Il discorso del Sindaco in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Questo il discorso del Sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, pronunciato Giovedì 18 ottobre 2018 al Teatro Era di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in  occasione del 40° anniversario della morte del Presidente emerito della Repubblica Giovanni Gronchi.

Signor Presidente della Repubblica,
Signor Presidente della Regione,
autorità tutte,
colleghi amministratori,
gentili ospiti,

benvenuti.

Ho l’onore di porgere il saluto in questa sala della città di Pontedera e la mia personale gratitudine per aver voluto essere qui oggi per commemorare il Presidente Emerito della Repubblica Giovanni Gronchi nell’ambito della ricorrenza del 40° anno della sua morte.

Pontedera, Signor Presidente, accoglie la sua visita con entusiasmo ed affetto perché la propria cifra identitaria è racchiusa proprio dentro il connubio profondo tra una storia di operosità, lavoro ed ingegno ed una vocazione di rispetto e partecipazione verso le istituzioni.
Le sue industrie, i suoi commerci, le sue campagne, l’hanno caratterizzata nel tempo facendole assumere un ruolo importante nel contesto territoriale della Valdera, della Provincia di Pisa e dell’intera Toscana.
Patria della Vespa, territorio di commerci, sede di ricerca e di innovazione tecnologica, questa comunità è cresciuta seguendo l’indole e la versatilità dei propri abitanti che l’hanno resa un luogo attrattivo, vivibile e ricco di multiformi sfaccettature.
Un luogo di attenzione alla cultura, all’arte, al sapere, un tessuto civico dove i bisogni di assistenza, di cura, di formazione delle persone sono stati affrontati attraverso la realizzazione ed il consolidamento di un qualificato ed importante presidio ospedaliero, un villaggio scolastico per l’istruzione superiore, un sistema di assistenza ed una rete di protezione sociale capillare e diffusa, una rigenerazione urbana delle aree dismesse a causa dall’evoluzione del sistema produttivo ed industriale.

Ma più di ogni altra cosa questa città che oggi ha l’onore di ospitare il Presidente Mattarella e commemorare il Presidente Gronchi, che proprio qui è nato, è orgogliosa testimone di una cultura civica alta, un crocevia dove la storia del lavoro e dei lavoratori ha potuto contare sul supporto di cultura istituzionale diffusa, di un atteggiamento lungimirante della classe dirigente e soprattutto della tenace energia dei suoi cittadini, donne ed uomini che hanno avuto il coraggio di percorrere la strada più stretta ma al contempo più bella verso la crescita e lo sviluppo: una strada lastricata di fatica ed onestà, di determinazione e speranza, di rispetto del proprio passato e di voglia di consegnare ai propri figli un futuro migliore.
Con questo spirito Pontedera ha attraversato i periodi difficili risollevandosi ogni volta.
Lo ha fatto partecipando alla liberazione del nostro paese dall’orrore del nazifascismo e della guerra.
Lo ha fatto raccogliendo le macerie economiche e sociali del dopoguerra e ricostruendo, nel solco dei valori costituzionali, la propria grammatica di convivenza,

Lo ha fatto rimboccandosi le maniche e trasformando con tenacia ed orgoglio il fango dell’alluvione del 1966 in energia positiva per il proprio rilancio, civico, commerciale e produttivo.

Lo sta facendo, ferita anch’essa dalla profonda crisi economica dell’ultimo decennio, cercando di capitalizzare assieme alle istituzioni, le proprie vocazioni e le proprie eccellenze, animata dalla voglia di promuovere un intero sistema territoriale, di valorizzare in modo integrato ogni strumento utile per connettersi con la visione del futuro coniugando il coraggio dell’impresa con la dignità del lavoro, di costruire infrastrutture materiali ed immateriali, di predisporre condizioni nuove per prospettive di sviluppo collegate alla cultura e all’industria della conoscenza.

