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Sulla manifestazione unitaria alla TMM del 4 settembre

lunedì, settembre 4th, 2017

Questa mattina ho avuto l’onore di intervenire a nome delle istituzioni alla manifestazione unitaria indetta dai sindacati di fronte ai cancelli della #TMM di #Pontedera E’ stata una manifestazione grande, partecipata, pacifica ed ordinata.
Ho voluto ringraziare e rendere merito in primo luogo alle lavoratrici e ai lavoratori della Tmm per quanto fatto sino ad oggi: di fronte a quanto accaduto la loro reazione poteva essere legittimamente più scomposta. Essi hanno invece tenuto un atteggiamento di grande dignità nonostante la grandissima ingiustizia subita. Hanno risposto con la forza delle proprie idee, con la tenacia e la resistenza di chi sa di essere dalla parte giusta dando anche una lezione di stile alla proprietà della loro azienda. Mi hanno e ci hanno accolto in tutti questi giorni di faticoso presidio con rispetto, umanità e grande generosità: a loro va tutta la nostra stima e gratitudine. Condividere questa battaglia insieme a loro ci ha umanamente arricchito. Ho ringraziato tutte le delegazioni delle organizzazioni sindacali per l’invito rivolto alle istituzioni ad essere presenti in occasione di questa grande manifestazione finalmente unitaria per rivendicare i diritti del lavoro e dei lavoratori del comparto della meccanica in provincia di Pisa.
Le parole che abbiamo voluto rimbombassero alte e forti durante la manifestazione sono state rispetto, dignità e lavoro.
Sono anni che la crisi economica colpisce il nostro Paese, la nostra manifattura, le nostre aziende. La gravissima crisi che ha coinvolto il paese e la Toscana ha causato la chiusura di molte fabbriche, la trasformazione di molte altre, la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro con lo scivolamento di tantissime famiglie nella fascia della povertà. Bene hanno fatto lo Stato e la Regione ad occuparsi delle aree industriali in crisi: Piombino e poi Livorno e poi ancora Massa per arginare l’emorragia e le gravi crisi occupazionali. Adesso però è giunto il momento di guardare anche qui, al comparto metalmeccanico che è stato e deve continuar ad essere la spina dorsale del nostro tessuto industriale. Questo territorio esige di poter discutere e pianificare quali siano le prospettive di breve, medio e lungo termine. Occorre, e lo diciamo da anni, un progetto di politica industriale per il nostro Paese, sulla meccanica e sulle due ruote in particolare. Occorre, e lo diciamo da anni, una regola chiara sui contributi pubblici assegnati: per ottenerli occorre un nesso, una funzionalizzazione che assicuri una ricaduta sul alvoro e sulla produzione nul territorio: sviluppo, investimenti e ricerca devono garantire i propri effetti laddove l’impresa è radicata. Occorre un nuovo patto sociale che coinvolga istituzioni, imprese, lavoratori per dare nuovo ossigeno e nuove opportunità alle nostre comunità. Un nuovo patto sociale che si porti dietri una nuova etica del lavoro ed un nuovo modo di fare impresa, che stigmatizzi e dichiari inaccettabile e vergognoso quanto successo alla Tmm: non può più accadere che nei nostri territori si debba assistere, impotentemente, a “serrate” così come successo qui. Questo modo di essere e fare impresa è vergognoso ed irresponsabile: finisce, al solito, per scaricare tutte le proprie responsabilità sulla parte più debole della catena, i lavoratori.
Abbiamo chiesto ed offerto alla proprietà di Tmm di metterci la faccia e di recuperare un minimo di credibilità verso i lavoratori, verso i sindacati, le istituzioni, verso l’intero territorio ritirando immediatamente la procedura aperta di liquidazione e concedendoci più tempo per trovare soluzioni alternative. Un gesto di rispetto verso la città, verso quelle 85 persone licenziate senza nemmeno un preavviso, verso quelle famiglie che sono qui davanti ai cancelli della fabbrica da oltre 20 giorni, notte e giorno. Esiste evidentemente anche una responsabilità sociale a cui non può sottrarsi Piaggio: una responsabilità che pretendiamo da chi molto ha avuto da questo territorio. Una responsabilità sociale che impegni Piaggio a dirci con chiarezza quali siano le sue strategie industriali, quale sia il ruolo dello stabilimento di Pontedera nel contesto delle sue politiche globali e internazionali, affinchè si possa misurare la capacità di risposta del poco di indotto che è rimasto. Il tessuto imprenditoriale locale deve accogliere assieme a Piaggio questa sfida. Io credo che la professionalità della manodopera, l’impegno delle rappresentanze sindacali, gli sforzi che le istituzioni pubbliche, il tanto che questo territorio ha messo al servizio di Piaggio merita di avere queste risposte. Lo dobbiamo in primo luogo a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che hanno combattuto per questo nel passato; lo dobbiamo a tutti quei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro; lo dobbiamo a quelle operaie e quegli operai che oggi stanno combattendo, con orgoglio, dignità e tenacia per mantenere quel posto di lavoro e per salvaguardare, con esso, la dignità propria e di una intera comunità.
Ci sono delle battaglie che non si sa come andranno a finire ma che vanno combattute a prescindere dal risultato finale. Ebbene, questa vertenza è una di quelle: le Istituzioni sono e saranno a fianco dei lavoratori ed i sindacati in questa battaglia. #Pontedera #Lavoro #TMM

