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Intervento del Sindaco in merito ai lavori di di ristrutturazione del tetto di Palazzo Pretorio

lunedì, maggio 28th, 2018

I numeri sono numeri e le regole del condominio sono scritte nel codice civile: il tetto è parte comune e l’amministrazione chiederà il rimborso dei lavori secondo le quote millesimali

Nei giorni scorsi la destra locale, alla ricerca della solita polemica, ha posto la propria attenzione sui lavori di messa in sicurezza di una porzione di tetto del Palazzo Pretorio a seguito di un intervento dei Vigili del Fuoco sollevando il dubbio che l’Amministrazione Comunale si sia accollata una spesa che non le competesse. Ebbene sarebbe bastato aver meno fretta nell’andare sulla stampa con domande del tutto retoriche e verificare qualche atto e qualche regola di diritto civile perché i dubbi della destra fossero sciolti senza disturbare la pubblica opinione. L’amministrazione comunale è proprietaria del palazzo pretorio e ha dato in concessione, con obbligo di manutenzione ordinaria e straordinaria, al soggetto aggiudicatario di una gara ad evidenza pubblica soltanto il piano terra dell’intero compendio immobiliare. Il Comune in quanto proprietario ed attualmente utilizzatore di tutti gli altri locali del palazzo ha messo in campo quanto necessario per eseguire i lavori necessari alla messa in sicurezza di porzione del tetto comunicando alla società concessionaria l’avvio dei lavori, la loro quantificazione e la comunicazione che al termine, dietro rendicontazione, chiederà alla stessa il rimborso percentuale secondo le quote millesimali. Esattamente come avviene per ogni spazio e struttura condominiale.
Preme ribadire e specificare, ancora una volta, che il Palazzo Pretorio, com’è noto, è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione attraverso capitali privati. Gli investitori hanno eseguito, secondo il capitolato di appalto, importanti lavori di riqualificazione dell’intero immobile (piano terra, primo piano destinato ad esposizione culturale, piano mezzanino e secondo destinato agli uffici del Giudice di Pace) a fronte della concessione d’uso del solo spazio a piano terra con attività di somministrazione e ristorazione.
Con la consueta voracità propagandistica anche dei dati di fatto la destra locale continua a dire che il “corrispettivo” dell’uso del piano terra ammonti soltanto a mille euro tacendo del fatto dirimente che oltre al cospicuo investimento iniziale la società (che si è aggiudicata una gara pubblica dall’inizio alla fine del percorso) corrisponde all’amministrazione comunale 45.000 euro all’anno finalizzati alla realizzazione di attività di carattere culturale nell’area espositiva del 1^ piano (allo scopo ricordo il successo ampiamente documentato delle varie e importanti mostre già realizzate).
Rassicuro i soloni della propaganda interessata e del dubbio preventivo che il sottoscritto, così come l’intera amministrazione comunale, muove le proprie azioni nell’esclusivo perseguimento di interessi generali e pubblici anche quando vengono utilizzati i moderni strumenti previsti dalla legge per partnership tra pubblico e privato. Si tratta di un tratto distintivo della buona amministrazione che nel caso di specie è in modo trasparente e chiaro sotto gli occhi della nostra comunità.
Rivendico ancora una volta il valore della riqualificazione di Palazzo Pretorio che arriverà a completarsi, a beneficio della città, con l’insediamento degli uffici del giudice di Pace a cui stiamo alacremente lavorando d’intesa con il Ministero della Giustizia per recuperare ritardi che non sono imputabili sotto alcun profilo al Comune di Pontedera

Simone Millozzi

Sul concorso di idee per il tribunale

giovedì, ottobre 17th, 2013

 

giovedì 10 ottobre 2013

Testata: TIRRENO PONTEDERA

Pagina: I

Concorso di idee per il tribunale

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata del“Il Tirreno Pontedera” del 10/10/2013

