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Sull’economia della Valdera ed il rapporto con la Piaggio

venerdì, settembre 6th, 2013
sabato
3 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
15

 

«Il territorio deve rafforzare il dialogo con Piaggio»

 

«SERVE UNITA’». Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi interviene sulla Piaggio e sullo stato dell’economia della Valdera, parlòa di scarsa compattezza sindacale come elemento che oggettivamente indebolisce le capacità di interlocuzione del territorio e sottolinea l’urgenza di rafforzare l’interlocuzione sul rapporto con le istituzioni del territorio: formative, culturali, dei centri di innovazione e trasferimento tecnologico. «Questo terreno, che è quello sul quale registriamo le principali debolezze e passi indietro dell’azienda, – dice Millozzi, rifrerendosi a Piaggio – è il solo terreno sul quale potranno innestarsi meccanismi virtuosi per le imprese locali e per l’occupazione. Diversamente si arretra, non ci sono diritti e contratti integrativi che tengano. Alle istituzioni, alle forze politiche e sindacali spetta il compito non solo di reclamare diritti e opportunità, ma renderne effettiva l’accessibilità». «Questo – prosegue – è il terreno su cui sono impegnato, insieme ai rappresentanti politici della zona, nella costruzione di relazione con i livelli politici regionali e nazionali. Su questi temi penso sia utile provare a costruire un’interlocuzione stringente con l’azienda piuttosto che su improbabili e confusionari richiami alla “lealtà territoriale” o, peggio, legami familiari».

 

 

Piaggio, indotto, economia: Pontedera non è stata ferma

giovedì, novembre 18th, 2010

Pontedera e la Valdera non sono state ferme in questi anni. Oggi l’economia internazionale stia vivendo la più profonda fase recessiva degli ultimi 50 anni. Il tasso di disoccupazione è in crescita. La Valdera, secondo l’Irpet, è molto colpita anche perché molto aperta agli scambi internazionali e fortemente industrializzata. Anche la Piaggio e l’indotto risentono di queste difficoltà. La Piaggio che ha visto crescere le proprie quote di mercato soprattutto sul versante orientale e grazie a questo è riuscito a compensare un calo di produzione in Europa e Stati Uniti. Ma sono state proprio le istituzioni locali che più di ogni altro hanno tenuto alti questi temi in questo territorio. E sono le istituzioni locali, in primis il Comune di Pontedera, che hanno tentato di sostenere le eccellenze e i punti di forza. Pontedera ha investito grandi risorse nel Progetto Pontedera, creando un luogo fisico di incontro tra il mondo dell’industria e quello della ricerca, evitando la deindustrializzazione selvaggia, scommettendo sull’innovazione. Oggi a Pontedera e in Valdera abbiamo i centri di ricerca, l’Università, abbiamo la robotica, il Cerfitt, il robot spazzino e la domotica. Abbiamo incubatori di impresa, spin-off aziendali ed universitari, laboratori di prove e di misurazioni come Pont-Lab: innovazione, qualità, valore aggiunto questi i temi che guidano la nostra comunità. Abbiamo le carte in regola per uscire dalla crisi. Questo è possibile anche grazie alle scelte lungimiranti delle amministrazioni locali e dei sindaci. Anche per l’indotto vale questo discorso. Oggi molte di loro hanno le carte in regola per aggredire i mercati, per diversificare, per innovare il proprio processo produttivo: qualcuno lo sta facendo. Queste aziende hanno sempre avuto una sponda importante nelle amministrazioni comunali. Non basta, certo. Occorrerebbero politiche nazionali che non ci sono. Questo territorio ha prodotto anche innovazione amministrativa, unendosi (Unione della Valdera), ha investito in infrastrutture, ha avuto capacità di qualificare complessivamente il territorio (si pensi ad esempio allo Studio Sintesi nel quale emerge che Pontedera è la città con la migliore qualità della vita del Centro-sud Italia). Per questo ritengo ingeneroso e fuorviante chi oggi parla di distacco e scarsa comunicazione tra i soggetti del mondo produttivo. Il dialogo può essere più forte, senza dubbio. Forse dovremmo imparare a dialogare anche con altre zone di questa Regione. Forse occorrerebbe rendere più produttivo il dialogo tra ricerca e piccole imprese. Bene. Tutto questo è nella nostra agenda di lavoro. Ma siamo noi che tiriamo le fila ogni giorno di questa crisi. Siamo noi che, insieme alle organizzazioni sindacali, abbiamo sempre avuto posizioni di responsabilità lavorando per la gestione delle problematiche di questo territorio: da quelle ambientali e del governo delle problematiche a quelle economiche e dello sviluppo. Non mi sembra che i risultati, finora, siano stati negativi.

