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Sull’articolo comparso sulla Nazione del 4 Settembre 2015 “Pontedera, la legalità ha perso il treno”

venerdì, settembre 4th, 2015

“Leggo con stupore ed anche con amarezza l’articolo comparso su La Nazione di Venerdì 4 Settembre avente ad oggetto il tema dell’integrazione e della sicurezza a Pontedera con particolare riferimento al quartiere dalla stazione. Lo stupore deriva dal fatto che l’immagine della città fornita dall’inviato mi pare in primo luogo frettolosa e piuttosto edulcorata. Non voglio certo dire che le criticità non vi siano e che la grave crisi socioeconomica non abbia fatto che acuirle; molte azioni sono state messe in campo e molte altre ne servono ancora ma mi permetto di affermare in primo luogo e con certezza che il quartiere della stazione non possa esser definito “un ghetto”. Soltanto per il significato che questa parola indica e cioè un quartiere in cui sono relegate minoranze etniche o sociali emarginate, un’area affetta dai isolamento fisico e simbolico, di emarginazione e di inferiorità sociale e culturale vissuta da una minoranza socialmente, etnicamente o razzialmente esclusa dalla comunità di riferimento più ampia. Ecco, il quartiere della stazione a Pontedera non è certamente questo. Molti progetti di integrazione sociale e culturale sono stati messi in campo: l’intera città è pienamente interconnessa con quel quartiere; l’amministrazione comunale ha fatto uno sforzo di riqualificazione urbana importante, nell’area sono presenti importanti presidi pubblici (ad es. la sede dell’unione Valdera) e privati sia del tessuto associativo (sedi sindacati e centri servizi, sede CNA, cooperative sociali), sia del tessuto commerciale (bar, ristoranti) nonché del tessuto professionale (studi e consulenti).

Al quartiere della stazione sono dedicati importanti risorse economiche e progettuali per governare il fenomeno indiscutibile della presenza di cittadini stranieri; non più tardi di un anno fa il comune di Pontedera ha vinto un bando emanato dalla Unione Europea per incoraggiare iniziative di dialogo interculturale con un progetto giudicato il migliore tra tutti quelli presentati in Italia; in questo comune si è sperimentata, tra i primi in Italia, l’istituzione del consiglio degli stranieri e percorsi di cittadinanza attiva consentendo agli stranieri di eleggere i propri rappresentanti nei forum tematici partecipati dall’intera città. Le attività di integrazione nel quartiere della stazione di Pontedera prevedono annualmente momenti di incontro e socializzazione anche attraverso incontri gastronomici per conoscere gusti e sapori delle cucine delle culture e delle etnie presenti e momenti di ricreazione diffusa (questa stasera, ad esempio e tempo permettendo, vi sarà una proiezione di un film ad ingresso gratuito nel giardino pubblico).
Con poche parole, ma pesanti come macigni, quell’articolo distrugge un lavoro che pazientemente, anno dopo anno, passo dopo passo, ha visto protagonisti cittadini, associazioni, istituzioni, comitati, consulte, nella costruzione di una città, ritenuta a livello regionale, laboratorio di integrazione.
In questo senso trovo impropria la premura giornalistica a fornire una notizia intrisa di stereotipi e nel concreto ben lontana dal raccontare davvero quello che succede quotidianamente nella città di Pontedera.
A nulla vale, in tali casi, interrogarsi e riflettere su cosa è stato fatto (e cosa manca ancora) per una integrazione migliore ed ulteriore: potrei parlare e descrivere per ore le riqualificazioni urbane avvenute, gli innumerevoli interventi nelle scuole, le numerose iniziative ed eventi, i progetti di prossimità attivati e così via; tutto questo sembra non lasciar “traccia” di fronte alla potenza evocativa di parole come “ghetto”, “crimine”, “zona fuori controllo”.
Per analogia è come usare la stessa “ruspa” di Salvini: ha un effetto comunicativo dirompente ma non ci si preoccupa delle “macerie” culturali e sociali che lascia nelle comunità  dove riesce a penetrare sfruttandone le fragilità. Le città sono laboratori di reale integrazione che quotidianamente si confrontano con questi fenomeni e dove ogni fatto avvenuto ma anche, e soprattutto, dove ogni parola detta e scritta è fieno per i magazzini dell’intolleranza e della paura pronto a bruciare quella coesione sociale costruita negli anni.
Parlare, infine, come fa l’articolo di “identità toscana scomparsa” mi pare davvero paradossale soprattutto in un momento in cui l’Italia e l’Europa stanno elaborando il tema dei flussi migratori, dell’accoglienza e dell’integrazione con tutte le difficoltà culturali e valoriali che conosciamo; l’identità toscana si trasforma, a Pontedera come a S.Maria Novella o Grosseto giorno dopo giorno secondo processi che sfuggono persino agli storici e che difficilmente possono esser circoscritti dall’attualità della cronaca.
A Pontedera i cittadini sono orgogliosi di esser “pontaderesi” ma hanno saputo e sanno, anche nelle difficoltà straordinaria che ci pone il presente, accogliere e convivere con le complesse trasformazioni del mondo globale di cui l’immigrazione fa inevitabilmente parte.
La zona della stazione, con tutte le criticità che conosciamo, non può nemmeno esser definita “fuori controllo” anche solo per lo straordinario lavoro e la grande attenzione che vi dedicano le forze di polizia con le limitate risorse umane e strumentali a disposizione; si tratta di parole che mortificano con eccessiva leggerezza un impegno concreto e quotidiano.
Voglio pensare, probabilmente, che la visita di un giorno in città non sia sufficiente a dar conto dell’enorme lavoro che questa comunità si è adoperata a fare per costruire quello che, ripeto, è un laboratorio di integrazione riconosciuto e riconoscibile da anni; sarebbe come provare a raccontare il piacere di guidare una Vespa senza salirci sopra, magari fermandosi a vederla nel nostro bellissimo e straordinario Museo Piaggio, proprio lì a due passi da quel quartiere.”

Simone Millozzi, Sindaco di Pontedera

Pontlab innovazione e eccellenza: Un accordo siglato in Regione per un percorso di sviluppo tecnologico della Toscana

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulle testate “La Nazione Pontedera Valdera” e “Il Tirreno Pontedera” del 4/9/2013

mercoledì
4 settembre 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Pontlab fra le stelle dell’eccellenza

 

LA FIRMA IL CENTRO DI RICERCA ALLA PARI CON NORMALE E LA SANT’ANNA

LE OPPORTUNITÀ Si creerà una piattaforma di investimenti che darà nuova linfa al lavoro

C’ERANO i massimi vertici della cultura e dell’eccellenza pisana e toscana, ieri, nel Palazzo della Regione. Stella Targetti, la vicepresidente della Regione Toscana, Andrea Pieroni, il presidente della provincia di Pisa, Simone Millozzi, il sindaco di Pontedera, Pontlab, rappresentata dal suo presidente, l’ingegnere Lucio Masut, e dal consigliere di amministrazione, l’ingegnere Vanni Bonadio, e i vertici della Normale, della Sant’Anna e dell’Ateneo pisano. Tutti per una firma che assegna anche a Pontlab, il centro servizi ricerca e sviluppo di eccellenza, un ruolo di primo piano nel panorama regionale delle grandi. Con il «Documento strategico sul sistema di innovazione territoriale della provincia di Pisa», Pontlab scambierà il proprio patrimonio di competenze e ricerca con le più importanti realtà universitarie del territorio. Hanno infatti suggellato l’intesa il rettore dell’Ateneo pisano, Massimo Augello, il direttore della Scuola Normale Superiore Fabio Beltram (anche direttore del Centro Competenza Nest sulle Nanotecnologie), e il rettore della Scuola Superiore S. Anna Pierdomenico Perata.