Sarà coinvoltala gente per decidere come destinare i locali quando saranno vuoti
PONTEDERA Il sindaco è stato chiaro fin dal primo giorno: traslocato il tribunale, il Comune vuole rientrare in possesso di Palazzo Pretorio il più celermente possibile. E in questa opera, anche il Prefetto di Pisa, chiamato in causa, sta dando una mano. I locali di piazza Curtatone sono stati svuotati dei giudici e del personale, dal 14 ottobre scorso. Ma non degli archivi. Che occupano le stanze e non permettono al Comune di disporre di quei locali. «Vogliamo il coinvolgimento della città – spiega il primo cittadino, Simone Millozzi – su come destinare quella struttura, appena ci verrà liberata dai fascicoli dell’archivio giudiziario. Lanceremo una manifestazione di interesse pubblico, per avere idee e contributi sull’uso, ma anche per avere investitori su quello spazio». Com’è avvenuto per altre questioni, l’amministrazione vuole coinvolgere la gente, mettere a confronto i cittadini sulla possibilità di utilizzare, per la comunità, il Palazzo Pretorio. «Ma attenzione – avverte il sindaco – le sue funzioni future dovranno essere legate a quelle storiche del palazzo. Un luogo per l’arte, per la cultura, per il commercio». E anche per il turismo, perché uno dei punti fermi, oltre al fatto che una parte dello stabile dovrà ospitare gli uffici del giudice di Pace, riguardano proprio l’ufficio turistico cittadino che, dall’attuale sede di via della Stazione Vecchia,troverà una collocazione all’interno del palazzo Pretorio. «L’idea è quella di tracciare tutti insieme il futuro dell’immobile, partendo da ciò che c’è: le carceri, gli altri uffici che fungono da archivio. Non crediamo che lì, ad esempio, possano essere trasferite sedi di associazioni che già si trovano altrove, né che possa essere interessata da una trasformazione radicale», spiega il primo cittadino di Pontedera. Insomma, chi pensa che lì possono esserci ricavati appartamenti, sbaglia, l’idea del Comune è altra. Mentre, rimane ancora top-secret, il progetto per la nuova destinazione di villa Crastan, sede attuale della biblioteca, ma che nel corso del 2014 sarà resa libera, perché sarà pronta la nuova biblioteca sul viale Piaggio. «Ci sono delle idee ma al momento non le svelo», conclude Millozzi.

Nessuna proroga per il trasferimento del Tribunale da parte del sottosegretario alla giustizia

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata “La Nazione Pontedera Valdera” del 3/9/2013

martedì
3 settembre 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1

 

Il sottosegretario nega la ‘grazia’ Al tribunale deve chiudere»

 

LA TELEFONATA del sottosegretario alla giustizia, Cosimo Ferri, chiude anche l’ultima quanto disperata speranza che aleggia sempre sui condannati a morte. «Personalmente sono d’accordo con lei – ha detto il sottosegretario al sindaco Millozzi, che per questa telefonata ha interrotto per qualche minuto la conferenza sull’apertura dei cantieri – ma il ministro non può concedere a Pontedera ulteriori proroghe per la chiusura del tribunale. Ne saranno concesse pochissime e solo per tribunali in zone ad alta densità mafiosa o presenti nelle isole… Mi dispiace ma questa è la decisione».
Al ministro Paola Severino, come è noto, Millozzi aveva lanciato l’ultimo, disperato, appello. Ma la `grazia’ è stata negata e il condannato (il tribunale) andrà lunedì 12 verso il suo destino. «Non sono contrario – ha poi aggiunto il sindaco all’idea di realizzare un museo della storia cittadina a Palazzo Pretorio, però le risorse non ci sono e l’unica via per trovarle è recuperarle dal trasferimento nel palazzo, oltre ai giudici di pace, di strutture e realtà culturali già esistenti. Ne abbiamo molte, dal teatro Era alla sala Cirri, dall’Ute a Futuramente a Sete Sois, mentre presto si libererà anche la villa Crastan».

