“E’ inutile dialogare con chi è prevenuto e contrario, a priori, ad ogni impianto”

L’intervento del Coordinamento gestione Corretta Rifiuti Valdera è pretestuoso e pieno di falsità e finalmente mostra apertamente velleità politiche. Nessuno vuole nascondere nulla e non è casuale e nemmeno banale che il progetto presentato in Provincia, sia da chiunque visibile pubblicamente. Il progetto prevede l’ampliamento della discarica anche in caso di eventuale realizzazione dell’impianto: questo è ciò che sostengo da sempre e peraltro è stato evidenziato chiaramente nei tavoli tecnici con i comitati. Forse qualcuno voleva far credere il contrario? Chi lo fa mente sapendo di mentire. Infatti ricordo ancora una volta che oggi la discarica di Gello smaltisce 240 mila tonnellate di rifiuti industriali provenienti dall’Ato (ambito territoriale ottimale, della Costa Toscana), dalle province di Pisa, Lucca, Massa e Livorno. Se anche ipoteticamente l’impianto del dissociatore dovesse essere realizzato questo sarebbe in grado di smaltire, nella sua prima fase a regime, circa 60 mila tonnellate, che fine farebbero le restanti 180 mila tonnellate? Forse possono scomparire all’improvviso? Si fa finta che non esistano? Si possono anche sperimentare modelli impiantistici innovativi meno impattanti ma, in attesa di trovare quello giusto, nel breve periodo bisogna necessariamente continuare ad assicurare una risposta al tessuto industriale e produttivo della città.

O forse la componente ideologica del comitato pensa che si possa fermare la nostra industria? O peggio ancora che un fenomeno così complesso possa non trovare risposte da una politica responsabile e seria quale è quella che governa il nostro territorio?

Ecco quindi a cosa servono gli impianti: servono ad evitare che nel lungo periodo, accanto a predisporre tutti gli interventi necessari a raggiungere maggiori percentuali di raccolta differenziata e di riciclaggio vi siano concrete e reali possibilità di superare il sistema delle discariche. E’ evidente che il pregiudizio ideologico e l’essere aprioristicamente contrari a qualsiasi soluzione impiantistica ritarderà sine die il compimento di un sistema integrato del ciclo dei rifiuti, nel quale le discariche dovrebbero assumere sempre più un ruolo marginale e residuale nel sistema Paese così come del resto avviene già in molti Paesi europei. Questa è l’unica strada percorribile ad oggi. Siamo tutti favorevoli a ridurre i rifiuti e riciclarli ma nel percorrere la strada per raggiungere quest’obiettivo occorre fare anche i conti anche con l’odierna realtà dei fatti. Altrimenti si vive nel mondo dei sogni.
Pontedera 15 febbraio 2011

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5 Risposte a ““E’ inutile dialogare con chi è prevenuto e contrario, a priori, ad ogni impianto””

  1. Antonio ha detto:

    Vorrei ricordarle quanto da lei dichiarato nella cronaca di Pontedera de “La Nazione” del 3 Febbraio 2011:
    “Si sappia – ha detto Simone Millozzi – che se non faremo il dissociatore molecolare, allora amplieremo la discarica attuale perchè nel 2013 sarà colma.”
    Non è una scelta, la terza discarica a Gello verrà comunque realizzata ed il Coordinamento lo ha semplicemente ricordato.
    Vari ammistratori locali (di centro-sinistra) si sono impegnati pubblicamente nei decenni precedenti a non crearne più, visto il carico inquinante insostenibile per il territorio. La discarica di Gello doveva essere già chiusa nel 1998, ora siamo nel 2011 e si parla nuovamente di farne un’altra; visti i risultati dell’inceneritore scozzese si capisce anche il perchè.
    I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora. Non si può pensare solo al business dei rifiuti.
    Lei parla di dialogo ma forse sarebbe meglio parlare di ‘convincimento’ visto che fino ad oggi ci sono stati solo tentativi di convincere della bontà di un’impianto d’incenerimento che nessuno in Italia ha voluto realizzare. Persino il prof. Meneguzzo (chiamato da Ecofor a presentare il progetto) ha fatto un elenco di città dove questo tipo d’inceneritore è stato scartato; lo stesso Bertolaso non lo ha considerato valido per affrontare il problema rifiuti a Napoli (parole di Meneguzzo).
    Cosa devono fare allora gli abitanti della valdera ed in particolare di Pardossi, Gello e Latignano ? Ignorare il problema ? Far finta di nulla o peggio ancora rassegnarsi ?
    dalle mie parti si dice che “tranquillo c’aveva le corna…”.