Il Sindaco Simone Millozzi

Sulla visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi allo stabilimento Piaggio di Pontedera.

lunedì, aprile 25th, 2016

Esprimo apprezzamento e soddisfazione per le parole usate sia dal presidente Colaninno che dal presidente Renzi per il riconoscimento della centralità dello stabilimento Piaggio di Pontedera e del suo indotto all’interno delle strategie aziendali complessive del Gruppo Piaggio ed, in generale, sulle politiche nazionali relative alla meccanica. Proprio oggi, mentre la città celebra il 70^ anniversario della Vespa, è importante, non solo simbolicamente, rimarcare lo stretto legame tra Piaggio e la città di Pontedera dove essa è nata ed è cresciuta. Questo connubio fatto di storia e di storie, di lavoro e di lavoratori, di battaglie e di sacrifici, ha accompagnato lo sviluppo e la crescita di una intera comunità; l’impegno condiviso di tutte le parti in causa deve esser quello che questo stabilimento possa continuare ad accompagnarne il futuro”

Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera

Pontedera, 23 aprile 2016

Sull’annuncio di Enrico Rossi a candidarsi come segretario del PD

mercoledì, febbraio 24th, 2016
Foto di repertorio: Simone Millozzi con Enrico Rossi

Foto di repertorio: Simone Millozzi con Enrico Rossi

“Ieri sera in una affollatissima cena nella sua e nella nostra Pontedera il Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato ufficialmente la sua volontà di candidarsi alla segreteria nazionale del Partito Democratico. Enrico ha precisato che la sua è una candidatura per affermare una idea del Partito che abbia gambe, cuore e testa nei contenuti e nei valori della moderna sinistra europea ed ha opportunamente precisato di volersi sottrarre dalla pericolosa ed inutile antinomia personalistica tra renziani ed antirenziani.
Anticipo che io lo sosterrò convintamente in questo progetto politico perché ne condivido nel profondo gli obiettivi, le passioni e le idealità. Credo io pure, come dice Rossi, che il PD abbia bisogno oggi di smarcarsi dalla totale subalternità rispetto alle pure apprezzabile e per molti aspetti condivisibile azione di governo che il Presidente del Consiglio e Segretario del partito sta portando avanti. Credo infatti che il PD debba tornare ad essere un laboratorio aperto di elaborazione politica, un grande soggetto collettivo capace di confrontarsi con la mutata realtà dei paradigmi sociali ed economici del XXI secolo declinando però i suoi tratti identitari di base: la promozione dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini, la tutela delle libertà, dei principi democratici, dei diritti individuali e collettivi delle persone, l’attenzione ai bisogni della fascia più debole della popolazione; un partito che ritrovi nel lavoro e nella dignità dei lavoratori le ragioni più forti del proprio agire.
Da Sindaco di Pontedera sono fiero ed orgoglioso che il presidente Rossi abbia scelto la nostra e la sua città per raccontare pubblicamente del suo progetto; la comunità che ho l’onore di governare è con i suo 30.000 abitanti un piccolo (grande) centro fatto di industrie e servizi, di molti operai e di un ceto medio cresciuto intorno all’insediamento della Piaggio; in ragione della sua storia Pontedera ha piena consapevolezza che la crescita, lo sviluppo ed il miglioramento delle condizioni sociali individuali e collettive passano attraverso la fatica bella del lavoro; la gente di Pontedera ha nel proprio DNA la capacità di rifuggire le sirene del facile arricchimento, i luccichii finti della finanza creativa, del tutto facile e subito; la gente di Pontedera sa come rifuggire dai demoni che hanno generato la più grande crisi mondiale dal dopoguerra ad oggi.
Sono lieto di accompagnare e dare il mio contributo ad Enrico in questo progetto perché questi valori della città in cui è cresciuto se li è portati e li porta da sempre con sé.

