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Il Tar blocca la chiusura dell’Ufficio Postale di Treggiaia

venerdì, ottobre 9th, 2015

Il Tar della Toscana, il Tribunale amministrativo regionale di Firenze, ha accolto il ricorso del Comune di Pontedera e ha sospeso la chiusura dell’ufficio postale di Treggiaia. La sospensiva avrà efficacia fino al 20 aprile 2016 quando lo stesso tribunale entrerà nel merito della questione e prenderà una decisione definitiva.

Lo scorso 18 settembre lo stesso Tar aveva accolto la richiesta di provvedimento cautelare avanzata dal Comune di Pontedera contro Poste italiane per la chiusura dell’Ufficio postale fissando allo scorso 7 ottobre la Camera di Consiglio.

E l’altro ieri si è tenuta l’udienza che ha avuto l’esito auspicato dal Comune di Pontedera.

In buona sostanza il Tar sospende il provvedimento di chiusura posto in essere da Poste italiane che saranno costrette a tenere aperto l’Ufficio di Treggiaia fino a che non sarà deciso il merito della causa. Per ora, quindi, l’ufficio postale rimane aperto.

Il sindaco Simone Millozzi e l’assessore Matteo Franconi che hanno seguito da vicino la vicenda: “Questa è la riprova che avevamo ragione nel definire l’atteggiamento di Poste Italiane prepotente ed arrogante e che la scelta intempestiva e fuori luogo di chiudere l’Ufficio di Treggiaia in attesa del pronunciamento cautelare del TAR, il cui esito era scontato perchè identico per tutti i comuni che avevano fatto ricorso e che erano stati già esaminati, non andava nella direzione auspicata del buon senso e del rispetto per le istituzioni locali ed i cittadini. Sperando che il tavolo di confronto aperto a livello regionale dal Presidente Enrico Rossi possa portare ad un ripensamento dell’azienda, ribadisco comunque che continueremo a battere tutte le strade a disposizione per scongiurare la chiusura di questo importante presidio. Esprimiamo grande soddisfazione per questa prima battaglia vinta dopo molti giorni di protesta, condotta insieme ai cittadini, davanti all’Ufficio postale di Treggiaia. Particolarmente importante è stato il lavoro congiunto svolto insieme alla Consulta di Treggiaia che ci ha accompagnato in questa azione. La Consulta è stata di stimolo costante nel sollecitarci alla risoluzione di questa problematica. La prova di forza messa in capo dall’azienda ha avuto vita breve ed è stata oltre che inutile pure dannosa, per il disservizio creato in questi giorni ai cittadini e per i costi fin qui sostenuti. Noi porteremo avanti con convinzione la nostra istanza sapendo di agire nell’interesse della nostra comunità”.

Pontedera, 9 ottobre 2015

Sulla nuova installazione di wake park ai laghi

venerdì, settembre 6th, 2013

Rirpoduciamo gli articoli delle testate giornalistiche della Nazione, e del Tirreno dell’08/08/2013

giovedì
8 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
10

 

Surf sul lago, ora avanti tutta»

 

PROVE TECNICHE PER L’IMPIANTO OSTEGGIATO DA RIFONDAZIONE
“Millozzi «Altro che scempio, questo diverrà un parco giochi gioiello”

