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Riforme, referendum e voto

venerdì, aprile 15th, 2016

Quella che stiamo vivendo è una settimana importante per il futuro del nostro Paese. Il parlamento ha definitivamente approvato una riforma costituzionale che prova a raccogliere  istanze e discussioni che hanno attraversato decenni di dibattiti su come aggiornare e migliorare il funzionamento dei meccanismi democratici su misura delle esigenze diverse  e nuove di una società profondamente diversa da quella uscita dalla guerra e dal ventennio fascista. 
Ritenevo che il superamento del bicameralismo perfetto, la revisione del riparto di competenze Stato-Regioni, il superamento della Province e la riduzione dei costi della politica fossero obiettivi da perseguire in primo luogo perché condivisi con la testa ed il cuore della stragrande maggioranza dei cittadini. 
Ritengo che le soluzioni approntate su questi temi dalla riforma approvata potessero senz’altro esser più coraggiose e migliori sotto alcuni aspetti ma, indubbiamente, un importante e deciso passo avanti nell’ottica di una moderna democrazia occidentale; un sistema istituzionale capace di contemperare l’assunto primario ed ineludibile della sovranità popolare con il bisogno di prendere decisioni tempestive e di governare le complessità nuove che attraversano le società del terzo millennio.
Per questo motivo ad Ottobre andrò a votare al referendum ed inviterò a farlo affinché il corpo elettorale possa pronunciarsi, spero favorevolmente, sulla nuova architettura costituzionale votata dai propri rappresentanti eletti così chiudendo un cerchio democratico virtuoso e necessario per temi di tale rilevanza.
Con la stessa importanza che riconosco al diritto e con il medesimo rispetto che attribuisco al parallelo dovere anche domenica prossima andrò a votare per il referendum sulle trivelle invitando tutti a farlo. Mi ostinerò a ripetere questo invito, in ogni occasione, perché penso che quel gesto sia ancor oggi l’unico vero antidoto contro il disagio, strisciante e crescente, di chi si sente impotente e crede di non appartenere più a niente, nemmeno alla propria coscienza, e prova il silenzioso dolore di non avere più lo slancio per elaborare una proposta o perseguire un sogno.
Nonostante la classe politica abbia dato spesso il peggio di sé ed abbia contribuito ad affievolire la passione per la Politica con la P maiuscola, non vi è dubbio che in ogni parola, nelle vicende della quotidianità e per tutto l’arco della nostra vita, ciascuno debba avere la possibilità di rivendicare il proprio pensiero libero di persona che vive assieme ad altre persone in un contesto governato da principi e regole;  se la maggioranza di una comunità rinuncia a costruire quelle regole e quei principi essi saranno stabiliti da pochi e varranno, ciononostante, per tutti. 
Se una cosa ci ha insegnato la storia è che l’indifferenza agli affari pubblici, anche quando fosse inerzia vestita dei panni della protesta, genera mostri, disuguaglianze e sopraffazione degli interessi particolari su quelli generali. 
Per tutte queste motivazioni domenica 17 Aprile sulle trivelle, così come il prossimo Ottobre sulla riforma costituzionale, il mio appello è lo stesso: andare a votare, ovviamente secondo la propria visione e coscienza, e compiere quel gesto di democrazia per conferire ancora libertà al nostro futuro.”

SIMONE MILLOZZI
Sindaco di Pontedera

Sulla fusione di comuni, sulle funzioni delle Province e sull’Unione

venerdì, maggio 31st, 2013

Intervento del sindaco e presidente dell’Unione Simone Millozzi

In un momento di grande crisi e di grandi incertezze istituzionali e politiche, dal territorio della Valdera giungono positivi segnali. Non potrei descrivere in altro modo le notizie, di questi giorni, di una nuova proposta di fusione avanzata dai tre comuni di Capannoli, Peccioli e Palaia.