Serve un tavolo anti-crisi: «Le aziende più colpite? Le migliori, tuteliamole»

venerdì, settembre 10th, 2010

Riproduciamo l’articolo pubblicato domenica 5 settembre 2010 sulla testata giornalistica IL TIRRENO PONTEDERA

Serve un tavolo anti-crisi
Il sindaco: «Le aziende più colpite? Le migliori, tuteliamole»

PONTEDERA. La cosa che lo preoccupa di più, alla ripresa dell’attività, dopo le vacanze estive? L’economia e il lavoro. Simone Millozzi s’aspetta un autunno delicato per la città che amministra e per i suoi cittadini. D’altra parte la situazione delle aziende di Pontedera la conosce bene. Appena s’è insediato, ormai più di un anno fa, ha effettuato, insieme all’assessore alle attività produttive Francesco Nocchi, una serie di visite nelle realtà produttive, per toccare con mano gli effetti di questo periodo di crisi. «Serve un tavolo per monitorare la situazione – dice – sono preoccupato, per la crisi. Sembra che ci sia qualche segnale di ripresa, certo. Ma anche se la situazione è davvero questa, quali aziende sono capaci di agganciarsi a questa ripresa?».

Le aziende penalizzate dalla crisi. Una domanda che aspetta risposte proprio da chi governa e amministra il territorio. «La nostra – dice ancora il sindaco – è una città industriale. Quel tavolo dovrà servire proprio a capire come, queste imprese, dopo 2 anni di difficoltà, siano in grado di sfruttare i segnali di ripresa. Le mie preoccupazioni più grandi, sono per quelle realtà che hanno investito e che si trovano con un grande indebitamento. Sono le realtà migliori e sono costrette a fare i conti con gli indebitamenti».

Il tavolo sul lavoro. Il tavolo servirà a valutare la situazione, a trovare percorsi da compiere insieme, tessuto produttivo e quello politico-amministrativo. «Ma consapevoli, purtroppo – prosegue il sindaco che è difficile incidere su queste situazioni. D’altra parte a livello nazionale, le cose, non sono perfette: questo governo non ha neppure un ministero per lo sviluppo economico. Le imprese non hanno né un interlocutore, né una programmazione certa. Noi, come amministrazione locale, alcune cose le abbiamo fatte: penso agli appalti sottosoglia, alle semplificazioni amministrative, al ricorso all’Unione dei Comuni della Valdera per mitigare l’effetto del patto di stabilità e rimettere in moto gli appalti».

La crescita tecnologica. Poi c’è l’aspetto della tecnologia, della ricerca: il progetto che si sta sviluppando al dente Piaggio va avanti. Ed è per questo che il progetto al Dente Piaggio sta andando avanti: avremo presto una segreteria dell’Università di Pisa. In città, grazie a una convenzione con l’ateneo pisano, verranno svolti master che ruotano intorno alle aziende manifatturiere. E poi ci sono le imprese, che lavorano con la tecnologia. Il Comune è impegnato in questo. E vuole esserlo sempre di più. Così punterà a diventare socio di maggioranza della partecipata Pont-Lab. Oggi ha (come PontTech) una quota del 25%, Millozzi porterà presto in consiglio la discussione sull’acquisizione di una grossa fetta dell’altra parte di società, oggi in mano a Aequalis (per il 75%). Di che si tratta? Di un laboratorio di prove e misure, che ha sede a Gello e che si muove in settori come quello dell’automotive, energetico, ferroviario, nautico e aeronautico. E che si occupa anche di certificazioni di qualità. «Uno strumento assai utile alle aziende private spiega Millozzi – ed è proprio per questo, che vogliamo aumentare la nostra presenza nell’assetto societario: si tratta di un atto di trasparenza che, alla fine, permetterà di attrarre ancor di più i privati».

