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Mobilitazione lavoratori Officine Ristori. La visita dei Sindaci al presidio di Montecalvoli ed il coinvolgimento della Regione

mercoledì, settembre 28th, 2016

Oggi pomeriggio presso la sede dell’Unione Valdera i Sindaci di Bientina, Capannoli, Calcinaia, Pontedera e Santa Maria a Monte hanno preso atto delle questioni legate allo stato di agitazione ad oltranza posto dai dipendenti delle Officine Ristori e si sono recati al presidio fuori dall’azienda a Montecalvoli per portare la propria solidarietà ed attenzione ai lavoratori ed alle organizzazioni sindacali che stanno portando avanti uno sciopero per le modalità di gestione e di applicazione dell’accordo raggiunto nel 2014, (che scadrà agli inizi di Ottobre), al termine di due anni in cui si è fatto ricorso agli istituti del contratto di solidarietà e della cassa integrazione straordinaria.

I Sindaci hanno richiesto al consigliere per il lavoro della presidenza di Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, che si ringrazia per la disponibilità immediatamente dimostrata, di calendarizzare un incontro domani Venerdì 23 Settembre alle 17:00 presso la sede della Giunta regionale alla presenza delle istituzioni locali e dei rappresentanti dei lavoratori.
I Sindaci esprimono forte preoccupazione per la vicenda particolare e più in generale per gli altri allarmanti segnali che fanno temere per la tenuta dei livelli occupazionali in importanti comparti manifatturieri della Valdera; pur con i limiti delle competenze e degli strumenti a disposizione, l’attenzione e l’impegno delle istituzio locali sul tema del lavoro è massimo. L’auspicio è che tutti gli attori della filiera legata al mondo del lavoro facciano la propria parte per dare risposte, e trovare soluzioni concrete, alle situazioni di crisi che stanno interessando il nostro sistema economico e produttivo.

Pontedera, 22 settembre 2016

La Vigilanza notturna sarà garantita anche dalla polizia locale

martedì, agosto 2nd, 2016

polizia-municipale“Alcuni mezzi di informazione hanno divulgato la notizia secondo cui la vigilanza notturna non sarebbe più svolta dalla polizia locale per questioni burocratiche inerenti rivendicazioni di carattere sindacale.
Esprimo amarezza  poiché tali rivendicazioni, pur legittime, rischiano di vanificare agli occhi della collettività lo straordinario servizio che i nostri vigili svolgono quotidianamente in favore dei cittadini con professionalità e dedizione in circostanze spesso complicate.
L’Unione Valdera, per contemperare le esigenze dei lavoratori con quelle pubbliche del servizio, da tempo aveva messo a disposizione del Corpo di Polizia Municipale un ulteriore cospicuo pacchetto di ore di straordinario per potenziare ed estendere i servizi notturni nei contesti in cui ciò risulti maggiormente opportuno e necessario.
Qualora tale misura non risultasse efficace rispetto alle finalità che persegue, per mancanza di adesioni oppure perché questa valorizzazione della specificità del lavoro su strada di donne ed uomini a tutela della sicurezza cittadina non fosse condivisa tra tutti i sindacati della funzione pubblica, chiederò al Comandante della Polizia locale di predisporre un servizio ordinario che preveda anche il turno notturno peraltro già organizzato in via straordinaria per la prossima settimana.
Mi pare altresì importante riferire che tale vicissitudine non afferisce in alcun modo sui pattugliamenti notturni concordati dalla Questura di Pisa sulla città di Pontedera secondo quanto già comunicato all’opinione pubblica: si tratta di un percorso che vede impegnate in forma coordinata tutte le forze di polizia cittadine.
Rassicuro pertanto sul fatto che sono state e saranno messe in campo, di concerto con le istituzioni ed i soggetti deputati, tutte le misure affinché  la vigilanza notturna sia garantita al massimo ed al meglio delle risorse strumentali ed umane a disposizione; al riguardo non posso non ricordare peraltro come l’oggettiva carenza di organico renda ancor più difficile e complessa l’erogazione del servizio.”

*Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera
Delegato Unione Valdera per la Polizia Locale.

