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Il Comune di Pontedera ricorda l’artista Arturo Carmassi

martedì, gennaio 27th, 2015

arturo-carmassi-oleandra-collage-Il Sindaco Simone Millozzi e la città di Pontedera esprimono profondo cordoglio per la perdita di Arturo Carmassi, uno dei maggior artisti della corrente informale italiana.

Nei confronti di Pontedera il Maestro ha dimostrato sempre una particolare sensibilità. Il rapporto con la città risale al 2001 quando il Museo Piaggio in collaborazione con il Comune e l’Associazione Liba organizzò una significativa mostra di grafica.

Nel 2005 Carmassi dette vita ad uno dei più noti simboli cittadini: l’imponente intervento plastico Oleandra posto al centro della rotatoria tra Viale Europa e via De Gasperi. Ricordiamo infine l’ultimo evento del 2013 promosso da questa Amministrazione e dalla galleria Liba Carmassi collage. Opere su carta.

Con Carmassi scompare, per tutti noi, un prezioso punto di riferimento umano, culturale e artistico.

Pontedera, 27 gennaio 2015

Sulla segnaletica stradale a Volterra

martedì, ottobre 7th, 2014

Mi viene chiesto un parere, dalla stampa cittadina, su un episodio che sinceramente avrei volentieri ignorato: la scelta degli amministratori del Comune di Volterra di eliminare dai cartelli stradali l’indicazione per Pontedera. Solo per questa ragione mi presto a fare una osservazione. Osservo che il danno causato da questa scelta lo pagano i cittadini e i turisti che si trovano in quella città. Pontedera è una importante città conosciuta in tutta Italia e a livello internazionale per tante ragioni: dalle sue industrie alle sue eccellenze alimentari, dalla sua storia ai suoi personaggi illustri, alla sua arte. Non c’è bisogno di qualche cartello stradale in Alta Valdicecina per farci conoscere. Di contro i cartelli servono a chi si muove da quei territori per raggiungere meglio i più importanti centri di servizi della zona: il nostro ospedale (utilizzato anche da cittadini di tutta la Valdicecina), le nostre scuole, le nostre fabbriche. Purtroppo, i cittadini lo sanno bene, non ci si muove solo per “turismo” ma per mille altre diverse ragioni, a volte indipendenti dalla nostra volontà. E’ a questi cittadini che quegli amministratori dovranno rendere conto di questa scelta.

Osservo peraltro che il Museo Piaggio, per quello che mi risulta, è il più visitato della nostra provincia, mentre Pontedera negli anni è cresciuta dal punto di vista del patrimonio artistico e delle iniziative eno-gastronomiche e turistiche di qualità, e quindi oggi è anche un polo di attrazione turistica noto a moltissimi stranieri.

Mi auguro che questo Paese comprenda che solo con la serietà, con il rispetto e con l’intelligenza si può costruire un futuro dignitoso per tutti.

Pontedera, 7 ottobre 2014

Sull’inaugurazione della nuova biblioteca comunale Giovanni Gronchi

mercoledì, aprile 16th, 2014

Riproduciamo gli articoli delle testate giornalistiche della “Repubblica Firenze” del 11/4/2014, “Il Tirreno” del 13/4/2014, “La Nazione” del 13/4/2014

venerdì
11 aprile 2014

Testata:
REPUBBLICA FIRENZE

Pagina:
XIII

libri e cultura nei capannoni dove nasceva la Vespa


Una biblioteca al posto dell’ex Officina 1 ma è tutta l’area Piaggio a cambiare pelle
DAL NOSTRO INVIATO