La città di Pontedera, Signor Presidente, poggia saldamente e convintamente le proprie gambe nel sottofondo valoriale da cui ha preso origine la nostra bellissima Costituzione in un dialogo costruttivo, virtuoso e simbiotico tra la sua gente e le sue istituzioni.
Ecco perché oggi sento l’emozione e l’orgoglio di salutarla dando voce ad una comunità profondamente attenta al valore dell’essere umano, rispettosa della dignità delle persone, tesa a combattere le disuguaglianze, da sempre propensa a valorizzare e non demonizzare le differenze, una comunità ricca di un tessuto associativo diffuso in ogni ambito della socialità, una comunità aperta alle sfide dell’integrazione ma fermamente esigente perché sia rispettato il patto di cittadinanza sulle regole di convivenza da parte di tutti i cittadini che questa città la vivano e la amano.

Dentro lo spirito e la storia di questa terra, Pontedera ricorda e rende omaggio al proprio concittadino Giovanni Gronchi, al Presidente emerito della Repubblica ed alla sua statura di uomo e di statista.
Di fronte a Lei, alla figlia Cecilia ed alla famiglia, in questa sala, l’intera città di Pontedera manifesta il proprio riconoscimento ad una figura il cui lascito culturale e civico è scolpito nell’identità di questo territorio ed il cui insegnamento, ancora oggi, riesce a indicarci la strada da percorrere per affrontare le sfide che i nostri tempi ci pongono davanti.

Voglia, signor Presidente, raccogliere il nostro sentito ringraziamento per aver voluto essere qui a rafforzare, con la sua presenza, quell’abbraccio rispettoso ed emozionante tra questo territorio e le istituzioni tutte della nostra Repubblica.

Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera

Condividi con gli altri!

Gli investimenti sul Dente Piaggio. La differenza tra la visione progressista della città ed il respiro corto delle opposizioni

