Archive for settembre 26th, 2012

Sulla tassa di soggiorno: i controlli per gli evasori

mercoledì, settembre 26th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Pochi pagano la tassa di soggiorno, il sindaco invoca i controlli

 
IL PUGNO DURO DI MILLOZZI: «QUALCOSA NON QUADRA NEI DATI FORNITI DAGLI ALBERGATORI, SUBITO LE VERIFICHE»

O QUESTE attività stanno chiudendo, oppure qui c’è qualcuno che fa il furbo». E’ arrabbiato il sindaco Simone Millozzi che nelle voci di bilancio ha dovuto rivedere in negativo le entrate previste per l’imposta di soggiorno. Colpa, secondo il primo cittadino, non solo del calo delle presenze in città causate dalla recessione e che hanno coinvolto tutto il comparto del turismo nazionale, ma anche di un “fronte del no” alla tassa di soggiorno che fa muro all’introduzione della tassa. Ma ripercorriamo la storia per capire cosa sta succedendo

IN PRIMAVERA il Comune annuncia l’introduzione della famigerata tassa di soggiorno per chi pernotta in una struttura della zona. Subito si scatena una furiosa polemica da parte degli albergatori che temono di perdere competitività nei confronti dei colleghi dei comuni limitrofi che non hanno introdotto questo balzello. Al loro fianco si uniscono il gruppo di opposizione e le associazioni di categoria. Ma il comune non desiste e rimanda l’introduzione della tassa di un mese per non “guastare la Pasqua”, come dissero alcuni albergatori Ora, a distanza di 4 mesi, sulla scrivania del sindaco sono arrivati i primi dati sulle presenze e «non tornano specifica il sindaco – Avevamo calcolato che le presenze in città fossero circa 50mila all’anno. Ma erano dati della Provincia del 2010 perché quelli del 2011 non erano ancora pronti. Ci siamo accorti che in un anno, le presenze sono scese a 42mila e prevediamo un trend negativo anche nel 2012. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di rivedere nel bilancio la voce dell’imposta di soggiorno che passa dai 75mila euro a 50». Ma ad allarmare il sindaco non c’è solo la crisi che ha ridotto il numero di pernottamenti in città, ma soprattutto un atteggiamento degli albergatori che potrebbe nascondere un’evasione.

«NON MI VOGLIO nascondere tuona il sindaco – Qui c’è molto che non quadra. Ho visto i dati presentati dalle strutture e, oltre ai documenti compilati male dagli albergatori, ma a questo provvederemo noi a cercare di capire come migliorare la comunicazione, ci sono situazioni incredibili. Strutture che per maggio e giugno non hanno dichiarato nessun pernottamento. Ci sono anche grandi alberghi che in due mesi hanno dichiarato solo l’8% delle camere occupate. Com’è possibile? Siamo costretti a rivolgerci alle autorità preposte per le verifiche e i controlli». E poi arriva un secondo monito sulle circa 30 strutture ricettive presenti a Pontedera: «Dobbiamo anche capire se ci sono strutture a noi sconosciute…». E infine la denuncia: «Su alcuni siti di queste strutture c’è addirittura scritto “no tassa di soggiorno”»Dunque il Comune annuncia il pugno duro contro una possibile evasione, non solo ai danni del Comune, ma anche al fisco.

Nicola Pasquinucci

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
IV

 

Tassa di soggiorno, per gli evasori ci penserà il Fisco

 

I primi dati del comune rivelano strutture “fantasma” II sindaco: segnaleremo la situazione agli organi competenti
di Francesca Suggi

Che la tassa di soggiorno non piacesse agli albergatori è storia conosciuta. Ma che, dati alla mano, emergesse una sorta di sciopero dei pagamenti è una sorta di colpo di scena per il sindaco e la sua giunta comunale. «Rispetto ai riscontri di maggio e giugno salta fuori che su una media di cento posti letto, solo l’otto per cento risulta occupato e in regola con i pagamenti della tassa», premette il sindaco Simone Millozzi.

Affittacamere fantasma? Agriturismi prossimi alla chiusura? Così pare, spulciando il monitoraggio dei primi 60 giorni dall’introduzione del balzello. «Non c’è che dire – la butta là tra l’ironia e il disappunto – sono numeri da fame che fanno pensare o a strutture inesistenti, oppure che sono in procinto di chiudere. E quindi verificheremo».