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Sono pure convinto che un partito plurale ed aperto come il nostro saprà accogliere la sfida lanciata da Rossi con tutte le forme e gli strumenti che gli sono propri: il concetto di democrazia che segna il suo nome è la rappresentazione plastica dell’anima politica che lo contraddistingue nel profondo; il confronto serio, aperto, onesto, sulle idee e sui contenuti è un capitale di ricchezza che anche in questa occasione saprà utilizzare in favore dell’Italia e degli italiani.
Avanti Enrico che c’è molto da lavorare; noi ci saremo ancora una volta a darti una mano!”
Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera

Sull’economia della Valdera ed il rapporto con la Piaggio

venerdì, settembre 6th, 2013
sabato
3 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
15

 

«Il territorio deve rafforzare il dialogo con Piaggio»

 

«SERVE UNITA’». Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi interviene sulla Piaggio e sullo stato dell’economia della Valdera, parlòa di scarsa compattezza sindacale come elemento che oggettivamente indebolisce le capacità di interlocuzione del territorio e sottolinea l’urgenza di rafforzare l’interlocuzione sul rapporto con le istituzioni del territorio: formative, culturali, dei centri di innovazione e trasferimento tecnologico. «Questo terreno, che è quello sul quale registriamo le principali debolezze e passi indietro dell’azienda, – dice Millozzi, rifrerendosi a Piaggio – è il solo terreno sul quale potranno innestarsi meccanismi virtuosi per le imprese locali e per l’occupazione. Diversamente si arretra, non ci sono diritti e contratti integrativi che tengano. Alle istituzioni, alle forze politiche e sindacali spetta il compito non solo di reclamare diritti e opportunità, ma renderne effettiva l’accessibilità». «Questo – prosegue – è il terreno su cui sono impegnato, insieme ai rappresentanti politici della zona, nella costruzione di relazione con i livelli politici regionali e nazionali. Su questi temi penso sia utile provare a costruire un’interlocuzione stringente con l’azienda piuttosto che su improbabili e confusionari richiami alla “lealtà territoriale” o, peggio, legami familiari».

 

 

Sulla protesta degli operai sull’integrativo Piaggio

venerdì, aprile 5th, 2013

Ieri pomeriggio i lavoratori della Piaggio hanno partecipato in massa ad una manifestazione contro la richiesta dell’azienda di restituire il premio di produzione già versato agli operai.

Come Amministrazione Comunale comprendiamo lo stato d’animo dei lavoratori costretti, mai come ora, a fare i conti con una crisi drammatica e con gli stipendi dei lavoratori dipendenti ormai fermi da tempo.

Proprio per questa ragione, pur senza entrare nel merito della dialettica aziendale e sindacale, ritengo che sia improponibile la richiesta di restituzione da parte dell’azienda. Una impresa ha il fine di svolgere anche una funzione etica e sociale in un territorio e, in una fase come questa, non può attuare una scelta così dura nei confronti dei suoi lavoratori.

Occorre quindi cercare soluzioni che restituiscano la tranquillità ai lavoratori e che rendano più chiari meccanismi premiali.

Peraltro questa vicenda è paradigmatica della situazione generale del Paese dove l’erosione degli stipendi e dei redditi medi e bassi sta provocando una prevedibile e ovvia contrazione dei consumi che si ripercuote ancora di più sulla nostra industria manifatturiera, in un vorticoso circolo vizioso che occorre spezzare.

