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Valdera, politica, strategie e responsabilità

sabato, luglio 23rd, 2016

Non mi interessa né è mia intenzione con questo intervento alimentare la spirale inevitabile delle polemiche sullo stato dell’Unione della Valdera poiché ritengo di condividere in pieno e senza riserve il merito amministrativo delle precisazioni del Sindaco Terreni sulla questione relativa alla diminuzione effettiva dei costi e le posizioni espresse dal Sindaco Gherardini sulla consistenza del contenuto delle proposte messe sul tavolo.
Nonostante Antonio Mazzeo a mezzo stampa imputi a me la responsabilità di aver fatto saltare l’attuale modello organizzativo dell’Unione, mi sento di dire serenamente che ho condiviso, pur senza aver partecipato ai tavoli da lui citati, lo schema da lui stesso proposto che riconosce pari dignità a tutti i territori provando a farmi carico di tutte le istanze amministrative poste sul tavolo, prima dall’Alta Valdera e poi da Ponsacco con lo stesso identico fine: quello di salvaguardare l’unità del progetto Valdera. Così ho agito nei miei tre anni di presidenza. Così ho fatto da semplice componente della giunta. Singolare dunque che mi si attribuisca una contrarietà che non ho mai manifestato né ai sindaci interessati né pubblicamente.
Mi preme invece ed in particolare richiamare quelle che sono e che potrebbero essere le strategie politiche di lungo respiro che meritano i cittadini della Valdera proprio per evitare di disperdere tutto il buono che in questi anni anche i consiglieri regionali, Nardini prima e Mazzeo poi, hanno riconosciuto a questo territorio.
Mentre condivido l’impianto complessivo del ragionamento di Alessandra Nardini, probabilmente perché della Valdera ha visto la nascita e conosciuto da dentro l’importanza, voglio sgombrare un equivoco che mi sembra di percepire dalle dichiarazioni pubbliche di Antonio Mazzeo: senz’altro il Sindaco di Pontedera ha le proprie responsabilità, per il ruolo naturale che la città ha dentro la Valdera. E lo voglio tranquillizzare pubblicamente: se le prende tutte quelle responsabilità  perché quando un progetto politico così ambizioso e straordinario per portata ed innovazione come la Valdera unita scricchiola di fronte al normale avvicendamento di sindaci alla guida dei comuni,  significa che quella costruzione non era così abbastanza solida. Sono responsabilità anche e soprattutto mie che non ho il vezzo di ritenere però esclusive per quanto grande possa esser considerato il mio ruolo.
Voglio dire che mi sembra davvero bizzarro, se non fazioso, nulla dire sulle responsabilità di quei Sindaci dello stesso partito, di cui io sono semplice iscritto e Mazzeo Vice Segretario regionale con responsabilità dell’organizzazione, i quali hanno da tempo, molto o poco che sia, vinto le elezioni scrivendo sul proprio programma di governo dell’importanza del ruolo dell’unione Valdera e di un rilancio della stessa.
Mi inorgoglisce ma pare obiettivamente eccessivo attribuire al sottoscritto un ruolo di demiurgo politico ed amministrativo della Valdera che l’intero partito democratico non ha saputo o voluto mettere in campo al fine evitare le fughe in avanti che ci sono state e comporre ad un tavolo, prima di strappi irreversibili, le varie istanze discutendo e progettando una linea di riforma del sistema di governo delle autonomie territoriali capace di innovare e rilanciare l’esperienza della Valdera. Un deficit di politica e di strategia, come richiama con il proprio intervento Francesco Nocchi, e su cui non posso non convenire.
Mi pare altresì irrituale che uno dei più autorevoli dirigenti del PD locale e toscano si scosti di lato al passaggio della carovana delle colpe additando le cause della litigiosità della Valdera a presunti contrasti interni al gruppo che sostiene anche politicamente il presidente Rossi il quale, mi piace ricordarlo, questo progetto ed il suo sistema di governo, ha contributo con il solito prezioso supporto a costruirlo; dubito che la chiamata a Rossi sarebbe stata così premurosa se non avesse intrapreso, con risultati sempre più apprezzabili, la sua candidatura alla segreteria nazionale del partito.

Simone Millozzi

Il Tar ha accolto definitivamente il ricorso contro la chiusura dell’Ufficio Postale di Treggiaia

martedì, maggio 31st, 2016
L'ufficio postale in piazza Monti a Treggiaia

L’ufficio postale in piazza Monti a Treggiaia

Il Tar della Toscana, il Tribunale amministrativo regionale di Firenze, ha definitaivamente accolto il ricorso del Comune di Pontedera e ha annullato la chiusura dell’ufficio postale di Treggiaia. Lo scorso 18 settembre lo stesso Tar aveva sospeso la chiusura dell’ufficio, accogliendo la richiesta di provvedimento cautelare avanzata dal Comune di Pontedera contro Poste italiane.

L’udienza definitiva ha avuto l’esito auspicato dal Comune di Pontedera.

In buona sostanza il Tar annulla il provvedimento di chiusura posto in essere da Poste italiane che saranno costrette a tenere aperto l’Ufficio di Treggiaia. Sulla vicenda era stato inizialmente aperto un tavolo di confronto dal Presidente della Toscana Enrico Rossi. Nei mesi scorsi era stato particolarmente importante il lavoro congiunto svolto insieme alla Consulta di Treggiaia che ha accompagnato il Comune in questa azione. La prova di forza messa in capo dall’azienda ha avuto vita breve ed è stata oltre che inutile pure dannosa, per il disservizio creato ai cittadini e per i costi fin qui sostenuti.

Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi ha commentato: “Il Tar della Toscana, come avevamo detto e previsto, ha definitivamente accolto il ricorso del Comune di Pontedera contro la chiusura dell’Ufficio postale di Treggiaia. Si tratta di una battaglia portata avanti e vinta assieme ai cittadini ed alla consulta. L’abbiamo fatta per affermare, oltre alla salvaguardia di un servizio ed un presidio che non può non essere definito pubblico, un principio fondamentale: la dignità di una comunità che vive un territorio non può esser mortificata in ragione del solo criterio del profitto. Questo soprattutto, come nel caso di Poste, quando l’azionista di maggioranza di chi eroga il servizio ai cittadini è il soggetto pubblico per eccellenza: lo Stato italiano. Insieme ad Anci ed a tutti i comuni che con noi hanno condiviso questo percorso continueremo a batterci in forza di questa convinzione”.

Pontedera, 31 maggio 2016

Sull’annuncio di Enrico Rossi a candidarsi come segretario del PD

mercoledì, febbraio 24th, 2016
Foto di repertorio: Simone Millozzi con Enrico Rossi

Foto di repertorio: Simone Millozzi con Enrico Rossi

“Ieri sera in una affollatissima cena nella sua e nella nostra Pontedera il Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato ufficialmente la sua volontà di candidarsi alla segreteria nazionale del Partito Democratico. Enrico ha precisato che la sua è una candidatura per affermare una idea del Partito che abbia gambe, cuore e testa nei contenuti e nei valori della moderna sinistra europea ed ha opportunamente precisato di volersi sottrarre dalla pericolosa ed inutile antinomia personalistica tra renziani ed antirenziani.
Anticipo che io lo sosterrò convintamente in questo progetto politico perché ne condivido nel profondo gli obiettivi, le passioni e le idealità. Credo io pure, come dice Rossi, che il PD abbia bisogno oggi di smarcarsi dalla totale subalternità rispetto alle pure apprezzabile e per molti aspetti condivisibile azione di governo che il Presidente del Consiglio e Segretario del partito sta portando avanti. Credo infatti che il PD debba tornare ad essere un laboratorio aperto di elaborazione politica, un grande soggetto collettivo capace di confrontarsi con la mutata realtà dei paradigmi sociali ed economici del XXI secolo declinando però i suoi tratti identitari di base: la promozione dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini, la tutela delle libertà, dei principi democratici, dei diritti individuali e collettivi delle persone, l’attenzione ai bisogni della fascia più debole della popolazione; un partito che ritrovi nel lavoro e nella dignità dei lavoratori le ragioni più forti del proprio agire.
Da Sindaco di Pontedera sono fiero ed orgoglioso che il presidente Rossi abbia scelto la nostra e la sua città per raccontare pubblicamente del suo progetto; la comunità che ho l’onore di governare è con i suo 30.000 abitanti un piccolo (grande) centro fatto di industrie e servizi, di molti operai e di un ceto medio cresciuto intorno all’insediamento della Piaggio; in ragione della sua storia Pontedera ha piena consapevolezza che la crescita, lo sviluppo ed il miglioramento delle condizioni sociali individuali e collettive passano attraverso la fatica bella del lavoro; la gente di Pontedera ha nel proprio DNA la capacità di rifuggire le sirene del facile arricchimento, i luccichii finti della finanza creativa, del tutto facile e subito; la gente di Pontedera sa come rifuggire dai demoni che hanno generato la più grande crisi mondiale dal dopoguerra ad oggi.
Sono lieto di accompagnare e dare il mio contributo ad Enrico in questo progetto perché questi valori della città in cui è cresciuto se li è portati e li porta da sempre con sé.

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Sono pure convinto che un partito plurale ed aperto come il nostro saprà accogliere la sfida lanciata da Rossi con tutte le forme e gli strumenti che gli sono propri: il concetto di democrazia che segna il suo nome è la rappresentazione plastica dell’anima politica che lo contraddistingue nel profondo; il confronto serio, aperto, onesto, sulle idee e sui contenuti è un capitale di ricchezza che anche in questa occasione saprà utilizzare in favore dell’Italia e degli italiani.
Avanti Enrico che c’è molto da lavorare; noi ci saremo ancora una volta a darti una mano!”
Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera

Il Comune di Pontedera apprezza l’impegno del Presidente Rossi contro la chiusura di numerosi uffici postali in Toscana

venerdì, febbraio 13th, 2015

Ieri, insieme ad altri cento sindaci toscani, nella sala della Presidenza della Regione Toscana, era presente anche il Comune di Pontedera.

treggiaiaComuni e Anci hanno avuto un incontro con il Presidente della Regione Enrico Rossi contro l’ipotesi di chiusura di 63 uffici postali e di riduzione di orario di altri 37 (tra cui l’ufficio postale di Treggiaia e diversi altri in Valdera). Rossi ha rassicurato gli amministratori locali e ha garantito il proprio impegno. “I tagli non passeranno” ha detto Rossi che ha sottolineato come i risparmi da questi tagli siano minimi e che tagliare 63 uffici postali che costano pochi milioni è un atto che suona come insulto ai pensionati, agli anziani, a chi sta in montagna.

La Regione Toscana chiederà a Poste il ritiro del piano di riduzione e si impegnerà, rapidamente (visto che il piano potrebbe entrare in vigore in tempio molto brevi), nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, a coinvolgere tutti gli altri governatori in questa battaglia.