Prendo volentieri spunto da un tema riguardante gli investimenti in città ed alcune considerazioni espresse dalla destra locale, in particolar modo sul dente Piaggio, per raccontare anche plasticamente come le visioni politiche ed amministrative possono segnare il futuro e gli sviluppi di una comunità.
È vero che il centrosinistra che ha governato e governa Pontedera ha investito molto sulla riqualificazione degli spazi dismessi dalla fabbrica Piaggio cercando di governare e non subire passivamente il ridimensionamento dell’attività di una realtà produttiva consumatasi nel corso degli ultimi trenta anni.
È vero che il Comune di Pontedera ha scelto la strada di non abbandonare quegli spazi al destino del mercato immobiliare acquisendoli al patrimonio pubblico e contestualizzandoli funzionalmente ed urbanisticamente dentro una città che stava crescendo e mutando.
Ma è proprio quella visione lungimirante, progressista e proattiva, quella strategia accompagnata dallo sforzo ciclopico di investimenti fatti ed ancora da fare che ha consentito e consentirà a Pontedera di non perdere la sua identità legata al lavoro e la sua centralità all’interno di un territorio più ampio. Proprio così. Perchè oggi per ammissione di tutti gli analisti di ogni orientamento politico e culturale il tema dello sviluppo e del lavoro, anche e soprattutto della manifattura, della meccanica, del comparto industriale dell’automotive e delle due ruote, passa attraverso la coniugazione con alcune parole d’ordine: ricerca, innovazione tecnologica, sapere, formazione, cultura.
A Pontedera abbiamo deciso di non buttare l’impronta e la vocazione di città legata al lavoro ed alla presenza della fabbrica provando a convertire una situazione oggettiva in una opportunità per il futuro, di breve, di medio e di lungo termine.
Ecco perché abbiamo scelto di accettare la difficile sfida della riqualificazione dell’asse Piaggio, in tempi in cui le soluzioni facili sembravano altre, creando i presupposti per quel che è il nostro presente e che caratterizzerà il nostro futuro.
È grazie a questa visione che oggi abbiamo recuperato in quegli spazi dismessi una nuova biblioteca comunale che conta 1000 accessi al giorno ed in poco tempo è divenuta la fucina dove si forma e si coltiva la competenza dei nostri figli e della nuova classe dirigente del paese.
Grazie a quegli investimenti abbiamo attratto su Pontedera la ricerca accademica di qualità (il Sant’Anna in questi giorni è nel ranking mondiale riconosciuta essere la terza università d’Italia e tra le prime duecento nel mondo), una sede distaccata della segreteria dell’Università di Pisa, abbiamo attivato un incubatore d’impresa che consente a decine di start up di giovani ragazzi la possibilità di intraprendere percorsi sul mercato delle nuove tecnologie, un laboratorio di analisi d’eccellenza, una scuola di moda che rilascia diplomi universitari, un centro culturale di profilo internazionale.
Grazie a quella visione abbiamo il museo Piaggio, il più grande e completo museo italiano dedicato alle due ruote che conta 50.000 visitatori all’anno.
Grazie a quella visione, a quegli investimenti, a quella strategia di lungo respiro abbiamo oggi la possibilità di investire milioni di euro grazie ad un accordo di programma con la Regione Toscana per la realizzazione dell’atelier della Robotica, la costruzione di un grande parcheggio nell’area ex Ape, la riqualificazione dell’intero viale Piaggio.
Grazie a quel disegno Pontedera sarà sede del centro di competenza legato alla proposta della Scuola Superiore Sant’Anna, una delle otto realtà in Italia capaci di intercettare le straordinarie opportunità del progetto Industria 4.0.
Tutte queste scelte, politiche, amministrative, urbanistiche ed economiche hanno seguito un percorso lungo ma omogeneo. Lo abbiamo intrapreso, lo continuiamo a coltivare e lo rafforzeremo perché è solo attraverso la creazione di un sistema di infrastrutture materiali ed immateriali, come quelle che abbiamo incardinato nel progetto del parco tecnologico urbano del Dente Piaggio, che Pontedera potrà affrontare la sfida dello sviluppo, del lavoro, delle opportunità, delle occasioni di occupazione nel mondo globalizzato del terzo millennio e della competizione territoriale sfrenata.
A servizio in primo luogo dei cittadini, delle piccole e medie imprese, dello stesso stabilimento Piaggio e dell’intero tessuto produttivo di Pontedera, della Valdera, della Toscana.
Ecco perché riteniamo che ci sia un abisso profondo tra questa nostra visione progressista ed il respiro corto delle proposte avanzate dalla destra (che ancora oggi dichiarano che lì dovevano venirci delle case!) e dal Movimento 5 Stelle di Pontedera (che si era presentato ai cittadini con la proposta di fare in quegli spazi come centro fieristico e espositivo!)
Pensare che la riqualificazione del dente Piaggio debba consistere nella costruzione di case o di un centro espositivo per le fiere è davvero come fissare il dito che punta la luna. D’altronde, lo ripeto anche stavolta, non esiste vento favorevole per il marinaio che non sappia dove andare.

Simone Millozzi

Condividi con gli altri!

Intervento del Sindaco in merito ai lavori di di ristrutturazione del tetto di Palazzo Pretorio

I numeri sono numeri e le regole del condominio sono scritte nel codice civile: il tetto è parte comune e l’amministrazione chiederà il rimborso dei lavori secondo le quote millesimali