LAURA MONTANARI
 Pontedera
È una città dove c’era un pezzo di fabbrica. Una biblioteca e grandi vetrate che danno su via Rinaldo Piaggio dove una volta lavoravano gli
operai dell’Officina 1. Pontedera aggiunge un altro tassello al puzzle della città 2.0, quella che guarda al domani e prova a rigenerarsi negli stessi spazi che sapevano dell’odore di olio, di motorie solventi. Quelli dei tempi di montaggio e della crisi che hanno lasciato grandi capannoni vuoti quando la Piaggio si è ritirata e via via da 12mila dipendenti è smagrita, fino ad arrivare agli attuali 3mila. I capannoni sono gli stessi, arcate e cemento armato, maglie di pilastri, un bianco che è diventato grigio, tetti che sono stati scoperchiati per far entrare la luce e trasformare l’area in parte in un parcheggio, in parte in una biblioteca che sarà inaugurata ufficialmente domani (dalle 10.30 in poi, alla presenza del presidente della Camera Laura Boldrini e della Toscana Enrico Rossi). «È un impegno da 6 milioni di euro in parte finanziati dalla Regione, ma soprattutto è un investimento nella cultura in tempi difficili e dicrisi» spiega il sindaco Simone Millozzi. Si chiamerà Biblioteca Giovanni Gronchi: l’ex presidente della Repubblica era nato proprio da queste parti e a lui è dedicata la mostra inaugurale (a cura di Roberto Boldrini e Roberto Cerri) nei locali del prestito dei libri. Così la fabbrica della Vespa e il progetto dell’altra città” che sembrava un’idea visionaria negli anni Novanta quando l’allora sindaco e oggi governatore Enrico Rossi e Giovannino Agnelli al vertice della Piaggio, cominciarono a immaginarla sui primi fogli, più di vent’anni dopo è una realtà in crescita. La Pontedera 2.0 è un polo culturale e di ricerca: c’è l’Istituto di biorobotica della scuola Sant’Anna di Pisa nei capannoni in cui si costruiva il Ciao, cinquanta metri in là il Museo Piaggio («in testa alla hit dei musei più visitati della provincia»dicono i dati del Comune). Al posto della palazzina della direzione, Pontech, l’incubatore con una ventina di imprese di nuova generazione (molte delle quali al femminile), oltre il muro è nato anche PontLab un laboratorio al servizio delle imprese per certificare la qualità dei prodotti. «Questo progetto prima di essere architettonico è urbanistico» ha spiegato l’architetto Adriano Marsili che ha seguito la nascita della nuova biblioteca: due piani, un grande soppalco, spazi liberi e accoglienti, archivi che possono ospitare fino a centomila volumi, attualmente hanno un catalogo di circa la metà. Naturalmente wi-fi, prestito di dvd e di e-book. Due verande, capriate in ferro ricostruite e mimetizzate come originali, vetrate e luce, un’area bambini, sedie rosse tavoli centrali, scaffali aperti doveil lettore andrà a curiosare e a scegliere. Una ventina di computer per il pubblico. L’unico neo è il pavimento, «doveva essere in parquet», invece è di ceramica di un colore chiaro che ricorda – ma molto vagamente il legno. Peccato
Da lunedì comunque vi a al prestito dei libri e la navetta gratuita che fa la spola dal centro ai capannoni cambierà itinerario e arriverà fino a qui. Un bel servizio. L’obiettivo è raddoppiare gli attuali frequentatori. «Fino a oggi Pontedera aveva una biblioteca da 450 metri quadrati, ora passa 4.500». Un salto che è un biglietto di presentazione per chi governa questa città. L’area che già ora è frequentata da scuole e ricercatori, è destinata a diventare un motore culturale e high tech di questo pezzo di Toscana. La riconversione generale degli spazi industriali passati pezzo dopo pezzo al Comune è costata, spiega il sindaco, una trentina di milioni di euro: «Altri dieci serviranno per riqualificare l’area da un punto di vista urbanistico: lo studio Natalini di Firenze si occuperàdel parcheggio a due piani, lo studio Archea sempre di Firenze della piazzetta centrale, gli architetti dello studio Tagliabue di Barcellona delle piste ciclabili e dell’arredo urbano». La biblioteca Gronchi nasce nei capannoni che erano stati bombardati nella Seconda guerra mondiale, cercherà di trattenere la memoria storica di quei luoghi, il celebre “Dente Piaggio” che si incuneava nella città operaia e la faceva vivere, crescere e lottare.
Lunedì
14 aprile 2014

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
II

In biblioteca contro il sonno della ragione


La Presidente della Camera all’inaugurazione della struttura intitolata allo statista Giovanni Gronchi. Previsti settantamila utenti all’anno

di Cristiano Marcacci
PONTEDERA
I torni riprendono idealmente a marciare, a far sentire i loro ritmi. Non “partoriranno” più, come da tanti anni del resto, le parti meccaniche delle Vespe, bensì forgeranno le idee, faranno affacciare la cultura e il sapere dalla finestra sul futuro, a colpi di nuove tecnologie. La fabbrica resta tale, ma diventa dei pensieri, delle riflessioni. Cambia veste. Trasformandosi in una avveniristica biblioteca, coi posti di lettura decuplicati, con l’ampliamento degli spazi dedicati all’accesso ad internet e alla consultazione di quotidiani e riviste, con il collegamento wi-fi gratuito, con un vasto settore riservato a bambini e ragazzi e con una previsione di utenti pari a circa settantamila unità all’anno.
C’è addirittura la Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini ad incorniciare al meglio una giornata storica per Pontedera, che segna un deciso passo in avanti nel recupero e nella riqualificazione degli ex capannoni industriali dismessi nell’area del Dente Piaggio. «Un progetto – ha ricordato il presidente della Regione Toscana ed ex sindaco di Pontedera Enrico Rossi che risale a 30 anni fa, quando si pensò per la prima volta a sviluppare meno la periferia e a puntare sul Dente Piaggio (“dente” perché entrava nell’abitato). Erano i tempi in cui la politica discuteva molto e i cittadini venivano coinvolti in tutte le fasi dei processi. La politica era autonoma dai grandi potentati, era una politica popolare e partecipata: tutti valori che devono essere riscoperti e rimessi al centro. Una lezione, questa di oggi di Pontedera, fortemente attuale, perché la Regione sta rivedendo la legge 1, per dire stop all’edificazione in zone agricole e recuperare gli spazi esistenti. E questa biblioteca è la dimostrazione che ciò è possibile».
È al settimo cielo il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, che si scaglia subito contro chi contesta l’utilità dell’opera: «Qui dentro c’è posto per migliaia di libri e di sogni. Una pubblica amministrazione dimostra di funzionare quando va incontro, come in questo caso, alle speranze dei cittadini. Le nuove biblioteche non sono mai uno spreco, anzi. Sono un argine contro il sonno della ragione e contro la demagogia».
La struttura porterà il nome dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e sulla figura dell’illustre statista pontederese si è soffermata in modo particolare la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha anche visitato la mostra “Da Pontedera al Quirinale. Giovanni Gronchi nell’Italia del Novecento”, visitabile fino al prossimo primo giugno. «Gronchi – ha detto la terza carica dello Stato – ha sempre lottato per la rinascita della democrazia parlamentare, volendola far diventare un luogo di confronto reale, in cui il dialogo può essere aspro ma vero e in cui l’istanza polemica non può mai annullare il reciproco rispetto di legittimità». Riferendosi alla nuova biblioteca di Pontedera, Boldrini ha sottolineato che in momenti come questi, in cui la tenuta del modello industriale è in discussione, investire in cultura è senz’altro una carta vincente, una scelta strategica. «Bene avete fatto qui a Pontedera ha evidenziato -, a non piegarvi alla logica della rassegnazione, operando una decisa riconversione e realizzando una cittadella della cultura e dell’innovazione tecnologica. Che altro di meglio si poteva fare? Proprio non saprei».

 

lunedì
14 aprile 2014

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
22

Il tempio dei libri nelle ex officine Piaggio «Grande giorno per la nostra Pontedera»