Invito quindi l’azienda a rimuovere questa posizione dal tavolo tenendo conto della situazione reale dei lavoratori e si torni a privilegiare un sereno dialogo con il mondo sindacale e operaio.


Polo tecnologico Valdera, la Regione stanzia 10 milioni per cofinanziare col Comune di Pontedera 4 progetti di completamento

giovedì, gennaio 3rd, 2013

FIRENZE – Dieci milioni di euro di cofinanziamento al Comune di Pontedera per realizzare quattro progetti di completamento del Polo tecnologico Valdera. Si tratta della realizzazione di un laboratorio e centro di documentazione-didattica per la robotica industriale e l’automazione, di un parcheggio multipiano all’interno del magazzino ex-Ape, di un collettore reflui da insediamenti produttivi nel Comune di Pontedera e di lavori di riqualificazione e sicurezza urbana in viale Piaggio. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale nell’ultima seduta del 2012, approvando, come ha sottolineato il presidente Enrico Rossi, “una misura importante per lo sviluppo regionale in un’area a forte vocazione innovativa in cui il completamento del Polo tecnologico Valdera costituisce un intervento strategico per il potenziamento di un nodo all’avanguardia per la ricerca e per il consolidamento di percorso di uscita dalla crisi. Il cofinanziamento dei quattro progetti, insieme al Comune di Pontedera, contribuisce ad attrezzare questo territorio di infrastrutture adeguate per consentire sviluppo economico e trasferimento tecnologico”. I 10 milioni di euro provengono da una integrazione al Fondo per le infrastrutture produttive, utilizzando le risorse del PRSE 2012-2015. Soddisfazione per questo finanziamento viene espressa dal sindaco di Pontedera e presidente dell’Unione dei comuni della Valdera, Simone Millozzi. “Si tratta di risorse strategiche – dice il sindaco – per il nostro territorio e per la Toscana tutta, che oltre a contribuire al completamento della grande operazione urbanistica del Dente Piaggio (l’area dello stabilimento più prossima alla città, non più utilizzata per la produzione) ci permettono di scommettere su innovazione e ricerca. Uno dei poli di eccellenza della ricerca italiana potrà così migliorare e sarà collocato in un contesto moderno e vivibile, fruibile ai tanti ricercatori che ogni giorno frequentano il polo scientifico. Il nostro grazie alla Regione Toscana, la cui attenzione ha reso possibile l’intera operazione, e a Enrico Rossi a nome di tutta la Valdera”.