IL SINDACO ha rinviato la prova, «a momenti più adatti e magari senza fotografi…» , mentre Katiuscia Benvenuti, bagnante in bikini della vicina spiaggia Amalia, ha aspettato che finisse la presentazio ne per lanciarsi subito nel surf a traino e guida di un cavo sospeso tra le rive est ed ovest. E sotto gli occhi di 300 gabbiani a riposo sul lago dorato. Si parte da un boschetto «ripulito dalle siringhe e sporcizia senza neppure un albero tagliato precisa il sindaco Simone Millozzi, concetto ribadito dal vicesindaco e assessore all’ambiente Massimiliano Sonetti – per cui anche questa operazione si inquadra in quella più vasta della valorizzazione dei laghi Braccini. Senza l’intervento o l’accordo con privati non avremmo potuto trasformarli in gioiello ed eccellenza per Pontedera, gioiello che tutta la Toscana ci invidia e frequentato l’anno scorso da 15 mila persone. Altro che scempio, altro che attentato alla natura come dice Rifondazione Comunista – prosegue il sindaco – altro che comune cementificatore… Premettendo che io non sogno certo la decrescita felice, e facendo presente che tutti i comuni intorno a noi sono cresciuti più di noi nell’ultimo decennio, a Pontedera il verde è in percentuale superiore alla media nazionale e regionale, tanto che è difficile mantenerlo. Qua ai laghi Braccini ce l’abbiamo fatta perché l’interesse pubblico e quello privato hanno coinciso. E l’hanno prossimo realizzaremo anche impianti sportivi di tipo estivo e un parco giochi».
IN ITALIANO si chiama “La tavola che scorre sul cavo” questo impianto e questo sport – «che amplia la nostra offerta sportiva», dice l’assessore Matteo Franconi – in crescita in tutta Europa. “Calzata” la tavola, e partendo da un piccolo pontile ci si attacca alla manipola a sua volta attaccato al cavo (a motore) teso tra due piccole torri, e comincia il volo fino alla riva apposta. E ritorno. Un volo di 232 metri a una velocità massima di 32 chilometri, che il manovratore dal pontile può anche ridurre. come può fermare la corsa quando il surfista cade in acqua. Come è successo a diversi dei debuttanti di ieri. «La sicurezza è comunque garantita dal giubbotto salvagente – dice Alberto Mantovani, presidente della “Tarpons Wake Park” che ha realizzato e gestisce l’impianto – e dopo un po’ di pratica questo sport può essere alla portata di molte fasce d’età». Il biglietto per volare sul lago costerà sulla base del tempo richiesto dal cliente-atleta, mentre Daniele Bini sottolinea che il bagno Amalia dà lavoro a 12 persone in estate e 5 in inverno, «con prospettive di crescita».

M.M.

giovedì
8 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
IV

 

«I laghi, un gioiello a livello regionale»

 

Inaugurato il parco acquatico, l’orgoglio del sindaco. Diventerà anche un centro di kite e windsurf: tariffe scontate
PONTEDERA
Com’era. E come è adesso. Mostra le foto con orgoglio Simone Millozzi. Il sindaco parla: dietro di lui, intanto, il cavo scorre e i nuovi rider dei laghi Braccini sfrecciano. Infradito ai piedi, pelle bruciata dal sole, casottino in legno, canniccio, corpetti e tavole da surf e sup: lo stile da spiaggia si fa spazio a un passo dalla superstrada. Non vola una mosca, al massimo il silenzio viene infranto dal treno e dalle auto che passano daviale Asia: è un piccolo miracolo acquatico quello che viene ufficialmente inaugurato nella città storicamente industriale di Pontedera.
«Rivendico il progetto: grazie a un percorso virtuoso tra pubblico e privato abbiamo dato alla città un gioiello inimmaginabile fino a pochi anni fa, all’insegna della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della qualità». t entusiasta della nuova versione beach dei laghi il primo cittadino. Che ribadisce: «La città rivive il suo parco pubblico, mai stato un parco naturale. Il boschetto prima dell’intervento di pulizia era un ricettacolo di sporcizia e di pericoli: ora abbiamo dato alla città un ambiente pulito e curato, mai il Comune