NASCE così un vero distretto tecnologico tutto pisano, nel quale Pontlab potrà impiegare, per tre anni (tale è la durata del progetto) «le competenze e le strumentazioni di Unipi, Sssa, Sns per quanto complementare alle proprie, in ottica sinergica». E ancora, «le strumentazioni e gli accordi di Pontlab supporteranno le ricerche in ambito medico, agrario e nelle life-sciences». Entusiasti il sindaco Millozzi e l’ingegnere Masut che, dichiarano: «Con la firma di questo protocollo abbiamo rafforzato l’impegno nel territorio per creare una piattaforma che con i propri servizi attiri investimenti e dia sbocco a nuove opportunità di lavoro siano esse in PontLab o nelle Aziende con le quali Pontlab stesso collabora».

Eleonora Mancini

mercoledì
4 settembre 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
II

 

Pontedera al centro dell’innovazione

 

Un accordo siglato in Regione pone il laboratorio PontLab in un percorso di sviluppo tecnologico della Toscana

PONTEDERA
Dopo il protocollo di intesa firmato con Pignone, dopo la sua partecipazione al protocollo firmato con Continental e dopo il lavoro svolto in ambito moda, PontLab ora guarda alle Scienze per la vita.
Ovviamente non da sola; PontLab è infatti uno tra i Firmatari del protocollo di intesa siglato ieri in Regione: “Protocollo di Intesa per lo sviluppo ed il consolidamento del partenariato tra soggetti della ricerca pubblica e i laboratori del territorio regionale in relazione alle infrastrutture di ricerca europee”, approvato in Regione all’inizio del mese scorso.
Il protocollo è stato promosso da Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore S. Anna e dai laboratori Pontlab SrL e Centro di Competenza Nest sulle Nanotecnologie ed in particolare ri guarda l’ambito medico, agrario e più in generale le life-sciences, per ottenere metodologie di indagine innovative e/o attuare analisi di laboratorio competitive in termini di costi e di tempi.
La collaborazione tra la ricerca universitaria e le attività operative dei due laboratori consente di valorizzare il know-how sviluppato negli Atenei e di agevolare il trasferi mento tecnologico perfettamente in linea con le politiche della Regione toscana e della provincia di Pisa .
Il sindaco Simone Millozzi e Masut nel firmare questo protocollo, hanno inteso rafforzare sempre di più il loro impegno nel territorio volto a creare una piattaforma che attraverso i propri servizi attiri investimenti e dia sbocco a nuove opportunità di lavoro siano esse in PontLab o nelle aziende con le quali Pontlab stesso collabora. Il centro di eccellenza per la caratterizzazione dei materiali Pontlab, la cui costituzione è stata promossa dalla Regione Toscana, confermala sua strategica importanza sul territorio e testimonia l’impegno del comune di Pontedera nella ricerca e nel trasferimento tecnologico.
Nel 2011 infatti Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, decide di assumere la maggioranza nel capitale di PontLab srl, per garantire alle imprese del territorio un laboratorio dove realizzare certificazione di prodotto e processo, ma anche ricerca industriale.
In appena tre anni gli ingegneri Masut e Gamanets, che rispettivamente ricoprono i suoli di presidente e amministratore delegato di PontLab, trasformano la Società in un laboratorio, conosciuto anche in Unione Europea e riferimento per le principali realtà industriali toscane agevolando i rapporti tra le diverse Aziende egli Atenei.

Sull’articolo pubblicato da un quotidiano sui rifiuti e su Capannori

lunedì, novembre 7th, 2011

Sulla cronaca locale della Nazione del 4 novembre leggo una dichiarazione dell’assessore all’ambiente del Comune di Capannori (Lucca) relativo al riciclo dei rifiuti e nel quale ci sono delle considerazioni critiche sulla raccolta a Pontedera. In primo luogo invito l’assessore a rileggere le mie considerazioni senza estrapolarle dal contesto del consiglio comunale nelle quali sono state pronunciate. E’ difficile giudicare una frase senza contestualizzarla. Premesso questo vorrei invitare lo stesso che si vanta delle sue percentuali di raccolta differenziata, a riflettere sul ciclo della materia: differenziare non è fare riciclo! L’assessore vuole far credere che con una differenziazione dell’80% (dato che non contempla il fenomeno della trasmigrazione del rifiuto nei comuni limitrofi) tutto sia ritrasformato in materia prima secondaria. Sarebbe interessante conoscere i dati sulla percentuale effettiva di riciclo; solamente questo dato, se mi è consentito, ci può fornire una valutazione oggettiva sulla bontà dell’intero processo.
A Capannori il cittadino differenzia, il Comune raccoglie e trasporta nei centri di raccolta. Il Centro di raccolta smista e ri-cicla. Il rifiuto, una volta differenziato comunque non sparisce, ma occorrono impianti per la gestione. Capannori dove mette questi rifiuti pur differenziati? In quali impianti? Qual’è il costo reale complessivo di tale servizio considerando anche i costi del porta a porta? Dunque caro assessore non è solo l’ecotassa a pesare sulle tasche dei cittadini.

Inoltre il principio di autosufficienza e prossimità che tutti gli enti locali dovrebbero seguire indica la necessità di creare impianti il più possibile vicini. La Provincia di Lucca ha il compito di individuare un sito per la realizzazione di un impianto di compostaggio (dove vanno i rifiuti organici differenziati).

Credo infatti che sia inutile oltrechè gravoso per le tasche dei cittadini avere una alta percentuale di raccolta differenziata e non avere, al contempo, un impianto di compostaggio dove conferirla. Mi risulta che nella provincia di Lucca e a Capannori non stanno trovando al momento un luogo adatto per questo impianto e tutt’oggi i rifiuti organici emigrano. L’Assessore che si erge a maestro ed esempio di buona gestione dovrebbe preoccuparsi della incapacità delle forze politiche democratiche locali a chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti, almeno per quelli urbani.

Il Comune di Pontedera ha fatto scelte significative in termini di gestione dei rifiuti con grande senso di responsabilità. Infatti oltre ad avere un’area dedicata allo smaltimento e al riciclo dei rifiuti ha in corso la gara per l’aggiudicazione dei lavori necessari a realizzare un nuovo impianto di compostaggio anaerobico capace di conferire 44 mila tonnellate annue per un importo complessivo di 16 milioni di euro. Con questo investimento diamo una risposta a tutti quei comuni che giustamente decidono di investire per potenziare la raccolta diffrenziata. Diamo una risposta solidale e collettiva perché credo che questo rappresenti una scelta di buon governo del territorio.

Considerato che l’assessore dice di non voler insegnare niente agli altri e pur tuttavia cita Pontedera come città che non raggiungendo la percentuale del 65% di differenziata entro il 2012 dovrebbe mettere l’ecotassa regionale mi permetto allo stesso modo di far riflettere l’assessore sul fatto che a Capannori e nella zona alcuni industriali parlano di emergenza sullo smaltimento dei loro rifiuti non riciclabili (vedi Antonio Pasquini titolare della «Cartiera Lucchese spa» e vicepresidente di Assocarta in un articolo uscito su La Nazione il giorno 11 ottobre 2011 sulla Cronaca di Lucca). Pasquini infatti non vede alternative alla delocalizzazione delle aziende lucchesi se il problema dello smaltimento dei rifiuti non troverà rapide soluzioni. Perché l’assessore di Capannori non si preoccupa delle conseguenze che deriveranno sui posti di lavoro se quanto minacciato avvenisse? Forse dovrebbe preoccuparsi meno di Pontedera e invece cercare di trovare soluzioni veramente compatibili ecologicamente ed economicamente per la propria comunità.

