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Il Comune di Pontedera esprime il cordoglio per la scomparsa di Giuliano Marchesi, consigliere comunale e stimato medico

martedì, marzo 8th, 2016

Dichiarazione del Sindaco di Pontedera Simone Millozzi

Voglio esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia del dottor Giuliano Marchesi, stimato medico della nostra città e, in passato, attivo in politica come consigliere comunale. Marchesi era stato per ben tre mandati consigliere comunale della Democrazia Cristiana, nelle file dell’opposizione. I suoi interventi, la sua attività politica erano apprezzati da tutti dentro Palazzo Stefanelli e nella città.
All’attività politica poi affiancava la competenza con cui operava nella sua professione di medico. Stimato e benvoluto dai tanti che avevano avuto modo di conoscerlo era stato un animatore ed una colonna portante dell’attività del nostro ospedale, nel quale ha ricoperto anche la carica di primario nel reparto di cui lui stesso era stato fondatore ed animatore.
Si era distinto anche nei ruoli di Direttore Sanitario e membro del Consorzio Socio Sanitario dando un impulso importante alla nascita di un rapporto proficuo tra la struttura sanitaria e il territorio.
Voglio rivolgere un affettuoso e personale saluto ai figli Alberto (mio collega e presidente dell’ordine degli avvocati), Donatella, Ermanno, Paolo e Teresa, ai nipoti e ai parenti tutti.
Il Comune partecipa oggi ufficialmente alla commemorazione.

Pontedera, 7 marzo 2015

Sul trasferimento della sede distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa e l’ipotesi alternativa dei giudici di pace

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Nazione Pontedera Valdera” e “Il Tirreno Pontedera” del 30/08/2013

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1

 

«Il tribunale chiuso svuota il centro e le casse»

 

 «Per prima cosa trasferiremo a Palazzo Pretorio i giudici di pace»

IL SINDACO si è battuto come un leone per salvare il tribunale. Ma non ce l’ha fatta – così dicono gli ultimi avvenimenti, le ultime decisioni. Una speranzella, tuttavia, Simone Millozzi la conserva ancora, anche se a trasferimento in atto. «Vedremo… ». Però il sindaco ha anche un piano B, da attuare quando sarà inequivocabilmente sicuro che il tribunale non ci sarà più e non tornerà quantomeno in tempi brevi, mentre la storia insegna che in tempi lunghi le tendenze al decentramento o all’accentramento si alternano in corsie ricorsi.

«Il piano B – dice Millozzi prevede il trasferimento a Palazzo Pretorio dei giudici di pace e rispettive cancellerie. Lo faremo lasciando il palazzo di via Gotti che abbiamo preso in affitto, attrezzandolo, perché i giudici di pace non potevano stare a Palazzo Pretorio, già al completo». Però i giudici di pace non hanno bisogno di 40 stanze, articolate in 4 piani e mezzo: il seminterrato delle vecchissime carceri, un mezzanino, 2 piani efficienti e l’ultimo, con terrazza, dove ha funzionato il carcere, con appartamento per il custode, fino a trent’anni fa. Per i giudici di pace pontederesï basta però un piano. E allora? «Chiederemo alle amministrazioni comunali di San Miniato e Volterra se vogliono accorpare a Pontedera i loro giudici di pace – spiega Millozzi – visto che loro potranno averli ancora soltanto se pagano tutto loro. Altrimenti cercheremo altre soluzioni».

M.M.

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

La riforma delle circoscrizioni giudiziarie salva Pontedera dove traslocherebbero gli uffici di San Miniato e Volterra

PONTEDERA
Il futuro è ancora nel solco della giustizia. Nelle stanze di Palazzo Stefanelli l’ipotesi prende sempre più quota con l’avvicinarsi dell’addio al tribunalino. Restano la ferma posizione dell’arnministrazione comunale e l’appello al governo a ritornare sulle scelte fatte ma cresce anche la consapevolezza che i giochi sono ornai fatti. E così, a tempo quasi scaduto, all’ombra dell’Orologio potrebbero prendere posto gli uffici del Giudice di pace.

Un trasloco nel perimetro del centro cittadino, a qualche decina di metri dall’attuale sede, che si legherebbe a una doppia possibilità: chiudere la spesa per l’affitto in capo al Comune e non lasciare “vuoto” il Palazzo che affaccia su piazza Curtatone e Montanara.

A fare da sponda a Pontedera è la legge 156 del 2012 che ha disposto la soppressione di 674 uffici di pace su tutto il territorio nazionale, tra cui Volterra e San Miniato, offrendo però agli enti locali, anche consorziati tra loro, la possibilità di mantenere il presidio accollandosi tutte le spese di funzionamento del servizio e del personale amrninistrativo. E poiché a San Miniato l’amministrazione della Città della Rocca non ha trovato la disponibilità a partecipare alle spese delle altre amministrazioni del Valdarno, circa 140mila euro all’anno, l’accorpamento con Pontedera è pressoché scontato. Più incerto per Volterra, dove i Comuni dell’Alta Valdicecina sono pronti a fare squadra e si attende una risposta dal Ministero.