Nei giorni scorsi la destra locale, alla ricerca della solita polemica, ha posto la propria attenzione sui lavori di messa in sicurezza di una porzione di tetto del Palazzo Pretorio a seguito di un intervento dei Vigili del Fuoco sollevando il dubbio che l’Amministrazione Comunale si sia accollata una spesa che non le competesse. Ebbene sarebbe bastato aver meno fretta nell’andare sulla stampa con domande del tutto retoriche e verificare qualche atto e qualche regola di diritto civile perché i dubbi della destra fossero sciolti senza disturbare la pubblica opinione. L’amministrazione comunale è proprietaria del palazzo pretorio e ha dato in concessione, con obbligo di manutenzione ordinaria e straordinaria, al soggetto aggiudicatario di una gara ad evidenza pubblica soltanto il piano terra dell’intero compendio immobiliare. Il Comune in quanto proprietario ed attualmente utilizzatore di tutti gli altri locali del palazzo ha messo in campo quanto necessario per eseguire i lavori necessari alla messa in sicurezza di porzione del tetto comunicando alla società concessionaria l’avvio dei lavori, la loro quantificazione e la comunicazione che al termine, dietro rendicontazione, chiederà alla stessa il rimborso percentuale secondo le quote millesimali. Esattamente come avviene per ogni spazio e struttura condominiale.
Preme ribadire e specificare, ancora una volta, che il Palazzo Pretorio, com’è noto, è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione attraverso capitali privati. Gli investitori hanno eseguito, secondo il capitolato di appalto, importanti lavori di riqualificazione dell’intero immobile (piano terra, primo piano destinato ad esposizione culturale, piano mezzanino e secondo destinato agli uffici del Giudice di Pace) a fronte della concessione d’uso del solo spazio a piano terra con attività di somministrazione e ristorazione.
Con la consueta voracità propagandistica anche dei dati di fatto la destra locale continua a dire che il “corrispettivo” dell’uso del piano terra ammonti soltanto a mille euro tacendo del fatto dirimente che oltre al cospicuo investimento iniziale la società (che si è aggiudicata una gara pubblica dall’inizio alla fine del percorso) corrisponde all’amministrazione comunale 45.000 euro all’anno finalizzati alla realizzazione di attività di carattere culturale nell’area espositiva del 1^ piano (allo scopo ricordo il successo ampiamente documentato delle varie e importanti mostre già realizzate).
Rassicuro i soloni della propaganda interessata e del dubbio preventivo che il sottoscritto, così come l’intera amministrazione comunale, muove le proprie azioni nell’esclusivo perseguimento di interessi generali e pubblici anche quando vengono utilizzati i moderni strumenti previsti dalla legge per partnership tra pubblico e privato. Si tratta di un tratto distintivo della buona amministrazione che nel caso di specie è in modo trasparente e chiaro sotto gli occhi della nostra comunità.
Rivendico ancora una volta il valore della riqualificazione di Palazzo Pretorio che arriverà a completarsi, a beneficio della città, con l’insediamento degli uffici del giudice di Pace a cui stiamo alacremente lavorando d’intesa con il Ministero della Giustizia per recuperare ritardi che non sono imputabili sotto alcun profilo al Comune di Pontedera

Simone Millozzi

Condividi con gli altri!

Il Sindaco saluta con favore il passaggio di proprietà del parco eolico alla nuova società CVA Valle d’Aosta

Saluto con favore ed esprimo apprezzamento per il passaggio di proprietà del parco eolico di Pontedera alla CVA Compagnia Valdostana delle Acque. Si tratta di una importante, solida e strutturata società di livello nazionale che è partecipata indirettamente dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e proprietaria di numerosi centrali idroelettriche, fotovoltaiche ed eoliche in varie zone d’Italia. La nuova compagine proprietaria, confermando per intero il quadro dei rapporti giuridici ed economici esistenti con il Comune di Pontedera, ha pienamente accolto la nostra richiesta di proseguire e migliorare il rapporto di collaborazione con l’amministrazione e la comunità di Pontedera considerando il parco eolico non soltanto un sito produttivo di energia rinnovabile ma anche un patrimonio collettivo e strumento di sensibilizzazione ai temi ambientali ed energetici. Cva ci ha manifestato infatti la disponibilità a rafforzare il rapporto con la città e le istituzioni scolastiche non soltanto tramite l’organizzazione di visite guidate ma anche attraverso iniziative pubbliche sui temi dell’utilizzo e dello sviluppo delle fonti di energia rinnovabile per preservare il territorio e i suoi equilibri per le generazioni presenti e future. Allo stesso tempo sarà ripristinato il sistema di rilevamento in tempo reale dei dati di produzione delle “nostre” pale eoliche con la contestuale rappresentazione dei benefici ambientali.
Ritengo che l’operazione appena conclusa ed il profilo societario del nuovo soggetto proprietario del parco eolico, un impianto divenuto ormai tratto identificativo e patrimonio collettivo dello skyline di Pontedera, possa costituire un elemento positivo per tutti.