In soldoni, il primo cittadino non ci sta a lasciar scivolare la questione. «Quando avremo completato il monitoraggio, e quindi ad ottobre, quando ci arrivano anche i dati di luglio, agosto e settembre faremo a tappeto i dovuti controlli e denunceremo le situazioni anomale alle autorità competenti». Che vuol dire Agenzia delle entrate.

Il contesto turistico ricettivo della città è noto: ci sono 5 strutture alberghiere, 15 tra bed and breakfast, affittacamere e case vacanza e 6 agriturismi, per un totale di 463 posti letto.

Si parte dallo stato dell’arte per fare i conti e restare a bocca aperta. Senza contare che il capo della giunta ha già provveduto a fare una variazione a bilancio e variare le entrate previste dalla tassa di soggiorno, da 75mila a 25mila.«Io non ho mai fatto una questione di incassi, ma i dati sono paradossali e bisogna andare a fondo».

Detto ciò Millozzi sa bene che il calo delle presenze che si registra a livello provinciale tocca, e non poco, anche Pontedera. «La previsione che avevamo fatto era basata su dati provinciali del 2010 e possiamo dire che, rispetto a quelle avute nel 2011, si è registrato un meno 16%, da 50mila a 42mila presenze. Ma questo, certo, non giustifica in toto i dati che abbiamo riscontrato».

Evasione, quindi. Tanti albergatori che non pagano quanto dovrebbero, a scapito dei colleghi che invece ottemperano al regolamento comunale. «Sicuramente proveremo a migliorare e a chiarire i moduli che consegnano, anche se c’è da dire che spesso ci vengono consegnati in maniera quasi incomprensibile».

Rispetto ai report salta fuori che sono i titolati di bed and breakfast e agriturismi «ad aver maggiori difficoltà di pagamento, mentre le strutture alberghiere diciamo che fanno più attenzione e pagano regolarmente la tassa di soggiorno».

“ Costretto a ridurre le entrate di bilancio”

«Vista la situazione sono costretto a fare una variazione di bilancio e ridurre di circa 5Omila euro l’entrata prevista rispetto alla tassa di soggiorno». L’annuncio ieri, nel corso del consiglio comunale, da parte del sindaco Simone Millozzi.

Da 75mila euro, l’entrata in previsione cala vertiginosamente a 25mila euro.

Calo di presenze, partenza ritardata di un mese del balzello turistico, ma in primis una tribù di evasori inaspettata obbligano l’amministrazione comunale a rivedere alcuni parametri.

“Alla fine chi non paga fa un danno a tutte quelle strutture che sono in regola», non manca di sottolineare il primo cittadino. Che rincara: «E alla comunità tutta – e va nei dettagli – perché come dico da sempre, alla fine di ottobre, andremo a sederci al tavolo con le associazioni di categoria per trovare insieme quello o quei progetti turistici su cui destinare l’entrata della tassa di soggiorno».

In altri termini, meno soldi arrivano in cassa e minori saranno gli investimenti nel settore turistico cittadino nel quale investire. A discapito di tutto il settore e dell’intera città di Pontedera. “Considerati i dati emersi in questo primo monitoraggio di due mesi – conclude – devo assolvere al mio compito e certo non posso chiudere gli occhi. Al contrario farò di tutto per accertare situazione per situazione, capire se veramente ci sono strutture aperte che si fingono chiuse o sul procinto di chiudere i battenti, e segnalare il tutto alle autorità competenti».

«Ho rimborsato di tasca mia la tassa pagata per i terremotati»

«Ho mantenuto la promessa che avevo fatto. Ho preso 15 euro« di tasca mia e li ho spediti alla struttura che li aveva dovuti pagare, come tassa di soggiorno, per aver ospitato una famiglia delle zolle terremotate dell’Emilia. L’ho fitto« pur non avendo trovato riscontro, di quella cifra, nei resoconti che gli operatoti turistici hanno spedito ai nostri uffici».Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, svela l’episodio a margine del consiglio comunale in cui si parla anche della riduzione dell’importo previsto, come entrate dalla tassa di soggiorno, da75mila a 25mila giuro. il fitto risale alla fine della passata primavera. ospite di un albergo della città, c’era un operaio emiliano. Quando la sua terra è stata martoriata dal terremoto (maggio scorso), lui avrebbe dovuto tornare a casi, per stare vicino alla sua famiglia. Invece, tutti i suoi Familiari furono ospitati dall’albergo pontederese. Ma, per questi ospiti, non essendoci apposito regolamento d’esenzione, l’operatore ha dovuto pagare la tassa di soggiorno. Che,adesso come svela il sindaco gli è stata restituita.