Sul trasloco del Tribunale e sul “Tribunalino”

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata “La Nazione Pontedera Valdera” del 31/08/2013

sabato
31 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
20

 

Il tribunale inizia il trasloco Al suo posto il “tribunalino”

 

EFFETTO TAGLI CONTO ALLA ROVESCIA PER LA CHIUSURA
i giudici di pace prenderanno un piano del palazzo

E’ INIZIATO il conto alla rovescia, usiamo un paragone forte, per l’esecuzione del condannato. E come succede per gli ospiti delle celle della morte (per fortuna non Italia, dove la pena più tragica non c’è più) anche per il Tribunale di Pontedera l’ultimissima e remotissima speranza è l’appello alla sospensione o alla grazia. Presentata al governo dal sindaco Simone Millozzi. Ma, diciamoci la verità, c’è da sperarci poco, anche perché i giustiziandi sono ben 226, e fare un’eccezione aprirebbe una falla nella legge sulla chiusura di tutti i tribunali distaccati.

Ma se sperare non è una colpa, è un dovere puntare sul piano B. Sul “tribunalino”, chiamiamolo così anche in senso affettuoso, ovvero il trasferimento a palazzo Pretorio del Giudice di Pace. Anzi, dei Giudici di Pace. Sono infatti 3 e si occupano di 3mila cause civili e 300 penali ogni anno, il lavoro dunque non manca, fra le quali la prima voce è rappresentata dai ricorsi contro le multe, pur se calati dopo l’introduzione della “tassa” di servizio per ottenere la sentenza.

ATTUALMENTE operano nel palazzo Leoncini di via Gotti, preso in affitto dal comune perché Palazzo Pretorio era, e sarà ancora per 12 giorni “occupato”. Ma dal 13 settembre sarà vuoto. Il piano contempla anche l’ipotesi di accorpamento a Pontedera dei Giudici di Pace di Volterra e San Miniato, ma dai rispettivi sindaci è già arrivato il no. Per trattenere il servizio sui loro storici colli dovranno però pagarne tutte le spese, mentre a Pontedera sono e resteranno coperte dall’amministrazione della giustizia, per cui potrebbe esserci qualche ripensamento. Restando al concreto, i Giudici di Pace pontederesi e i loro 2 addetti alle cancellerie (il Tribunale ne aveva 27) potranno occupare uno dei 4 piani del grande palazzo. Ma degli altri 3, compreso il seminterrato e il 4° un tempo adibiti a carceri, cosa si potrà o dovrà fare? Vedremo.

Mario Mannucci

Sul trasferimento della sede distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa e l’ipotesi alternativa dei giudici di pace

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Nazione Pontedera Valdera” e “Il Tirreno Pontedera” del 30/08/2013

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1

 

«Il tribunale chiuso svuota il centro e le casse»

 

 «Per prima cosa trasferiremo a Palazzo Pretorio i giudici di pace»

IL SINDACO si è battuto come un leone per salvare il tribunale. Ma non ce l’ha fatta – così dicono gli ultimi avvenimenti, le ultime decisioni. Una speranzella, tuttavia, Simone Millozzi la conserva ancora, anche se a trasferimento in atto. «Vedremo… ». Però il sindaco ha anche un piano B, da attuare quando sarà inequivocabilmente sicuro che il tribunale non ci sarà più e non tornerà quantomeno in tempi brevi, mentre la storia insegna che in tempi lunghi le tendenze al decentramento o all’accentramento si alternano in corsie ricorsi.