avrebbe potuto fare tanto, con i tempi che corrono». Il Cable Wakeboard, versione acquatica dello snowboard, arriva ai Braccini e Pontedera fa scuola a livello regionale. Ed entra in un circuito innovativo che vaforte nel nord Italia e all’estero, tanto che nel 2020 diventerà disciplina ufficiale alle Olimpiadi. Magari qualche nuova promessa si farà le ossa nella città della Piaggio che tutti i giorni, dalle 10 alle 20 farà macinare adrenalina a pelo d’acqua. Duecentotrenta metri di cavo, 45 secondi andata e ritorno (come dimostra il rider labronico Filippo Gherardi che fa la dimostrazione iniziale), saltie evoluzioni che per gli esperti si possono amplificare con le rampe mobili da mettere in mezzo al percorso. «La velocità massima che serve per saltare è di 30 chilometri orari», racconta il presidente dell’associazione del Calambrone Tarpons bay, Alberto Mantovani che gestisce l’impianto.
Il cable wakeboard in realtà è un tassello del puzzle acquatico che si potrà praticare a Pontedera, con la collaborazione del Centro windsurf Livorno, di Nico Salvini di Surf City di Tirrenia e di Hoasy surf di Livorno. Windsurf, canoe, sup, kite surf: ai laghi Braccini piccoli, grandi rider si preparano al mare. «Faremo preparazione al kite con tanto di aquilone nel campo qua dietro continua Mantovani – poi acquaticità nel lago per arrivare poi ad imparare e uscire in mare».
Nel parco acquatico di Pontedera arriva Francesca Bagnoli, campionessa italiana kitesurf di Livorno, per sancire questa liaison tra costa e entroterra. E sono pure le tariffe a far gola: il cable wakeboard deve essere alla portata di tutti. «La tariffa della Federazione parla di 10 minuti per 10 euro – spiegano dalla Tarpons Bay – noi abbiamo previsto dei pacchetti, stile 10 corse, ne paghi 8». E ancora tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 14 per 10 euro si potrà scivolare giù dal cavo per 15 minuti, che tornano 10 nel pomeriggio, dalle 14 alle 20). «Ci sono vantaggi per gli under 18 per canoe e sup, chiediamo 5 euro per 45 minuti». La convenzione tra Comune e Amalia Laghi sta dando frutti tangibili, soprattutto anche grazie a un privato che di questi tempi decide di investire somme importanti. Creando pure occupazione. «Oggi abbiamo 12 persone al lavoro per i 4 mesi d’estate, che d’inverno diventano 5 e adesso in questo nuovo impianto si parte con due posti di lavoro che si potrebbero moltiplicare facilmente», chiudono da Amalia Laghi.

(f s.)

 

Sui provvedimenti approvati dal Consiglio Comunale in materia fiscale e Imu

mercoledì, settembre 26th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata della “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Ridotta la pressione fiscale a 1.000 famiglie

 

I CONTI DEL COMUNE SMENTISCONO LE STIME NEGATIVE DEL GOVERNO, VIA AGLI SGRAVI

Imu, la manovra taglia le aliquote per concordati, cooperative e nuclei con disabili

di NICOLA PASQUINUCCI

UNA BUONA notizia per i contribuenti finalmente c’è. La pressione fiscale calerà. Merito non di un decreto legge del Governo, che in tanti invocano per far ripartire l’economia, ma del Comune di Pontedera che ha rivisto il suo bilancio e ha deciso di varare una serie di “correzioni” che andranno a beneficio di circa 1.000 famiglie sulle oltre 9.000 che risiedono nella città della Vespa. Il frutto di questo alleggerimento del peso fiscale è dovuto ai conti di Palazzo Stefanelli che sembrano godere di buona salute. Conti che ieri sera in consiglio comunale sono stati presentati per comunicare la nuova manovra correttiva. Infatti, la previsione di bilancio è stata azzeccata smentendo le stime allarmanti del Governo che davano per Pontedera una differenza di ben 4 milioni di euro. «Abbiamo lavorato bene – esordisce il sindaco Simone Millozzi – Siamo stati tra i primi comuni in Italia a presentare il bilancio a marzo. Ora possiamo dire che quella previsione quadra, che i conti tornano. Questo grazie al buon lavoro dell’ufficio, e ringrazio tutti a partire dalla signora Minuti».