28 dicembre 2012

Omaggio a Renzo Remorini (1927-1998) alla Comunità terapeutica La Badia

venerdì, dicembre 21st, 2012

La Comunità terapeutica La Badia a Pontedera, in via della Badia, in località Pardossi, è stata intitolata a Renzo Remorini, durante una cerimonia che si è svolta martedì 18 dicembre, a cui hanno partecipato il Comune di Pontedera, l’azienda Asl 5 di Pisa e la Cooperativa sociale Il Ponte. Il ricordo di Renzo Remorini, persona speciale per Pontedera e per la nostra provincia, è ben radicato nella memoria di coloro che lo hanno conosciuto o di chi ha sentito raccontare di lui. Nato da famiglia di contadini era entrato giovanissimo, come operaio, alla Piaggio. Nel 1944 aveva seguito gli stabilimenti a Biella, dove era maturato tornando più forte e con idee definite a Pontedera nel 1947. Negli anni Cinquanta, col soprannome di “Carillo”, diventa uno degli operai di riferimento nello stabilimento per la Fiom-CGIL, per il PCI e ovviamente per il movimento dei lavoratori dello stabilimento. Nel 1952 insieme ad altri fonda “Il Piaggista” su cui compariranno diversi suoi articoli che lo caratterizzano come un uomo di dialogo con tutte le altre componenti sindacali. Membro per diverse volte della commissione interna dello stabilimento di Pontedera, Remorini attraversa i difficili anni ’50 riuscendo sia a farsi apprezzare dai lavoratori, sia a mantenere rapporti cordiali con avversari politici e componenti sindacali in quegli anni fortemente divise. Nella primavera del 1962, insieme a Boschi e Diomelli. è uno degli organizzatori del grande sciopero della primavera che mette in crisi il “controllo asfissiante” della direzione sullo stabilimento. Membro del Comitato Centrale del PCI è attivo soprattutto sul versante delle questioni operaie, pur occupandosi anche di questioni territoriali (dal 1956 al 1960 sarà anche consigliere provinciale). Nel 1966, in occasione della prima grande ristrutturazione della Piaggio, viene licenziato dallo stabilimento e tra il 1966 e il 1967 sarà tra gli organizzatori di marce, dimostrazioni e attività solidaristiche nei confronti dei lavoratori.Dal licenziamento fino alla metà degli anni Settanta lavora come funzionario politico presso la federazione del PCI di Pisa, ricoprendo diversi incarichi, ma sostanzialmente occupandosi di problemi del lavoro e del movimento studentesco. Già consigliere comunale e assessore a Pontedera, già membro dell’associazione intercomunale e di altre istituzioni amministrative locali, dal 1977 al 1985 Remorini assumerà la carica di vicesindaco del comune di Pontedera e di assessore all’Urbanistica. Come promotore culturale partecipa a moltissimi incontri e dibattiti; sarà l’animatore del Circolo culturale di Pontedera, dialogherà col movimento degli studenti negli anni ‘60 e ’70 ed è possibile considerarlo uno degli “intellettuali” di riferimento per i comunisti pontederesi e dell’intera provincia di Pisa (come è confermato da numerose testimonianze). Lasciate le istituzioni, Remorini si dedicherà negli ultimi anni della sua vita alla costruzione dell’Università della Terza Età, alla rinascita della Pubblica Assistenza di Pontedera, alla costruzione degli Orti sociali e di altre associazioni e istituzioni locali, in particolare è stato uno dei fondatori del Centro di recupero per tossicodipendenti La Bianca. Tra l’altro sarà consigliere presso il Centro di sperimentazione teatrale di Pontedera e sarà sempre presente nel dibattito politico, amministrativo e culturale della città e della provincia, seguendo anche l’evoluzione del PCI in PDS. Indubbiamente Remorini incarna alla perfezione il ruolo del cittadino che lavora e che al tempo stesso coltiva e pratica attivamente e con passione la partecipazione alla cosa pubblica, senza pensare ai propri vantaggi personali, ma cercando di contribuire a migliorare la società, con lucidità, spirito di ascolto e grande capacità di dialogo. Come gesto di riconoscimento e di omaggio per l’impegno sociale e politico profuso nella nostra città da Remorini è stato scoperto un quadro, realizzato dall’Amministrazione Comunale e della Cooperativa Il Ponte, presso la sede del Centro diurno di recupero per tossicodipendenti la Badia, realizzato dall’artista toscano Marcello Scarselli. (Marcello Scarselli è nato a Santa Maria a Monte (PI), nel 1953. Dopo essersi diplomato all’ Istituto Tecnico di Pontedera, prosegue gli studi frequentando corsi di disegno ed intaglio. Inizia la sua carriera artistica negli anni ’70 partecipando a numerose mostre collettive e intervenendo nell’animato dibattito estetico di quel periodo. Decisivo nella sua formazione l’incontro, l’amicizia e lo scambio con numerosi artisti toscani come Paolo Grigò e Mario Madiai, o la conoscenza di artisti di fama internazionale quali Ennio Calabria e Giancarlo Ossola). Si tratta di un grande dipinto che ripercorre, in modo simbolico, le tappe più significative del suo impegno civile, sociale e culturale; dalla Piaggio, luogo di lavoro, al Comune in cui ha ricoperto la carica di Vicesindaco ed assessore. Il volto di Remorini campeggia soddisfatto per le imprese che è riuscito a promuovere e a radicare nel tessuto cittadino. Il luogo scelto dal Comune per porre un’opera d’arte a ricordo della figura di questo illustre cittadino è emblematico in quanto è la diretta evoluzione del centro di recupero per tossicodipendenti La Bianca di cui è stato uno dei fondatori e che possiamo vedere raffigurato nel dipinto come ennesimo tassello della sua vita impegnata profondamente nel sociale. Il sindaco Simone Millozzi nello scoprire l’opera ha ringraziato la moglie e il figlio di Remorini, presenti alla cerimonia, a ha sottolineato “l’importanza di Renzo nella storia della città di Pontedera”.