«Il piano B – dice Millozzi prevede il trasferimento a Palazzo Pretorio dei giudici di pace e rispettive cancellerie. Lo faremo lasciando il palazzo di via Gotti che abbiamo preso in affitto, attrezzandolo, perché i giudici di pace non potevano stare a Palazzo Pretorio, già al completo». Però i giudici di pace non hanno bisogno di 40 stanze, articolate in 4 piani e mezzo: il seminterrato delle vecchissime carceri, un mezzanino, 2 piani efficienti e l’ultimo, con terrazza, dove ha funzionato il carcere, con appartamento per il custode, fino a trent’anni fa. Per i giudici di pace pontederesï basta però un piano. E allora? «Chiederemo alle amministrazioni comunali di San Miniato e Volterra se vogliono accorpare a Pontedera i loro giudici di pace – spiega Millozzi – visto che loro potranno averli ancora soltanto se pagano tutto loro. Altrimenti cercheremo altre soluzioni».

M.M.

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

La riforma delle circoscrizioni giudiziarie salva Pontedera dove traslocherebbero gli uffici di San Miniato e Volterra

PONTEDERA
Il futuro è ancora nel solco della giustizia. Nelle stanze di Palazzo Stefanelli l’ipotesi prende sempre più quota con l’avvicinarsi dell’addio al tribunalino. Restano la ferma posizione dell’arnministrazione comunale e l’appello al governo a ritornare sulle scelte fatte ma cresce anche la consapevolezza che i giochi sono ornai fatti. E così, a tempo quasi scaduto, all’ombra dell’Orologio potrebbero prendere posto gli uffici del Giudice di pace.

Un trasloco nel perimetro del centro cittadino, a qualche decina di metri dall’attuale sede, che si legherebbe a una doppia possibilità: chiudere la spesa per l’affitto in capo al Comune e non lasciare “vuoto” il Palazzo che affaccia su piazza Curtatone e Montanara.

A fare da sponda a Pontedera è la legge 156 del 2012 che ha disposto la soppressione di 674 uffici di pace su tutto il territorio nazionale, tra cui Volterra e San Miniato, offrendo però agli enti locali, anche consorziati tra loro, la possibilità di mantenere il presidio accollandosi tutte le spese di funzionamento del servizio e del personale amrninistrativo. E poiché a San Miniato l’amministrazione della Città della Rocca non ha trovato la disponibilità a partecipare alle spese delle altre amministrazioni del Valdarno, circa 140mila euro all’anno, l’accorpamento con Pontedera è pressoché scontato. Più incerto per Volterra, dove i Comuni dell’Alta Valdicecina sono pronti a fare squadra e si attende una risposta dal Ministero.

Con il trasloco a Pontedera degli uffici del giudice di pace di San Miniato e Volterra la città della Vespa si garantirebbe un giro di persone legate alle attività legali nel centro, anche a beneficio degli esercizi commerciali. A San Miniato, dove ci sono due giudici di pace, le cause civili trattate sono circa 1.400 all’anno e quelle penali un centinaio. A Volterra ogni anno sono iscritte circa 150 cause civili e meno di cento di natura penale. Numeri che si andrebbero a sommare a quelli dell’ufficio pontederese: 3mila cause civili e circa 200 penali. Un’ipotesi caldeggiata, in cui l’accorpamento dovuto alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie premia Pontedera a discapito di altre realtà della provincia.

C’è di più. Quell’edificio potrebbe essere uno spazio da reinventare. Un luogo su cui aprire un confronto e su cui innestare progetti capaci di dare un volto inedito a uno spicchio del cuore della città della Vespa. Il Palazzo dell’Orologio è un luogo molto bello, di valore storico, centrale, con antistante una piazza e di fronte la chiesa del Crocifisso. Un insieme che ne fa il punto nevralgico della cosiddetta “Pontedera bella”. Perciò, a chi si interroga su che cosa potrebbero ospitare quelle mura da più parti viene un monito: non servono idee bislacche per rendere importante questo spazio. (m.m.)