Con il trasloco a Pontedera degli uffici del giudice di pace di San Miniato e Volterra la città della Vespa si garantirebbe un giro di persone legate alle attività legali nel centro, anche a beneficio degli esercizi commerciali. A San Miniato, dove ci sono due giudici di pace, le cause civili trattate sono circa 1.400 all’anno e quelle penali un centinaio. A Volterra ogni anno sono iscritte circa 150 cause civili e meno di cento di natura penale. Numeri che si andrebbero a sommare a quelli dell’ufficio pontederese: 3mila cause civili e circa 200 penali. Un’ipotesi caldeggiata, in cui l’accorpamento dovuto alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie premia Pontedera a discapito di altre realtà della provincia.

C’è di più. Quell’edificio potrebbe essere uno spazio da reinventare. Un luogo su cui aprire un confronto e su cui innestare progetti capaci di dare un volto inedito a uno spicchio del cuore della città della Vespa. Il Palazzo dell’Orologio è un luogo molto bello, di valore storico, centrale, con antistante una piazza e di fronte la chiesa del Crocifisso. Un insieme che ne fa il punto nevralgico della cosiddetta “Pontedera bella”. Perciò, a chi si interroga su che cosa potrebbero ospitare quelle mura da più parti viene un monito: non servono idee bislacche per rendere importante questo spazio. (m.m.)

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Caduta nel vuoto a richiesta corale inviata a Roma»

 

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
«Caduta nel vuoto la richiesta corale inviata a Roma»

PONTEDERA

Dentro quel documento c’erano le firme di Confesercenti, Confcommercio, Comune e di tanti avvocati. L’intento comune è quello di bloccare il trasferimento del tribunale di Pontedera a Pisa: nel giugno scorso questa intesa tra enti arriva persino alla Presidenza della Repubblica. «Ma da Roma neppure un segno ci è arrivato, la risposta è quella che vediamo oggi, ovvero che questo trasferimento ci sarà e sarà un colpo risortale soprattutto per le attività commerciali di Pontedera», si sfoga il presidente di Confesercenti Luca Sardelli. Le associazioni di categoria sanno bene che intorno al mondo della giustizia made in Pontedera gravita tutto un indotto di personale, clienti, avvocati, giudici che vivono la città, consumano a bar e ristoranti, spendono nei negozi del centro. Un giro economico considerevole.

«E una decisione assurda rincara il numero uno di Confcommercio, Girnmy Scatassa. Da una parte si taglia una delle poche realtà di cui sono riconosciute la qualità e l’efficienza, ovvero il tribunale, andando a penalizzare il settore, e dall’altra con questa scelta praticamente si mettono in serio pericolo tante attività commerciali della città». Scatassa fa una riflessione pure sui costi maggiorati a cui andranno incontro gli stessi legali: «Ho parlato con alcuni avvocati della zona del Valdarno – continua – e ovviamente andare fino a Pisa comporterà un aggravio di costi anche per loro».

Che fare adesso? «Qualunque iniziativa adesso è tardiva – aggiunge -. Ma voglio sottolineare che tra aprile e giugno abbiamo fatto diversi incontri con Comune e avvocati per cercare iniziative comuni di protesta, ma sono naufragate. Più che dare il nostro sostegno a qualsiasi forma di protesta, noi come associazione non possiamo fare altro».

Amarezza anche nelle parole di Andrea Del Nista, presidente della Fit, la federazione italiana tabaccai, della provincia di Pisa: «Quella dei valori bollati – aggiunge – è sempre stata per la nostra categoria una sorta di bandiera: un modo per dare servizi in più ai cittadini e allo Stato: per questo tanti di noi si sono proprio specializzati in questo, soprattutto le attività vicine ai tribunali». E chiude: «Se viene a mancare tutto questo è un brutto colpo per il nostro settore».

Francesca Suggi

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Millozzi: «Il ministro si prenda più tempo per riflettere»

 

L’APPELLO IN EXTREMIS

PONTEDERA
Il sindaco del Comune di Pontedera Simone Millozzi è infuriato e non si vuole arrendere. Fa appello a Parlamento e governo in cerca di un improbabilissimo dietrofront in extremis.
«Lontani da qualsiasi rivendicazione puramente campanilistica e territorialistica – afferma il primo cittadino – abbiamo da sempre combattuto per scongiurare una simile ipotesi. Il nostro “tribunale”, infatti, aveva ed ha i numeri (in termini di popolazione servita quasi 200.000 cittadini, di area socio-economica di grande estensione territoriale, di cause pendenti ecc.) per restare aperto. P. sufficiente pensare che tra le sezioni distaccate di tutta Italia, la nostra si “classificava” tra le prime 5 posizioni in termini di efficienza, di produttività e di organizzazione. È sufficiente evidenziare che l’imminente soppressione della nostra sede appare, alla luce dei dati alla mano, inadatta a ottenere risultati di risparmio e passibile addirittura di apportare l’aggravarsi delle condizioni di efficacia ed efficienza dell’amministrazione della giustizia sul territorio provinciale pisano. La struttura del Tribunale di Pisa, sempre dati alla mano, non appare in grado di assorbire il lavoro assegnato alla sezione distaccata di Pontedera, né quanto ad ambienti fisici, né quanto a risorse, né quanto a possibilità organizzative. Ancora una volta dunque una riforma miope, ottusa e sbagliata taglia tutto, in modo indistinto, trasversale senza alcun riguardo al merito, all’oggettività, all’efficienza penalizzando, oltre modo, un intero territorio».
Tuttavia, il sindaco dice di voler pensare ancora positivo.
«Mancano – spiega Millozzi -ancora circa due settimane. Credo che il Parlamento abbia votato all’unanimità per un rinvio della soppressione della chiusura dei “tribunalini”, il governo e il ministro Cancellieri si prendano dunque un maggior tempo per riflettere, valutare, approfondire, nel merito, i provvedimenti da adottare. Così facendo sarà semplice rendersi conto che il nostro “tribunale” non può chiudere».

Sui provvedimenti approvati dal Consiglio Comunale in materia fiscale e Imu

mercoledì, settembre 26th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata della “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Ridotta la pressione fiscale a 1.000 famiglie

 

I CONTI DEL COMUNE SMENTISCONO LE STIME NEGATIVE DEL GOVERNO, VIA AGLI SGRAVI

Imu, la manovra taglia le aliquote per concordati, cooperative e nuclei con disabili

di NICOLA PASQUINUCCI

UNA BUONA notizia per i contribuenti finalmente c’è. La pressione fiscale calerà. Merito non di un decreto legge del Governo, che in tanti invocano per far ripartire l’economia, ma del Comune di Pontedera che ha rivisto il suo bilancio e ha deciso di varare una serie di “correzioni” che andranno a beneficio di circa 1.000 famiglie sulle oltre 9.000 che risiedono nella città della Vespa. Il frutto di questo alleggerimento del peso fiscale è dovuto ai conti di Palazzo Stefanelli che sembrano godere di buona salute. Conti che ieri sera in consiglio comunale sono stati presentati per comunicare la nuova manovra correttiva. Infatti, la previsione di bilancio è stata azzeccata smentendo le stime allarmanti del Governo che davano per Pontedera una differenza di ben 4 milioni di euro. «Abbiamo lavorato bene – esordisce il sindaco Simone Millozzi – Siamo stati tra i primi comuni in Italia a presentare il bilancio a marzo. Ora possiamo dire che quella previsione quadra, che i conti tornano. Questo grazie al buon lavoro dell’ufficio, e ringrazio tutti a partire dalla signora Minuti».

TRADOTTO: il Comune non avrà bisogno di ritoccare al rialzo le aliquote (come accade in altre realtà), ma anzi, di alleggerirle. Ecco allora le novità. La prima riguarda circa 800 famiglie che pagavano l’Imu con l’aliquota massima (10,6) perché hanno dichiarato un contratto di comodato. «Ebbene, da agosto il Governo ha emanato un chiarimento – spiega il primo cittadino che ci ha permesso di portare l’aliquota all’8,6 come quelle date in affitto. Quindi, invieremo a tutti gli interessati una nuova comunicazione». Questa comunicazione di fatto annulla la precedente che aveva sollevato perplessità e soprattutto disappunto per quelle famiglie che sono ricorse ai contratti in comodato per quelle case abitate da padri o figli. Dunque, senza rendita.La seconda buona notizia riguarda 100 famiglie e l’annuncia l’assessore Matteo Franconi: «Abbiamo costituito un fondo destinato a chi ha in casa disabili certificati e che pagano l’Imu per la prima casa. Chi rientra con il reddito Isee al di sotto dei 31.151 euro, potrà accedere al fondo per abbattere del 75% della quota Imu»

MA NON FINISCE qui, come spiega l’assessore Marco Papiani. Altre 100 famiglie pontederesi potranno beneficiare dell’aliquota minima (prima casa) e sono quelle che risiedono nelle abitazioni delle cooperative. «E’ stato un lavoro complesso», spiega soddisfatto Papiani che ieri sera in consiglio comunale ha illustrato anche l’ultimo tassello da “aggiustare” per far quadrare i conti. Infatti la stima del Governo su Pontedera, se prima era sballata di 4 milioni, ora è “solo” di 600mila. Ma per Papiani tutto è sotto controllo. Si tratterebbero di “entrate virtuali” già previste, ovvero 400mila euro per l’edilizia popolare. Altri 200 mila riguardano gli immobili “fantasma” che devono essere accatastati entro novembre.