 Taglio del nastro solenne con la Presidente della Camera

UN MIGLIAIO e più di pontederesi e ospiti della città hanno visitato per tutto il pomeriggio di ieri la nuova biblioteca al dente Piaggio che dopo 48 anni ha preso il posto di quella – «cara», l’ha chiamata il sindaco – alla Villa Crastan. Un flusso ininterrotto di gente concluso con aperitivo augurale. E da domani si fa sul serio. La biblioteca di 4500 metri (dieci volte di più della precedente) entrerà in funzione preceduta e lanciata anche dall’appello fatto ieri da Simone Millozzi affinché «tutti i cittadini la frequentino come fosse la loro casa oltreché la casa dei libri, del fascino dei libri». E stata la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, reduce da infortunio sugli sci, a tagliare il nastro. Ma la presidente ha voluto che le forbici fossero rette anche da Maria Cecilia Gronchi, la figlia del presidente pontederese della Repubblica, cui la biblioteca è intitolata, mentre l’arcivescovo Paolo Benetto ha benedetto i locali «nel nome del Dio della scienza». Davanti a un uditorio nella cui prima fila erano seduti l’ex ministra Maria Chiara Carrozza, il prefetto Francesco Tagliente, l’onorevole Paolo Fontanelli e Maria Cecilia Gronchi, e fra il pubblico lo scrittore-attore Daniel Pennac, il sindaco ha esordito definendo «un gran giorno la nascita di una nuova biblioteca. Un gran giorno per Pontedera e l’intera Toscana perché significa che pure in tempi difficili la cultura progredisce, collegandosi, anche per il luogo dove la biblioteca è stata realizzata, alle tradizioni operaie della città». Il sindaco ha poi spiegato la dotazione – 90mïla libri- della biblioteca, arricchita anche dalle donazioni post mortem di Luigi Bruni, Dino Carlesi, Giuseppe de Martini, Francesco Paciscopi, Giuseppe Caciagli e Renzo Remorini (ma ha contribuito anche l’ex sindaco Enzo Paroli) ha ringraziato il progettista architetto Adriano Marsili e tutti i dirigenti e personale del comune che hanno contribuito all’opera e l’ex sindaco Paolo Marconcini (grande applauso). E per concludere, una citazione di Francesco Petrarca che si definiva `bramoso’ di libri. Enrico Rossi, il sindaco promotore dell’intera operazione dente Piaggio negli anni ’90, ha esordito elogiando la presidente Boldrini «per la fermezza con cui procede nella difesa delle istituzioni nonostante i volgari attacchi cui è sotto posta», per passare a un liberatorio «finalmente ci siamo tolti anche questo dente (abbiamo realizzato anche la biblioteca). E se ci abbiamo messo più del previsto è anche perché non tutti gli italiani pagano le tasse… ». Per chiudere anche lui citando Benedetto Croce e la sua inaugurazione di una biblioteca nel sud. La Boldrini ha ricordato il suo predecessore nella presidenza della Camera – Giovanni Gronchi ebbe questa carica prima di salire al Quirinale – e la difesa delle istituzioni democratica. «Che hanno bisogno di rinnovarsi ma senza intaccare i principi fondatori». Applausi anche per questo intervento, poi, sorrisi e foto con gruppi di studenti.

Mario Mannucci

 

Sull’Arte in città

giovedì, febbraio 28th, 2013

L’ulteriore articolo apparso sulla stampa locale circa la presunta mancata cura delle opere d’arte della città costringe questa Amministrazione Comunale a intervenire per fare chiarezza su alcune questioni.

Innanzitutto ci fa piacere che oggi ci sia così tanta attenzione verso quelle opere d’arte che, quando furono installate, provocarono critiche da tanti, riportate con ampio spazio dalla stampa.

Questa amministrazione continuerà con convinzione il percorso di arricchimento artistico della città.

Negli ultimi anni la politica culturale dell’Amministrazione, ed in particolare quella rivolta alle arti visive, è stata contrassegnata da interventi di rilievo nazionale ed internazionale. Parlare di silenzio artistico per una città così ricca di iniziative e di dialogo culturale è completamente fuori luogo.

Il Comune ha effettuato vari interventi di riqualificazione di spazi urbani come il rifacimento di Piazza Trieste (che ospita sculture di artisti internazionali come Jim Ritchie e Michelangelo Rossetto) o quello di Largo Pasolini con il concorso della Banca popolare di Lajatico o ancora di Piazza Garibaldi a La Rotta. A breve seguiranno i lavori ai giardini di Montecastello e Piazza Monti a Treggiaia. Il Comune ha coltivato l’idea di una costante riqualificazione degli spazi. Dall’idea, cioè, della cultura come risorsa e valore è scaturita una programmazione, in un’ottica di continuità con il passato, nonostante la mancanza di risorse economiche di questi ultimi anni.

Sulla stessa via Dante: è scorretto affermare che non vi sia la volontà di far partire tale operazione nonostante il finanziamento dei privati. Lo sponsor potrebbe infatti coprire esclusivamente l’arredo urbano ma non il rifacimento del tratto viario e dei marciapiedi, che compete all’Amministrazione Comunale e che richiede una spesa di 250 mila euro.

Qualcuno fa finta di dimenticare il momento storico ed economico in cui viviamo. Ma l’amministrazione comunale non può ignorare questi problemi. E’ evidente a tutti che le risorse di cui il Comune dispone sono sempre meno. Soprattutto dispiace chi vuole disconoscere quanto di buono è stato fatto coinvolgendo da sempre più idee e più interlocutori che hanno a cuore la crescita culturale della nostra città, senza affidarsi ad una unica regia.