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Caduta nel vuoto a richiesta corale inviata a Roma»

 

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
«Caduta nel vuoto la richiesta corale inviata a Roma»

PONTEDERA

Dentro quel documento c’erano le firme di Confesercenti, Confcommercio, Comune e di tanti avvocati. L’intento comune è quello di bloccare il trasferimento del tribunale di Pontedera a Pisa: nel giugno scorso questa intesa tra enti arriva persino alla Presidenza della Repubblica. «Ma da Roma neppure un segno ci è arrivato, la risposta è quella che vediamo oggi, ovvero che questo trasferimento ci sarà e sarà un colpo risortale soprattutto per le attività commerciali di Pontedera», si sfoga il presidente di Confesercenti Luca Sardelli. Le associazioni di categoria sanno bene che intorno al mondo della giustizia made in Pontedera gravita tutto un indotto di personale, clienti, avvocati, giudici che vivono la città, consumano a bar e ristoranti, spendono nei negozi del centro. Un giro economico considerevole.

«E una decisione assurda rincara il numero uno di Confcommercio, Girnmy Scatassa. Da una parte si taglia una delle poche realtà di cui sono riconosciute la qualità e l’efficienza, ovvero il tribunale, andando a penalizzare il settore, e dall’altra con questa scelta praticamente si mettono in serio pericolo tante attività commerciali della città». Scatassa fa una riflessione pure sui costi maggiorati a cui andranno incontro gli stessi legali: «Ho parlato con alcuni avvocati della zona del Valdarno – continua – e ovviamente andare fino a Pisa comporterà un aggravio di costi anche per loro».

Che fare adesso? «Qualunque iniziativa adesso è tardiva – aggiunge -. Ma voglio sottolineare che tra aprile e giugno abbiamo fatto diversi incontri con Comune e avvocati per cercare iniziative comuni di protesta, ma sono naufragate. Più che dare il nostro sostegno a qualsiasi forma di protesta, noi come associazione non possiamo fare altro».

Amarezza anche nelle parole di Andrea Del Nista, presidente della Fit, la federazione italiana tabaccai, della provincia di Pisa: «Quella dei valori bollati – aggiunge – è sempre stata per la nostra categoria una sorta di bandiera: un modo per dare servizi in più ai cittadini e allo Stato: per questo tanti di noi si sono proprio specializzati in questo, soprattutto le attività vicine ai tribunali». E chiude: «Se viene a mancare tutto questo è un brutto colpo per il nostro settore».

Francesca Suggi

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Millozzi: «Il ministro si prenda più tempo per riflettere»

 

L’APPELLO IN EXTREMIS

PONTEDERA
Il sindaco del Comune di Pontedera Simone Millozzi è infuriato e non si vuole arrendere. Fa appello a Parlamento e governo in cerca di un improbabilissimo dietrofront in extremis.
«Lontani da qualsiasi rivendicazione puramente campanilistica e territorialistica – afferma il primo cittadino – abbiamo da sempre combattuto per scongiurare una simile ipotesi. Il nostro “tribunale”, infatti, aveva ed ha i numeri (in termini di popolazione servita quasi 200.000 cittadini, di area socio-economica di grande estensione territoriale, di cause pendenti ecc.) per restare aperto. P. sufficiente pensare che tra le sezioni distaccate di tutta Italia, la nostra si “classificava” tra le prime 5 posizioni in termini di efficienza, di produttività e di organizzazione. È sufficiente evidenziare che l’imminente soppressione della nostra sede appare, alla luce dei dati alla mano, inadatta a ottenere risultati di risparmio e passibile addirittura di apportare l’aggravarsi delle condizioni di efficacia ed efficienza dell’amministrazione della giustizia sul territorio provinciale pisano. La struttura del Tribunale di Pisa, sempre dati alla mano, non appare in grado di assorbire il lavoro assegnato alla sezione distaccata di Pontedera, né quanto ad ambienti fisici, né quanto a risorse, né quanto a possibilità organizzative. Ancora una volta dunque una riforma miope, ottusa e sbagliata taglia tutto, in modo indistinto, trasversale senza alcun riguardo al merito, all’oggettività, all’efficienza penalizzando, oltre modo, un intero territorio».
Tuttavia, il sindaco dice di voler pensare ancora positivo.
«Mancano – spiega Millozzi -ancora circa due settimane. Credo che il Parlamento abbia votato all’unanimità per un rinvio della soppressione della chiusura dei “tribunalini”, il governo e il ministro Cancellieri si prendano dunque un maggior tempo per riflettere, valutare, approfondire, nel merito, i provvedimenti da adottare. Così facendo sarà semplice rendersi conto che il nostro “tribunale” non può chiudere».