Noi sosteniamo e sosterremo l’azione della Regione – ha detto il sindaco di Pontedera Simone Millozzi -. Apprezzo l’impegno del Presidente Enrico Rossi nei confronti delle nostre realtà e delle esigenze delle nostre comunità. Già a montecastello-aereasuo tempo la nostra comunità riuscì a salvaguardare la presenza dell’ufficio postale a Montecastello e Treggiaia pur rendendosi disponibili ad una riduzione di orari e di aperture. Oggi questi tagli sono inaccettabili e penalizzanti per la nostra comunità e combatteremo fino in fondo anche questa battaglia al fine di scongiurare la chiusura. Va sempre ricordato che i tagli di questo tipo colpiscono le fasce più deboli della popolazione e che, come ha sottolineato lo stesso Rossi, siamo in presenza di un’azienda che non ha buchi di bilancio ma che nel 2013 ha avuto oltre un miliardo di utili. Sarebbe controproducente anche per le stesse Poste tagliare uffici così prossimi alla popolazione. Occorre sempre tener presente che questo tipo di servizio ha un effetto di presidio del territorio dal punto di vista soprattutto sociale ma anche economico”.

Pontedera, 12 febbraio 2015

Regionali: Enrico Rossi è stato un ottimo Presidente e va riconfermato

mercoledì, novembre 12th, 2014
Enrico Rossi

Enrico Rossi

Intervengo nel dibattito che si sta aprendo sull’individuazione del candidato alla carica di Presidente della Regione Toscana, per il Pd, nelle elezioni che si terranno l’anno prossimo. Io penso che il candidato non possa che essere Enrico Rossi, Governatore uscente e da sempre ottimo amministratore.

Il Presidente ha lavorato bene in questi anni governando la Regione nel periodo di maggior difficoltà socioeconomica vissuto dal Paese dal dopoguerra ad oggi.

Rossi ha fatto scelte coraggiose di tagli agli sprechi e di razionalizzazioni intelligenti che hanno consentito alla Regione di mantenere un sistema di welfare e sanitario d’eccellenza. Nonostante le gravissime difficoltà di bilancio ha puntato su innovative politiche rivolte a tutti i giovani ed ha trattato in prima persona le questioni anche spinose relative alle varie crisi aziendali in tutta la Toscana mettendo le tematiche del lavoro al primo posto delle priorità regionali. Inoltre ha avviato un vasto piano di riforme sia sugli assetti istituzionali (incentivando unioni e fusioni) sia sui servizi pubblici locali e le aree vaste (rifiuti, trasporti, acqua).

Infine Rossi ha reso trasparente la propria attività amministrativa confrontandosi anche con i nuovi canali di comunicazione con i cittadini della toscana.

Insomma chiedere al Presidente della Regione in carica, che da tutti gli ultimi sondaggi effettuati risulta il più apprezzato d’Italia, di fare le primarie è un principio politico errato di chi crede che le primarie siano il fine e non anche un semplice mezzo di selezione della classe dirigente. Sbaglia chi non coglie questi aspetti importanti e predilige invece la polemica campanilista o di corrente.

E’ giusto che l’assemblea regionale, del 12 e 13 dicembre, valuti l’operato del governatore e se, come ho detto e penso, tale valutazione sarà ampiamente positiva, Enrico Rossi non può non esser il candidato migliore per guidare il centrosinistra alle elezioni regionali del 2015.
Simone Millozzi, sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione dei Comuni della Valdera

Sull’inaugurazione della nuova biblioteca comunale Giovanni Gronchi

mercoledì, aprile 16th, 2014

Riproduciamo gli articoli delle testate giornalistiche della “Repubblica Firenze” del 11/4/2014, “Il Tirreno” del 13/4/2014, “La Nazione” del 13/4/2014

venerdì
11 aprile 2014

Testata:
REPUBBLICA FIRENZE

Pagina:
XIII

libri e cultura nei capannoni dove nasceva la Vespa


Una biblioteca al posto dell’ex Officina 1 ma è tutta l’area Piaggio a cambiare pelle
DAL NOSTRO INVIATO