Pontedera è ormai una città che offre una vasta gamma di luoghi d’incontro e moltissime opportunità per la formazione e l’accrescimento culturale: dagli spettacoli teatrali, ai festival, alla mostre, all’arredo urbano, agli incontri letterari, ai Cantieri didattici per l’arte che hanno visto la partecipazione di artisti di fama nazionale ed internazionale come Simon Benetton, Ugo Nespolo, Giuliano Ghelli, Giampaolo Talani e attualmente l’artista di origine libanese Ali Hassoun. Questo investimento, che ha inserito la nostra città come luogo d’eccellenza in Toscana, è stato attuato dall’amministrazione che ritiene che una buona governance debba investire nell’innovazione, nella ricerca e nell’istruzione. Tra le sedi espositive si distingue la struttura del Centro per l’Arte Otello Cirri il cui indirizzo programmatico si traduce in un forte impegno per la valorizzazione e la divulgazione dell’arte contemporanea con particolare riferimento alla produzione toscana e alla didattica. Uno spazio di rilievo internazionale è il Centrum Sete Sois Sete Luas, sede del Festival omonimo che ospita mostre che evidenziano presenze artistiche innovative (scultura, pittura, installazioni) afferenti alla cultura mediterranea (Portogallo, Spagna, Marocco, Francia, Israele). Un significativo luogo dedicato all’arte contemporanea è il Centro Futuramente che svolge prevalentemente un’attività didattica, attraverso laboratori, rivolta alle scuole primarie organizzando, inoltre, mostre di significativi artisti contemporanei. Altro punto di eccellenza internazionale è l’attività svolta dalla Fondazione Piaggio che, in collaborazione con il Comune di Pontedera e la Provincia di Pisa, attraverso un progetto complessivo, condiviso e strategico, pone al centro dei suoi obbiettivi una concezione dinamica della cultura con un caleidoscopio di iniziative in campo artistico, scientifico, umanistico ospitate nel Museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli”.

La collaborazione dell’Amministrazione con chi ha idee e progettualità è ampia, aperta e convinta. Occorre coniugare idee con le disponibilità economiche e le regole; questo non è sempre facile né imputabile a scarsa sensibilità culturale. Tuttavia, se la programmazione fatta in questi anni dall’amministrazione è ”silenzio artistico” si può essere felici di vivere in questo silenzio pieno di voci.

Pontedera, 26 febbraio 2013

Sull’imposta di soggiorno

mercoledì, febbraio 8th, 2012

Durante il Consiglio Comunale di ieri sera si è discusso dell’ipotesi, che questa amministrazione sta prendendo in considerazione, di applicare anche nella nostra città, l’imposta di soggiorno. Un consigliere comunale di minoranza, che aveva sollevato perplessità, ha anche proposto di sostituire le risorse che si otterrebbero dall’imposta, introducendo il biglietto per chi utilizza il bus navetta o per chi visita il Museo Piaggio.
Innanzitutto va detto che la nostra impostazione è quella di chiedere qualcosa a tutti, non soltanto ai cittadini di Pontedera ma anche a coloro che visitano la città. Ogni anno a Pontedera si contano circa 50 mila presenze turistiche. Negli ultimi anni la città (ma anche la Valdera) ha visto altissime percentuali di crescita delle presenze turistiche. E’ stato il frutto delle politiche di progressivo miglioramento della qualità della vita e della qualità ambientale ed urbana. Abbiamo valorizzato l’arte in città. Abbiamo aperto: il Museo Piaggio che oggi si può visitare gratuitamente (e che conta circa 40 mila presenze annue), il Teatro Era, il centro culturale Sete Sois Sete Luas e il Centro per l’arte Otello Cirri dove è presente l’Ufficio Turistico. Abbiamo promosso la mobilità sostenibile come il bus navetta gratuito e servizi innovativi come il bike sharing. Sono stati creati una quantità innumerevole di eventi culturali e di spettacoli. La città ha cambiato aspetto. E’ migliorata. E’ diventata un modello per la sua qualità dei servizi. La crescita esponenziale di questi servizi è stata possibile anche senza risorse aggiuntive. Oggi non intendiamo tagliarli ma per far questo occorre chiedere un piccolo sacrificio a tutti. Anche a coloro che vengono ospitati nella nostra città. Non è pensabile infatti che manovre governative così penalizzanti nei confronti degli enti locali si facciano ricadere solo sui nostri cittadini, sui cittadini che risiedono nella nostra città. Occorre uno sforzo collettivo e a questo possono concorrere, per una piccola parte, anche coloro che in città non vivono né risiedono ma che usufruiscono, a vario titolo, dei nostri servizi e delle nostre infrastrutture, realizzati finora con l’impegno dei cittadini di Pontedera, ben sapendo che in realtà questi servizi sono a disposizione di una utenza più vasta. L’imposta di soggiorno quindi serve a questo. Valuteremo con grande attenzione le richieste degli operatori e degli albergatori: moduleremo differenziando l‘imposta in base alle fasce, alle “stelle” delle strutture ricettive. Ma non possiamo tener fuori da questo sforzo collettivo coloro che visitano la città e usufruiscono dei suoi servizi. Crediamo anche che il grande lavoro di miglioramento della città renda la permanenza a Pontedera appetibile per un turista anche ad un prezzo impercettibilmente più alto. Per questo mi auguro che gli operatori comprendano le ragioni di questa imposta, che verrà applicata in moltissime località italiane, e lavorino per migliorare con noi l’offerta qualitativa della città.