«A TAL RIGUARDO – spiega l’assessore – già da tempo siamo al lavoro per non avere brutte sorprese». Dunque l’amministrazione pontederese tira un sospiro di sollievo e guarda avanti con più serenità. «Non eravamo obbligati ad alleggerire la pressione fiscale», conclude il sindaco. «Non solo – gli fa eco Papiani – abbiamo deciso di destinare 10mila euro in più al fondo indigenti e di dare più sostegno al settore dell’istruzione».

mercoledì
26 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
I
  Imu più leggera per una famiglia su 10  

Tagli all’aliquota per le case in comodato, per chi ha un disabile in famiglia e per gli immobili in cooperativa

di EmilioChiorazzo

“emilio chiorazzo”,”comodato gratuito””riduzione dell’aL’Imu, l’imposta che si paga sulle abitazioni, sarà più leggera per almeno un migliaio di famiglie di Pontedera: una su dieci potrà beneficiare del taglio alle aliquote o dei fondi disposti dal Comune e decisi dal consiglio comunale di ieri poineriggio. Riguardano le case date in comodato, quelle con famiglie al cui interno ci sia un disabile e le case di proprietà delle cooperative di condomini.

Una sforbiciata per il comodato Alla vigilia dell’approvazione del regolamento comunale per l’Imu, poco prima della scadenza della prima rata dell’imposta sugli immobili, l’amministrazione comunale aveva spedito le lettere a tutte le famiglie interessate dal problema, spiegando che, quella del comodato gratuito (utilizzato spesso dai genitori che danno in uso abitazioni ai figli) non era la formula più conveniente, perché il regolamento nazionale lo equiparava alla stessa aliquota delle case sfitte. Il massimo: 10,6 per mille.«Quella comunicazione era il frutto di una interpretazione del regolamento emesso dal governo – spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi che non permetteva altre manovre. Invece, in piena estate, sono arrivate le linee guida sul regolamento nazionale, che chiariscono meglio la situazione: si può agire sull’aliquota delle case concesse in comodato gratuito. E noi lo abbiamo fatto».Passerà dal 10,6 per mille all’8,6. La stessa aliquota pre-dste per le case date in affitto. «Si alleggerisce in maniera notevole il carico fiscale di una serie di cittadini», commenta il sindaco Millozzi.Sono circa ottocento le famiglie interessate, di cui è a conoscenza il Comune. Spediremo loro un’altra lettera, per spiegare che, in seguito alle modifiche apportate al regolamento, potranno applicare un’aliquota ridotta del due per mille», conclude il primo cittadino.Per poter ottenere la riduzione dell’aliquota, ovviamente, la casa in comodato dev’essere una soltanto e chine usufruisce non potrà avere altre abitazioni (prime case) sul territorio italiano.

Un fondo in aiuto dei disabili.. Sarà istituito un fondo, per aiutare i nuclei familiari che hanno, al loro interno, un disabile certificato dall’azienda sanitaria. L’idea del fondo (che taglierà di tre quarti il peso dell’hnu) è stata necessaria perché, in questo caso particolare, non si poteva agire sul regolamento. Sarà emesso un bando (proprio come quelli per gli aiuti agli affitti) al quale fare domanda per accedere ai fondi. In città, secondo le stime dell’assessore al sociale, Matteo Franconi, sono interessate a questa agevolazione poco più di cento famiglie.

Le case assegnate alle cooperative. Anche in questo caso, per questa tipologia di immobili veniva applicata l’aliquota massima: 10,6 per mille.Si tratta delle case realizzate da cooperative di condomini, che ne diventato proprietari solo in un secondo tempo (restando, però, soci della cooperativa): l’aliquota è stata portata al quattro per mille, cioè equiparata a quella per la prima abitazione.

La soddisfazione. «Se possiamo agire su questi strumenti e ridurre la pressione fiscale dei nostri concittadini – dice il sindaco -lo dobbiamo soprattutto al lavoro dello staff guidato da Nicla Minuti. Ha azzeccato tutte le previsioni, nonostante siamo stati tra i primi a fare e approvare il bilancio di quest’anno, in Italia. A marzo, quando non c’erano certezze. Tanto che, quando sono arrivati i primi dati dal ministero, sono rimasto molto preoccupato, perché discostavano molto da quelli su cui ci eravamo basati noi per fare la manovra locale. Invece, devo sottolineare la conoscenza che i nostri dirigenti e dipendenti hanno del territorio: cosa che ci permette, adesso, di poter agire, alleggerendo il peso dell’Imu dalle tasche dei nostri concittadini»