Sulla mancata celebrazione del 9 novembre

Intendo rispondere pubblicamente alle accuse mosse da Giacomo Zito sulla mancata celebrazione del 9 novembre, data della caduta del Muro di Berlino.

Innanzitutto voglio fare una premessa: anche questa vicenda conferma che le parole pronunciate in Consiglio Comunale, subito dopo l’insediamento di questa amministrazione, rimarranno lettera morta. Il centrodestra si era infatti detto pronto a collaborare per affrontare i problemi concreti della città. Finora non si è vista alcuna collaborazione e soprattutto il centrodestra si sta occupando di tutto fuorché dei problemi reali della città.

In questi giorni sto visitando le aziende del territorio e devo dire che la situazione è alquanto complessa. Occorrerà una attenzione particolare delle istituzioni locali per attivare le migliori politiche per consolidare il tessuto economico e produttivo del territorio. I segnali positivi non mancano: in questi giorni parte l’Expò della Valdera dove centinaia di espositori hanno scelto di puntare sul futuro e lunedì apriamo una importante infrastruttura per il territorio qual è il Ponte alla Navetta. Di fronte a questi temi, di cui ho dato comunicazione nell’ultimo Consiglio Comunale il centrodestra ancora una volta ha aperto il tema strumentale della celebrazione della caduta del Muro di Berlino, chiedendo che venisse celebrata a Pontedera.

Si tratta di una ricorrenza, che, va detto, non viene celebrata nemmeno in Germania. Avremmo il paradosso che a Pontedera celebriamo la caduta del Muro di Berlino che nemmeno il Municipio della città tedesca celebra ufficialmente (in Germania si celebra la festa della riunificazione il 2 ottobre). La legge che istituisce questa ricorrenza, voluta solo dalla maggioranza di centrodestra (e questo è già strano e inopportuno per una celebrazione nazionale; inoltre è la prima volta nella storia del Parlamento italiano che si istituisce una solennità civile e, quindi, una «giornata particolare» che prescinde dalla nostra storia nazionale), raccomanda iniziative. Inoltre se noi dovessimo considerare per quanto attiene alla storia dell’Italia la data del 9 novembre, ci troveremmo purtroppo a far riferimento ad episodi e a vicende per nulla da ricordare e per nulla da segnare sul calendario come storia della democrazia. Ricordo, infatti, che il 5 novembre del 1926, quindi in periodo fascista, si riunì il Consiglio dei ministri dell’epoca che proclamò in quei giorni la fine della libertà, dell’associazione politica e della libertà di stampa. Sarebbe pertanto curioso per il nostro paese che il 9 novembre diventasse una data da legare al concetto di libertà.

Noi siamo disponibili ad un incontro pubblico, tematizzando il tema della Guerra Fredda. Ma non siamo disponibili a strumentalizzazioni politiche. Inoltre vorrei ricordare a Zito che l’Italia non ha mai avuto “dittature comuniste” di cui celebrare la “liberazione”, come scrive: l’unico Giorno della Liberazione, badi bene, è quello del 25 aprile, nel quale si celebra la fine della seconda guerra mondiale (voluta dal nazifascismo, che costò centinaia di migliaia di morti al Paese, e 60 milioni di morti nel mondo) e che celebra la Liberazione sì ma dal ventennio fascista, l’unica dittatura finora avuta in Italia. Noi continueremo a celebrare quello: invito Zito a farlo e a sollecitare il padrone del suo partito a farlo, vista le sue numerose assenze negli ultimi anni e i continui attacchi alla Costituzione, alla magistratura ed al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Pontedera, 15 ottobre 2009

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3 Risposte a “Sulla mancata celebrazione del 9 novembre”

  1. Mario ha detto:

    Caro Sindaco,
    che ci azzecca? E’ il suo lavoro andare a parlare con il tessuto economico della città ma non festeggiare una solennità imposta dallo Stato è una sciocchezza!

  2. Giacomo Zito ha detto:

    LA NAZIONE cronaca di Pisa del giorno 8 Novembre 2009, in riferimento alla caduta del muro di Berlino:

    “E’ un anniversario da celebrare non solo il 9 Novembre, ma per un anno intero. La caduta del muro di Berlino è lo spartiacque della storia che ci consegna il mondo attuale. La fine del Secolo Breve e l’avvio di una fase nuova. Quel muro ha rappresentato il simbolo di una divisione lacerante della Germania e dell’Europa”

    Firmato: Marco Filippeschi – Sindaco di Pisa (Partito Democratico, ex Segretario Regionale DS)

  3. simone ha detto:

    Le parole di Filippeschi sono condivisibili. Lui dice che la libertà va celebrata sempre non solo il 9 novembre. Io condivido. In questa città ci sono decine di iniziative sostenute dall’amministrazione comunale che raccontano la storia recente e passata e le grandi battaglie di libertà. Ritengo anche, e lo avevo già detto, che questi eventi possano essere raccontati da rassegne e iniziative culturali più ampie e che investano anche altre ricorrenze. Del resto il Comune di Pisa organizzerà semplicemente una proiezione gratuita di un film. Come già detto siamo disponibili a organizzare incontri pubblici tematizzando il tema della guerra fredda e dei totalitarismi che hanno contraddistinto lo scorso secolo.
    Faccio tuttavia notare a Zito che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, fino al 2008, non aveva mai scelto di celebrare il 25 aprile, in oltre 14 anni, nei quali aveva spesso ricoperto la carica di Capo del Governo. Noi celebreremo la festa della Liberazione in occasione del 25 aprile. Sarà quella l’occasione per parlare di Libertà e di fine dei totalitarismi, come abbiamo fatto sempre negli ultimi anni.
    Simone Millozzi

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