Pontedera 4 novembre 2011

Il saluto al prof. Stefano Bertelli per i suoi 35 anni al “Fermi”

mercoledì, novembre 2nd, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sul quotidiano LA NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 28/10/2011

venerdì
28 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
5
Applausi al prof Bertelli per i suoi 35 anni al Fermi

Applausi al prof Bertelli per i suoi 35 anni al "Fermi"

UNA PICCOLA folla di colleghi, studenti, amici uomini e donne della cultura cittadina, ha affollato l’angusto spazio che la sala del consiglio comunale destina al pubblico, per seguire l’omaggio della municipalità pontederese al professor Stefano Bertelli, fresco pensionato dopo 35 anni di attivo e meritorio insegnamento al Fermi.

Suo zio, monsignor Vasco Bertelli, era invece seduto accanto al nipote, al tavolo del sindaco, assessori e consiglieri. Proprio il sindaco ha introdotto la cerimonia dicendo e ribadendo che «una città cresce se cresce anche la sua cultura, obiettivo per il quale cittadini come Stefano Bertelli danno un contributo prezioso. Per cui tutti dobbiamo riconoscenza a questi cittadini».

Nel suo intervento di ringraziamento, il diretto interessato ha però allargato l’elogio a tutti i suoi maestri, fra cui Giovanni Spadolini, e a tutti quelli che insieme a lui e altri hanno collaborato nell’associazionismo culturale pontederese. Associazionismo cattolico e gronchiano, classico e bibliofilo, ma senza preclusioni per nessuno e nessuna corrente di pensiero, come dimostrano i nomi dei premiati con «Una penna a Pontedera», della quale Bertelli è stato tra i fondatori. «Bisogna operare insieme – ha concluso perché da singoli si va poco lontano».

m.m.

Sulla raccolta dei rifiuti

venerdì, ottobre 28th, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO PONTEDERA del 27/10/2011

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
«Porta a porta inutile senza nuovi impianti»

SINDACO: «IL RISCHIO E’ CHE SEMPRE PIÙ DIFFERENZIATA FINISCA IN DISCARICA»

Torna alla ribalta in consiglio comunale la polemica sulla spazzatura

PONTEDERA:

« È INUTILE che qualcuno si vanti del 90% di raccolta porta a porta e differenziata se poi non ci sono anche gli impianti e il mercato per il compost e per il resto… A chi si vanta di questi record, come a Capannori, e non vuole gli impianti nel suo territorio, vorrei chiedere se sa che una parte di quanto viene raccolto finisce anch’esso in discarica». Il sindaco Simone Millozzi ha dato l’impressione di essersi tolto il classico sassolino dalla scarpa quando, in consiglio comunale, sull’argomento dei rifiuti che dovranno avere un unico gestore per varie province (in questo caso sono Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara), ha detto che l’opzione dei rifiuti zero è per ora un’utopia e che ci vogliono impianti per il riciclaggio ma anche per lo smaltimento dei rifiuti. «Se non si vuole entrare in emergenza». Qua in provincia di Pisa la situazione è abbastanza buona rispetto ad altre parti della Toscana, «ma il futuro è oscuro se non si prendono provvedimenti».
«Anche ammettendo che la differenziata e il riciclaggio, cose positive, possano raddoppiare rispetto al 36% medio odierno – ha detto il sindaco, che è però sopra il 40% – e che tornino a funzionare a pieno ritmo i termovalorizzatori di Pisa e Livorno, non sarebbe possibile smaltire tutti gli attuali rifiuti, che sono nell’ordine di 1 milione e 350 mila tonnellate. Per cui ci vogliono impianti se davvero si vuole che le discariche diventino residuali. Come l’Europa ci impone. Noi a Pontedera stiamo facendo il nostro dovere, e presto avremo un nuovo grande e moderno impianti di compostaggio. Ma, ripeto, se anche altri, che pur vantano primati, non fanno così, ci troveremo davvero in grosse difficoltà».

Mario Mannucci

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
V
Impianto di compostaggio, c’è la gara

Geofor ha attivato l’itera Il sindaco: ecco la nostra filosofia sulla raccolta dei rifiuti

PONTEDERA. Sul tema dei rifiuti, sui programmi futuri e sulla filosofia che il Comune di Pontedera vuol perseguire, si è parlato in consiglio comunale grazie al fatto che all’assemblea dei consiglieri è stato presentato il programma in fase di attuazione, per arrivare al gestore unico, per il cosiddetto Atone, vale a dire l’Ato (ambito territoriale ottimale) della Costa, che raggruppa quattro province. «Alla raccolta differenziata – ha spiegato il sindaco Simone Millozzi – crediamo. Però servono altri impianti». E usa i numeri, per dimostrare il suo pensiero. «Intanto – prosegue Millozzi – i prodotti realizzati con il materiale differenziato, dev’essere riusato. E, per questo, ci vuole una domanda del consumo, dal quale, ancora, siamo lontani. E poi servono impianti di compostaggio. Nel piano straordinario ne era previsto uno a Capannori, del quale, ancora non s’è deciso. Noi, a Pontedera, abbiamo già fatto passi avanti. Avremo un impianto di compostaggio nuovo, anaerobico, che eliminerà i cattivi odori che si sentono adesso. Già messi a disposizione 16 milioni di euro, siamo nella fase della gara. Potrà accogliere 21mila tonnellate l’anno e potrà essere ampliato». La scelta di Pontedera nasce dalla consapevolezza che qui, l’impianto di compostaggio, sarà baricentrico all’Ato Toscana Costa.
Prosegue il sindaco di Pontedera, a dimostrare che servono impianti, per i rifiuti. «In tutto l’Ato – spiega – vengono prodotti 1 milione e 350mila tonnellate l’anno di rifiuti. Se anche fossimo in grado di non far finire in discarica il 65% di questi, ma a oggi abbiamo raggiunto a malapena la metà, resterebbero 350mila tonnellate che devono essere smaltite».
Come? La geografia dello smaltimento, attuale, prevede 4 termovalorizzatori: due sono chiusi; gli altri, quello di Ospedaletto e di Picchianti, hanno la necessità di essere ammodernati. «Se lo fossero – prosegue il sindaco di Pontedera avremmo la possibilità di “bruciare” 170mila tonnellate l’anno. E rimarrebbero, ancora, altri 170mila. Risultato? Serve in termovalorizzatore di area vasta, l’area che lo dovrebbe accogliere è quella di Livorno. Se ne sta discutendo. Solo così le discariche diventano residuali».