TRADOTTO: il Comune non avrà bisogno di ritoccare al rialzo le aliquote (come accade in altre realtà), ma anzi, di alleggerirle. Ecco allora le novità. La prima riguarda circa 800 famiglie che pagavano l’Imu con l’aliquota massima (10,6) perché hanno dichiarato un contratto di comodato. «Ebbene, da agosto il Governo ha emanato un chiarimento – spiega il primo cittadino che ci ha permesso di portare l’aliquota all’8,6 come quelle date in affitto. Quindi, invieremo a tutti gli interessati una nuova comunicazione». Questa comunicazione di fatto annulla la precedente che aveva sollevato perplessità e soprattutto disappunto per quelle famiglie che sono ricorse ai contratti in comodato per quelle case abitate da padri o figli. Dunque, senza rendita.La seconda buona notizia riguarda 100 famiglie e l’annuncia l’assessore Matteo Franconi: «Abbiamo costituito un fondo destinato a chi ha in casa disabili certificati e che pagano l’Imu per la prima casa. Chi rientra con il reddito Isee al di sotto dei 31.151 euro, potrà accedere al fondo per abbattere del 75% della quota Imu»

MA NON FINISCE qui, come spiega l’assessore Marco Papiani. Altre 100 famiglie pontederesi potranno beneficiare dell’aliquota minima (prima casa) e sono quelle che risiedono nelle abitazioni delle cooperative. «E’ stato un lavoro complesso», spiega soddisfatto Papiani che ieri sera in consiglio comunale ha illustrato anche l’ultimo tassello da “aggiustare” per far quadrare i conti. Infatti la stima del Governo su Pontedera, se prima era sballata di 4 milioni, ora è “solo” di 600mila. Ma per Papiani tutto è sotto controllo. Si tratterebbero di “entrate virtuali” già previste, ovvero 400mila euro per l’edilizia popolare. Altri 200 mila riguardano gli immobili “fantasma” che devono essere accatastati entro novembre.

«A TAL RIGUARDO – spiega l’assessore – già da tempo siamo al lavoro per non avere brutte sorprese». Dunque l’amministrazione pontederese tira un sospiro di sollievo e guarda avanti con più serenità. «Non eravamo obbligati ad alleggerire la pressione fiscale», conclude il sindaco. «Non solo – gli fa eco Papiani – abbiamo deciso di destinare 10mila euro in più al fondo indigenti e di dare più sostegno al settore dell’istruzione».

mercoledì
26 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
I
  Imu più leggera per una famiglia su 10  

Tagli all’aliquota per le case in comodato, per chi ha un disabile in famiglia e per gli immobili in cooperativa

di EmilioChiorazzo

“emilio chiorazzo”,”comodato gratuito””riduzione dell’aL’Imu, l’imposta che si paga sulle abitazioni, sarà più leggera per almeno un migliaio di famiglie di Pontedera: una su dieci potrà beneficiare del taglio alle aliquote o dei fondi disposti dal Comune e decisi dal consiglio comunale di ieri poineriggio. Riguardano le case date in comodato, quelle con famiglie al cui interno ci sia un disabile e le case di proprietà delle cooperative di condomini.