Sui danni conseguenti a sinistri stradali. Il Comune di Pontedera non ha inviato nessuna richiesta di risarcimento

giovedì, marzo 19th, 2015

Leggiamo sulla stampa locale che il Comune di Pontedera avrebbe inviato una lettera ai familiari di una vittima della strada per chiedere il pagamento dei danni. Questa notizia non corrisponde al vero. Da verifiche effettuate con i nostri uffici non risulta alcuna richiesta diretta ai familiari inviata da questa amministrazione.

Il Comune di Pontedera e l’Unione Valdera hanno infatti un contratto di servizio con una società privata per la gestione e la bonifica delle aree stradali interessate da sinistri e incidenti.

Questa società è incaricata di ripristinare la piattaforma stradale interessata dal sinistro e recuperare il costo dell’intervento. Si tratta di un servizio particolarmente importante e delicato perché permette di bonificare l’area dell’incidente in maniera ottimale.

La richiesta di risarcimento del costo degli interventi effettuati dalla suddetta società viene demandata dalla stessa alle assicurazioni degli automobilisti coinvolti nel sinistro. Sulla base delle responsabilità, poi individuate dalle ordinarie dinamiche assicurative, sono le stesse assicurazioni a provvedere al versamento del risarcimento per questi danni.

E’ quindi evidente da quanto sopra che non corrisponde al vero ed appare particolarmente pretestuoso quanto afferma la stampa locale nei confronti del nostro Comune. Invitiamo pertanto gli operatori dell’informazione a verificare le proprie fonti e a riferire puntualmente e con precisione, competenze, ruoli e responsabilità.

Ci auguriamo che a questa precisazione sia dato adeguato e analogo spazio a quanto finora affermato, anche ai sensi di quanto stabilito per le rettifiche.

 

Pontedera, 18 marzo 2015

Sulla decisione di Santa Maria a Monte di uscire dall’Unione

martedì, marzo 10th, 2015

Dichiarazione del Presidente Simone Millozzi

Ritengo la decisione del Comune di Santa Maria a Monte di recedere dalla gestione associata di servizi e funzioni svolta attraverso l’Unione Valdera la conseguenza di un approccio politico autarchico e di chiusura che configge con la strategia di fondo che in questi anni ha consentito alla Valdera, prima in Toscana, di sperimentare e sviluppare politiche e servizi di area vasta anticipando scelte e modelli che poi il legislatore sia nazionale che regionale hanno adottato.

L’approccio politico di fondo non lo reputo condivisibile: il governo integrato delle politiche di area attraverso l’Unione Valdera è stato piegato, con una certa miopia, alla semplice valutazione in termini di costo-benefici dei singoli servizi (valutazione che è evidentemente diversa da comune a comune) nonché viziato da due diverse attrazioni gravitazionali (la Valdera e il Valdarno inferiore) dovute alla peculiare posizione geografica del comune di Santa Maria a Monte che si affaccia appunto su due bacini territoriali.

Queste circostanze hanno fatto ritenere, alla maggioranza politica che governa Santa Maria a Monte, la permanenza all’interno dell’Unione un fattore di debolezza anziché una occasione vantaggiosa per gestire ed esser ‘cerniera’ con altri ambiti territoriali.

È pur anche vero che le recenti norme regionali sulle Unioni, richiedendo giustamente un livello minimo e generalizzato di integrazione di funzioni e servizi, abbia accelerato una situazione di incompatibilità tra le esigenze di sempre maggior integrazione di un territorio vasto come la Valdera e le esigenze “autonomiste” del Comune di S. Maria a Monte.

Tutte le riforme che stanno prendendo sostanza, a partire dal riordino istituzionale relativo al trasferimento delle competenze delle Province fino ad arrivare alla riforma regionale del sistema sanitario toscano, condividono l’idea di fondo che l’ambito territoriale ottimale migliore sia quello coincidente con la zona del distretto sociosanitario, così come è la Valdera.

La scelta politica è lontanissima dai principi su cui si è sempre fondata l’idea di una Valdera unita, capace di garantire ai suoi cittadini servizi di qualità in modo omogeneo ed a costi contenuti grazie alle economie di scala e capace di programmare il governo del territorio nel modo più coeso possibile, un’area in grado di sfruttare e capitalizzare al massimo le risorse, le attitudini e le vocazioni dei singoli comuni che ne fanno parte anche con strumenti innovativi e “rivoluzionari” come il piano strutturale d’area, per creare strumenti idonei a costruire forme di solidarietà e perequazione tra comuni e consentire anche a quelli di minor dimensione di affrontare le sfide globali che ci pone la modernità e la crisi sociale ed economica.