Sulle tariffe dell’acqua

venerdì, ottobre 28th, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO PONTEDERA del 27/10/2011

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
V
La giunta chiederà il “taglio” del 7%

TARIFFE DELL’ACQUA

PONTEDERA. La discussione è partita dalla richiesta – arrivata da due fronti opposti, con due diverse mozioni – dell’applicazione della tariffa del servizio idrico, in seguito al risultato del referendum del giugno scorso. Insomma, il taglio del 7 per cento dalle tariffe dell’acqua. A chiederne conto alla giunta di Pontedera sono stati Pandolfi del Pdl e Cocilova della sinistra. A entrambi ha risposto il sindaco per arrivare, al termine della discussione a una mozione che porta la firma di Lucia Curcio, capogruppo Pd, di Marco Amidei di Idv e di Carla Cocilova di In alto a sinistra. La mozione impegna il sindaco e la giunta a rispettare la volontà popolare, espressa nel referendum. e a sollecitare l’Ato, affinché assuma iniziative e atti per eliminare dalla bolletta la remunerazione del capitale investito. Questo è quel che, in pratica, il referendum ha abolito. E che al momento non viene applicato. «La questione è di vitale importanza – commenta la capogruppo del Partito democratico nel consiglio comunale di Pontedera, Lucia Curcio – C’è stata una espressione della volontà popolare chiara e netta ed a questa volontà Deve essere data attuazione, senza se e senza ma. Abbiamo la consapevolezza della complessità tecnica della cosa, ma abbiamo anche espresso una chiara volontà politica. Il governo emani immediatamente tutti i provvedimenti utili e necessari a definire il quadro normativo entro cui si deve agire. Non si cerchi di scaricare ancora una volta, come si è fatto con scuola, sociale e quant’altro, sui territori questioni che sono di competenza nazionale. Noi, comunque, consci della ormai cronica inazione del governo, sul territorio agiremo con decisione in ogni direzione possibile e legittima per sollecitare la soluzione dei problemi e dare risposta alla inequivocabile richiesta dei cittadini, seguendo con interesse anche le proposte che sono state espresse dal livello del governo regionale».

Alle “accuse” di immobilismo, sulla questione dell’acqua, fatte dal gruppo di opposizione di sinistra, al sindaco, la replica non s’è fatta aspettare. «Il percorso di avvicinamento al referendum fatto dal Pd – ha spiegato Millozzi – chiarisce anche la nostra posizione: mentre i gruppi referendari raccoglievano le firme, noi abbiamo puntato a una proposta di legge, nostra, già in parlamento ma non discussa. Solo dopo, quand’è stato indetto il referendum, abbiamo sostenuto questa battaglia. Le accuse fatte dalla sinistra, però, sono strumentali: alla discussione fatta nell’Ato, per l’applicazione della tariffa, il Comune di Pontedera non era presente. Non ci siamo espressi. Ma altre amministrazioni, dove in maggioranza ci sono forze di sinistra, hanno votato a favore: penso a Santa Croce e a Ponsacco. Ma penso anche ad altro: Capannori, comune sempre in prima fila, ha votato a favore. E, se usciamo dai nostri confini, De Magistris, a Napoli, non ha preso una decisione netta, su questo argomento. E Vendola, in Puglia, ha chiaramente detto che non avrebbe ridotto la tariffa, perché quei soldi servono a far fronte agli impegni che la sua Regione ha preso con il mercato».

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
Perché la bolletta resta cara?» Polemiche e compromesso

ACQUA: MOZIONI SEPARATE DI RC E PDL SULLA MANCATA ELIMINAZIONE DEL 7% PREVISTA DAL REFERENDUM

POCHE ORE prima dell’acquazzone che ha nuovamente messo in crisi la centrale di sollevamento della Navetta, (serve a far passare l’Arno all’acquedotto che parte dalle Cerbaie di Bientina) in consiglio comunale si era parlato, discusso e trattato sul perché il referendum contro la liberalizzazione-privatizzazione dell’acqua non abbia fatto abbassare la bolletta. Almeno di quel 7% che sembrava scontato dopo che il referendum aveva vietato la cosiddetta remunerazione del capitale investito dalle aziende degli acquedotti. Per farla breve, perché anche Acque Spa non ha abbassato la bolletta dei pontederesi e della vasta zona che sta intorno a Pontedera? Lo hanno lamentato e chiesto al sindaco Simone Millozzi sia la sinistra che il centrodestra, ovvero la consigliera Carla Cocilova di Rifondazione e il consigliere Domenico Pandolfi del Pdl. Ne è nata un’ora di discussione nella quale il sindaco Millozzi e la copogruppo Pd, Lucia Curcio, hanno, sì, concordato che il volere dei cittadini deve essere rispettato, addebitando però al governo la responsabilità di non aver ancora emesso i decreti attuativi del provvedimento. Prima di arrivare al definitivo accordo di compromesso – ovvero un documento firmato dal Pd, Rifondazione e Idv in cui si chiede di predisporre i decreti legge – il sindaco ha ribattuto alla consigliera Cocilova che anche in Puglia e a Napoli, dove ci sono Vendola e De Magistris, personaggi molto cari alla sinistra, si continua a fatturare le bollette comprendenti il contestato 7%. Ma non basta: «Anche i comuni di Ponsacco, Capannori, Santa croce e altri – ha detto il sindaco – dove Rifondazione è in maggioranza (mentre a Pontedera è all’opposizione; ndr) hanno approvato la decisione di mantenere, per ora, quel 7%». Insomma, un po’ di coerenza. Poi è stato però trovato un compromesso.

M.M.

Sull’accordo alla Metalplastic per il superamento della crisi

giovedì, ottobre 6th, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 04/10/2011

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
Metalplastic, un piano per superare la crisi

Chiesta la proroga degli ammortizzatori sociali, l’organico sarà ridotto di una decina di persone: entro un anno l’uscita dal tunnel

Tutta la produzione sarà spostata dal Gruppo nello stabilimento di Pontedera

PONTEDERA. La ricetta è semplice: aumentare la produzione, eliminare sprechi e tempi morti. E, soprattutto, una grand esinergia tra il vertice e la base. Sono questi i cardini del piano industriale che la Metalplastic ha varato, con il consenso dei dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali, per cercare di uscire dalla crisi che da mesi, oramai, attanaglia, il settore della meccanica.
Alla Metalplastic, che si occupa di stampaggio e verniciatura di parti plastiche delle moto, lavorano poco più di centodieci dipendenti. La quasi totalità del materiale prodotto è diretto alla Piaggio. In parte minore ad altri marchi, sempre del Gruppo di Roberto Colaninno. Il piano che il vertice aziendale ha varato, punta a portare l’organico intorno ai cento. Sei dipendenti hanno già scelto di lasciare l’azienda. Altri dieci saranno individuati da un percorso fatto di incentivi, ma soprattutto della volontà individuale di lasciare il lavoro. Per gli altri, invece, è stata chiesta la proroga della cassa in deroga e, a gennaio, dovrà scattare la cassa integrazione straordinaria, per crisi. A spiegare i termini dell’accordo è Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima, che detiene Metalplastic. «Il primo passo che abbiamo cercato di compiere – spiega il manager – è quello di incrementare la produzione. Come? Trasferendo in Valdera alcune lavorazioni che erano state portate altrove. È soprattutto un riconoscimento della professionalità di cui gode l’organico impiegato a Pontedera. Una cosa importante, da mettere a fuoco, è che la crisi c’è. La stiamo avvertendo, ma, abbiamo deciso di affrontare un percorso, tutti insieme, per cercare di venirne fuori».
I lavoratori, dicono i vertici della Metalplastic, non solo sono stati disponibili, ma hanno contribuito, con il loro comportamento, a mettere a fuoco anche alcune situazioni da correggere. Ne è consapevole il nuovo amministratore delegato della Metalplaastic, Antonio Trifici. «Siamo arrivati alla redazione di questo piano – spiega dopo alcuni mesi di studio delle potenzialità dell’azienda di Pontedera. Abbiamo capito che lo sviluppo era possibile, prima di tutto per le professionalità che vanta l’azienda e poi per il fatto che qui, sia lo stampaggio che la verniciatura, si sviluppano in maniera integrata. Non accade ovunque».
Così è stato deciso di portare nello stabilimento di Pontedera più macchinari. E quindi di incrementare il volume di lavoro. «Ma abbiamo deciso anche di eliminare alcune situazioni che non risultavano redditizie: ad esempio alcuni tempi morti nella produzione, esternalizzando alcune fasi che, altrimenti farebbero perdere reddito. Sia chiaro: le esternalizzazioni le faremo tutte sul territorio, rivolgendoci ad aziende della zona, addirittura contigue al nostro stesso stabilimento».
Sul fronte sindacale, hanno discusso e firmato l’accordo per il rilancio Stefano Del Punta, per la Filcem Cgil, Enrico Barabotti per la Uilcem-Uil, Fabrizio Roberti, della Femca Cisl e Giuseppe Ghilarducci della Ugl chimici. «Questo accordo – sottolinea Del Punta – arriva dopo un periodo di incertezza sul futuro dell’azienda, sulla stessa guida dell’azienda. Ora, si apre un nuovo percorso. Parliamo di investimenti. Di prodotti che, dopo essere stati portati altrove, tornano a essere realizzati nuovamente nell’azienda pontederese. Vigileremo affinché gli accordi siglati siano mantenuti».
Secondo i piani dell’azienda, questo percorso dovrebbe traghettare, alla fine del 2012, la Metalplastic fuori dalla crisi. Le previsioni sugli aumenti dei volumi di produzione, a Pontedera, parlano del venti per cento sugli stampaggi e del 25 per cento, invece, per quel che riguarda la verniciatura