Simone Millozzi

Condividi con gli altri!

Intervista di Mario Mannucci al Sindaco di Pontedera

Caro sindaco, tre mesi fa te lo saresti anche lontanamente immaginato che il Pd parla con i 5Stelle per eventualmente fare un governo insieme?

In politica le parole “sempre” e “mai” non possono esistere per definizione. Una classe dirigente preparata, seria e responsabile non può non sapere che i contesti e gli scenari sono mutevoli e che la Politica con la P maiuscola, quella al servizio dei bisogni del paese, non è uno stadio dove scagliare offese alla squadra avversaria e tifare la propria. Soprattutto all’interno di una legge proporzionale incardinata in un sistema parlamentare è chiaro che il dialogo, il compromesso, i programmi, gli obiettivi e le azioni possibili sono il perimetro in cui ogni forza politica finisce per muoversi. Ecco perché è sbagliato, prima che stupido, urlare e lanciare soltanto offese in campagna elettorale con parole e toni che lasciano ferite nella coscienza pubblica: sono difficili da suturare e impediscono la lucidità d’analisi che serve alla fase successiva. Se il M5S e la Lega avessero tenuto un registro ed uno stile diverso da quello tipico di un rodeo di periferia, probabilmente oggi l’Italia avrebbe un governo e non si troverebbe nella condizione di stallo in cui si trova e non può permettersi di essere.

A proposito, sei favorevole ad accordi di questo tipo, visto che nella politica pontederese i 5 Stelle e Forza Italia (la Lega non è presente in consiglio comunale) hanno fatto finora un’opposizione ferrea anche se con argomenti diversi un’opposizione ferrea?

Io sono favorevole agli accordi che partano da un presupposto condiviso ed abbiano un obiettivo compatibile e perseguibile.
Il presupposto è la consapevolezza che governare non è un fine ma soltanto un mezzo per dare forma e sostanza ai valori che si credono utili alle comunità ed ai bisogni della gente.
L’obiettivo perseguibile è la conseguenza di tale presupposto: mettersi insieme solamente per avere i numeri senza potere mettere al servizio della causa una visione comune è inutile e dannoso. Il confronto anche aspro sulle cose fare, sulle priorità da perseguire, sulle scelte da compiere può essere utile e fecondo se almeno vi è accordo condiviso sulla forma del tavolo di lavoro su cui aprire una discussione. Faccio un esempio legato a Pontedera. Se dovessi immaginare in astratto un percorso finalizzato ad accordo programmatico con qualcuna delle forze che in questi anni sono state all’opposizione lo immagino con la Lista Civica Indipendente di Puccinelli. Sebbene vi siano stati scontri anche forti ed aspri sul merito delle cose, è altrettanto vero che essi si sono consumati con un linguaggio, un tono ed all’interno di un orizzonte valoriale che non impedirebbe la costituzione di un tavolo di analisi, approfondimento e discussione finalizzato alla ricerca di convergenze utili alla città. Difficilmente potrei pensare, anche soltanto in ipotesi, un percorso simile con la destra locale che parla lingue incompatibili alla nostra e racconta contenuti su cui nessuna sintesi è possibile.

Simone Millozzi entra nell’ultimo anno di governo cittadino. Con quale animo?