Gli Amministratori del Comune di Popoli in visita a Pontedera per la mostra su Corradino D’Ascanio

mercoledì, novembre 23rd, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 23 Novembre 2011

Mercoledì 23 novembre 2011 Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
  Millozzi lancia il gemellaggio con Popoli  

PONTEDERA. incontra Popoli, e da ieri la Toscana e l’Abruzzo sono più vicine. Il trait d’union è Corradino D’Ascanio, abruzzese di nascita e toscano d’adozione, che a Popoli nacque e che per la Piaggio di Pontedera realizzò i suoi progetti più importanti. Le due città ora lavorano in sinergia per un obiettivo comune: far conoscere di più, e meglio, la figura di uno scienziato che ha dato lustro e onori all’Italia ma che oggi è poco ricordato. C’è molto lavoro da fare, perché il grande Corradino, tra le menti più brillanti del nostro Novecento, ha una biografia che è di per sé un museo.

La Fondazione Piaggio ha iniziato nel migliore dei modi, con la mostra che al Museo “Giovanni Alberto Agnelli”, da oggi fino al 31 gennaio, sintetizza il D’Ascanio “Uomo, Genio, Mago, Mito”. Il Comune di Pontedera e quello di Popoli, nel lungo termine, continueranno l’impresa, mettendo in campo iniziative comuni per dare nuova luce al suo percorso. Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi e il vicepresidente della Fondazione Piaggio Manrico Ferrucci hanno ricevuto il sindaco di Popoli Concezio Galli e il suo vicesindaco, AmedeoNatale, per creare, ha spiegato Millozzi, «una comune interazione dedicata alla riscoperta di un inventore straordinario. Il primo a credere in questa operazione fu il presidente della Fondazione Piaggio Tommaso Fanfani. Un’intuizione giusta: approfondire la conoscenza dell’opera ingegneristica di D’Ascanio significa fare cultura a più livelli, visto che le innovazioni di D’Ascanio superano l’ambito tecnico per entrare di diritto nella storia della nostra società, del nostro costume, della nostra memoria collettiva. Questo incontro è l’inizio di un percorso che dobbiamo portare avanti insieme. Elaborando idee, proposte, unendo le forze per fare in modo che, nonostante il momento non sia dei più facili, non si rinunci a valorizzare ciò che di importante il nostro territorio ha espresso».«Ci offrite una grande opportunità», commenta Concezio Galli, da sei mesi sindaco di Popoli. «Dobbiamo essere sinceri: la figura di D’Ascanio, negli ultimi anni, è stata molto trascurata. Non si è fatto abbastanza per farlo conoscere alle nuove generazioni. Anche da noi, a Popoli, ci sarebbe tanto lavoro da fare. Si potrebbe cominciare dalla sua casa natale, che oggi versa in cattive condizioni. E poi continuare con un monumento, un museo, un polo culturale. E magari istituire una borsa di studio dedicata ai giovani talenti dell’ingegneria aeronautica. Le idee ci sono. Insieme, vedremo di realizzarle»

A.L.

