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Intervento del Sindaco in merito ai lavori di di ristrutturazione del tetto di Palazzo Pretorio

lunedì, maggio 28th, 2018

I numeri sono numeri e le regole del condominio sono scritte nel codice civile: il tetto è parte comune e l’amministrazione chiederà il rimborso dei lavori secondo le quote millesimali

Nei giorni scorsi la destra locale, alla ricerca della solita polemica, ha posto la propria attenzione sui lavori di messa in sicurezza di una porzione di tetto del Palazzo Pretorio a seguito di un intervento dei Vigili del Fuoco sollevando il dubbio che l’Amministrazione Comunale si sia accollata una spesa che non le competesse. Ebbene sarebbe bastato aver meno fretta nell’andare sulla stampa con domande del tutto retoriche e verificare qualche atto e qualche regola di diritto civile perché i dubbi della destra fossero sciolti senza disturbare la pubblica opinione. L’amministrazione comunale è proprietaria del palazzo pretorio e ha dato in concessione, con obbligo di manutenzione ordinaria e straordinaria, al soggetto aggiudicatario di una gara ad evidenza pubblica soltanto il piano terra dell’intero compendio immobiliare. Il Comune in quanto proprietario ed attualmente utilizzatore di tutti gli altri locali del palazzo ha messo in campo quanto necessario per eseguire i lavori necessari alla messa in sicurezza di porzione del tetto comunicando alla società concessionaria l’avvio dei lavori, la loro quantificazione e la comunicazione che al termine, dietro rendicontazione, chiederà alla stessa il rimborso percentuale secondo le quote millesimali. Esattamente come avviene per ogni spazio e struttura condominiale.
Preme ribadire e specificare, ancora una volta, che il Palazzo Pretorio, com’è noto, è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione attraverso capitali privati. Gli investitori hanno eseguito, secondo il capitolato di appalto, importanti lavori di riqualificazione dell’intero immobile (piano terra, primo piano destinato ad esposizione culturale, piano mezzanino e secondo destinato agli uffici del Giudice di Pace) a fronte della concessione d’uso del solo spazio a piano terra con attività di somministrazione e ristorazione.
Con la consueta voracità propagandistica anche dei dati di fatto la destra locale continua a dire che il “corrispettivo” dell’uso del piano terra ammonti soltanto a mille euro tacendo del fatto dirimente che oltre al cospicuo investimento iniziale la società (che si è aggiudicata una gara pubblica dall’inizio alla fine del percorso) corrisponde all’amministrazione comunale 45.000 euro all’anno finalizzati alla realizzazione di attività di carattere culturale nell’area espositiva del 1^ piano (allo scopo ricordo il successo ampiamente documentato delle varie e importanti mostre già realizzate).
Rassicuro i soloni della propaganda interessata e del dubbio preventivo che il sottoscritto, così come l’intera amministrazione comunale, muove le proprie azioni nell’esclusivo perseguimento di interessi generali e pubblici anche quando vengono utilizzati i moderni strumenti previsti dalla legge per partnership tra pubblico e privato. Si tratta di un tratto distintivo della buona amministrazione che nel caso di specie è in modo trasparente e chiaro sotto gli occhi della nostra comunità.
Rivendico ancora una volta il valore della riqualificazione di Palazzo Pretorio che arriverà a completarsi, a beneficio della città, con l’insediamento degli uffici del giudice di Pace a cui stiamo alacremente lavorando d’intesa con il Ministero della Giustizia per recuperare ritardi che non sono imputabili sotto alcun profilo al Comune di Pontedera

Simone Millozzi