Con tutta l’umiltà che mi ha accompagnato questi nove anni posso dire di aver dato tutto me stesso in quella che ritengo essere l’esperienza assieme più appassionante e più totalizzante per chi ama la propria città: esserne il Sindaco. Ed ho cercato di esserlo con tutta la dedizione, la passione e l’impegno che potevo mettere a disposizione sacrificando sia la vita professionale che familiare. L’ho fatto senza sentirne il peso con l’obiettivo di portare rispetto alla fiducia ed al mandato che i cittadini Pontederesi mi hanno dato nel 2009 e confermato nel 2014. Sono stati anni difficili, forse i più difficili dal dopoguerra ad oggi per l’Italia e per la nostra città.
Non è stato e non è facile cercare di dare risposte ai bisogni delle persone, delle famiglie, del tessuto economico, commerciale e produttivo. Ma lo abbiamo fatto con coraggio e responsabilità mettendo in campo tutto quel che potevamo fare. Senza mai rinnegare i valori che ci sono propri e sempre all’interno della strategia di sviluppo che avevamo proposto per Pontedera. Essa è stata la nostra stella polare e nonostante le difficoltà, non abbiamo mai rinunciato a perseguire. Il prossimo anno, l’ultimo del mio doppio mandato, spero che possano concretizzarsi una serie di azioni ed interventi che avevamo programmato e finanziato. Con la solita determinazione e tenacia mi adopererò perchè possano vedere la luce. Solo la superficialità degli sciocchi e la debolezza dei presuntuosi impediscono di affermare che si potesse senz’altro fare di più e di meglio. Ma allo stesso modo posso dire senza alcuna esitazione che in questi nove anni ho messo tutto il mio impegno, le competenze e le conoscenze per poter portare avanti il programma di mandato e cercare di mettere le basi per la Pontedera dei nostri figli.

Per la nuova amministrazione e per il suo sindaco _ il candidato dovrà esser scelto fra qualche mese _ stai lavorando in appoggio a un nome oppure stai alla finestra?

Sebbene per carattere e natura non sia mai stato alla finestra ritengo che la scelta per la candidatura al ruolo di Sindaco sia cosa troppo seria e delicata da poter esser raccontata nello spazio necessariamente breve di questa risposta. Posso però già dire che il PD, i partiti di centrosinistra ed ogni forza civica che vorrà star dentro un progetto unitario per il governo di Pontedera debbano curare con grande premura, “cum grano salis” ed in modo unitario sia il metodo che il merito di un percorso di individuazione di coloro che saranno chiamati ad interpretare ed attuare le azioni ed i programmi da condividere “con” e “per” la città.
In quella discussione darò come sempre il personale contributo. Chi ha vissuto da dentro e quotidianamente le problematiche ed i meccanismi di governo di una città complessa come la nostra non può che augurarsi che il prossimo candidato Sindaco di centrosinistra abbia consapevolezza profonda dei progetti, delle storie, dei modi, degli strumenti e dei linguaggi che servono a capitalizzare tutto quel lavoro che è stato fatto e che dovrà esser declinato secondo le proprie attitudini e competenze. Dovrà avere le caratteristiche, le energie, la passione e la visione prima per ascoltare la città e poi proporre ai cittadini un’idea di Pontedera proiettata nel medio e lungo termine. Deve amare Pontedera sapendo che questa città può trovare nelle radici della propria storia le ragioni e le rotte del proprio futuro. Dovrà conoscere bene il porto da cui salpare ed aver la lungimiranza delle rotte da percorrere. D’altronde non esiste vento favorevole per un marinaio che non sappia dove andare.

Condividi con gli altri!

Sulla operazione della Polizia. Il ringraziamento del sindaco.

Ringrazio pubblicamente e a nome della città il dirigente della Polizia di Stato di Pontedera Luigi Fezza e gli uomini del locale commissariato per la puntuale e rapida inchiesta che ha portato alla identificazione dei presunti rapinatori di un anziano. L’episodio in questione era stato odioso e inquietante. Gli uomini e le donne della polizia, aiutati anche dalla lucida testimonianza dell’anziano vittima della rapina, hanno svolto rapide e efficaci indagini giungendo alla denuncia dei due presunti autori.

Come già detto altre volte, richiamo la necessità che il legislatore nazionale faccia una sforzo per consentire al sistema di prevenzione della sicurezza e di repressione della criminalità di poter contrastare con strumenti nuovi e pene certe anche i fenomeni della delinquenza minore. Si tratta di una condizione essenziale affinché le legittime preoccupazioni dei cittadini trovino risposte rassicuranti da parte dello Stato ed al contempo non venga mortificato il prezioso lavoro quotidiano degli operatori coinvolti nelle azioni di polizia. Da parte nostra ribadiamo la massima fiducia nell’operato delle forze dell’ordine che, con costanza e caparbietà, riescono quotidianamente a rispondere alle esigenze di sicurezza della nostra cittadinanza.

