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Il discorso del Sindaco in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

giovedì, ottobre 18th, 2018

Questo il discorso del Sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, pronunciato Giovedì 18 ottobre 2018 al Teatro Era di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in  occasione del 40° anniversario della morte del Presidente emerito della Repubblica Giovanni Gronchi.

Signor Presidente della Repubblica,
Signor Presidente della Regione,
autorità tutte,
colleghi amministratori,
gentili ospiti,

benvenuti.

Ho l’onore di porgere il saluto in questa sala della città di Pontedera e la mia personale gratitudine per aver voluto essere qui oggi per commemorare il Presidente Emerito della Repubblica Giovanni Gronchi nell’ambito della ricorrenza del 40° anno della sua morte.

Pontedera, Signor Presidente, accoglie la sua visita con entusiasmo ed affetto perché la propria cifra identitaria è racchiusa proprio dentro il connubio profondo tra una storia di operosità, lavoro ed ingegno ed una vocazione di rispetto e partecipazione verso le istituzioni.
Le sue industrie, i suoi commerci, le sue campagne, l’hanno caratterizzata nel tempo facendole assumere un ruolo importante nel contesto territoriale della Valdera, della Provincia di Pisa e dell’intera Toscana.
Patria della Vespa, territorio di commerci, sede di ricerca e di innovazione tecnologica, questa comunità è cresciuta seguendo l’indole e la versatilità dei propri abitanti che l’hanno resa un luogo attrattivo, vivibile e ricco di multiformi sfaccettature.
Un luogo di attenzione alla cultura, all’arte, al sapere, un tessuto civico dove i bisogni di assistenza, di cura, di formazione delle persone sono stati affrontati attraverso la realizzazione ed il consolidamento di un qualificato ed importante presidio ospedaliero, un villaggio scolastico per l’istruzione superiore, un sistema di assistenza ed una rete di protezione sociale capillare e diffusa, una rigenerazione urbana delle aree dismesse a causa dall’evoluzione del sistema produttivo ed industriale.

Ma più di ogni altra cosa questa città che oggi ha l’onore di ospitare il Presidente Mattarella e commemorare il Presidente Gronchi, che proprio qui è nato, è orgogliosa testimone di una cultura civica alta, un crocevia dove la storia del lavoro e dei lavoratori ha potuto contare sul supporto di cultura istituzionale diffusa, di un atteggiamento lungimirante della classe dirigente e soprattutto della tenace energia dei suoi cittadini, donne ed uomini che hanno avuto il coraggio di percorrere la strada più stretta ma al contempo più bella verso la crescita e lo sviluppo: una strada lastricata di fatica ed onestà, di determinazione e speranza, di rispetto del proprio passato e di voglia di consegnare ai propri figli un futuro migliore.
Con questo spirito Pontedera ha attraversato i periodi difficili risollevandosi ogni volta.
Lo ha fatto partecipando alla liberazione del nostro paese dall’orrore del nazifascismo e della guerra.
Lo ha fatto raccogliendo le macerie economiche e sociali del dopoguerra e ricostruendo, nel solco dei valori costituzionali, la propria grammatica di convivenza,

Lo ha fatto rimboccandosi le maniche e trasformando con tenacia ed orgoglio il fango dell’alluvione del 1966 in energia positiva per il proprio rilancio, civico, commerciale e produttivo.

Lo sta facendo, ferita anch’essa dalla profonda crisi economica dell’ultimo decennio, cercando di capitalizzare assieme alle istituzioni, le proprie vocazioni e le proprie eccellenze, animata dalla voglia di promuovere un intero sistema territoriale, di valorizzare in modo integrato ogni strumento utile per connettersi con la visione del futuro coniugando il coraggio dell’impresa con la dignità del lavoro, di costruire infrastrutture materiali ed immateriali, di predisporre condizioni nuove per prospettive di sviluppo collegate alla cultura e all’industria della conoscenza.

La città di Pontedera, Signor Presidente, poggia saldamente e convintamente le proprie gambe nel sottofondo valoriale da cui ha preso origine la nostra bellissima Costituzione in un dialogo costruttivo, virtuoso e simbiotico tra la sua gente e le sue istituzioni.
Ecco perché oggi sento l’emozione e l’orgoglio di salutarla dando voce ad una comunità profondamente attenta al valore dell’essere umano, rispettosa della dignità delle persone, tesa a combattere le disuguaglianze, da sempre propensa a valorizzare e non demonizzare le differenze, una comunità ricca di un tessuto associativo diffuso in ogni ambito della socialità, una comunità aperta alle sfide dell’integrazione ma fermamente esigente perché sia rispettato il patto di cittadinanza sulle regole di convivenza da parte di tutti i cittadini che questa città la vivano e la amano.

Dentro lo spirito e la storia di questa terra, Pontedera ricorda e rende omaggio al proprio concittadino Giovanni Gronchi, al Presidente emerito della Repubblica ed alla sua statura di uomo e di statista.
Di fronte a Lei, alla figlia Cecilia ed alla famiglia, in questa sala, l’intera città di Pontedera manifesta il proprio riconoscimento ad una figura il cui lascito culturale e civico è scolpito nell’identità di questo territorio ed il cui insegnamento, ancora oggi, riesce a indicarci la strada da percorrere per affrontare le sfide che i nostri tempi ci pongono davanti.

Voglia, signor Presidente, raccogliere il nostro sentito ringraziamento per aver voluto essere qui a rafforzare, con la sua presenza, quell’abbraccio rispettoso ed emozionante tra questo territorio e le istituzioni tutte della nostra Repubblica.

Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera