Sulle tariffe dell’acqua

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO PONTEDERA del 27/10/2011

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
V
La giunta chiederà il “taglio” del 7%

TARIFFE DELL’ACQUA

PONTEDERA. La discussione è partita dalla richiesta – arrivata da due fronti opposti, con due diverse mozioni – dell’applicazione della tariffa del servizio idrico, in seguito al risultato del referendum del giugno scorso. Insomma, il taglio del 7 per cento dalle tariffe dell’acqua. A chiederne conto alla giunta di Pontedera sono stati Pandolfi del Pdl e Cocilova della sinistra. A entrambi ha risposto il sindaco per arrivare, al termine della discussione a una mozione che porta la firma di Lucia Curcio, capogruppo Pd, di Marco Amidei di Idv e di Carla Cocilova di In alto a sinistra. La mozione impegna il sindaco e la giunta a rispettare la volontà popolare, espressa nel referendum. e a sollecitare l’Ato, affinché assuma iniziative e atti per eliminare dalla bolletta la remunerazione del capitale investito. Questo è quel che, in pratica, il referendum ha abolito. E che al momento non viene applicato. «La questione è di vitale importanza – commenta la capogruppo del Partito democratico nel consiglio comunale di Pontedera, Lucia Curcio – C’è stata una espressione della volontà popolare chiara e netta ed a questa volontà Deve essere data attuazione, senza se e senza ma. Abbiamo la consapevolezza della complessità tecnica della cosa, ma abbiamo anche espresso una chiara volontà politica. Il governo emani immediatamente tutti i provvedimenti utili e necessari a definire il quadro normativo entro cui si deve agire. Non si cerchi di scaricare ancora una volta, come si è fatto con scuola, sociale e quant’altro, sui territori questioni che sono di competenza nazionale. Noi, comunque, consci della ormai cronica inazione del governo, sul territorio agiremo con decisione in ogni direzione possibile e legittima per sollecitare la soluzione dei problemi e dare risposta alla inequivocabile richiesta dei cittadini, seguendo con interesse anche le proposte che sono state espresse dal livello del governo regionale».

Alle “accuse” di immobilismo, sulla questione dell’acqua, fatte dal gruppo di opposizione di sinistra, al sindaco, la replica non s’è fatta aspettare. «Il percorso di avvicinamento al referendum fatto dal Pd – ha spiegato Millozzi – chiarisce anche la nostra posizione: mentre i gruppi referendari raccoglievano le firme, noi abbiamo puntato a una proposta di legge, nostra, già in parlamento ma non discussa. Solo dopo, quand’è stato indetto il referendum, abbiamo sostenuto questa battaglia. Le accuse fatte dalla sinistra, però, sono strumentali: alla discussione fatta nell’Ato, per l’applicazione della tariffa, il Comune di Pontedera non era presente. Non ci siamo espressi. Ma altre amministrazioni, dove in maggioranza ci sono forze di sinistra, hanno votato a favore: penso a Santa Croce e a Ponsacco. Ma penso anche ad altro: Capannori, comune sempre in prima fila, ha votato a favore. E, se usciamo dai nostri confini, De Magistris, a Napoli, non ha preso una decisione netta, su questo argomento. E Vendola, in Puglia, ha chiaramente detto che non avrebbe ridotto la tariffa, perché quei soldi servono a far fronte agli impegni che la sua Regione ha preso con il mercato».

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
Perché la bolletta resta cara?» Polemiche e compromesso

ACQUA: MOZIONI SEPARATE DI RC E PDL SULLA MANCATA ELIMINAZIONE DEL 7% PREVISTA DAL REFERENDUM

POCHE ORE prima dell’acquazzone che ha nuovamente messo in crisi la centrale di sollevamento della Navetta, (serve a far passare l’Arno all’acquedotto che parte dalle Cerbaie di Bientina) in consiglio comunale si era parlato, discusso e trattato sul perché il referendum contro la liberalizzazione-privatizzazione dell’acqua non abbia fatto abbassare la bolletta. Almeno di quel 7% che sembrava scontato dopo che il referendum aveva vietato la cosiddetta remunerazione del capitale investito dalle aziende degli acquedotti. Per farla breve, perché anche Acque Spa non ha abbassato la bolletta dei pontederesi e della vasta zona che sta intorno a Pontedera? Lo hanno lamentato e chiesto al sindaco Simone Millozzi sia la sinistra che il centrodestra, ovvero la consigliera Carla Cocilova di Rifondazione e il consigliere Domenico Pandolfi del Pdl. Ne è nata un’ora di discussione nella quale il sindaco Millozzi e la copogruppo Pd, Lucia Curcio, hanno, sì, concordato che il volere dei cittadini deve essere rispettato, addebitando però al governo la responsabilità di non aver ancora emesso i decreti attuativi del provvedimento. Prima di arrivare al definitivo accordo di compromesso – ovvero un documento firmato dal Pd, Rifondazione e Idv in cui si chiede di predisporre i decreti legge – il sindaco ha ribattuto alla consigliera Cocilova che anche in Puglia e a Napoli, dove ci sono Vendola e De Magistris, personaggi molto cari alla sinistra, si continua a fatturare le bollette comprendenti il contestato 7%. Ma non basta: «Anche i comuni di Ponsacco, Capannori, Santa croce e altri – ha detto il sindaco – dove Rifondazione è in maggioranza (mentre a Pontedera è all’opposizione; ndr) hanno approvato la decisione di mantenere, per ora, quel 7%». Insomma, un po’ di coerenza. Poi è stato però trovato un compromesso.

M.M.

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