Pontedera, 4 aprile 2018

Il Sindaco Simone Millozzi

Condividi con gli altri!

Sugli arresti effettuati a Pontedera. Il ringraziamento all’Arma dei Carabinieri.

Mi preme ringraziare il Comandante Michele Cataneo e le donne e gli uomini, l’Arma dei Carabinieri di Pontedera che hanno effettuato due brillanti operazioni di contrasto al crimine in città.

Nella prima è stato stroncato un circuito di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione con il sequestro di un locale. Nella seconda si è proceduto all’individuazione ed al fermo di un cittadino per un furto con spaccata ai danni di una attività commerciale.

In entrambi i casi è nuovamente dimostrata la professionalità e l’attenzione delle forze dell’ordine che operano a Pontedera. Come sempre richiamo la necessità che il legislatore nazionale faccia una sforzo per consentire al sistema di prevenzione della sicurezza e di repressione della criminalità di poter contrastare con strumenti nuovi e pene certe anche i fenomeni della delinquenza minore.

Si tratta di una condizione essenziale affinché le legittime preoccupazioni dei cittadini trovino risposte rassicuranti da parte dello Stato e al contempo non venga mortificato il prezioso lavoro quotidiano degli operatori coinvolti nelle azioni di polizia.

Il plauso ed il ringraziamento pubblico che rivolgo alle forze dell’ordine in ogni occasione deriva dalla convinzione che solo azioni di questo tipo, poste in essere in maniera sinergica dalle forze dell’ordine, rappresenta l’unico modo serio, concreto ed efficace per il presidio del territorio e per la lotta preventiva e repressiva alla microcriminalità.

Un’attività che può e deve esser integrata con interventi sulla qualità dello spazio urbano e più in generale con il presidio e l’animazione sociale e culturale degli spazi pubblici. A nulla servono, ovviamente, le messinscene plateali fatte di passeggiate fantomatiche e dichiarazioni roboanti avanzate da apprendisti stregoni dello sciacallaggio mediatico: si tratta di iniziative sconfitte, prima ancora che dalla loro palese inutilità, dall’esiguo consenso che raccolgono in città.

Pontedera, 30 marzo 2018

Il Sindaco Simone Millozzi

Condividi con gli altri!

Il ringraziamento ai Carabineri e Polizia Stradale per l’arresto di uno spacciatore e il sequestro di droga

Anche questa volta voglio esprimere il mio ringraziamento e quello dell’amministrazione comunale di Pontedera agli uomini dell’Arma dei Carabinieri e agli agenti della Polizia Stradale per la brillante operazione che ha permesso di giungere all’arresto di uno spacciatore e al sequestro di un ingente quantitativo di droga: un successo notevole per l’azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.

Nel ringraziare come di consueto le forze dell’ordine mi preme sottolineare la professionalità e la positiva sinergia messe in campo anche in questa situazione. Peraltro è altrettanto importante anche la funzione svolta dall’unità cinofila in dotazione ai carabinieri che ha avuto un ruolo non secondario nell’individuare il nascondiglio della droga.

Ribadisco però come sempre la necessità che, al fermo delle forze di polizia, faccia seguito una adeguata azione giudiziaria.

Lo Stato deve mettere in campo azioni che impediscano ai criminali di reiterare continuamente le loro condotte delinquenziali.

Se la Giustizia non funziona si vanifica il lavoro delle forze dell’ordine e si provoca una profonda ferita della stessa cittadinanza nei confronti delle istituzioni tutte. Occorre dunque continuare a lavorare con questa determinazione e questa intensità sradicando dai nostri territori questi fenomeni di microcriminalità affinché si possa consolidare una società pèiù coesa e solidale.

Pontedera, 26 marzo 2018

Il sindaco Simone Millozzi

Condividi con gli altri!