Pontedera, 18 dicembre 2012

Considerazioni del Sindaco Millozzi sulle dichiarazioni del Presidente della Piaggio Roberto Colaninno

giovedì, luglio 19th, 2012

Ho letto stamani con grande preoccupazione le dichiarazioni di Roberto Colaninno, riportate dalla stampa, nelle quali il Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Piaggio esprime una situazione di sofferenza dei mercati e annuncia misure negative per il territorio.
La mia preoccupazione è quella di tutta la nostra comunità. La Piaggio continua ad essere centrale per la vocazione industriale di questa parte della Toscana e per lo sviluppo economico.
Ci auguriamo che questa preoccupazione e le future decisioni vengano condivise con le Istituzioni locali, i sindacati, le forze sociali proseguendo quella strada di concertazione, di condivisione delle prospettive e delle difficoltà che negli ultimi anni ha permesso di ridurre i morsi di questa crisi.
Il Paese è oggi in difficoltà ma non è pensabile che queste difficoltà si affrontino con la riduzione della sua forza industriale, con lo smantellamento del patrimonio di conoscenza e di competenza oppure scaricando la crisi solo sui lavoratori. Per questo è importante avere un territorio ricco di imprese, di risorse, di capacità. L’indotto di questa area ha vissuto negli ultimi anni una forte contrazione e una forte selezione. E’ un indotto che vuole stare sul mercato e la cui tenuta è essenziale per scenari futuri di ripresa produttiva e di crescita, a cui questo Paese e le imprese devono comunque mirare.
Nei prossimi giorni incontrerò i sindacati per continuare un confronto che non si è mai interrotto. Siamo vicini ai lavoratori e al mondo del lavoro. Tenuta industriale del territorio, tenuta occupazionale futuro della nostra comunità sono intrinsecamente connessi. Mi auguro che la stessa azienda e il suo Presidente vorranno condividere e valutare con il territorio le future scelte.
Ripeto quello che ho sempre detto. Questo Paese e l’Occidente usciranno dalla crisi se sceglieranno di farlo tutti insieme – tenendo insieme comunità, storia, industrie e società -: non si può pensare che dalla crisi si uscirà distruggendo tutto quello che ha fatto crescere l’Italia e l’Europa negli ultimi decenni. La Piaggio è la principale fabbrica delle due ruote in Europa e una delle aziende leader nel mondo. Non si esce dalla crisi senza presidiare (o riducendo) i settori strategici rimasti in questo continente.

Sulla conclusione della vertenza Tecnocontrol

mercoledì, aprile 18th, 2012

Voglio esprimere la mia soddisfazione e il mio ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato per la positiva soluzione della vertenza Tecnocontrol. Da oggi novanta famiglie di questo territorio possono guardare al futuro con più serenità e con fiducia grazie al consolidamento definitivo del loro rapporto di lavoro con la Piaggio. La vicenda, nota, che ha visto il fallimento del gruppo industriale dell’indotto Piaggio e il conseguente rischio di perdita del posto di lavoro per 90 persone, monopolizzò l’attenzione delle Istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali nella scorsa estate. L’impegno del Comune di Pontedera, e dell’Amministrazione da me guidata, è stato massimo. In questa occasione voglio ringraziare il sindacato che ha saputo gestire nel migliore dei modi questa delicata fase di transizione. Non era scontata una positiva conclusione della vertenza. Il sindacato ha creduto invece nel percorso avviato e oggi può vantare il positivo salvataggio dei posti di lavoro. Un ruolo indubbiamente positivo ha avuto anche l’azienda Piaggio che ha operato con lungimiranza e oculatezza.

Di fronte a questa vicenda, che peraltro avviene in un momento di così profonda crisi economica del Paese, mi preme sottolineare un altro elemento. Siamo in una fase di sfiducia forte nelle istituzioni e in ogni forma di rappresentanza politica. Siamo in una fase dove le istanze corporative e di interessi forti sembrano prevalere e monopolizzare l’attenzione di tutti. A Pontedera si è scelto di rimettere al centro il diritto al lavoro, a quel lavoro industriale, produttivo, che deve rimanere l’asse centrale per garantire uno sviluppo, un futuro e una crescita al nostro territorio e al Paese. Personalmente ho come mia prima preoccupazione amministrativa la salvaguardia di questi diritti: questo esito positivo mi rafforza nell’azione in atto per risolvere le altre situazioni di difficoltà presenti nel nostro territorio.