Le piazze per i cittadini

venerdì, luglio 27th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” del 26/7/2012

Tutto cominciò con il Toro di Cascella

Tutto cominciò circa 11 anni addietro, nel marzo 2001, quando il Comune decise di installare in Piazza Curtatone davanti al Palazzo Pretorio una scultura di Pietro Cascella: “il Toro: il Peso della città”, su basamento in cotto e travertino, con ai lati due panche in stile,un simbolo della gravosità del lavoro.
L’amministrazione decise che ogni anno si sarebbe installata un’opera d’arte in città, in uno spazio pubblico. Ciò fece da volano anche alla riqualificazione degli stessi spazi. Piazza Garibaldi nel 2005 è stata oggetto di una ampio intervento di ristrutturazione e riqualificazione urbana. Il progetto “Sedili di Pietra” ha coinvolto 17 tra i più importanti artisti internazionali di arte contemporanea: Joe Tilson, Cordelia von den Steinen, Girolamo Ciulla, Pietro Cascella, Nado Canuti, Giò Pomodoro, Jean Paul Philippe, Rinaldo Bigi, Marcello Aitiani, Mirella Forlivesi, Yasuda Kan, Viliano Tarabella, Daniel Couvreur, Venturino Venturi, Mauro Berrettini, Daniel Milhaud e Manuele Giannetti.
Nel 2002 in Piazza Cavour, è stata collocata su un basamento in porfido una bella scultura in bronzo di Giuliano Vangi raffigurante una giovane donna nell’atto di muoversi, “Ragazza in piedi” a simboleggiare in modo evidente il valore della libertà. Nella stessa Piazza sono state installate delle panchine ed altre installazioni artistiche provvisorie.
Anche Piazza Unità d’Italia, più nota come Piazza Stazione è stata oggetto di una ampia ristrutturazione e riqualificazione urbana che ha ridotto lo spazio per il transito e la sosta delle auto. A rendere unico l’aspetto della piazza ha provveduto l’opera “Origine Vespa” del Maestro Mino Trafeli, collocata su un basamento in posizione centrale. Essa rappresenta una interpretazione artistica dello scooter Piaggio.
Nel 2009 Piazza Martiri della Libertà è stata parzialmente chiusa al traffico e una parte della grande piazza è stata pedonalizzata e dotata di panchine e di arredi.
Nell’area del Museo Piaggio è stata creata la Piazzetta Corradino D’Ascanio.
Piazza Duomo è stata recuperata ed abbellita con opere d’arte, riducendo gli spazi a disposizione delle auto. La Piazza vede la presenza delle opere dell’artista Adami: nove sculture in bronzo e pietra circondate da una serie di panchine dell’autore senese Riccardo Grazi.
Piazza Andrea da Pontedera è stata completamente restaurata ed impreziosita con le Sedute in Pietra di Canuti e con le opere del Maestro Simon Benetton. Molto importante è il recupero all’uso pedonale del lato sud della piazza. E’ un piccolo ma importante segnale della linea che ha ispirato tutta l’azione del Comune: recuperare qualità della vita attraverso maggiori spazi per la socializzazione e per tutti i cittadini, adulti ma anche bambini e anziani.
Piazza Trieste è stata inaugurata definitivamente venerdì scorso, dopo essere stata liberata dal parcheggio delle auto. E’ adornata di opere d’arte e di un fontanello.
Altri interventi hanno riguardato la creazione e il recupero di piazze più piccole come: Piazza Vittime dei Lager Nazisti, Piazza Luperini, la Piazzetta del Villaggio Martelli, Piazza Donna Paola Piaggio.
Anche nelle frazioni si è provveduto a recuperare molte piazze. Tra tutte vanno ricordate Piazza Garibaldi a la Rotta o Piazza Monti a Treggiaia
Infine l’ultimo spazio della città recuperato è Largo Pier Paolo Pasolini da vero e proprio parcheggio a spazio verde e vivibile, in parte pedonalizzato, da oggi.

