perdano completamente il ruolo essenziale di riferimento per la nostra società, allora rischieremo tutti di essere più soli, più deboli e senza alcuna speranza. Spero e credo che la società civile faccia sua questa preoccupazione e sostenga i sindaci nella battaglia intrapresa. Negli ultimi anni i tagli agli enti locali hanno rappresentato la quasi totalità delle risorse previste dalle manovre economiche. Quello degli enti locali è stato il comparto che più di tutti ha contribuito al risanamento dei conti pubblici. Ora è il momento che altri si facciano carico di analoghi sacrifici. A noi non rimarrebbe altro che consegnare le chiavi. Mi auguro quindi che tutti comprendano l’attuale posta in gioco.

Pontedera, 9 aprile 2015

La solidarietà al sindaco di Livorno e presidente dell’Anci Toscana Alessandro Cosimi

martedì, ottobre 1st, 2013

Esprimo a nome mio e della città di Pontedera la vicinanza e la solidarietà al sindaco di Livorno Alessandro Cosimi che è stato oggetto di minacce. Cosimi, che è anche Presidente dell’Anci Toscana, ha da sempre a cuore la sua città e il bene della comunità che amministra.

In una fase difficile del Paese come questa il rischio che la violenza e l’intimidazione possano fare breccia nella vita democratica diventa alto. E’ sempre più difficile far rispettare le regole e far valere gli interessi generali; è importante che in Toscana si mantenga alto il livello di attenzione e di partecipazione in tutti i luoghi democratici.

Invio a Cosimi i sentimenti di stima e di amicizia che la città di Pontedera ha nei suoi confronti ed esprimo a lui la vicinanza mia e di tutta l’Amministrazione Comunale.

Simone Millozzi, Sindaco di Pontedera

Pontedera, 30 settembre 2013

Governo e comuni: “Siamo al commissariamento”

venerdì, ottobre 19th, 2012

Nella mia veste di sindaco, di Presidente dell’Unione dei Comuni, e quindi di rappresentante della nostra comunità cittadina e di tutta la Valdera, mi sento in dovere di informare i cittadini del grave attacco che gli enti locali, e le nostre istituzioni stanno subendo da parte del Governo. L’esecutivo Monti ha sicuramente restituito credibilità internazionale al nostro Paese ed ha rimesso i conti pubblici in ordine ma non ha mai coniugato il rigore con la crescita e l’equità. Non ho mai nascosto le mie critiche per l’atteggiamento tenuto dal Governo verso gli enti locali. Non si può scaricare la crisi sull’ente più vicino al cittadino e da questi più “controllabile”. Le ultime misure disposte dall’esecutivo nazionale infatti mettono a serio rischio la possibilità di amministrare un territorio.

La democrazia si regge sul sistema delle autonomie e sulla possibilità per ognuno di noi di determinare le cose che lo riguardano. C’è un termine, a volte poco conosciuto, che è “sussidiarietà”: significa che le decisioni devono essere prese al livello istituzionale più basso, quello più vicino ai cittadini. E’ questo uno dei principi cardine delle moderne democrazie teorizzato da Pio XI e dai Trattati europei di Maastricht e Lisbona, potenziato nella Costituzione italiana e negli ordinamenti di Paesi democratici di grande tradizione come Stati Uniti e Svizzera.

Non è comprensibile questo accanimento contro gli enti locali su cui già è stata scaricata gran parte delle misure di riduzione della spesa e di argine alla crisi. Con l’Imu i Comuni sono stati trasformati in semplici esattori e privati di funzioni e di capacità decisionali su moltissime materie. E’ opportuno che la politica si faccia portavoce di questi problemi. Gli 8 mila comuni italiani sono le istituzioni più vicine ai cittadini: le uniche che ogni giorno rappresentano lo Stato con la propria faccia, quelle che da sempre hanno il vincolo del pareggio di bilancio. Peraltro colpire i Comuni significa colpire i più deboli e le fasce dei cittadini più esposte.

Faccio mie le parole del Presidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia: “Non ci interessa il federalismo senza autonomia, perché avvicinare l’esercizio del potere pubblico ai cittadini deve significare in primo luogo che chi governa i Comuni deve esercitare piena autonomia politica, esercitando responsabilità. Tornare indietro rispetto ad una prospettiva di federalismo municipale, di decentramento di poteri e funzioni è un grave errore politico e culturale. Monti – ha detto Delrio – creda nei Comuni come leali compagni di viaggio, scommettere su di noi significa puntare sul riscatto dell’Italia. Anche perché non si può pensare di sostituire la politica con la Corte dei Conti”.

Pontedera, 18 ottobre 2012