Sugli arresti effettuati a Pontedera: “Grazie alle forze dell’ordine: ma occorre maggiore efficacia della pena”

Voglio ringraziare come di consueto gli uomini delle forze dell’ordine di Pontedera, in particolare, in questo frangente l’Arma dei carabinieri che, insieme ai militari dell’esercito, hanno effettuato due brillanti operazioni di contrasto al crimine. Nella prima, mercoledì pomeriggio, carabinieri e militari hanno bloccato due cittadini che detenevano stupefacenti per lo spaccio. Nella seconda, avvenuta ieri hanno arrestato un cittadino per una rapina ai danni di una donna 66enne. In entrambi i casi gli operatori delle forze dell’ordine hanno dimostrato la loro efficace ed attenta azione sul territorio. L’amministrazione comunale ha già rivolto spesso il proprio plauso e ringraziamento alla loro efficienza e dedizione chiedendo al contempo ogni sforzo ulteriore e possibile, anche straordinario, per intensificare il presidio del territorio. Constato però con amarezza che al fermo dei carabinieri, mercoledì, sia seguito un rapido rilascio in libertà dei due presunti spacciatori. Ovviamente l’autorità giudicante lo ha disposto muovendosi nel pieno rispetto della normativa in vigore ma questo meccanismo finisce per lasciare perplessa e scoraggiare la cittadinanza che non riesce a vedere nella generale azione dello Stato un deterrente alle aspirazioni criminali dei malintenzionati. Il sistema di applicazione della pena così come congegnato per i reati di microcriminalità perde la propria azione di deterrenza per i delinquenti, mortifica l’operato delle forze dell’ordine e lascia smarrita l’opinione pubblica nei confronti delle istituzioni e della stessa classe politica che le rappresenta. Il corto circuito che viene così a crearsi avvelena i pozzi dove si è sempre abbeverata la coesione e la solidarietà della nostra società. Occorre che il legislatore nazionale faccia una sforzo per consentire al sistema di prevenzione della sicurezza e di repressione della criminalità, di poter contrastare con strumenti nuovi e pene certe anche i fenomeni della delinquenza minore affinchè il legittimo allarme sociale delle comunità non ingeneri scoramento e paure.

Pontedera, 9 marzo 2018

Il sindaco Simone Millozzi

Condividi con gli altri!

La Costituzione non si “sbianchetta”.

Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia inveisce contro il Sindaco di Pontedera perché a suo avviso il Comune di Pontedera gli avrebbe negato il diritto di manifestare. Non commento. Racconto solo le cose come stanno per punti.
1) non è il comune, ma la Questura che autorizza o nega una manifestazione politica. Nel caso di specie la manifestazione politica si è svolta regolarmente
2) se oltre la manifestazione viene richiesta l’installazione di palchi, gazebo o pedane sul suolo pubblico è il comune tenuto a rilasciarne l’autorizzazione
3) le domande al comune vanno presentate su un modello dedicato
4) Fratelli d’Italia ha presentato la richiesta su quell’apposito modello sbianchettando e cancellando la parte di una dichiarazione in cui si richiama il rispetto di “norme nazionali in vigore che vietano sia la ricostituzione del partito fascista che la propaganda di istigazione all’odio razziale”
5) Gli uffici informano Fratelli d’Italia che la richiesta così artefatta è irricevibile.

Alle grida ed alle rimostranze del segretario nazionale di Fratelli d’Italia non rispondo da Sindaco perché dal punto di vista amministrativo non ho nulla da aggiungere. Da cittadino però una domanda, non urlata ma garbata e cortese, la voglio fare io a Giorgia Meloni: “perché il suo partito si è così prodigato per alterare un modulo e toglierci una frase richiamante leggi nazionali che vietano la ricostituzione del partito fascista e l’istigazione all’odio razziale?”. La formulo più semplice la domanda: ”Fratelli d’Italia è d’accordo con la costituzione e leggi della Repubblica su questo tema?”.

modello predisposto e presentato

Condividi con gli altri!