  2. Simone Millozzi ha detto:

    Sig. Antonio, la mia considerazione, circa il fatto della necessità comunque dell’ampliamento della discarica per rifiuti speciali, trae spunto da una questione nota a tutti e mai taciuta. Le ripeto ancora una volta.
    Anche in caso di realizzazione dell’impianto di dissociazione molecolare proposto da Ecofor si rende necessario tale ampliamento per poter, quanto meno, continuare a smaltire solamente gli stessi quantitativi di rifiuti industriali di oggi.
    Solamente la realizzazione di impianti permetterebbe di avviarci, in un tempo definito, al superamento delle discariche. E’ evidente, pertanto, che quanto più ritardiamo la realizzazione di un’impiantistica innovativa e meno importante tanto più siamo costretti a non allontanarci, nostro malgrado, dal sistema delle discariche.
    Lei inoltre si riferisce al business dei rifiuti. Non so a cosa si riferisce. La mia unica e sola preoccupazione è continuare a dare una risposta, reale e non ideologica, allo smaltimento dei rifiuti industriali tutelando la salute dei miei concittadini e salvaguardando l’assetto economico produttivo delle nostre Aziende.
    Lei infine, parla di dialogo. Mi faccia una cortesia; si legga tutto il percorso che ho voluto, in prima persona, mettere in campo e si faccia una semplice domanda: senza la mia ostinazione a ricercare continuamente spazi di dialogo e di confronto l’iter autorizzativo dell’impianto in provincia a Pisa sarebbe stato sospeso?
    Cordiali saluti.

    Simone Millozzi

  3. Marilena Bova ha detto:

    Signor sindaco, (e con lei tutti coloro che sono favorevoli alla costruzione di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti o all’ampliamento dell’attuale discarica che sia a Gello) prometta di rispondere sinceramente, ma davvero col cuore in mano, a questa semplice domanda: abiterebbe in una casa della nostra piccola frazione dove forse non lei, sempre fuori per lavoro, ma i suoi figli o sua moglie se ne ha, dovessero passare la maggior parte della giornata? Lo farebbe anche dopo aver saputo che in ognuna di quelle case, IN OGNUNA DI QUELLE CASE, (non parlo di quelle costruite di recente ovviamente) si sono ammalate e morte una percentuale altissima di persone?
    Risponda sinceramente, la prego…lo pretendo!

  4. Simone Millozzi ha detto:

    Cara concittadina,
    sono io che ho aperto questo forum e quindi sono qui per risponderle. Non c’è bisogno che lei “pretenda” alcunché: sono già disposto a farlo. Le chiedo un tono più moderato, sta parlando con una persona che è abituata a mantenere impegni e a dare risposte.
    La mia risposta è che io abiterei tranquillamente a Gello e sappia che io abito a una distanza affatto lontana da Gello (in linea d’aria) e sottovento rispetto a quella frazione. E’ chiaro che tutti noi temiamo gli effetti dell’inquinamento. Per esempio la mia abitazione non è distante dalla superstrada e secondo me andrebbe stimata la percentuale di polveri che il traffico provoca. Ci sono dei documenti tecnici e scientifici che ci dicano l’inquinamento di polveri sottili provocato da un inceneritore è analogo all’inquinamento di un’auto diesel senza filtri. Immaginiamo quante vecchie auto passano sulla Fi-Pi-Li.
    Non mi risulta che ci sia una anomala concentrazione di ammalati a Gello.
    Ecco, mi permetta, questo è un tipico esempio di terrorismo psicologico o di allarmismo diffuso senza che le sue dichiarazioni siano supportate da alcuna documentazione oggettiva. Non è così favorisce un dialogo, un confronto fatto in assenza di pregiudizi o di ideologie varie. Potrei scrivere, qui, come purtroppo le fonti di inquinamento sono molte altre e di diversa natura. Non lo faccio, invitandola, se vuole, ad approfondire commenti sul forum.
    Sia chiaro che l’amministrazione comunale ha prima di tutto a cuore la salute dei suoi cittadini. Oggi alcuni mali sono diffusi ovunque e non sempre è chiara la causa. Il dissociatore può essere uno strumento meno inquinante tra tutti i metodi di smaltimento dei rifiuti.
    Nella consapevolezza che questo possa essere un percorso valido ho comunque deciso, prima ancora di una eventuale e successiva applicazione industriale,di ampliare e rafforzare il processo della sperimentazione sulla dissociazione molecolare a Peccioli. Unendo le due società, Ecofor Service e Belvedere spa, che hanno assicurato al nostro territorio e a una parte importante della Toscana la garanzia di uno smaltimento dei rifiuti in sicurezza con professionalità e senso di responsabilità. Tutto ciò ha tenuto lontano lo spettro dell’emergenza permettendo agli enti che hanno il compito della programmazione in questo settore di pensare al futuro con la tranquillità e il respiro necessari. Le nostre aziende hanno i titoli per svolgere insieme un ruolo importante anche in futuro partendo da progetti che abbiano al centro percorsi di sperimentazione.
    E’ chiaro che tutto questo ha un senso se a priori non ci chiudiamo al confronto, facendo prevalere le solite strumentalizzazioni che non portano ad individuare una serie, corretta e reale soluzione impiantistica necessaria allo smaltimento dei rifiuti industriali.
    Non credo sia utile a nessuno diffondere paure immotivate e a ragionare emotivamente senza credere alle rassicurazioni della scienza e della logica.
    Simone Millozzi