 

Mercoledì 23 Novembre 2011 Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
  D’Ascanio, l’uomo che ci ha fatto cambiare stile di vita  

A vederlo seduto dietro quella scrivania, con il ritratto e le foto d’epoca di Corradino D’Ascanio alle spalle, Luca Zingaretti sembra proprio che quel personaggio ce l’abbia cucito addosso. Sembrano già lontani parenti. Si dice che ne interpreterà il ruolo in un film. Ma nessuno ne dà conferma. Lui, il commissario Montalbano di Camilleri sarà l’ingegnere, il genio, il papà della Vespa. A quella scrivania, D’Ascanio è stato seduto a lungo, con il tecnigrafo a portata di mano, pronto a mettere su carta ogni idea che gli passava per la testa. Su quel tavolo di lavoro, ricostruito per l’occasione, ci sono, in mostra, alcune lettere scrtte di suo pugno. Una calligrafia impeccabile, anche a distanza di trenta e rotti anni. Al museo Piaggio, gremito di gente, per l’occasione, a fare gli onori di casa, c’erano i vertici Piaggio. E il sindaco di Pontedera. E stata l’occasione per inaugurare la mostra, che fino al 31 gennaio celebrerà il papà della Vespa, l’uomo che ha cambiato lo stile di vita agli italiani.

«Siamo un popolo con poche materie prime, ma tante intelligenze – ha detto nel suo intervento il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi – D’ Ascanio è uno di questi: dalla sua passione per il volo alla nascita della Vespa, lo ha dimostrato». 11 sindaco sottolinea che grazie ai suoi motori per aerei, realizzati a Pontedera, la città era diventata un punto di riferimento per l’aeronautica italiana.La mostra celebra questo. Celebra, soprattutto l’uomo. “Corradino d’Ascanio: Uomo, Genio, Mago, Mito”. E il tema dell’allestimento ospitato al Museo Piaggio. Un racconto per immagini e oggetti della sua lunga vita avventurosa, delle mille intuizioni. L’iniziativa è nata con il patrocinio della Sovraintendenza per i beni archivistici dell’Abruzzo, della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, del Comune di Pontedera, della Provincia di Pescara e del Comune di Popoli – presenta ai visitatori un percorso articolato in quattro parti (l’Uomo, il Genio, il Mago, il Mito) che racconta ai visitatori la geniale unicità di uno dei grandi protagonisti della storia industriale d’Italia. All’evento, uno dei più grandi contributi alla conoscenza dell’opera di Corradino d’Ascanio hanno dato un fondamento artistico Daniel Schinasi (suo il ritratto simbolo della mostra), Alberto Fremura (ha disegnato 4 bozzetti a matita, ciascuno dei quali dedicato a una delle sezioni della mostra) e lo sceneggiatore pisano Mario Cristiani, che ha scritto la lettura in forma epistolare che Luca Zingaretti ha recitato accompagnato dal fisarmonicista Fabio Ceccarelli

Emilio Chiorazzo

 

Sulla scomparsa di Tommaso Fanfani

giovedì, marzo 3rd, 2011

Il ricordo del sindaco Simone Millozzi

Il prof. Tommaso Fanfani

Il prof. Tommaso Fanfani

La scomparsa del Professor Tommaso Fanfani, presidente della Fondazione Piaggio e cittadino onorario di Pontedera, è una grave perdita per la nostra comunità e per il nostro territorio. Fanfani conosceva molto bene la nostra storia industriale, l’evoluzione sociale di Pontedera, il profondo rapporto tra il tessuto produttivo e la città. Lui ha contribuito al cambiamento e alla trasformazione che ha interessato questo territorio negli ultimi anni. Un cambiamento che ha avuto al centro il mantenimento della vocazione produttiva è la valorizzazione il dialogo con il mondo della cultura, della ricerca, dell’università. Da città di produzione a città di innovazione. Fanfani, grande esperto di storia economica ha saputo leggere le dinamiche di trasformazione. Il Museo Piaggio e la Fondazione sono così diventate il laboratorio di pensiero, il luogo della riflessione culturale, alla base di queste dinamiche. La nostra città, attraverso quegli spazi, ha saputo riflettere su se stessa e ha assunto un ruolo anche nel dibattito e nella cultura nazionale d’impresa.

Ma voglio anche ricordare l’uomo Fanfani. Una persona sempre disponibile, affabile, sorridente. Molto attenta agli altri, ai suoi collaboratori, alle altrui opinioni. Il segno della sua forza era anche nella calma che sapeva trasmettere.

Pontedera, la mia amministrazione, la città, io personalmente, vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra partecipazione al lutto della famiglia.

Grazie professore. Pontedera le deve tanto e non si dimenticherà di lei.

Pontedera 25 febbraio 2011