Una sforbiciata per il comodato Alla vigilia dell’approvazione del regolamento comunale per l’Imu, poco prima della scadenza della prima rata dell’imposta sugli immobili, l’amministrazione comunale aveva spedito le lettere a tutte le famiglie interessate dal problema, spiegando che, quella del comodato gratuito (utilizzato spesso dai genitori che danno in uso abitazioni ai figli) non era la formula più conveniente, perché il regolamento nazionale lo equiparava alla stessa aliquota delle case sfitte. Il massimo: 10,6 per mille.«Quella comunicazione era il frutto di una interpretazione del regolamento emesso dal governo – spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi che non permetteva altre manovre. Invece, in piena estate, sono arrivate le linee guida sul regolamento nazionale, che chiariscono meglio la situazione: si può agire sull’aliquota delle case concesse in comodato gratuito. E noi lo abbiamo fatto».Passerà dal 10,6 per mille all’8,6. La stessa aliquota pre-dste per le case date in affitto. «Si alleggerisce in maniera notevole il carico fiscale di una serie di cittadini», commenta il sindaco Millozzi.Sono circa ottocento le famiglie interessate, di cui è a conoscenza il Comune. Spediremo loro un’altra lettera, per spiegare che, in seguito alle modifiche apportate al regolamento, potranno applicare un’aliquota ridotta del due per mille», conclude il primo cittadino.Per poter ottenere la riduzione dell’aliquota, ovviamente, la casa in comodato dev’essere una soltanto e chine usufruisce non potrà avere altre abitazioni (prime case) sul territorio italiano.

Un fondo in aiuto dei disabili.. Sarà istituito un fondo, per aiutare i nuclei familiari che hanno, al loro interno, un disabile certificato dall’azienda sanitaria. L’idea del fondo (che taglierà di tre quarti il peso dell’hnu) è stata necessaria perché, in questo caso particolare, non si poteva agire sul regolamento. Sarà emesso un bando (proprio come quelli per gli aiuti agli affitti) al quale fare domanda per accedere ai fondi. In città, secondo le stime dell’assessore al sociale, Matteo Franconi, sono interessate a questa agevolazione poco più di cento famiglie.

Le case assegnate alle cooperative. Anche in questo caso, per questa tipologia di immobili veniva applicata l’aliquota massima: 10,6 per mille.Si tratta delle case realizzate da cooperative di condomini, che ne diventato proprietari solo in un secondo tempo (restando, però, soci della cooperativa): l’aliquota è stata portata al quattro per mille, cioè equiparata a quella per la prima abitazione.

La soddisfazione. «Se possiamo agire su questi strumenti e ridurre la pressione fiscale dei nostri concittadini – dice il sindaco -lo dobbiamo soprattutto al lavoro dello staff guidato da Nicla Minuti. Ha azzeccato tutte le previsioni, nonostante siamo stati tra i primi a fare e approvare il bilancio di quest’anno, in Italia. A marzo, quando non c’erano certezze. Tanto che, quando sono arrivati i primi dati dal ministero, sono rimasto molto preoccupato, perché discostavano molto da quelli su cui ci eravamo basati noi per fare la manovra locale. Invece, devo sottolineare la conoscenza che i nostri dirigenti e dipendenti hanno del territorio: cosa che ci permette, adesso, di poter agire, alleggerendo il peso dell’Imu dalle tasche dei nostri concittadini»

Stamani abbiamo incontrato i giovani di Pontedera per riflettere insieme sulla tragedia di Brindisi

martedì, maggio 22nd, 2012

Stamani insieme a molti consiglieri comunali e provinciali, e ad alcuni assessori, ci siamo recati nelle scuole della città. Io ho incontrato i giovani dei Licei della città. L’incontro si è reso opportuno dopo i drammatici fatti di Brindisi. Già sabato mattina avevamo convocato un consiglio comunale straordinario e informale con i sindaci della Valdera e il Presidente dell’Unione David Turini e con la partecipazione di tanti cittadini, forze politiche e sociali del nostro territorio. Oggi abbiamo voluto continuare la riflessione e coinvolgere i giovani. Mi sono trattenuto nella scuola, insieme alla preside Luciana Rocchi, a dialogare con gli studenti che hanno voluto partecipare molto intensamente a questa iniziativa. Ho ascoltato con molta attenzione le loro numerose riflessioni, le loro legittime preoccupazioni, le loro aspettative: l’incontro è durato quasi tre ore. Ne sono uscito arricchito, come cittadino e come sindaco di questa città. Convinto della necessità di creare ulteriori momenti di confronto e di relazione, che fanno crescere la coesione sociale delle nostre comunità, che ci fanno sentire uniti e solidali.