 

Sui provvedimenti approvati dal Consiglio Comunale in materia fiscale e Imu

mercoledì, settembre 26th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata della “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Ridotta la pressione fiscale a 1.000 famiglie

 

I CONTI DEL COMUNE SMENTISCONO LE STIME NEGATIVE DEL GOVERNO, VIA AGLI SGRAVI

Imu, la manovra taglia le aliquote per concordati, cooperative e nuclei con disabili

di NICOLA PASQUINUCCI

UNA BUONA notizia per i contribuenti finalmente c’è. La pressione fiscale calerà. Merito non di un decreto legge del Governo, che in tanti invocano per far ripartire l’economia, ma del Comune di Pontedera che ha rivisto il suo bilancio e ha deciso di varare una serie di “correzioni” che andranno a beneficio di circa 1.000 famiglie sulle oltre 9.000 che risiedono nella città della Vespa. Il frutto di questo alleggerimento del peso fiscale è dovuto ai conti di Palazzo Stefanelli che sembrano godere di buona salute. Conti che ieri sera in consiglio comunale sono stati presentati per comunicare la nuova manovra correttiva. Infatti, la previsione di bilancio è stata azzeccata smentendo le stime allarmanti del Governo che davano per Pontedera una differenza di ben 4 milioni di euro. «Abbiamo lavorato bene – esordisce il sindaco Simone Millozzi – Siamo stati tra i primi comuni in Italia a presentare il bilancio a marzo. Ora possiamo dire che quella previsione quadra, che i conti tornano. Questo grazie al buon lavoro dell’ufficio, e ringrazio tutti a partire dalla signora Minuti».

TRADOTTO: il Comune non avrà bisogno di ritoccare al rialzo le aliquote (come accade in altre realtà), ma anzi, di alleggerirle. Ecco allora le novità. La prima riguarda circa 800 famiglie che pagavano l’Imu con l’aliquota massima (10,6) perché hanno dichiarato un contratto di comodato. «Ebbene, da agosto il Governo ha emanato un chiarimento – spiega il primo cittadino che ci ha permesso di portare l’aliquota all’8,6 come quelle date in affitto. Quindi, invieremo a tutti gli interessati una nuova comunicazione». Questa comunicazione di fatto annulla la precedente che aveva sollevato perplessità e soprattutto disappunto per quelle famiglie che sono ricorse ai contratti in comodato per quelle case abitate da padri o figli. Dunque, senza rendita.La seconda buona notizia riguarda 100 famiglie e l’annuncia l’assessore Matteo Franconi: «Abbiamo costituito un fondo destinato a chi ha in casa disabili certificati e che pagano l’Imu per la prima casa. Chi rientra con il reddito Isee al di sotto dei 31.151 euro, potrà accedere al fondo per abbattere del 75% della quota Imu»

MA NON FINISCE qui, come spiega l’assessore Marco Papiani. Altre 100 famiglie pontederesi potranno beneficiare dell’aliquota minima (prima casa) e sono quelle che risiedono nelle abitazioni delle cooperative. «E’ stato un lavoro complesso», spiega soddisfatto Papiani che ieri sera in consiglio comunale ha illustrato anche l’ultimo tassello da “aggiustare” per far quadrare i conti. Infatti la stima del Governo su Pontedera, se prima era sballata di 4 milioni, ora è “solo” di 600mila. Ma per Papiani tutto è sotto controllo. Si tratterebbero di “entrate virtuali” già previste, ovvero 400mila euro per l’edilizia popolare. Altri 200 mila riguardano gli immobili “fantasma” che devono essere accatastati entro novembre.