LAURA MONTANARI
 Pontedera
È una città dove c’era un pezzo di fabbrica. Una biblioteca e grandi vetrate che danno su via Rinaldo Piaggio dove una volta lavoravano gli
operai dell’Officina 1. Pontedera aggiunge un altro tassello al puzzle della città 2.0, quella che guarda al domani e prova a rigenerarsi negli stessi spazi che sapevano dell’odore di olio, di motorie solventi. Quelli dei tempi di montaggio e della crisi che hanno lasciato grandi capannoni vuoti quando la Piaggio si è ritirata e via via da 12mila dipendenti è smagrita, fino ad arrivare agli attuali 3mila. I capannoni sono gli stessi, arcate e cemento armato, maglie di pilastri, un bianco che è diventato grigio, tetti che sono stati scoperchiati per far entrare la luce e trasformare l’area in parte in un parcheggio, in parte in una biblioteca che sarà inaugurata ufficialmente domani (dalle 10.30 in poi, alla presenza del presidente della Camera Laura Boldrini e della Toscana Enrico Rossi). «È un impegno da 6 milioni di euro in parte finanziati dalla Regione, ma soprattutto è un investimento nella cultura in tempi difficili e dicrisi» spiega il sindaco Simone Millozzi. Si chiamerà Biblioteca Giovanni Gronchi: l’ex presidente della Repubblica era nato proprio da queste parti e a lui è dedicata la mostra inaugurale (a cura di Roberto Boldrini e Roberto Cerri) nei locali del prestito dei libri. Così la fabbrica della Vespa e il progetto dell’altra città” che sembrava un’idea visionaria negli anni Novanta quando l’allora sindaco e oggi governatore Enrico Rossi e Giovannino Agnelli al vertice della Piaggio, cominciarono a immaginarla sui primi fogli, più di vent’anni dopo è una realtà in crescita. La Pontedera 2.0 è un polo culturale e di ricerca: c’è l’Istituto di biorobotica della scuola Sant’Anna di Pisa nei capannoni in cui si costruiva il Ciao, cinquanta metri in là il Museo Piaggio («in testa alla hit dei musei più visitati della provincia»dicono i dati del Comune). Al posto della palazzina della direzione, Pontech, l’incubatore con una ventina di imprese di nuova generazione (molte delle quali al femminile), oltre il muro è nato anche PontLab un laboratorio al servizio delle imprese per certificare la qualità dei prodotti. «Questo progetto prima di essere architettonico è urbanistico» ha spiegato l’architetto Adriano Marsili che ha seguito la nascita della nuova biblioteca: due piani, un grande soppalco, spazi liberi e accoglienti, archivi che possono ospitare fino a centomila volumi, attualmente hanno un catalogo di circa la metà. Naturalmente wi-fi, prestito di dvd e di e-book. Due verande, capriate in ferro ricostruite e mimetizzate come originali, vetrate e luce, un’area bambini, sedie rosse tavoli centrali, scaffali aperti doveil lettore andrà a curiosare e a scegliere. Una ventina di computer per il pubblico. L’unico neo è il pavimento, «doveva essere in parquet», invece è di ceramica di un colore chiaro che ricorda – ma molto vagamente il legno. Peccato
Da lunedì comunque vi a al prestito dei libri e la navetta gratuita che fa la spola dal centro ai capannoni cambierà itinerario e arriverà fino a qui. Un bel servizio. L’obiettivo è raddoppiare gli attuali frequentatori. «Fino a oggi Pontedera aveva una biblioteca da 450 metri quadrati, ora passa 4.500». Un salto che è un biglietto di presentazione per chi governa questa città. L’area che già ora è frequentata da scuole e ricercatori, è destinata a diventare un motore culturale e high tech di questo pezzo di Toscana. La riconversione generale degli spazi industriali passati pezzo dopo pezzo al Comune è costata, spiega il sindaco, una trentina di milioni di euro: «Altri dieci serviranno per riqualificare l’area da un punto di vista urbanistico: lo studio Natalini di Firenze si occuperàdel parcheggio a due piani, lo studio Archea sempre di Firenze della piazzetta centrale, gli architetti dello studio Tagliabue di Barcellona delle piste ciclabili e dell’arredo urbano». La biblioteca Gronchi nasce nei capannoni che erano stati bombardati nella Seconda guerra mondiale, cercherà di trattenere la memoria storica di quei luoghi, il celebre “Dente Piaggio” che si incuneava nella città operaia e la faceva vivere, crescere e lottare.
Lunedì
14 aprile 2014

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
II

In biblioteca contro il sonno della ragione


La Presidente della Camera all’inaugurazione della struttura intitolata allo statista Giovanni Gronchi. Previsti settantamila utenti all’anno

di Cristiano Marcacci
PONTEDERA
I torni riprendono idealmente a marciare, a far sentire i loro ritmi. Non “partoriranno” più, come da tanti anni del resto, le parti meccaniche delle Vespe, bensì forgeranno le idee, faranno affacciare la cultura e il sapere dalla finestra sul futuro, a colpi di nuove tecnologie. La fabbrica resta tale, ma diventa dei pensieri, delle riflessioni. Cambia veste. Trasformandosi in una avveniristica biblioteca, coi posti di lettura decuplicati, con l’ampliamento degli spazi dedicati all’accesso ad internet e alla consultazione di quotidiani e riviste, con il collegamento wi-fi gratuito, con un vasto settore riservato a bambini e ragazzi e con una previsione di utenti pari a circa settantamila unità all’anno.
C’è addirittura la Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini ad incorniciare al meglio una giornata storica per Pontedera, che segna un deciso passo in avanti nel recupero e nella riqualificazione degli ex capannoni industriali dismessi nell’area del Dente Piaggio. «Un progetto – ha ricordato il presidente della Regione Toscana ed ex sindaco di Pontedera Enrico Rossi che risale a 30 anni fa, quando si pensò per la prima volta a sviluppare meno la periferia e a puntare sul Dente Piaggio (“dente” perché entrava nell’abitato). Erano i tempi in cui la politica discuteva molto e i cittadini venivano coinvolti in tutte le fasi dei processi. La politica era autonoma dai grandi potentati, era una politica popolare e partecipata: tutti valori che devono essere riscoperti e rimessi al centro. Una lezione, questa di oggi di Pontedera, fortemente attuale, perché la Regione sta rivedendo la legge 1, per dire stop all’edificazione in zone agricole e recuperare gli spazi esistenti. E questa biblioteca è la dimostrazione che ciò è possibile».
È al settimo cielo il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, che si scaglia subito contro chi contesta l’utilità dell’opera: «Qui dentro c’è posto per migliaia di libri e di sogni. Una pubblica amministrazione dimostra di funzionare quando va incontro, come in questo caso, alle speranze dei cittadini. Le nuove biblioteche non sono mai uno spreco, anzi. Sono un argine contro il sonno della ragione e contro la demagogia».
La struttura porterà il nome dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e sulla figura dell’illustre statista pontederese si è soffermata in modo particolare la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha anche visitato la mostra “Da Pontedera al Quirinale. Giovanni Gronchi nell’Italia del Novecento”, visitabile fino al prossimo primo giugno. «Gronchi – ha detto la terza carica dello Stato – ha sempre lottato per la rinascita della democrazia parlamentare, volendola far diventare un luogo di confronto reale, in cui il dialogo può essere aspro ma vero e in cui l’istanza polemica non può mai annullare il reciproco rispetto di legittimità». Riferendosi alla nuova biblioteca di Pontedera, Boldrini ha sottolineato che in momenti come questi, in cui la tenuta del modello industriale è in discussione, investire in cultura è senz’altro una carta vincente, una scelta strategica. «Bene avete fatto qui a Pontedera ha evidenziato -, a non piegarvi alla logica della rassegnazione, operando una decisa riconversione e realizzando una cittadella della cultura e dell’innovazione tecnologica. Che altro di meglio si poteva fare? Proprio non saprei».