 

Sulla soluzione per la Tecnocontrol

giovedì, marzo 1st, 2012

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 25 febbraio 2012

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Sindacati e sindaco, c’è soddisfazione per la Tecnocontrol

«Con questa soluzione viene garantita l’occupazione e dimostra il radicamento di Piaggio sul territorio»

PONTEDERA – La quadra per l’ex Tecnocontrol, passata sotto il cappello Piaggio, fa tirare il fiato a molti. Ai lavoratori, assunti dalla scorsa estate con contratto a termine dalla Casa della Vespa che in piena crisi aveva preso la gestione straordinaria dell’azienda, ai sindacati di categoria e al sindaco di Pontedera Simone Millozzi, in campo a nome della città per dare una svolta in positivo alla vicenda. I termini del sorriso sono un’azienda che si salva dal baratro del fallimento, competenze e konw how compresi, e i posti di lavoro, oltre cento. Se non un’operazione a crescere certo si è rivelata non a perdere.

«C’è soddisfazione perché il risultato va nella direzione che avevamo auspicato – afferma il segretario provinciale della Fiom Marcello Franchi –. C’è un tempo tecnico per chiudere la pratica dell’acquisizione, ma è certo che per quei lavoratori si apre una prospettiva di una certa sicurezza». Che aggiunge: «Dovremo concordare nei prossimi giorni un incontro con la proprietà per definire il passaggio dei lavoratori a tempo indeterminato».

La Casa della Vespa si è aggiudicata l’asta competitiva con cui la curatela ha messo in vendita la Tecnocontrol a fronte di un’offerta di poco superiore agli 11 milioni di euro. L’unica sul tavolo.

Una svolta auspicata e per certi versi anche attesa, dopo che dalla scorsa estate, l’azienda metalmeccanica marciava in esercizio provvisorio sotto la regia di Piaggio. Nei giorni scorsi la Corte d’appello di Firenze ha confermato la sentenza di fallimento, decretata dal tribunale di Pisa lo scorso agosto con ragioni d’urgenza. Un viatico per la messa all’asta dell’azienda che ha chiuso una pagina difficile anche per le ricadute sul principale committente, Piaggio, se la produzione fosse andata in tilt.

Si guarda alle lavorazioni dell’ex Tecnocontrol, legate ai motori della Piaggio, e al ruolo giocato nella vicenda dal Gruppo di Pontedera. «Non era affatto scontata come soluzione e soprattutto in tempi così rapidi», sottolinea il segretario provinciale della Uilm Marcello Casati. Che aggiunge: «I motori a Pontedera avranno ancora un futuro». Una prima fase l’acquisizione. «Adesso si tratterà di capire quale sarà la localizzazione dell’azienda, se si avvicinerà alla casa madre, e come verrà gestita. Ma è certo che è un patrimonio che resta in Valdera».

Nel solco della soddisfazione anche il commento di Maurizio Iacoponi, segretario della Uglm: «È una soluzione industriale, che garantisce occupazione e il mantenimento del lavoro in città». Aggiunge il segretario della Fim Cisl Marco Tesi: «Tecnocontrol sarà una risorsa importante per il Gruppo. Al di là delle necessità aziendali Piaggio ha dimostrato attenzione al territorio ed è un dato non scontato».

Alla vicenda ha guardato con apprensione anche il sindaco Millozzi. «Ha coinvolto l’intero territorio e il finale pone legittimità al percorso che è stato seguito», dice il primo cittadino. Dal municipio lo sguardo punta su viale Rinaldo Piaggio. «Un plauso al Gruppo ma anche al territorio che ha accettato questa sfida. Tutti abbiamo remato dalla stessa parte». L’acquisto di Tecnocontrol dà a Millozzi anche la conferma degli impegni di Piaggio in città. «Dimostra il radicamento nel territorio, oltre agli investimenti messi in campo, e conferma in città una presenza industriale di rilievo».

Manolo Morandini