I NUMERI DELL’ACCORDO

Attuali dipendenti: 116

Sei stanno lasciando l’azienda, dieci saranno individuati nel corso del prossimo anno, lasceranno in maniera volontaria e incentivata il lavoro.
Incremento della produzione:
20% stampaggio
25% verniciatura

Organico a regime:
100 dipendenti

Chiesta la proroga della cassa integrazione in deroga

Da gennaio scatterà la cassa integrazione straordinaria
Emilio Chiorazzo

«Ora questi impegni siano rispettati: noi vigileremo»

PONTEDERA. Contro la crisi è sceso in campo in prima persona. Ha incontrato i dipendenti delle aziende in difficoltà, ha organizzato incontri istituzionali con gli imprenditori, ha portato gli organismi regionali (l’assessore allo sviluppo economico e, soprattutto, il presidente Enrico Rossi), sul territorio, a toccare con mano le difficoltà che il manufatturiero sta incontrando in Valdera.

Il sindaco Simone Millozzi annuncia con soddisfazione questo accordo che dovrebbe traghettare la Metalplastic fuori dalla crisi. Ma avverte, senza mezzi termini: «Saremo vigili. L’auspicio è che gli impegni presi siano rispettati. Il rilancio di un’azienda sul territorio non può che fare piacere. SI intravede, in quest’accordo, tra Metalplastic e organizzazioni sindacali, un percorso che dovrebbe portare alla fine dl 2012 alla fase di rilancio. Che, tradotto in termini più semplici, significa la salvaguardia di circa cento posti di lavoro. Questo è quello che come istituzione locale abbiamo sempre chiesto agli imprenditori, quando li abbiamo incontrati: salvaguardare l’occupazione. E adesso, il percorso che è stato disegnato insieme, da dirigenti e dipendenti, dovrebbe far superare questo periodo difficile che una città come la nostra, con un tessuto economico tutto basato sul manifatturiero, avverte in maniera particolare».
Millozzi ha seguito ogni la trattativa che ha portato al rilancio. Tanto che ha voluto ospitare a Palazzo Stefanelli il vertice aziendale e quello dei sindacalisti, per illustrare il piano. (ech)

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Accordo fatto, la Metalplastic può pensare al rilancio

RICORSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN ATTESA CHE LA PRODUZIONE TORNI A RITMI ELEVATI

di CARLO BARONI

– PONTEDERA

METALPLASTIC riparte. Proiettata al rilancio. Nuovi vertici, l’impegno del Gruppo Prima, un accordo sindacale fresco di firma. E la soddisfazione del sindaco di Pontedera Simone Millozzi che dice: «Con tante vertenze in atto e la crisi che continua a mordere pesantemente, è davvero significativo che oggi si parli di rilancio di Metalplastic, azienda rilevante, con 116 addetti, che punta a consolidarsi e crescere sia nei confronti del Gruppo Piaggio che delle altre aziende legate al territorio».
Metalplastic è un’azienda dell’indotto Piaggio che si occupa di stampaggio e verniciatura di componenti per moto, ma nel prossimo futuro potrebbe iniziare a guardare anche verso altri settori, che da due anni è alle prese con una congiuntura che l’ha esposta a grossi rischi. Crisi comunque non finita. Anzi.
«Abbiamo richiesto la cassa integrazione in deroga precisa Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima – e a gennaio chiederemo la cassa integrazione straordinaria.

Inoltre favoriremo l’esodo volontario di circa 10 unità. L’ideale, infatti, visto che per sei dipendenti è già stabilito che usciranno con il 31 dicembre, è nel 2012 raggiungere quota 100. Questo passo, unitamente all’incremento della capacità produttiva, dovrebbe portarci entro la fine del prossimo anno fuori dalla cassa integrazione per crisi, lasciando gli ammortizzatori sociali solo per i periodi di bassa produttività fisiologica». Il nuovo amministratore delegato Antonio Trifici ha rilevato che «Metalplastic è un azienda di buon livello, dotata di professionalità e con buone potenzialità – ha detto il piano industriale biennale è frutto di un coinvolgimento totale dei dipendenti. Tutti insieme abbiamo concordato che si può rilanciare Metalplastic». Soddisfazione dai sindacati con Stefano Del Punta (Cgil) che dice: «Si tratta di un buon accordo, favorito anche dai nuovi vertici che si sono impegnati a riportare a Pontedera lavorazioni che non c’erano più».

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Cambio al vertice dei vigili urbani  

Il comando passa a Stefanelli


di PAOLA ZERBONI

PONTEDERA

UNA CERIMONIA solenne, come quelle che a Pontedera si vedono solo per le parate militari, e il picchetto d’onore della polizia municipale schierata nel piazzale antistante la nuova sede dei vigili urbani, in via Fratelli Bandiera. Ma il passaggio del testimone tra il comandante Giuseppe Mannucci, che va in pensione dopo quasi 40 anni di servizio (è stato assunto nel 1972 ed è comandante della polizia municipale di Pontedera dal 2003) e il suo successore, Michele Stefanelli, già alla guida della polizia locale Alta Valdera, è stato soprattutto un saluto sul filo della commozione. L’abbraccio della città (e delle sue istituzioni) a chi, in questi anni, ha saputo «coniugare – così il sindaco Simone Millozzi – il rigore necessario agli operatori dell’ordine e della sicurezza pubblica a grandi doti umane e di dialogo, mai derogando alle necessità del rispetto della legalità». «t diventata proverbiale – ha sottolineato il sindaco – la sua capacità di rivolgersi a ogni tipo di cittadino, cercando un modo civile e rispettoso delle leggi, per far fronte ai problemi che si presentavano quotidianamente». «Questo lavoro mi mancherà – ha detto il comandante uscente, e mi mancheranno i miei collaboratori. Un corpo preparato professionalmente che ha saputo dare il meglio di sé. Questo lascio in eredità al mio successore, una squadra affiatata che sa svolgere i propri compiti in modo coordinato con le altre forze dell’ordine, cui vanno i miei ringraziamenti e la mia stima. Ringrazio i pontederesi, che mi hanno sopportato e la mia famiglia che mi ha permesso, in tutti questi anni, di lavorare con serenità».
LAVORO di squadra è la parola d’ordine anche per il neo-arrivato dottor (è laureato in Giurisprudenza) Michele Stefanelli, per il quale l’operare in team non è certo una novità visto che, dopo aver iniziato come comandante della polizia municipale di Peccioli, successivamente ha diretto il primo corpo di polizia locale associato tra i sei comuni dell’Alta Valdera, cioè il nucleo fondante dell’Unione Valdera. Un ruolo, quest’ultimo che, sempre rimanendo in tema, passa oggi alla prima comandante donna, il capitano Daiana Marconcini di Palaia. Stefanelli ha iniziato il suo discorso citando il motto dei «ghisa», i vigili urbani milanesi «a noi è affidata la città». «Significa – ha detto Stefanelli – farsi carico dei problemi grandi e piccoli di una città. Chi comanda non lo fa per desiderio di primeggiare, ma per spirito di servizio. Ringrazio il comandante Mannucci per la disponibilità dimostratami in questi giorni di avvicendamento e credo che la sua collaborazione continuerà pur se con altre forme e in altri ruoli, con questo comando. Spero di acquisire il senso di appartenza e l’amore del comandante Mannucci nei confronti di Pontedera e dei pontederesi». E da pontederesi non possiamo che augurargli il nostro più caloroso «in bocca al lupo»