 

lunedì
14 aprile 2014

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
22

Il tempio dei libri nelle ex officine Piaggio «Grande giorno per la nostra Pontedera»


 Taglio del nastro solenne con la Presidente della Camera

UN MIGLIAIO e più di pontederesi e ospiti della città hanno visitato per tutto il pomeriggio di ieri la nuova biblioteca al dente Piaggio che dopo 48 anni ha preso il posto di quella – «cara», l’ha chiamata il sindaco – alla Villa Crastan. Un flusso ininterrotto di gente concluso con aperitivo augurale. E da domani si fa sul serio. La biblioteca di 4500 metri (dieci volte di più della precedente) entrerà in funzione preceduta e lanciata anche dall’appello fatto ieri da Simone Millozzi affinché «tutti i cittadini la frequentino come fosse la loro casa oltreché la casa dei libri, del fascino dei libri». E stata la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, reduce da infortunio sugli sci, a tagliare il nastro. Ma la presidente ha voluto che le forbici fossero rette anche da Maria Cecilia Gronchi, la figlia del presidente pontederese della Repubblica, cui la biblioteca è intitolata, mentre l’arcivescovo Paolo Benetto ha benedetto i locali «nel nome del Dio della scienza». Davanti a un uditorio nella cui prima fila erano seduti l’ex ministra Maria Chiara Carrozza, il prefetto Francesco Tagliente, l’onorevole Paolo Fontanelli e Maria Cecilia Gronchi, e fra il pubblico lo scrittore-attore Daniel Pennac, il sindaco ha esordito definendo «un gran giorno la nascita di una nuova biblioteca. Un gran giorno per Pontedera e l’intera Toscana perché significa che pure in tempi difficili la cultura progredisce, collegandosi, anche per il luogo dove la biblioteca è stata realizzata, alle tradizioni operaie della città». Il sindaco ha poi spiegato la dotazione – 90mïla libri- della biblioteca, arricchita anche dalle donazioni post mortem di Luigi Bruni, Dino Carlesi, Giuseppe de Martini, Francesco Paciscopi, Giuseppe Caciagli e Renzo Remorini (ma ha contribuito anche l’ex sindaco Enzo Paroli) ha ringraziato il progettista architetto Adriano Marsili e tutti i dirigenti e personale del comune che hanno contribuito all’opera e l’ex sindaco Paolo Marconcini (grande applauso). E per concludere, una citazione di Francesco Petrarca che si definiva `bramoso’ di libri. Enrico Rossi, il sindaco promotore dell’intera operazione dente Piaggio negli anni ’90, ha esordito elogiando la presidente Boldrini «per la fermezza con cui procede nella difesa delle istituzioni nonostante i volgari attacchi cui è sotto posta», per passare a un liberatorio «finalmente ci siamo tolti anche questo dente (abbiamo realizzato anche la biblioteca). E se ci abbiamo messo più del previsto è anche perché non tutti gli italiani pagano le tasse… ». Per chiudere anche lui citando Benedetto Croce e la sua inaugurazione di una biblioteca nel sud. La Boldrini ha ricordato il suo predecessore nella presidenza della Camera – Giovanni Gronchi ebbe questa carica prima di salire al Quirinale – e la difesa delle istituzioni democratica. «Che hanno bisogno di rinnovarsi ma senza intaccare i principi fondatori». Applausi anche per questo intervento, poi, sorrisi e foto con gruppi di studenti.

Mario Mannucci

 

Polo tecnologico Valdera, la Regione stanzia 10 milioni per cofinanziare col Comune di Pontedera 4 progetti di completamento

giovedì, gennaio 3rd, 2013

FIRENZE – Dieci milioni di euro di cofinanziamento al Comune di Pontedera per realizzare quattro progetti di completamento del Polo tecnologico Valdera. Si tratta della realizzazione di un laboratorio e centro di documentazione-didattica per la robotica industriale e l’automazione, di un parcheggio multipiano all’interno del magazzino ex-Ape, di un collettore reflui da insediamenti produttivi nel Comune di Pontedera e di lavori di riqualificazione e sicurezza urbana in viale Piaggio. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale nell’ultima seduta del 2012, approvando, come ha sottolineato il presidente Enrico Rossi, “una misura importante per lo sviluppo regionale in un’area a forte vocazione innovativa in cui il completamento del Polo tecnologico Valdera costituisce un intervento strategico per il potenziamento di un nodo all’avanguardia per la ricerca e per il consolidamento di percorso di uscita dalla crisi. Il cofinanziamento dei quattro progetti, insieme al Comune di Pontedera, contribuisce ad attrezzare questo territorio di infrastrutture adeguate per consentire sviluppo economico e trasferimento tecnologico”. I 10 milioni di euro provengono da una integrazione al Fondo per le infrastrutture produttive, utilizzando le risorse del PRSE 2012-2015. Soddisfazione per questo finanziamento viene espressa dal sindaco di Pontedera e presidente dell’Unione dei comuni della Valdera, Simone Millozzi. “Si tratta di risorse strategiche – dice il sindaco – per il nostro territorio e per la Toscana tutta, che oltre a contribuire al completamento della grande operazione urbanistica del Dente Piaggio (l’area dello stabilimento più prossima alla città, non più utilizzata per la produzione) ci permettono di scommettere su innovazione e ricerca. Uno dei poli di eccellenza della ricerca italiana potrà così migliorare e sarà collocato in un contesto moderno e vivibile, fruibile ai tanti ricercatori che ogni giorno frequentano il polo scientifico. Il nostro grazie alla Regione Toscana, la cui attenzione ha reso possibile l’intera operazione, e a Enrico Rossi a nome di tutta la Valdera”.