Mi sono state rivolte molte domande, abbiamo parlato delle prospettive per i giovani in questa società, della crisi economica e della politica, della necessità che le nuove generazioni portino il loro contributo alla crescita del Paese, al rinnovamento delle classi dirigenti di questo Paese.

Non sappiamo ancora quale sia la mano crudele che ha eseguito il barbaro gesto di sabato mattina. Sappiamo però che dobbiamo condannare ogni forma di illegalità e di mancato rispetto degli altri. Insieme ai giovani abbiamo voluto sottolineare e biasimare la scelta dell’obiettivo dell’attentato: chi vuole colpire i giovani e la scuola vuole colpire il futuro e l’innocenza. Non è accettabile tutto questo.

Un pensiero è stato rivolto anche alla giovane vittima di questa strage disumana, la ragazza Melissa Bassi, e a tutti i feriti. Tante famiglie sono state gettate nello sconforto e tanta paura è stata seminata in tutto il Paese. Si tratta di un danno immenso alla civile convivenza.

Lo Stato deve dare una risposta forte e concreta individuando al più presto i responsabili del gesto e condannandoli ad una pena durissima.

Da parte nostra riteniamo che occorre fare di più per garantire alle giovani generazioni un futuro sereno e democratico. L’incontro è stato anche l’occasione per riflettere insieme sulla catastrofe naturale, il terremoto, che ha sconvolto l’Emilia. Un pensiero è stato rivolto alle vittime a quella popolazione che sta attraversando un momento di grave difficoltà. Vorrei anche ringraziare gli amministratori comunali e provinciali che hanno partecipato nelle varie scuole della città a questa mobilitazione: il consigliere provinciale Bartoli (con me ai Licei), Lucia Curcio e Miriam Celoni (all’Istituto Montale), il vicesindaco Massimiliano Sonetti e Olivia Picchi (al Fermi), gli assessori Liviana Canovai e Matteo Franconi (all’Ipsia), i consiglieri Claudia Bernardi e Alessandro Puccinelli (al Linguistico), l’assessore Stefano Tognarelli e la Presidente del Consiglio Provinciale Consuelo Arrighi (all’Iti).

Pontedera, 21 maggio 2012

Sulla visita all’autodromo di Adria

mercoledì, giugno 8th, 2011

Riproduaciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 8/6/2011

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
  «Niente rumore a 150 metri dalla pista»  

La ricognizione all’autodromo “gemello” di Adria ha dato il primo responso
di MARIO MANNUCCI

L’AUTODROMO progettato nella campagna fra Gello e Pardossi può piacere o non piacere, ma la visita a quello di Adria, in attività da 8 anni, ha dato una risposta al problema del rumore. E’ positiva perché a 150 metri di distanza dalla pista il rumore non si sente. E men che mai si sente sul lato opposto, a distanza di circa 500 metri. Lo hanno “detto” i 64 orecchi dei 32 “gitanti” – fra cui chi scrive – approdati in pullman all’autodromo di Adria, presentato come il gemello di quello progettato per Pontedera-Pardossi, mentre la testimonianza elettronica (necessaria solo nel caso che quasi tutti i gitanti, dal sindaco Millozzi in giù, soffrissero di problemi all’udito) ha poi fissato il rumore in 60-70 decibel. Quota normale.

IN PISTA, in quel momento mentre non pioveva – si alternavano in prove private una decina di centauri – il massimo previsto è 26 – E sulla tribuna il rumore dei loro motori si faceva ovviamente sentire, pur essendo sopportabile. Ma proprio la tribuna realizzata sul rettilineo (il punto di maggiore velocità delle moto) e sulla quale la comitiva pontederese si è piazzata come prima tappa del tour conoscitivo, è uno delle principali barriere anti rumore. E’ infatti di terra ricoperta da un tessuto speciale. Un sistema, è stato spiegato, capace di più altri di assorbire il rumore. Tanto più che sopra la tribuna c’è una barriera di alberi. Piazzati, con altri parapetti, lungo tutto il circuito.

