Posts Tagged ‘“marcello casati”’

Sulla situazione dell’azienda CDC

martedì, settembre 25th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” e della “Nazione Pontedera” del 25/9/2012.

martedì
25 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
«Diomelli ci ha abbandonati»

I lavoratori della Logistica Cdc portano la loro rabbia di fronte al sindaco Millozzi
di Manolo Morandini

PONTEDERA
«Come il comandante Schettino ha abbandonato la sua nave con le persone ancora a bordo è vergognoso e da irresponsabile il comportamento di Giuseppe Diomelli. Deve guardarci negli occhi, perché non è solo colpa della crisi del mercato quello che sta accadendo alla Cdc». Danno voce alla loro rabbia i lavoratori della logistica, il reparto che l’azienda di Gello ha dismesso dallo scorso giugno. Toni forti e accuse dirette, inequivocabili. Di fronte a queste posizioni, Giuseppe Diomelli, che abbiamo contattato ieri sera, preferisce, per il momento, non replicare Quella dei lavoratori è una rabbia covata per mesi sotto la cenere del senso di responsabilità a cui hanno fatto appello sindacati, istituzioni e il management. Mala misura adesso è colma, da più di tre mesi sono senza un soldo. Niente stipendio e senza l’indennità per la cassa integrazione straordinaria. Durerà un anno, poi c’è la mobilità, ma la pratica si è incagliata a Roma. «Al Ministero a metà mese stavano verificando ancora le domande di indennità pervenute ad aprile – dice il segretario provinciale della Uilm, Marcello Casati, anche a nome della Fiom -. Forse riscuoteranno qualcosa dalla fine di ottobre».Non vogliono personalismi. Riuniti al tavolo della sala consiliare di Pontedera sono i volti a parlare più di tutto. «La dignità a noi non ce la toglie neppure questa situazione, ma a Diomelli sì. Non chiediamo i suoi soldi, ma solo la disponibilità ad anticipare le indennità per questi 3 mesi o a farsi garante presso le banche. Lo può fare senza alcun sacrificio». La Provincia ha messo in campo un ruolo di mediazione. L’azienda, infatti, si è dichiarata impossibilitata ad anticipare la cassa integrazione ai dipendenti e perciò i lavoratori devono attendere i tempi dell’Inps. Invece, in virtù di un accordo tra Provincia, Cr San Miniato e Bcc Fornacette è possibile bussare a uno dei due istituti e chiedere l’anticipo del trattamento per un periodo di massimo di sei mesi.
«Chi ha scelto questa strada ha dovuto attendere più di due mesi- prima di riscuotere – spiega Samuele Nacci, della Rsu Cdc -. Sono in 12 ma la maggioranza dei lavoratori non è nelle condizioni di rivolgersi alla banca: è sufficiente avere un mutuo o le rate della macchina perché la richiesta non venga accolta»
Come si sopravvive? «Chiedendo aiuto ai genitori per tirare avanti». «Grazie allo stipendio di mia moglie». Le storie si sovrappongono. «Tra noi e i colleghi in cassa a zero ore con il contratto del commercio siamo in settanta, tutti nella stessa situazione». In ballo ci sono circa 700 euro al mese, quelli stimati per l’indennità che tarda ad arrivare. Sfumano anche le prospettive di riassorbimento del personale. La cooperativa che ha in appalto la logistica della CDC vive di riflesso il passo rallentato del gruppo informatico. Le attività languono: restano sulla carta gli impegni di riassorbire parte dei dipendenti messi in cassa straordinaria, 25 in un anno. Arriva anche il Sindaco Simone Millozzi in sala. “Con i sindacati siamo impegnati a tenere alta l’attenzione sul caso, portandolo ai tavoli provinciale e regionale. E abbiamo richiamato la proprietà alla propria responsabilità sociale verso questo territorio».

 

martedì
25 settembre 2012
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
14
Cdc, senza stipendi né “cassa” Il dramma di 70 lavoratori

Critiche al presidente “Almeno ci aiuti con le banche”