Quelle aree fatte per socializzare
Pontedera e le sue piazze. La Piazza è il luogo pubblico per antonomasia, quello dove i cittadini si incontrano e discutono, come nell’agorà dell’antica Grecia, è il luogo dell’identità di una comunità e anche quello dove nascono le rivoluzioni (si pensi a Piazza Tahir in Egitto o a Piazza Tienanmen, o a Place de la Bastille). I regimi odiano le piazze perché vi si possono scambiare concretamente opinioni e idee. Tornare a valorizzarle significa tornare a favorire il dialogo e la socializzazione dei cittadini.
E’ ciò che sta accadendo a Pontedera dove da un decennio sono sorte nuove Piazze e sono state rifatte, o addirittura, completamente ristrutturate praticamente gran parte delle piazze preesistenti. Un’operazione che ha visto anche la caratterizzazione artistica di questi spazi, come nella tradizione, secolare, della Toscana. E dell’Italia tutta visto che il nostro Paese è tra quelli che contano più piazze e fori storici perfettamente conservati ed integri, noti in tutti il mondo: da Piazza della Signoria a quella dei Miracoli, da Piazza San Marco a Piazza San Pietro, da Piazza del Campo a Piazza Plebiscito, e mille altre. A Pontedera non è stata una operazione breve e nemmeno di poco conto. Cominciò sostanzialmente con la collocazione nel 2001 della statua di Cascella, il Toro, in Piazza Curtatone e Montanara. Ci furono grandi polemiche e critiche ma anche un positivo dibattito in cui tanti davano conto del fatto che quello spazio aveva recuperato in vivibilità e non era più un anonimo angolo della città. Tutti sapevano dove si trovava la Piazzetta del Toro di Cascella. Ci furono poi altri interventi, in città e nelle frazioni.
Il filo conduttore di questo processo di valorizzazione è stato quello di un recupero delle funzioni di socializzazione e della bellezza degli spazi collettivi. Ovunque è stato possibile sono stati eliminati i posti auto. Sono state collocate opere d’arte o arredi artistici e lasciati spazi per il gioco dei bambini o spazi ampi e comodi dotati di panchine.
L’ultimo in ordine di tempo è il Largo Pier Paolo Pasolini, dove prima insisteva il vecchio Cinema Massimo, ora sede della Banca Popolare di Lajatico, che verrà inaugurata oggi. Grazie all’impegno dell’istituto di credito, e come per ogni intervento anche dei settori tecnici del Comune, il Largo è stato completamente ripensato e ha assunto un aspetto di un fresco angolo verde a disposizione di tutti i cittadini.
In questi anni l’esperimento pontederese ha richiamato l’attenzione anche dei media, come I Viaggi di Repubblica che gli dedicò un’importante servizio, e ha avuto riconoscimenti importanti sulla vivibilità (come lo Studio Sintesi di Mestre, pubblicato da Panorama, che ha messo Pontedera al primo posto per vivibilità, tra i comuni da 10 mila a centomila abitanti, nel centro-sud).
La scelta pontederese è stata poi esportata anche nei comuni limitrofi della Valdera.
Il costo complessivo delle opere e dei lavori a Pontedera è stato, in questi dieci anni, di circa tre milioni di euro: che rappresentano circa un decimo del bilancio complessivo dei lavori pubblici del Comune di Pontedera nell’ultimo decennio. I privati sono intervenuti con qualche centinaio di migliaia di euro.
Una sinergia importante che ha dato ottimi frutti.