28 dicembre 2012

Sulle primarie in Valdera

venerdì, dicembre 7th, 2012

Voglio esprimere la mia perplessità sull’analisi del voto delle primarie contenuta nell’articolo “Valdera e Valdarno a Renzi: il potere logora chi ce l’ha” pubblicato dalla Nazione.

Queste primarie ci lasciano in eredità innanzitutto tanto entusiasmo e tanta partecipazione. Questo è un dato politico forte: grazie alla scelta di Pierluigi Bersani di voler ostinatamente queste primarie “aperte” e grazie a Matteo Renzi, capace di coinvolgere nel suo progetto politico quella voglia di rinnovamento e di novità di cui si sente la necessità nel nostro Paese, abbiamo riavvicinato diversi cittadini alla politica.

In un momento storico quale quello che stiamo attraversando di profondo distacco tra il Paese, la politica e i partiti, un popolo, il nostro popolo, ha deciso di partecipare e di scegliere. Voglio citare Ezio Mauro che oggi, su Repubblica, sottolinea come i partiti si stiano aprendo ai cittadini: “…quando la parola torna ai cittadini perché i partiti danno loro la possibilità di esprimersi, di prendere parte e di contare, l’antipolitica tace, o addirittura deve inseguire”. E’ un bene per la nostra democrazia e per il nostro Paese. La vera novità nel quadro politico nazionale risiede dunque in questo straordinario voto popolare e collettivo. Tutto questo soprattutto se messo a confronto con la “messa in liquidazione” del Pdl o, peggio ancora, il populismo e le false primarie di Grillo. Ora spetta a noi capitalizzare il grande consenso ricevuto mettendo a sintesi le istanze, di critica ma anche di speranza, che queste primarie ci lasciano in eredità.

Non disperdiamo questo grande patrimonio. Oggi come Pd siamo ancora più forti, anche in Valdera. Adesso occorre, tutti insieme, lavorare per costruire un progetto di governo del Pd e del centrosinistra necessario per vincere, bene, le elezioni politiche della prossima primavera.

Per questo non credo e non penso francamente che il voto delle primarie è stato un voto contro la classe dirigente locale in Valdera. Il voto contiene elementi, in parte giusti, di critica verso il mancato rinnovamento della classe dirigente nazionale e della conseguente necessità del bisogno di cambiamento. Questa è stata la ragione per cui Renzi ha avuto un iniziale e buon successo e a questa domanda, oggi, occorre dare risposte. Successo a cui, e bene sempre ricordarlo, non ha corrisposto la vittoria in questa consultazione elettorale per individuare il candidato premier.

La vittoria di Pierluigi Bersani, che sarà candidato a premier da tutto lo schieramento di centrosinistra, dimostra che è l’uomo giusto per farsi garante di una stagione nuova sia dentro al Pd che fuori, nel Governo del Paese.

Mi piace sottolineare che in Valdera, anticipando molti dei temi e delle istanze di queste primarie, il cambiamento c’è già stato. La classe dirigente del partito ha una età media bassissima. Quando abbiamo cominciato questa amministrazione io e il mio vicesindaco avevamo, in due, meno di 80 anni complessivamente.

E’ evidente quindi che il messaggio che i cittadini della nostra zona hanno voluto inviare è proprio quello che il rinnovamento della classe dirigente si attui anche nella scelta della squadra che dovrà guidare il Paese.

E oggi la nostra Regione è diventata protagonista, laboratorio, nel quale due importanti personalità politiche, Enrico Rossi e Matteo Renzi, svolgono un ruolo chiave nel dibattito nazionale. Il lavoro di rinnovamento e cambiamento di noi stessi e del nostro partito è ancora lungo ma oggi lo possiamo fare  con la forza di quasi 3 mila cittadini di Pontedera che ci chiedono solo di andare avanti. Questa è l’occasione anche per ringraziare i tanti volontari che hanno permesso lo svolgimento di questa importante consultazione.

Sulla decisione del TAR che respinge il ricorso del gruppo Panorama

mercoledì, gennaio 25th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata nazionale “QN” e nella cronaca locale dei quotidiani NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA del 25 gennaio 2012

mercoledì
25 gennaio 2012
Testata:
QN
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22
Primo round alla Regione «Niente negozi aperti la domenica a Pontedera»

No del Tar alla sospensiva chiesta dai supermercati Pam

Carlo Baroni Pontedera (Pisa)

«I PALETTI restano contro le aperture selvagge, almeno per ora, a tutela delle centinaia di negozi di vicinato che sono la forza del nostro centro commerciale naturale». La «sua» Pontedera resta con il governatore Rossi fino alle carte bollate. Incassa un primo successo ed è pronta a costituirsi in giudizio per il 7 febbraio, giorno fissato per la trattazione collegiale della camera di consiglio. Il sindaco Simone Millozzi vive come una vittoria il fatto che il Tar della Toscana abbia respinto il ricorso d’urgenza presentato dalla società Pam – presente nella città della Piaggio con l’ipermercato Panorama – per chiedere la sospensiva dell’ordinanza con cui il Comune, adenguandosi alla linea della Regione, «blocca» la liberalizzazione delle aperture. Richiesta che secondo la seconda sezione del Tar poteva essere accolta se Pontedera fosse stata classificata come città turistica o d’arte. Ma non lo è.