Sottoscritto il protocollo d’intesa per l’innovazione e l’hight-tech

giovedì, luglio 7th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di mercoledì 6 luglio 2011

mercoledì
6 luglio 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
«Cervelloni» uniti per non sprecare fondi e tempo prezioso

I POLI DELLA RICERCA DI PONTEDERA , PISA E GROSSETO COLLABORERANNO TRA LORO

PONTEDERA – ANCHE Grosseto si muove per fare qualcosa di simile a Pont-Tech, Pont-Lab, Polo tecnologico di Navacchio, del comprensorio del Cuoio e di Peccioli. Ovvero, i centri pisani di studio, ricerca, applicazione e sviluppo di aziende, enti dove il pubblico vuole incoraggiare il privato a realizzare nuove imprese. Da sindaco di Pontedera, il governatore Enrico Rossi dette il via all’operazione che ha portato nell’ex dente Piaggio laboratori e ricercatori, studiosi e giovani imprenditori, nuove aziende che nascono. E pur se le difficoltà non mancano e a volte gli ostacoli vincono la battaglia, Rossi ha programmato 12 poli toscani di questo tipo. Anche Grosseto si candida a ospitarne uno, rivolto soprattutto alla cantieristica navale.

Il rischio è però che da una parte all’altra della Toscana si studino più o meno le stesse cose, e si facciano ricerche già fatte o in azione da altre parti, con conseguente spreco di soldi. Insomma, si impongono sinergie. Proprio per questo, fra la Provincia di Pisa e quella di Grosseto è nato ufficialmente ieri, nell’aula nobile di Palazzo Stefanelli, un accordo con tanto di firme e protocolli. «L’idea -ha ammesso lo stesso assessore grossetano che ha firmato il protocollo, Gianfranco Chilini – è partita da Pisa, ed è scaturita anche da una delegazione pisana-pontederese che lo scorso agosto venne a Grosseto. Ma noi, questa idea, l’abbiamo subito fatta nostra perché questi non sono i tempi di sprecare tempo e denaro. Anzi, le esigenze sono opposte, come vuole il mondo ormai globalizzato e come chiede la regione Toscana».

IL PROTOCOLLO è stato firmato dal presidente della provincia di Grosseto, Leonardo Marras, dal presidente Andrea Pieroni per Pisa e dal sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, che ha introdotto la conferenza di presentazione dell’iniziativa, con la partecipazione del dottor Lanzara, presidente di Pont tech. Millozzi ha fatto anche un esempio concreto dei risultati già ottenuti a Pontedera. E’ quello della plastica riciclata, «sulla quale – ha detto Millozzi – e per la quale si è studiato e ricercato a fondo, arrivando a creare un nuovo mercato e nuove aziende che stanno cominciando a rifornire anche la Piaggio». Fra Pisa e Grosseto, intese come province, c’è Livorno. Ma non è tagliata fuori perché Pont-Tech sta già collaborando col centro labronico di ricerca e applicazione, nel campo dei motori. Dunque, la rete di rapporti si sta infittendo.

M.M.

mercoledì
6 luglio 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
Un matrimonio tecnologico

Accordo con la provincia di Grosseto per mettere in rete i servizi

PONTEDERA. Le province di Grosseto e Pisa affiancate dal Comune di Pontedera fanno squadra nel nome dell’innovazione. Stipulano un accordo che varca i confini territoriali e apre nuove frontiere di collaborazione. All’insegna di generose opportunità per le imprese e auspicabili occasioni di mercato. Questo in sintesi il contenuto del protocollo d’intesa, valido 18 mesi e rinnovabile, siglato dal sindaco Simone Millozzi, dal presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni e da Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto. «Con questa convenzione – spiega Millozzi – si concretizza un percorso ambito e voluto che mette in rete diversi servizi, evita centri di studio e sviluppo doppioni ma offre possibilità di potenziamento alle filiere industriali, commerciali e tecnologiche puntando sul sostegno pubblico delle aziende private». E dove la ricerca si fa largo la Regione la premia, emanando un avviso di finanziamento finalizzato alla costituzione di 12 Poli di Innovazione. Così i 3 protagonisti del patto non hanno perso tempo, si sono rimboccati le maniche ed iniziato un sodalizio che passa da Pont-tech e Pont-Lab e arriva in quel di Grosseto per dar vita al Laboratorio Tecnologico Multimediale. «Il merito dell’iniziativa – precisa l’assessore grossetano Gianfranco Chelini – va alla provincia di Pisa che un anno fa ci è venuta a cercare. Per la realizzazione del nostro laboratorio prenderemo esempio e collaboreremo con l’esperienza pontederese, sicuri di garantire nuovi stimoli ai nostri comparti. Non solo non ci pesteremo i piedi ma ci tenderemo la mano, capaci di armonizzare i Poli d’Innovazione in fase di costituzione». Per crescere nell’high-tech non basta lo spontaneismo. Ci vuole un’azione combinata. Una sinergia di intenti. «Occorre trovare – ribadisce il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni – ambiti comuni da vagliare e con cui affrontare lo scenario del futuro. Pont-tech insieme al Polo di Navacchio, a quello conciario e agli incubatori di Peccioli consentono di colmare il fossato tra lo sviluppo tecnologico e l’universo della produzione». Il mondo è cambiato e nell’ottica della globalizzazione che soffoca le piccoli imprese, la parola d’ordine è complementarietà. «Che significa – spiega l’assessore Graziano Turini – accettare la sfida ed avere il coraggio di dare le gambe alle intuizioni». I settori interessati al momento sono 3: la meccanica, la nautica e l’Ict, le tecnologie delle telecomunicazioni e della robotica. Ma lo sguardo di Pont-tech guarda oltre. «Pont-lab è un centro d’eccellenza e ci sono tutte le premesse – aggiunge il presidente Riccardo Lanzara per essere ottimisti. 11 nostro laboratorio è collegato con Complab di Livorno e adesso, grazie a questa firma, con Grosseto. Da una parte ha l’appoggio delle amministrazioni pubbliche, dall’altro dell’Università. A chiudere il cerchio le ditte che operano in una dimensione integrata».