LA ZONA è quella del Polesine. Adria, antica città (ora di 20 mila abitanti) costruita 6 secoli prima di Cristo sulle rive del Mincio (poi deviato) e nel cuore del grande delta del Po, dista dall’autodromo più di 10 chilometri. Ci sono però insediamenti agricoli, industriali, ristoranti, più vicini all’autodromo (che esiste da 8 anni) fino ad alcune case proprio a ridosso della pista. Le hanno comprate e vi risiedono i proprietari e i gestori dell’impianto. «Ormai i rumori non li sentiamo più, come chi abita vicino a una ferrovia, che fa più rumore», dicono.
L’impianto di Adria ha due grandi strutture di supporto alla pista lunga 2,7 km, mentre quella prevista a Pontedera-Pardossi è di 3,6 – dove vengono organizzati anche eventi mondani. Dai matrimoni alle feste al congresso della Confindustria dove venne eletta la presidente Marcegaglia. E è stato detto e ripetuto che l’intera economia della zona ne ha tratto gran giovamento, mentre gli addetti diretti all’autodromo vanno da 40 in giorni di bassa utenza a oltre 200 in giorni clou.

LE GIORNATE di gara sono pochissime. E a Pontedera ne sono previste solo 4 all’anno. Anche ad Adria ci furono polemiche, politiche e popolari, quando l’impianto venne progettato e realizzato. Ma ora, assicurano i gestori dell’impianto, è tutto tranquillo, mentre l’intera zona, assicurano, si è risvegliata da decenni di letargo.

 

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  La pista? Un toccasana per l’economia  

In viaggio ad Adria per verificare l’impatto dell’impianto sportivo gemello a quello previsto a Pardossi

«I giovani che se n’erano andati sono tornati e hanno trovato un’occupazione»

ADRIA (Ro). Era diventato un paese per vecchi. Ora, Adria, non lo è più. E, dicono gli abitanti del posto, che gran parte del merito è della pista, quell’autodromo il cui progetto “gemello” dovrebbe sorgere a Pontedera, all’interno della Tenuta Isabella. È questo il motivo per il quale l’altro giorno una delegazione è partita da Pontedera: andare a toccare con mano un impianto già funzionante, per verificarne l’impatto visivo, quello urbanistico e, soprattutto, quello ambientale, con il rumore in primo piano. Erano una quarantina le persone che, guidate dal sindaco Simone Millozzi e dall’assessore allo sport Matteo Franconi, hanno affrontato il viaggio. Un po’ timorosi per il maltempo che, pur avendo funestato gran parte della giornata, ha permesso lo stesso un’ispezione con tanto di misurazioni dei decibel. «E’ stato importante spiega il sindaco Millozzi aver fatto il giro esterno dell’impianto e poi quello alla struttura interna. Tanti dubbi, se c’erano, ma non da parte mia, sono stati fugati». A fare da cicerone alla comitiva (alla quale s’erano aggiunti abitanti di Pardossi, la frazione che più di altre teme l’impatto dell’impianto, membri del Comitato che non vuole la realizzazione del progetto, semplici cittadini, membri della consulta di quartiere e l’assessore calcinaiolo Francesco Sangiovanni) è stato uno dei progettisti dell’impianto, Jarno Zaffelli. Suo il disegno della pista di Adria, suo quello di Pontedera e di tanti altri. «Abbiamo visto la pista in un giorno di intensa attività – prosegue Millozzi – c’erano una ventina di motori che provavano, ne erano previsti 30 in tutto il giorno. Abbiamo misurato il rumore: nel punto di massima espressione, sul rettilineo dell’arrivo, era a 76 decibel, a centocinquanta metri era sceso a 65 decibel. tanto per intenderci è il livello di rumorosità di una strada mediamente trafficata. A quattrocento metri non si avvertiva niente. Si sentiva il passaggio delle auto della vicina strada e quello del treno poco distante. Se l’impianto di Pontedera sarà simile, con le arginature, con gli alberi, le curvature adeguate, non ci sono dubbi, l’impatto acustico sarà accettabile, quasi inesistente. I cittadini che sono venuti con noi lo hanno verificato di persona e hanno ricavato impressioni positive».