INSOMMA in Toscana, grazie ad un cavillo, la strada non è liscia come in Lombardia e Veneto dove il colosso della grande distribuzione ha vinto i ricorsi al Tar contro i Comuni che avevano messo i paletti. Lira, ,comunque, ci sono novanta giorni di tempo dalla, data di entrata in vigore della legge, nei quali le Regioni e gli enti locali devono adeguare i loro ordinamenti al decreto del governo. Comunque solo a Pontedera si è passati alle carte bollate. In altre località, come ad Arezzo per esempio, il tutto s’è risolto con qualche mugugno, e con Despar ed Esselunga aperti e l’Ipercoop chiuso. Tuttavia .si tratta di questione che scotta, indipendentemente dalla vicenda di Pontedera, quella dell’approccio della Toscana alla liberalizzazione delle aperture. Fiorella Bianchi, direttore commerciale di Conad, al timone di 150 punti vendita, è un fiume in piena contro la «linea Rossi» e chi la segue: «Nel quadro economico e sociale della Toscana le aperture domenicali sono un servizio prezioso E non aperture selvagge – dice – stare aperti sette giorni su sette ci impone una riorganizzazione del lavoro che aumenta sicuramente la produttività, che in alcune realtà potrà portare nuovi posti di lavoro e che non lede affatto i diritti, perche nessuno si sogna di “evitare” i riposi compensativi o le maggiorazioni domenicali». «Non ha alcuna giustificazione credibile il limite delle quindici aperture domenicali invece di quaranta – aggiunge Bianchi Le ragioni, semmai, sono altre, sono politiche, e sono sostenute da chi punta ad aver il monopolio della grande distribuzione sottraendosi al confronto». Pieno sostegno alle liberalizzazioni da Esselunga che dice: «Ci consentiranno di pianificare liberamente e razionalmente il sistema, rifornimenti, organizzazione del lavoro e altro, ed i clienti potranno fare la spesa in libertà».

 

mercoledì
25 gennaio 2012
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
«Stiamo salvando i piccoli negozi dalle aperture senza più limiti»

IL SINDACO ESULTA PER LA DECISIONE DEL TAR

Il tribunale rigetta la richiesta del supermercato Pam contro le chiusure forzate

– PONTEDERA
«HO APPLICATO il metodo della concertazione che da sempre ci accompagna nella gestione del commercio, che è una risorsa importante nella nostra città. Inoltre la crisi non la si contrasta con le aperture selvagge». Il sindaco Simone Millozzi esulta davanti alla decisione del Tar di rigettare la richiesta di sospensiva – da parte della Pam per l’ipermercato Panorama – dell’ordinanza con cui il Comune, adeguandosi alla linea della Regione, «blocca» la liberalizzazione delle aperture. «La grande distribuzione aperta senza limiti, fino magari a mezzanotte, sette giorni su sette – aggiunge Millozzi – sono certo che causerebbe una moria di negozi di vicinato, assestato un colpo mortale al nostro centro commerciale naturale». «I negozi di vicinato – rileva il primo cittadino – non hanno la forza per resistere al pressing senza sosta dei supermercati che già hanno messo a dura prova la sopravvivenza dei negozi». Intanto, quindi, il Tar ha dato una «prima» ragione al Comune sostenendo che la sospensiva poteva essere accolta se Pontedera fosse stata classificata come città turistica o d’arte. Ma non lo è. Insomma salvi per un cavillo. Ora, comunque, ci sono novanta giorni di tempo dalla data di entrata in vigore della legge, nei quali le regioni e gli enti locali devono adeguare i loro ordinamenti. «Il problema potrebbe essere superato nei prossimi giorni da un accordo nella conferenza Stato-Regioni – rileva Millozzi -: la nostra speranza è, appunto, che quest’accordo arrivi e che possa essere mantenuto un freno a quanto deciso dal governo Monti. Per superare la crisi, rilanciare l’occupazione e far ripartire i consumi non bisogna allungare l’orario di apertura, ma mettere soldi da spendere nelle tasche dei cittadini. Fermando, almeno per ora, le aperture selvagge sono certo che abbiamo dato una boccata d’ossigeno al grande ed importante tessuto dei negozi della città. Un tessuto sul quale abbiamo investito e in cui crediamo per il futuro».

Carlo Baroni

mercoledì
25 gennaio 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
Domeniche di apertura, ha ragione il Comune

RICORSO AL TAR

PONTEDERA
Il primo round è del Comune. Glielo assegna il Tar, il tribunale amministrativo regionale. Riguarda un ricorso che il gruppo Panorama, presente in città con un supermercato e una galleria di negozi, aveva presentato, per chiedere che fosse sospesa l’ordinanza che regola le aperture festive.

Nessuna sospensiva. Si va avanti con le regole dettate da Palazzo Stefanelli: 15 domeniche di apertura straordinaria da gennaio a novembre, più il tour de force natalizio, con i negozi sempre aperti a dicembre. «Abbiamo deciso di applicare le indicazioni che arrivavano dalla Regione Toscana- spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi – dicendo no a una liberalizzazione selvaggia. Il calendario approvato per il 2012, che ricalca quello degli anni precedenti, è il risultato di una decisione presa con il coinvolgimento di tutti: è una scelta condivisa e ragionata con le associazioni di categoria».

All’indomani di questa ordinanza, invece, il Gruppo Pam-Panorama Spa si era rivolta al Tar della Toscana, per chiedere di poter decidere liberamente le proprie aperture festive, come stabilisce il decreto varato dal presidente del consiglio Mario Monti e noto, ormai a tutti, come il Salva Italia.

Proprio ieri, però, il Tar ha emesso la sua prima sentenza. Ha deciso che l’ordinanza del Comune di Pontedera non sarà sospesa. I motivi? Intanto il fatto che le regioni e gli enti locali, in questo caso il Comune di Pontedera – ma anche gli altri che hanno preso la stessa decisione, nell’ambito dell’Unione dei Comuni – hanno 90 giorni di tempo dalla data in cui è entrato in vigore il decreto sulle liberalizzazioni, per adeguare i loro ordinamenti. E il decreto porta la data del 22 dicembre del 2011. Ma poi, dice la sentenza, che la sospensiva si può accogliere nei casi in cui è applicabile a esercizi commerciali che si trovano in località d’arte o turistiche. Nel caso di Pontedera no. E questo è il motivo per il quale la sospensiva non è stata accolta e il ricorso del Gruppo Pam-Panorama, respinto.