Riuscire a governare insieme in modo strutturato ed organico la Valdera, a prescindere dagli obblighi di legge e dagli incentivi normativi, è la premura più ambiziosa che un sindaco di questo territorio si trova ad affrontare nel tempo della globalizzazione, delle aree vaste, della razionalizzazione, delle città metropolitane e della sempre maggiore scarsità delle risorse pubbliche.

Non è lungimirante chi pensa di riuscire a garantire da solo buoni ed efficaci servizi ai cittadini, infrastrutture adeguate per le imprese, sostegno alle famiglie, nuove occasioni per il lavoro ed uno sviluppo per le comunità amministrate.

Va da se che la stessa richiesta del Comune di Santa Maria a Monte a mantenere un rapporto convenzionale con l’Unione su diverse funzioni non possa che confermare come ineludibile la necessità di una sinergia territoriale e la bontà del progetto Unione, strumento oggi ritenuto da tutti gli osservatori strategico e indispensabile a risolvere le difficoltà che ha anche un Comune di medie dimensioni per garantire efficacemente funzioni importanti per i cittadini.

Tutto ciò premesso ritengo tuttavia che, per il rispetto istituzionale dovuto tra enti, sarà avviata una discussione tra tutti i Sindaci nella giunta dell’Unione al fine di verificare la disponibilità politico amministrativa e la possibilità tecnica di percorrere tale strada.

 Valdera 3 marzo 2015

Sul discorso di insediamento del nuovo Presidente della Repubblica

mercoledì, febbraio 4th, 2015

Dichiarazione del sindaco di Pontedera e presidente dell’Unione della Valdera Simone Millozzi

Rivolgo il saluto mio personale e quello di tutti i cittadini di Pontedera e della Valdera al neoeletto Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Ho ascoltato con grande attenzione il suo discorso di insediamento e ho apprezzato il tono e la misura del suo intervento e i riferimenti al suo ruolo di arbitro imparziale rispetto alle scelte politiche.

Ottimo anche il riferimento al ruolo di garante della Costituzione, non come semplice notaio della corrispondenza delle nuove norme ma soprattutto come vigile sostenitore dell’attuazione di ciò che quella stessa Costituzione aspira a realizzare. Nel lungo elenco da lui puntualizzato ci ha spiegato che garantire la Costituzione significa anche garantire l’attuazione di tutto ciò che non ha ancora visto la luce di quel progetto voluto dai nostri Padri Costituenti.

Abbiamo poi tutti bisogno, come il Presidente Mattarella ha illustrato, che il processo di riforma vada avanti e renda più adeguata alle nuove sfide, la nostra democrazia. Garantire la Costituzione – ha sottolineato il Presidente – significa ricordare la resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo: significa libertà. E non è mancato nel suo discorso un importante riferimento al tema del lavoro particolarmente importante per una comunità come la nostra inserita in una forte tradizione industriale. Mattarella ha ricordato il lavoro che manca per tanti giovani, la perdita di occupazione, l’esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali.

Infine, ma non meno importante, ho molto apprezzato un tema a cui spesso faccio riferimento pubblicamente: la crisi ha aumentato le ingiustizie; ha prodotto emarginazione e solitudine. Occorre, al contrario, un Paese più equo, più giusto, che sappia restituire serenità e speranza ad ogni cittadino.

Pontedera ha avuto l’onore di aver dato i natali ad uno dei presidenti della repubblica, Giovanni Gronchi. Alcuni suoi successori ci hanno onorato di una visita nell’arco del loro settennato. Chissà se anche Mattarella farà questa scelta. Noi ce lo auguriamo e gli rivolgiamo fin d’ora l’invito.

Pontedera e la Valdera lo aspettano.

22/2015

Pontedera, 3 febbraio 2015

Sull’uso degli animali nei circhi

martedì, gennaio 13th, 2015

Dichiarazione del sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione Simone Millozzi

Prendendo spunto e rispondendo a una specifica richiesta di qualche cittadino voglio sottolineare che il Comune di Pontedera e l’Unione Valdera stanno lavorando per un regolamento sul benessere degli animali e sull’attendamento dei circhi, da presentare al prossimo Consiglio dell’Unione.