Intervento del sindaco Simone Millozzi

Sindaco Simone Millozzi Pontedera continua a creare nuove piazze e a investire sulla vivibilità di quelle esistenti. Da dove nasce questa esigenza?
Innanzitutto negli ultimi anni Pontedera che, va detto, ha visto aumentare i propri residenti, non ha mai smesso di riqualificare gli spazi pubblici. Le Piazze sono diventate un po’ il simbolo di questo lavoro perché sono state riqualificate “contaminandole” con l’arte, grazie ad artisti di grande livello. Questo ha dato una forte identità e riconoscibilità agli spazi pubblici e una grande qualità. Abbiamo osservato in questi anni che dove installavamo opere d’arte la gente diventava più rispettosa di quegli spazi, nessuno buttava più le cartacce a terra. La bellezza, la cura, l’arte, rendono migliori i cittadini. Comunicano rispetto, senso di appartenenza, “autorevolezza” della cosa pubblica. Noi siamo un Paese, l’Italia, dove tutti in casa hanno quadri, soggiorni curati, ma poi eravamo abituati che in strada, dove cominciava lo spazio pubblico, la “res pubblica”, tutto era sciatto, trasandato, sporco. E’ un po’ la nostra vecchia mentalità dove c’era un forte senso del privato e uno scarso senso della cosa pubblica. Penso che a Pontedera in questi anni si sia fatto un’importante operazione culturale: la cosa pubblica, ciò che è di tutti, deve avere lo stesso peso, la stessa cura, di ciò che è privato. Se è possibile anche di più. Perché sempre di più passiamo il nostro tempo a contatto con gli altri, in spazi pubblici.
Come si concilia tutto ciò con le scarse risorse dei comuni?
Oggi, negli ultimi mesi, la nuova sfida è proprio quella delle risorse. Devo dire la verità: l’operazione di rifacimento delle Piazze e degli arredi urbani non è una voce di bilancio particolarmente onerosa ma comunque le difficoltà ci sono. Però a Pontedera i privati, dagli imprenditori alle banche, hanno capito il senso dell’operazione fatta in questi anni, e trovo ancora grande collaborazione. In piazza Andrea da Pontedera, in piazza Trieste, in Largo Pasolini, il contributo dei privati è stato determinante. Credo che questo rappresenti un doppio risultato per questa comunità e una strada da continuare a percorrere.
Come si evolverà questa operazione?
Credo che sulle piazze esistenti il grosso sia stato fatto. Sarebbe bello poter intervenire con una grande riorganizzazione di Piazza Martiri della Libertà. Vedremo. Di contro credo che occorra continuare a recuperare spazi per lo stare insieme. Non solo nuove piazze ma anche cortili, spazi verdi, centri di aggregazione. Penso solo a cosa rappresentano oggi per Pontedera il centro Poliedro o gli spazi del Centrum Sete Sois Sete Luas, oppure il Parco urbano de La Rotta. Questi spazi ridanno valore al senso di cittadinanza e di comunità. E’ nelle piazze che i bambini giocano. Ecco, l’immagine più bella del nostro successo è quando vedo giocare insieme tanti bambini nelle Piazze. Come dice Giovanni Bollea uno dei più grandi neuro-psichiatri infantili italiani, occorre recuperare il valore del cortile, degli spazi per i bambini nelle città. Per costruire un futuro migliore e migliori cittadini del domani, c’è bisogno di spazi oggi, liberi per tutti. Tornare ad una società dei rapporti umani superando la società del mero consumismo e della mercificazione di tutti i rapporti umani.