«A TAL RIGUARDO – spiega l’assessore – già da tempo siamo al lavoro per non avere brutte sorprese». Dunque l’amministrazione pontederese tira un sospiro di sollievo e guarda avanti con più serenità. «Non eravamo obbligati ad alleggerire la pressione fiscale», conclude il sindaco. «Non solo – gli fa eco Papiani – abbiamo deciso di destinare 10mila euro in più al fondo indigenti e di dare più sostegno al settore dell’istruzione».

mercoledì
26 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
I
  Imu più leggera per una famiglia su 10  

Tagli all’aliquota per le case in comodato, per chi ha un disabile in famiglia e per gli immobili in cooperativa

di EmilioChiorazzo

“emilio chiorazzo”,”comodato gratuito””riduzione dell’aL’Imu, l’imposta che si paga sulle abitazioni, sarà più leggera per almeno un migliaio di famiglie di Pontedera: una su dieci potrà beneficiare del taglio alle aliquote o dei fondi disposti dal Comune e decisi dal consiglio comunale di ieri poineriggio. Riguardano le case date in comodato, quelle con famiglie al cui interno ci sia un disabile e le case di proprietà delle cooperative di condomini.

Una sforbiciata per il comodato Alla vigilia dell’approvazione del regolamento comunale per l’Imu, poco prima della scadenza della prima rata dell’imposta sugli immobili, l’amministrazione comunale aveva spedito le lettere a tutte le famiglie interessate dal problema, spiegando che, quella del comodato gratuito (utilizzato spesso dai genitori che danno in uso abitazioni ai figli) non era la formula più conveniente, perché il regolamento nazionale lo equiparava alla stessa aliquota delle case sfitte. Il massimo: 10,6 per mille.«Quella comunicazione era il frutto di una interpretazione del regolamento emesso dal governo – spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi che non permetteva altre manovre. Invece, in piena estate, sono arrivate le linee guida sul regolamento nazionale, che chiariscono meglio la situazione: si può agire sull’aliquota delle case concesse in comodato gratuito. E noi lo abbiamo fatto».Passerà dal 10,6 per mille all’8,6. La stessa aliquota pre-dste per le case date in affitto. «Si alleggerisce in maniera notevole il carico fiscale di una serie di cittadini», commenta il sindaco Millozzi.Sono circa ottocento le famiglie interessate, di cui è a conoscenza il Comune. Spediremo loro un’altra lettera, per spiegare che, in seguito alle modifiche apportate al regolamento, potranno applicare un’aliquota ridotta del due per mille», conclude il primo cittadino.Per poter ottenere la riduzione dell’aliquota, ovviamente, la casa in comodato dev’essere una soltanto e chine usufruisce non potrà avere altre abitazioni (prime case) sul territorio italiano.

Un fondo in aiuto dei disabili.. Sarà istituito un fondo, per aiutare i nuclei familiari che hanno, al loro interno, un disabile certificato dall’azienda sanitaria. L’idea del fondo (che taglierà di tre quarti il peso dell’hnu) è stata necessaria perché, in questo caso particolare, non si poteva agire sul regolamento. Sarà emesso un bando (proprio come quelli per gli aiuti agli affitti) al quale fare domanda per accedere ai fondi. In città, secondo le stime dell’assessore al sociale, Matteo Franconi, sono interessate a questa agevolazione poco più di cento famiglie.

Le case assegnate alle cooperative. Anche in questo caso, per questa tipologia di immobili veniva applicata l’aliquota massima: 10,6 per mille.Si tratta delle case realizzate da cooperative di condomini, che ne diventato proprietari solo in un secondo tempo (restando, però, soci della cooperativa): l’aliquota è stata portata al quattro per mille, cioè equiparata a quella per la prima abitazione.

La soddisfazione. «Se possiamo agire su questi strumenti e ridurre la pressione fiscale dei nostri concittadini – dice il sindaco -lo dobbiamo soprattutto al lavoro dello staff guidato da Nicla Minuti. Ha azzeccato tutte le previsioni, nonostante siamo stati tra i primi a fare e approvare il bilancio di quest’anno, in Italia. A marzo, quando non c’erano certezze. Tanto che, quando sono arrivati i primi dati dal ministero, sono rimasto molto preoccupato, perché discostavano molto da quelli su cui ci eravamo basati noi per fare la manovra locale. Invece, devo sottolineare la conoscenza che i nostri dirigenti e dipendenti hanno del territorio: cosa che ci permette, adesso, di poter agire, alleggerendo il peso dell’Imu dalle tasche dei nostri concittadini»