(ps)

Sulla visita all’autodromo di Adria

mercoledì, giugno 8th, 2011

Riproduaciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 8/6/2011

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
  «Niente rumore a 150 metri dalla pista»  

La ricognizione all’autodromo “gemello” di Adria ha dato il primo responso
di MARIO MANNUCCI

L’AUTODROMO progettato nella campagna fra Gello e Pardossi può piacere o non piacere, ma la visita a quello di Adria, in attività da 8 anni, ha dato una risposta al problema del rumore. E’ positiva perché a 150 metri di distanza dalla pista il rumore non si sente. E men che mai si sente sul lato opposto, a distanza di circa 500 metri. Lo hanno “detto” i 64 orecchi dei 32 “gitanti” – fra cui chi scrive – approdati in pullman all’autodromo di Adria, presentato come il gemello di quello progettato per Pontedera-Pardossi, mentre la testimonianza elettronica (necessaria solo nel caso che quasi tutti i gitanti, dal sindaco Millozzi in giù, soffrissero di problemi all’udito) ha poi fissato il rumore in 60-70 decibel. Quota normale.

IN PISTA, in quel momento mentre non pioveva – si alternavano in prove private una decina di centauri – il massimo previsto è 26 – E sulla tribuna il rumore dei loro motori si faceva ovviamente sentire, pur essendo sopportabile. Ma proprio la tribuna realizzata sul rettilineo (il punto di maggiore velocità delle moto) e sulla quale la comitiva pontederese si è piazzata come prima tappa del tour conoscitivo, è uno delle principali barriere anti rumore. E’ infatti di terra ricoperta da un tessuto speciale. Un sistema, è stato spiegato, capace di più altri di assorbire il rumore. Tanto più che sopra la tribuna c’è una barriera di alberi. Piazzati, con altri parapetti, lungo tutto il circuito.

LA ZONA è quella del Polesine. Adria, antica città (ora di 20 mila abitanti) costruita 6 secoli prima di Cristo sulle rive del Mincio (poi deviato) e nel cuore del grande delta del Po, dista dall’autodromo più di 10 chilometri. Ci sono però insediamenti agricoli, industriali, ristoranti, più vicini all’autodromo (che esiste da 8 anni) fino ad alcune case proprio a ridosso della pista. Le hanno comprate e vi risiedono i proprietari e i gestori dell’impianto. «Ormai i rumori non li sentiamo più, come chi abita vicino a una ferrovia, che fa più rumore», dicono.
L’impianto di Adria ha due grandi strutture di supporto alla pista lunga 2,7 km, mentre quella prevista a Pontedera-Pardossi è di 3,6 – dove vengono organizzati anche eventi mondani. Dai matrimoni alle feste al congresso della Confindustria dove venne eletta la presidente Marcegaglia. E è stato detto e ripetuto che l’intera economia della zona ne ha tratto gran giovamento, mentre gli addetti diretti all’autodromo vanno da 40 in giorni di bassa utenza a oltre 200 in giorni clou.

LE GIORNATE di gara sono pochissime. E a Pontedera ne sono previste solo 4 all’anno. Anche ad Adria ci furono polemiche, politiche e popolari, quando l’impianto venne progettato e realizzato. Ma ora, assicurano i gestori dell’impianto, è tutto tranquillo, mentre l’intera zona, assicurano, si è risvegliata da decenni di letargo.

 

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  La pista? Un toccasana per l’economia  

In viaggio ad Adria per verificare l’impatto dell’impianto sportivo gemello a quello previsto a Pardossi

«I giovani che se n’erano andati sono tornati e hanno trovato un’occupazione»

ADRIA (Ro). Era diventato un paese per vecchi. Ora, Adria, non lo è più. E, dicono gli abitanti del posto, che gran parte del merito è della pista, quell’autodromo il cui progetto “gemello” dovrebbe sorgere a Pontedera, all’interno della Tenuta Isabella. È questo il motivo per il quale l’altro giorno una delegazione è partita da Pontedera: andare a toccare con mano un impianto già funzionante, per verificarne l’impatto visivo, quello urbanistico e, soprattutto, quello ambientale, con il rumore in primo piano. Erano una quarantina le persone che, guidate dal sindaco Simone Millozzi e dall’assessore allo sport Matteo Franconi, hanno affrontato il viaggio. Un po’ timorosi per il maltempo che, pur avendo funestato gran parte della giornata, ha permesso lo stesso un’ispezione con tanto di misurazioni dei decibel. «E’ stato importante spiega il sindaco Millozzi aver fatto il giro esterno dell’impianto e poi quello alla struttura interna. Tanti dubbi, se c’erano, ma non da parte mia, sono stati fugati». A fare da cicerone alla comitiva (alla quale s’erano aggiunti abitanti di Pardossi, la frazione che più di altre teme l’impatto dell’impianto, membri del Comitato che non vuole la realizzazione del progetto, semplici cittadini, membri della consulta di quartiere e l’assessore calcinaiolo Francesco Sangiovanni) è stato uno dei progettisti dell’impianto, Jarno Zaffelli. Suo il disegno della pista di Adria, suo quello di Pontedera e di tanti altri. «Abbiamo visto la pista in un giorno di intensa attività – prosegue Millozzi – c’erano una ventina di motori che provavano, ne erano previsti 30 in tutto il giorno. Abbiamo misurato il rumore: nel punto di massima espressione, sul rettilineo dell’arrivo, era a 76 decibel, a centocinquanta metri era sceso a 65 decibel. tanto per intenderci è il livello di rumorosità di una strada mediamente trafficata. A quattrocento metri non si avvertiva niente. Si sentiva il passaggio delle auto della vicina strada e quello del treno poco distante. Se l’impianto di Pontedera sarà simile, con le arginature, con gli alberi, le curvature adeguate, non ci sono dubbi, l’impatto acustico sarà accettabile, quasi inesistente. I cittadini che sono venuti con noi lo hanno verificato di persona e hanno ricavato impressioni positive».

La pista si trova tra una zona industriale e alcune abitazioni (la più vicina, dicono i partecipanti al viaggio ad Adria, è a meno di un chilometro). A ridosso, però, c’è la casa del direttore dell’impianto. «Ci vive con la famiglia e due figli – specifica il sindaco – Dovrebbe essere il segno che il rumore è accettabile».

La cosa che più ha impressionato è che la pista ha rivitalizzato la città. C’erano solo vecchi, i giovani se n’erano andati. Aperto l’impianto, è stato un fiorire di attività economiche: case-vacanza, alberghetti, pizzerie, bar e ristoranti. Per non parlare dei 50 addetti che ha occupato l’impianto. «Pontedera non vive la stessa situazione – prosegue Millozzi – ma le ricadute sul piano economiche sono importanti. Da considerare».