Restano alcune incognite. Ad esempio, nei novanta giorni dati dalla legge agli enti locali per adeguare i propri ordinamenti, quali saranno le decisioni che Pontedera e il resto dell’Unione dovranno prendere.

L’altra è che il tribunale amministrativo sulla questione sollevata da Pani dovrà entrare nel merito: l’avvio della discussione collegiale è prevista per il 7 febbraio.

Intanto, nelle scorse settimane, un negozio di abbigliamento di corso Matteotti, rimasto aperto durante una domenica non contemplata nell’ordinanza, è stato multato: mille euro, la sanzione.

Emilio Chiorazzo

mercoledì
25 gennaio 2012
Testata:
TIRRENO
Pagina:
15
Aperture festive, respinto il ricorso Pam

PONTEDERA

Il primo round è del Comune di Pontedera. Glielo assegna il Tar, il tribunale amministrativo regionale, che ha respinto il un ricorso che il gruppo Panorama, che ha in città con un supermercato e una galleria di negozi, aveva presentato, per chiedere che fosse sospesa l’ordinanza che regola le aperture festive, in favore della liberalizzazione Monti.

Invece si va avanti con le regole dettate dal Comune: 15 domeniche di apertura straordinaria da gennaio a novembre, più il tour de force natalizio, con i negozi sempre aperti a dicembre.

«Abbiamo deciso di applicare le indicazioni che arrivavano dalla Regione -spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi – dicendo no a una liberalizzazione selvaggia. Il calendario approvato per il 2012, che ricalca quello degli anni precedenti, è il risultato di una decisione presa con il coinvolgimento di tutti: è una scelta condivisa e ragionata con le associazioni di categoria».

All’indomani di questa ordinanza, invece, il Gruppo Pam-Panorama Spa si era rivolta al Tar della Toscana, per chiedere di poter decidere liberamente le proprie aperture festive, come da decreto Salva Italia.

Ma il Tar ha deciso che l’ordinanza del Comune non va sospesa, e questo perché le regioni e gli enti locali hanno 90 giorni di tempo dalla data in cui è entrato in vigore il decreto sulle liberalizzazioni, per adeguare i loro ordinamenti. E il decreto porta la data del 22 dicembre del 2011. Ma poi, aggiunge la sentenza, la sospensiva si può accogliere nei casi in cui è applicabile a esercizi commerciali che si trovano in località d’arte o turistiche. Nel caso di Pontedera no. E quindi il ricorso del Gruppo Pam-Panorama è stato respinto.

Anche nel 2012 le domeniche di apertura dei negozi a Pontedera saranno 15

giovedì, gennaio 5th, 2012

Anche nel 2012 le domeniche di apertura dei negozi a Pontedera saranno 15. E’ ciò che è stato deciso dall’incontro in Comune a Pontedera, alla presenza anche dell’assessore Tognarelli, di concerto con le organizzazioni dei lavoratori, dei commercianti e dei consumatori.

Come negli anni passati è stato stilato il calendario delle aperture festive che quest’anno saranno: il 6 e l’8 gennaio, il 12 febbraio, l’11 e il 25 marzo, il primo aprile, il 13 maggio, il 10 giugno, l’8 luglio, il 9 settembre, il 14 e il 28 ottobre, l’11 e il 25 novembre.

A queste 14 date si aggiungerà in seguito una domenica di apertura in occasione di eventi speciali legati al territorio.

Va ricordato anche che tutte le domeniche di dicembre i negozi potranno rimanere aperti.

Questo calendario è inserito nell’ ordinanza che ho firmato. Il calendario assume un rilievo particolare in questo momento visto le recenti norme del Governo in materia di “liberalizzazione” del commercio.

“In linea con le considerazioni della Regione Toscana e del presidente Enrico Rossi anche noi riteniamo che la cosiddetta “liberalizzazione” totale e selvaggia degli orari e delle aperture non sia un provvedimento utile. Rendere ancora più libero il commercio non significa renderlo selvaggio e senza alcuna regola. Il mondo del commercio è un mondo che è già completamente “sul mercato”, non si tratta di un settore che oggi gode di particolari agevolazioni o di privilegi corporativi. E già oggi il cittadino è libero di rivolgersi a chi vuole. Per quanto riguarda orari e aperture non si può far finta di non vedere che oltre alle esigenze dei consumatori occorre tener conto anche di quelle delle famiglie, dei lavoratori, della vivibilità delle città, della identità e, perché no, dei valori. Con la liberalizzazione selvaggia si metterebbe a rischio una vasta rete di piccoli esercizi commerciali che sarebbero tagliati fuori e a rischio chiusura penalizzando i centri commerciali naturali come il nostro che fanno della qualità del commercio e della vivibilità del territorio i propri valori irrinunciabili. Occorre trovare un giusto e corretto equilibrio tra gli spazi e le opportunità della grande distribuzione e il ruolo sociale svolto dalla dai negozi di vicinato. Non è con il consumismo onnivoro che si risolvono i problemi di un Paese che anzi sta cercando di rispondere alla crisi eliminando, necessariamente, il superfluo”

“La capacità di spesa manca perché manca il lavoro, aumenta la disoccupazione e ci sono meno soldi nelle tasche degli italiani. In questo senso occorrerebbe indirizzare gli sforzi di una politica responsabile. Più che dell’ampliamento degli orari e delle aperture dunque c’è bisogno di maggiore benessere e soprattutto di maggiore equità sociale. Questa è la vera liberalizzazione che serve. A Pontedera la nostra ordinanza tiene conto di tutto questo”.

Pontedera, 3 gennaio 2012