SETTANTA lavoratori della Cdc in crisi e in amministrazione controllate non ricevono da tre mesi e mezzo né lo stipendio né la cassa integrazione. E qualcuno fra loro comincia a trovarsi in una situazione disperata. Il ritardo dell’indennità integrativa è fisiologico perché la cassa è stata chiesta fra maggio e giugno e la prima erogazione arriverà soltanto in ottobre. Ma nel frattempo alcune famiglie, magari con mutui da pagare, non sanno come arrivare in fondo al mese e come pagarlo. Per cui è partito ieri dalla sala del consiglio comunale – dove i lavoratori si sono riuniti col loro leader sindacale della Uilm, Marcello Casati e col rappresentante di fabbrica, Samuele Nacci, una forte richiesta alla proprietà affinché «se proprio non vuol anticipare le prime rate della cassa, come succede in altre situazioni, almeno il presidente Giuseppe Diomelli si faccia garante presso gli istituti bancari di anticipi ai lavoratori per coprire questi tre mesi «UN’OPERAZIONE – hanno detto Casati, Nacci e alcuni lavoratori – a costo zero per l’azienda che avrebbe un significato doppio. Aiutare concretamente i dipendenti e far loro capire che, pur nella crisi, l’azienda gli è vicina». Dalla sala consiliare è anche partito l’annuncio di prossime iniziative di protesta più “dure” rispetto a quelle già organizzate, «anche perché fino a ora si pensava che un clima non esasperato avrebbe favorito la soluzione della crisi». Infine, un grido unanime. «L’azienda alla quale abbiamo dato tanto deve salvare il nostro lavoro, che invece sta sempre più scemando, anche perché la ditta subentrata a Cdc nel settore logistica non sta assumendo quel numero di lavoratori che si pensava». L’incontro è stato a tratti molto teso, con qualche critica anche alle istituzioni, alle quali il sindaco Simone Millozzi ha risposto con fermezza ricordando tutti i suoi interventi per cercare una soluzione a questa vicenda. Nacci e altri hanno anche criticato aspramente sia il presidente che il managemant aziendale «per gli errori e per la scarsa sensibilità dimostrata nei confronti dei lavoratori».

M. M.

Sulla soluzione per la Tecnocontrol

giovedì, marzo 1st, 2012

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 25 febbraio 2012

—————

Sindacati e sindaco, c’è soddisfazione per la Tecnocontrol

«Con questa soluzione viene garantita l’occupazione e dimostra il radicamento di Piaggio sul territorio»

PONTEDERA – La quadra per l’ex Tecnocontrol, passata sotto il cappello Piaggio, fa tirare il fiato a molti. Ai lavoratori, assunti dalla scorsa estate con contratto a termine dalla Casa della Vespa che in piena crisi aveva preso la gestione straordinaria dell’azienda, ai sindacati di categoria e al sindaco di Pontedera Simone Millozzi, in campo a nome della città per dare una svolta in positivo alla vicenda. I termini del sorriso sono un’azienda che si salva dal baratro del fallimento, competenze e konw how compresi, e i posti di lavoro, oltre cento. Se non un’operazione a crescere certo si è rivelata non a perdere.

«C’è soddisfazione perché il risultato va nella direzione che avevamo auspicato – afferma il segretario provinciale della Fiom Marcello Franchi –. C’è un tempo tecnico per chiudere la pratica dell’acquisizione, ma è certo che per quei lavoratori si apre una prospettiva di una certa sicurezza». Che aggiunge: «Dovremo concordare nei prossimi giorni un incontro con la proprietà per definire il passaggio dei lavoratori a tempo indeterminato».

La Casa della Vespa si è aggiudicata l’asta competitiva con cui la curatela ha messo in vendita la Tecnocontrol a fronte di un’offerta di poco superiore agli 11 milioni di euro. L’unica sul tavolo.

Una svolta auspicata e per certi versi anche attesa, dopo che dalla scorsa estate, l’azienda metalmeccanica marciava in esercizio provvisorio sotto la regia di Piaggio. Nei giorni scorsi la Corte d’appello di Firenze ha confermato la sentenza di fallimento, decretata dal tribunale di Pisa lo scorso agosto con ragioni d’urgenza. Un viatico per la messa all’asta dell’azienda che ha chiuso una pagina difficile anche per le ricadute sul principale committente, Piaggio, se la produzione fosse andata in tilt.

Si guarda alle lavorazioni dell’ex Tecnocontrol, legate ai motori della Piaggio, e al ruolo giocato nella vicenda dal Gruppo di Pontedera. «Non era affatto scontata come soluzione e soprattutto in tempi così rapidi», sottolinea il segretario provinciale della Uilm Marcello Casati. Che aggiunge: «I motori a Pontedera avranno ancora un futuro». Una prima fase l’acquisizione. «Adesso si tratterà di capire quale sarà la localizzazione dell’azienda, se si avvicinerà alla casa madre, e come verrà gestita. Ma è certo che è un patrimonio che resta in Valdera».

Nel solco della soddisfazione anche il commento di Maurizio Iacoponi, segretario della Uglm: «È una soluzione industriale, che garantisce occupazione e il mantenimento del lavoro in città». Aggiunge il segretario della Fim Cisl Marco Tesi: «Tecnocontrol sarà una risorsa importante per il Gruppo. Al di là delle necessità aziendali Piaggio ha dimostrato attenzione al territorio ed è un dato non scontato».

Alla vicenda ha guardato con apprensione anche il sindaco Millozzi. «Ha coinvolto l’intero territorio e il finale pone legittimità al percorso che è stato seguito», dice il primo cittadino. Dal municipio lo sguardo punta su viale Rinaldo Piaggio. «Un plauso al Gruppo ma anche al territorio che ha accettato questa sfida. Tutti abbiamo remato dalla stessa parte». L’acquisto di Tecnocontrol dà a Millozzi anche la conferma degli impegni di Piaggio in città. «Dimostra il radicamento nel territorio, oltre agli investimenti messi in campo, e conferma in città una presenza industriale di rilievo».

Manolo Morandini