Emilio Chiorazzo

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  Faceva più rumore una fabbrica vicina  

La delegazione di Pontedera è partita armata di misuratori dei decibel

PARDOSSI. Divisi. C’è chi si è lasciato affascinare dall’impianto visitato ad Adria, chi, partico con dei giudizi negativi, li ha mantenuti anche dopo il viaggio.
La delegazione di abitanti di Pardossi ha visitato l’impianto motoristico: hanno toccato con mano la situazione che potrebbe verificarsi in città. Hanno potuto, soprattutto… sentire.
Sul pullman anche alcuni consiglieri di minoranza.
A sentire le impressioni estemporanee durante il viaggio di ritorno, sembrerebbe che gli ingegneri di Adria abbiano fatto davvero un lavoro egregio. «Il rumore è tenuto sotto controllo in maniera straordinaria» commenta a caldo Luigi Cecchini che presiede la consulta di frazione. Parole confermate dalle impressioni della consigliera del Pdl Federica Barabotti. «C’erano in tutto 16 moto che giravano sulla pista. A 1600 metri il rumore era quasi impercettibile. E a 500 metri più in là è sparito del tutto». I cittadini sono stati accompagnati in un giro di perlustrazione non solo della sonorità, ma anche dell’economia del posto. «L’autodromo è stato un toccasana per l’economia locale», continua la Barabotti. «Prima la zona stava morendo: i negozi chiudevano e l’imprenditoria stagnava. Ma adesso ci sono alberghi e ristoranti tutt’intorno». I membri del comitato hanno sviluppato invece una visione più critica. «Il giro economie creato lassù, sicuramente più che proficuo, va inquadrato in una viabilità più sviluppata. Capace di decongestionare eventi anche da 5000 persone», entra nel merito Samuele Orsini. Per quanto riguarda la sonorità, Orsini è categorico: «Non sarà un impianto a impatto zero. Anche se le normative saranno certamente rispettate, bisogna mettere in conto le differenze fra i due progetti. E quindi contestualizzare: lassù i centri abitati più vicini sono a 7 km, la pista è in una conca naturale e intorno sono stati edificati terrapieni. Qua, di terrapieni ce ne saranno pochi, e tutto sarà affidato ai pannelli fonoassorbenti. Inoltre a Pardossi correranno normalmente 35 moto». Alfredo Medici, tra gli investitori del progetto di Pardossi, tranquillizza: «A 180 metri dal circuito, l’ingegner Zaffelli ha misurato i decibel col fonografo: ce n’erano 70. Faceva più rumore la fabbrica alle nostre spalle».

Jacopo Paganelli

Polizia in festa al Teatro Era

lunedì, maggio 23rd, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA del 22 Maggio 2011

(La galleria fotografica dell’evento)

domenica
22 maggio 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Città in festa per la polizia

La cerimonia per il 159°al teatro Era: un bagno di folla

di GABRIELE NUTI
– PONTEDERA

LA POLIZIA ha celebrato la festa per il 159° della fondazione al teatro “Era” di Pontedera alla presenza delle massime autorità provinciali (prefetto De Bonis e presidente, Pieroni), del sindaco di Pontedera Millozzi e di molti sindaci dei Comuni della provincia e delle massime autorità militari dei carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia penitenziaria. Teatro colorato di bianco, rosso e verde in omaggio ai 150 anni dell’Italia unita. Dopo gli onori ai gonfaloni e alla bandiera del Battaglione universitario toscano che nel 1848 combatté per l’indipendenza dell’Italia, il questore Raffaele Micillo ha salutato le autorità e la cittadinanza (molti i bambini e i ragazzi delle scuole) affermando, tra l’altro, che per garantire libertà e sicurezza a tutti serve il coinvolgimento di tutti, in primis dei cittadini.

INTENSO il saluto del sindaco Simone Millozzi, orgoglioso di ospitare per la prima la festa della Polizia a Pontedera, avvenimento che ha visto in prima linea l’impegno del vicequestore aggiunto Luigi Fezza, capo del commissariato di piazza Trieste. Al termine premiazioni ai poliziotti che si sono particolarmente distinti: encomio al sostituto commissario Stefano Caraceni; encomio e lode all’ispettore capo Carlo De Leo e all’assistente capo Gianluca Silvestri.

LODI CONFERITE al vicequestore Luigi Fezza, all’ispettore Giuseppe Aloisi e ai sovrintendenti Luca Lucchesi, Saverio Scovenna e agli assistenti capo Claudio Zappia e Stefano Mazzotti e agli assistenti Andrea Bassani e Alessandro Daniele; lode al sostituto commissario Sandra Orsini.

ULTIMO riconoscimento alla dottoressa Silvana Pota (da ispettrice diventata funzionario della Polizia di Stato), una delle prime donne a entrare in Polizia e protagonista, trent’anni fa, dell’ingresso del sindacato nell’organizzazione della Polizia e la piena apertura degli accessi alle donne realizzando formalmente la condizione di parità. Al termine rose rosse alle signori e gadget ai bambini.

domenica
22 maggio 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
Encomi e lodi agli agenti valorosi

Per la prima volta a Pontedera, al Teatro Era la cerimonia per l’anniversario della fondazione

Encomi e lodi agli agenti valorosi
PONTEDERA. Una città «vivace e operosa», che ha superato molte sfide e trasformazioni. «Una comunità coesa, che non si gira dall’altra parte»: il sindaco, Simone Millozzi, salutando le autorità presenti alla festa annuale della polizia, ieri al Teatro Era e per la prima volta a Pontedera, ha ripercorso tanti anni di collaborazione tra l’amministrazione comunale, i cittadini e le forze dell’ordine. «La presenza della polizia è molto sentita, c’è un ottimo rapporto che si può leggere anche nella decisione di tanti «ex uomini e donne della polizia – ha aggiunto il sindaco – che hanno scelto la nostra città come dimora stabile».

Il sindaco: «ottimo rapporto tra i cittadini e le forze dell’ordine»

Di sicurezza, tutela del diritto alla libertà e maggior coinvolgimento dei cittadini nell’attuazione del progetto-sicurezza ha invece parlato, aprendo la cerimonia in una teatro affollato da autorità, sindaci della provincia, famiglie e bambini, oltre che da rappresentanti delle forze dell’ordine, il questore Raffaele Micillo.

La festa è l’occasione per consegnare premi – affidata al prefetto di Pisa Antonio De Bonis – al personale della polizia che si è distinto in particolari operazioni.

Encomio al sostituto commissario Stefano Caraceni per i risultati ottenuti in un’indagine servita a sgominare un sodalizio criminale che operava in Italia ed in altri paesi europei, dedito al reclutamento di giovani curdi da destinare nel Pkk (operazione che ha coinvolto anche Ponsacco e Capannoli).

Encomio all’ispettore capo Carlo De Leo e all’assistente capo Gianluca Silvestri per aver smantellato un sodalizio criminale che falsificava patenti di guida internazionali (Pisa, 2 ottobre 2009).

La lode è stata conferita al vice questore aggiunto Luigi Fezza (dirigente del commissariato cittadino), all’ispettore capo Giuseppe Aloisi, ai sovrintendenti Luca Lucchesi e Saverio Scovenna e agli assistenti capo Claudio Zappia e Stefano Mazzotti, agli assistenti Andrea Bassani e Alessandro Daniele per avere concluso un’indagine con l’arresto di otto cittadini stranieri responsabili di traffico internazionale di stupefacenti e con il sequestro di circa 500 chilogrammi di hashish e la somma di oltre 35mila euro (a Pontedera nell’ottobre 2009).

Altra lode è stata conferita al sostituto commissario Sandra Orsini per l’arresto di una persona responsabile dei reati di riduzione in schiavitù, sequestro di persona e violenza sessuale aggravata (Pisa, marzo 2010). Lode all’ispettore capo Carlo De Leo Carlo e all’assistente capo Gianluca Silvestri per un’indagine sul riciclaggio delle autovetture di provenienza illecita (Pisa, 1 settembre 2009).

Trent’anni fa il Parlamento ha varato la legge 121 che segnava l’ingresso del sindacato nella polizia e l’apertura alle donne. E stato consegnato una attestato alla dottoressa Silvana Pota che ha vissuto l’evolversi dei diritti della donna prima e dopo la riforma.

S.C.