  5. Marilena Bova ha detto:

    Signor sindaco, non pensavo di averle scritto “alzando il tono” e se le ho dato questa impressione le chiedo scusa, ma sa, il giorno prima ho sepolto per la seconda volta un fratello, e forse dalle mie parole, anche non volendo, emergeva tutta la rabbia che sento dentro!
    Sa quante volte ho percorso nella mia vita quel piccolo tratto di strada che separa la chiesa dal cimitero a Gello? Tante, troppe!
    Vede, un medico parla da medico, un tecnico da tecnico, io che sono una semplice persona parlo e ragiono in modo semplice: le mie considerazioni non le faccio studiando sui libri o facendo calcoli, io mi guardo intorno, e quello che ho visto in tutti questi anni, da quando cioè nella nostra piccola frazione sono stati attivati prima il bruciatore e poi la discarica, non mi piace.
    È vero che in tutto il mondo le neoplasie sono aumentate e a causa di molti fattori, ma non è un po’ troppo contare 2 persone colpite su 4 nella stessa famiglia? Identica cosa accaduta ai due nuclei familiari che le vivono accanto? E nelle abitazioni immediatamente vicine a queste (parlo di un raggio di 100 metri!) veder ammalarsi e morire una bambina di 3 anni, una mamma che prima partorisce un bambino malformato nato morto e poi muore lei stessa dopo poco tempo a soli 29 anni, una giovane donna di 36, un uomo di appena 54…e qui mi fermo, ma potrei continuare.
    Caro sindaco, sono questi i numeri, i fatti che io da non esperta posso portare nel mio piccolo per contrastare il progetto del dissociatore molecolare, ma visto che lei chiede dati precisi e riscontrabili le prometto che farò un’indagine più approfondita e le farò avere i numeri esatti così da dimostrare che, come sono sicura sia, la concentrazione di tumori a Gello è molto più alta della media di altri paesi ubicati in zone simili alla nostra ma prive di fonti d’inquinamento così devastanti.
    Non si tratta di fare terrorismo come lei dice, o di avere pregiudizi a monte: questo è ciò che è stato e ciò che temo sarà ancora se il vostro progetto andrà avanti.
    Ecco il perché della mia domanda diretta: le ho chiesto se lei avrebbe paura perché io ne ho e non sono certo la sola!
    E la mia paura mi pare sia più che giustificata: a volte infatti ho avuto la sensazione che i vostri studi si basino su supposizioni, scientifiche come le chiama lei, ma sempre supposizioni visti i pochi impianti esistenti e funzionanti che richiederebbero comunque un tempo maggiore di sperimentazione per poterci dare eventuali garanzie per la nostra salute. “I miei studi” invece si basano solo su una triste e dura realtà.
    La logica che lei invoca, francamente, non capisco dove sia/stia in tutto questo!
    E non mi parli di necessità, di lavoro, di aziende in difficoltà o quant’altro: da questo impianto potremmo ricavarne tutto il bene economico del mondo, ma cosa ce ne faremo se ci mancherà poi la salute?
    Gello “ha dato” più di quel che poteva/doveva: sono anni che si parla di chiusura di tutti gli impianti di smaltimento rifiuti e invece altrettanto puntualmente sono anni che si continua ad ampliare e addirittura a pensare di costruirvi nuovi mega impianti.
    Perdoni la battuta, ma se il tutto non fosse tragico ci sarebbe quasi da ridere!
    Marilena Bova

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