Un esempio: se un’azienda privata deve rivolgersi a PontLab per verificare difetti nei cicli produttivi, diventa molto più semplice affidarsi a un soggetto di alta qualità e pubblico, anziché mettersi nelle mani di un privato, magari temendo concorrenza. «Le potenzialità di mercato di Pont Lab sono notevoli e in espansione», conclude Millozzi.

Un freno alle case. Un aspetto assai importante, della crescita reale della città, è l’urbanistica. L’amministrazione persegue l’obiettivo dei trentamila abitanti. Come? Attirando nuovi insediamenti. E di progetti in fase di esecuzione o ancora solo sulla carta ce ne sono molti. «Ma non è la crescita in sé sottolinea il sindaco – il nostro obiettivo primario. Abbiamo impostato un ragionamento di grande apertura e di ascolto: raccogliamo i contributi, i propositi, le critiche della gente. Su molti temi, abbiamo lanciato confronti, ricevuto proposte per rendere realizzabili i nostri progetti. Lo abbiamo fatto per il piano della sosta, esponendoci anche a critiche forti; lo stiamo facendo, proprio in questo periodo, sul tema dello smaltimento dei rifiuti. Sul fronte della crescita non possiamo prescindere dal Piano di sviluppo che deve configurarsi con il piano regolatore e con il regolamento urbanistico. E on la nostra idea forte, solida, ferma che la crescita debba essere per forza accompagnata da servizi: strade, parcheggi, infrastrutture.. E’ per questo che alcune operazioni, in parte già programmate, altre annunciate, possono essere migliorate. Si tratta di grandi progetti, che avranno una incidenza importante sulla città. Per questo vanno migliorante. Qualcuno dice che questo può essere letto come un cambio di direzione rispetto al passato. Può darsi: ma l’obiettivo è sempre quello di aumentare la qualità della vita».

Passa da questo snodo cruciale anche la vicenda dell’ex Ipsia. La struttura scolastica che si trova in pieno centro, di proprietà della Provincia di Pisa, è interessata – quando sarà svuotata dai contenuti scolastici – da una grande trasformazione in case, uffici. Un progetto avviato, partito con la precedente amministrazione. Ma Simone Millozzi è categorico: «Lì – dice – non ci voglio case. Mancano i parcheggi. E con le lottizzazioni di grandi dimensioni che sono previste non molto distante, nei due ex siti industriali, la Automar e la Crastan, rischieremmo davvero di affogare la città. Credo che si possa ripensare tutto. Ho già cominciato a parlare con la Provincia». L’idea del sindaco è semplice: allungare il centro commerciale naturale che oggi si ferma, praticamente dove finisce piazza Cavour, all’altezza di via Roma – o al massimo dopo piazza Belfiore – con un prolungamento verso la stazione. Dov’è l’Ipsia, anziché importanti volumi, potrebbero nascere spazi aperti: una piazza, parcheggi e negozi. «Ciò che la Provincia pensa di realizzare in quell’area – spiega Millozzi – si può trasferire altrove, in zone che il piano regolatore prevede urbanizzate. Non certo in terreni agricoli. Ho trovato disponibilità nella Provincia, anche se servono atti concreti».

I NODI DA SCIOGLIERE IN AUTUNNO
Simone Millozzi, primo cittadino di Pontedera detta la sua ricetta

La sede di Pont Tech: il Comune vuoi diventare socio di maggioranza dell’azienda Pont Lab

Il Centro ippico Lo Scoiattolo e gli stabilimenti Piaggio. La sede dell’IPSIA in centro: la scuola lascerà il posto a una lottizzazione che, al momento, prevede troppe case secondo il sindaco

Lavoro e qualità