E’ una buona notizia per tutti. La Valdera sta dando un segnale positivo e di grande maturità. E’ possibile intervenire sulle geometrie istituzionali nel nome del risparmio, dell’unità, della riorganizzazione territoriale. Mi sembra molto positivo che questi messaggi giungano da un territorio che ha sperimentato negli anni recenti un percorso importante di crescita comune. Un territorio dove 15 comuni, costituendo la prima Unione di Comuni in Toscana, hanno messo insieme parte delle proprie funzioni nell’interesse dei cittadini, per migliorare la qualità della vita di tutti. Non è un caso che la Valdera sia l’area della Provincia di Pisa che ha visto crescere con più forza i residenti. Non è un caso che sia il territorio che ha saputo farsi forza di questa unità ottenendo grandi risorse e positiva attenzione dagli enti regionali.

Ritengo, come ho già spesso sottolineato, che l’Unione abbia anche avuto il merito di aver fatto comprendere ai cittadini di essere tutti parte di una stessa comunità, di uno stesso territorio e di uno stesso destino. Oggi, grazie all’esistenza di questo contenitore, registriamo una grande e nuova capacità di pensare e progettare nuove geometrie istituzionali.

Del resto queste fusioni non hanno e non devono avere solo una motivazione economica, pur importante. La strada delle fusioni è giusta anche perché crea condizioni nuove e migliori in questo territorio. Perché ci fornisce strumenti più adeguati alle sfide del futuro.

E infatti noi ci candidiamo con forza, nella nostra dimensione ottimale di territorio della Valdera, come Unione, a gestire alcuni dei servizi che fino ad oggi ha gestito la Provincia. Dobbiamo immediatamente aprire un tavolo con la Regione Toscana nel quale si parli di questa prospettiva ragionando, nel merito, di competenze, funzioni e risorse. L’Unione rappresenta la soluzione ideale perché è una forma associativa “dal basso”, che non comporta costi politici e ha come obiettivo la semplificazione delle procedure, l’ottimizzazione delle risorse e delle attività. Penso che questa sia anche la migliore risposta all’antipolitica o comunque alla politica che non vuole decidere e che rifiuta ogni possibile riforma o possibile soluzione dei problemi.

Il prossimo 28 giugno a Pontedera, si terrà un incontro delle Unioni di Comuni della Toscana con l’assessore regionale alle riforme istituzionali, al federalismo e ai rapporti con gli enti locali, Vittorio Bugli. Le Unioni Toscane incontrano Bugli ed è l’occasione ideale peer chiedere con forza un ruolo nello scenario che si aprirà con l’eliminazione delle Province. Si tratta di un tema di strettissima attualità. La Valdera in questa partita sta giocando e vuole giocare un ruolo chiave.

Per questo è importante percorrere entrambe le strade: la scelta di fondere comuni semplificando e la scelta di dare forza alle unioni. E’ una prospettiva stimolante e giusta, che tiene in piedi il ruolo delle istituzioni democratiche consentendo anche gli agognati risparmi.

Noi siamo molto contenti e soddisfatti dell’azione dell’Unione. Se non ci fosse stata l’Unione della Valdera il nostro territorio non avrebbe visto la crescita che ha avuto e avrebbe pagato con maggiore durezza la crisi in atto.

Mi auguro che l’incontro del 28 giugno rappresenti un momento utile a tutti per riflettere e per consolidare la strada intrapresa. Si sta parlando di riformare le istituzioni locali che sono particolarmente importanti. Sono il presidio dello Stato più vicino ai cittadini. E mai come oggi hanno difficoltà anche loro a rispondere, a causa delle risorse sempre più limitate, alle esigenze della gran parte del Paese. La disaffezione dei cittadini verso il voto alle amministrative, registrato nei giorni scorsi, deve farci riflettere. Il ruolo dei comuni è l’ultimo argine alla frammentazione e l’ultimo strumento di coesione sociale. Questi segnali ci indicano che non abbiamo più tempo. La Valdera è pronta a prendersi le sue responsabilità. Fino in fondo.

Pontedera, 30 maggio 2013