La pista si trova tra una zona industriale e alcune abitazioni (la più vicina, dicono i partecipanti al viaggio ad Adria, è a meno di un chilometro). A ridosso, però, c’è la casa del direttore dell’impianto. «Ci vive con la famiglia e due figli – specifica il sindaco – Dovrebbe essere il segno che il rumore è accettabile».

La cosa che più ha impressionato è che la pista ha rivitalizzato la città. C’erano solo vecchi, i giovani se n’erano andati. Aperto l’impianto, è stato un fiorire di attività economiche: case-vacanza, alberghetti, pizzerie, bar e ristoranti. Per non parlare dei 50 addetti che ha occupato l’impianto. «Pontedera non vive la stessa situazione – prosegue Millozzi – ma le ricadute sul piano economiche sono importanti. Da considerare».

Emilio Chiorazzo

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  Faceva più rumore una fabbrica vicina  

La delegazione di Pontedera è partita armata di misuratori dei decibel

PARDOSSI. Divisi. C’è chi si è lasciato affascinare dall’impianto visitato ad Adria, chi, partico con dei giudizi negativi, li ha mantenuti anche dopo il viaggio.
La delegazione di abitanti di Pardossi ha visitato l’impianto motoristico: hanno toccato con mano la situazione che potrebbe verificarsi in città. Hanno potuto, soprattutto… sentire.
Sul pullman anche alcuni consiglieri di minoranza.
A sentire le impressioni estemporanee durante il viaggio di ritorno, sembrerebbe che gli ingegneri di Adria abbiano fatto davvero un lavoro egregio. «Il rumore è tenuto sotto controllo in maniera straordinaria» commenta a caldo Luigi Cecchini che presiede la consulta di frazione. Parole confermate dalle impressioni della consigliera del Pdl Federica Barabotti. «C’erano in tutto 16 moto che giravano sulla pista. A 1600 metri il rumore era quasi impercettibile. E a 500 metri più in là è sparito del tutto». I cittadini sono stati accompagnati in un giro di perlustrazione non solo della sonorità, ma anche dell’economia del posto. «L’autodromo è stato un toccasana per l’economia locale», continua la Barabotti. «Prima la zona stava morendo: i negozi chiudevano e l’imprenditoria stagnava. Ma adesso ci sono alberghi e ristoranti tutt’intorno». I membri del comitato hanno sviluppato invece una visione più critica. «Il giro economie creato lassù, sicuramente più che proficuo, va inquadrato in una viabilità più sviluppata. Capace di decongestionare eventi anche da 5000 persone», entra nel merito Samuele Orsini. Per quanto riguarda la sonorità, Orsini è categorico: «Non sarà un impianto a impatto zero. Anche se le normative saranno certamente rispettate, bisogna mettere in conto le differenze fra i due progetti. E quindi contestualizzare: lassù i centri abitati più vicini sono a 7 km, la pista è in una conca naturale e intorno sono stati edificati terrapieni. Qua, di terrapieni ce ne saranno pochi, e tutto sarà affidato ai pannelli fonoassorbenti. Inoltre a Pardossi correranno normalmente 35 moto». Alfredo Medici, tra gli investitori del progetto di Pardossi, tranquillizza: «A 180 metri dal circuito, l’ingegner Zaffelli ha misurato i decibel col fonografo: ce n’erano 70. Faceva più rumore la fabbrica alle nostre spalle».

Jacopo Paganelli