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Partiti i lavori di riqualificazione per l’ampliamento dell’Ospedale Lotti

venerdì, settembre 6th, 2013

Rproduciamo gli articoli giornalistici delle testate della Nazione e del Tirreno del 13/08/2013

martedì
13 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1

Nuovo ospedale, partiti i lavori Capannoni giù a colpi di ruspa

Demolite le strutture lato Sud del Lotti: una rivoluzione per la città

di MARIO MANNUCCI

IN TRE giorni di lavoro le ruspe hanno già abbattuto quasi interamente il vecchio e decrepito capannone sul lato sud dell’ospedale. E ora stanno recuperando e caricando sui camion le macerie. In questo capannone, antica proprietà Lotti, parenti dell’omonimo benefattore che fondò l’ospedale a fine’800, si sono alternate e succedute varie attività, commercio di legna, una fonderia, manifatture di ceramiche, una carrozzeria e altro ancora. Ma da vent’anni era soltanto un fabbrica di sporcizia e degrado, abbandonata a se stessa. Ma due anni fa, ecco la svolta, lo acquistò la Asl, insieme alla vecchia fabbrica dei Marconcini sul lato opposto dell’ospedale, operazione complessiva da 3 milioni, per farne zone d’espansione del Lotti. Ospedale cresciuto molto ma da sempre costretto a trovare nuovi spazi dentro sé stesso, compreso terrazze, perché il quartiere, un tempo di orti, gli era nel frattempo cresciuto attorno fino alla saturazione
NELL’AREA liberata dal capannone confinante con via Pascoli, probabilmente il luogo e l’edificio ormai più decrepito della città, ancor più fatiscente del capannone dietro il duomo che non si riesce a recuperare, non sorgeranno tuttavia altri reparti medici ne tecnico-sanitari. L’area sarà infatti lasciata “vuota”e fornita soltanto di verde e un po’ di viabilità e parcheggi. Un’operazione, dunque, più urbanistica che edilizia, visto anche le moderne necessità della medicina legate anche alle ambulanze, auto mediche, e così via. Le ruspe all’opera nel cantiere che sbocca fino su via Roma sud. sono della Pisana Costruzioni, che ha avuto l’appalto per la demolizione e la realizzazione del nuovo assetto d’area. (Dove, è meglio precisarlo subito, non saranno realizzati parcheggi aperti al pubblico). Entro domani, vigilia di ferragosto, la demolizione e lo sgombero saranno completate, anche perché l’edificio era così degradato, senza peraltro esser mai stato solido fin dalla costruzione, nel secondo dopoguerra, da non opporre “resistenza” alle ruspe.
SARÀ invece più difficile abbattere la Italtessil-Marconcini, già sgomberata da un anno e trasferita a Gello dopo un secolo di attività (è la ditta più storica di Pontedera fra quelle in attività) tra via Roma e Viale IV Novembre. E non solo e non tanto perché è più grande quanto per la sua ubicazione a stretto contatto non solo col l’ala nord dell’ospedale ma anche con le abitazione e i negozi di via Roma e del Viale. Anche qui sarà realizzata una zona di “respiro”, circolazione e parcheggio ospedaliero, ma, forse, in questo caso potrebbe sorgere anche un nuovo quanto piccolo edificio. L’abbattimento del capannone-sud significa comunque l’apertura di un nuovo cantiere pubblico. E anche questo può essere un segnale di risveglio, insieme ad altre iniziative private, a cominciare dal maxi cantiere per la lottizzazione del Gren Park alla navetta. Mentre partiranno presto i lavori per l’ammodernamento dell’intero viale Piaggio.

venerdì
23 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Ruspe anche di notte per il nuovo “quartiere”

 

Dalla lottizzazione in Oltrera ai capannoni demoliti al Lotti: ecco come cambia la città

ORE 23.30. Alla luce di grossi fari le ruspe sono a lavoro nei campi dell’ex podere La Scafa, tra lo stadio e il ponte alla navetta. Smetteranno alla mezzanotte in punto. Per riprendere la mattina. Nel quartiere e soprattutto nel dirimpettaio residence il Giardino, il rumore non concilia il sonno di chi va a letto presto. «Ma per qualche sera si può anche sopportare.
Quel che ci da un po’ di noia dice Roberto M, il nome completo non lo possiamo rivelare – è il polverone… ».
IN EFFETTI, dal lato opposto della vecchia strada 439, liberata da traffico pesante e di scorrimento dopo l’arrivo della circonvallazione della navetta, di polvere ne arriva tanta. Il movimento terra è grosso, come importante è il dispiegamento di uomini e mezzi. L’intera area è stata completamente recintata e chi torna ora dalle vacanze magari non sapeva del progetto di lottizzazione, in discussione da 40 anni e varato concretamente un anno e mezzo fa, si chiede, e chiede anche al giornale con telefonate e contatti diretti, «cosa mai si sta facendo in quei campi…».
La risposta è che si stanno preparando le strutture urbanistiche, viabilità d’accesso e interna, aree di sosta, verde, per costruire 250 unità abitative. Villette e piccoli condomini all’insegna del Green Park (parco verde). Forse la lottizzazione più corposa della storia cittadina, con paragoni quantitativi (sul piano della qualità si prospetta qualcosa di molto migliore) possibili solo con i palazzoni Rota realizzati negli anni ’70 in zona stazione.
SONO INVECE finiti i lavori di abbattimento del decrepito capannone sul lato sud dell’ospedale Lotti, cominciati subito prima di ferragosto e di facile realizzazione anche perchè l’edificio ha opposto poca resistenza. L’area liberata diventerà una valvola di sfogo, senza costruzioni, per l’ospedale da sempre in lotta col quartiere. Che lo soffoca da quasi un secolo, mentre quando il Lotti venne fondato (fine ‘800) aveva intorno poche costruzioni e tanti orti e giardini. Sarà abbattuta anche la storica fabbrica Marconcini, nata come cordificio, sul lato opposto dell’ospedale. Ma qui l’abbattimento sarà assai più difficoltoso perchè la fabbrica, ormai vuota e trasferita, è incuneata fra abitazioni e negozi, sia su via Roma che sul viale IV novembre.
In tema di città che cambia c’è anche il “reperimento” ufficiale da parte del comune delle disposizioni regionali per il via libera, già dato, all’autodromo dei Pardossi. Dovrà essere realizzato un parco attrezzato all’esterno dell’impianto, dovrà essere salvaguardata e potenziata la vasta rete dei fossi e fossetti e dovrà essere rafforzata la già prevista protezione arborea anti rumore. Come è noto, resta però il parere definitivo e vincolante del comune di Cascina, “promesso” per settembre-ottobre.
Mario Mannucci