Per queste ragioni l’Unione si appresta a varare un regolamento avanzato che permetterà una precisa e puntuale azione di contrasto verso ogni utilizzo improprio degli animali e verso ogni comportamento lesivo del loro benessere. La nostra intenzione è quella di promuovere delle scelte che favoriscano la diffusione di valori etici e culturali finalizzati allo sviluppo di una corretta interazione uomo-animale. L’obiettivo finale è vietare l’uso degli animali nei circhi quando le leggi renderanno ciò possibile cercando di sensibilizzare con questo strumento anche una riconversione naturale dell’attività circense significativa dal punto di vista culturale economico e per le famiglie che ci lavorano; tuttavia occorre tener conto della recente giurisprudenza che non permette ancora il divieto. Infatti l’approfondimento richiesto in merito ha portato questa amministrazione a verificare gli effetti e le novità introdotte da comuni come Pistoia (ma anche Grosseto, Arezzo, Prato, Bologna, Milano, Firenze). Questi regolamenti non vietano (non possono farlo) in assoluto l’attendamento di circhi con animali, in particolare selvatici ed esotici, ma solo se non autorizzati ai sensi della normativa vigente ed in possesso della dichiarazione di idoneità prevista dall’art. 6 della legge 150/92. Chi ha introdotto norme vincolanti, con il divieto assoluto di attendamento per i circhi che utilizzino gli animali, ha visto poi annullare i regolamenti dagli organi della giustizia amministrativa. Ed è stato quindi costretto a tornare indietro, con evidenti conseguenze, sulle decisioni prese. Dunque, in attesa di una giurisprudenza anche amministrativa nazionale che faccia chiarezza, la Valdera cercherà di rendere più stringenti e vincolanti le norme che garantiscono il benessere degli animali, tutelandoli al massimo livello possibile.

Pontedera, 12 gennaio 2015

Il Presidente dell’Unione Valdera Simone Millozzi: “Nell’Unione nessuno si sottrae al confronto”

giovedì, settembre 18th, 2014

Non mi sono mai sottratto al confronto, né potrei farlo, nella mia veste di Presidente dell’Unione. L’Unione Valdera ha una strategia ben definita e chiara che ha dato grandi risultati in questi anni; anni nei quali Macelloni non era sindaco e non ne ha fatto parte, e forse per questo non ha avuto modo di conoscere appieno queste strategie.

Il problema odierno mi pare piuttosto quello di dover affrontare le problematiche e non tirarsi indietro davanti alle nuove sfide. Trovo alquanto discutibile la nota scritta ai colleghi sindaci allorché ogni venerdì vi è un tavolo ove questi si incontrano periodicamente proprio per discutere strategie e problematiche. Si tratta di un appuntamento utilissimo e davvero strategico per procedere insieme.

Dopo le elezioni amministrative, alcuni comuni, tra cui anche Peccioli, hanno chiesto uno spazio temporale per prendere conoscenza di una situazione amministrativa e funzionale (dell’Unione) che presenta aspetti specifici, non mutuabili da altre realtà; è stato quindi fatto un incontro politico amministrativo finalizzato a riprendere il filo rosso delle strategie.

Nel merito delle questioni non mi sembra che la geografia politica sia cambiata. Semmai si è semplificata con la fusione di alcuni comuni. Ma io interpreto una fusione come un elemento positivo poiché va nella direzione dell’unità degli intenti. Anzi l’Unione può ben rivendicare un effetto positivo, quello di aver gettato le basi per una unificazione. Non è un caso che la metà dei comuni interessati da referendum, sulle fusioni di comuni toscani, erano proprio in Valdera. Sulle necessità relative alle funzioni dei comuni sotto i 5 mila abitanti, prima di chiedere ai comuni più grandi, che hanno espresso in maniera manifesta la ferma intenzione di procedere rapidamente nel percorso dell’Unione con obiettivi sempre più ambiziosi, quali siano le loro intenzioni, occorrerebbe al contrario conoscere le intenzioni dei comuni obbligati, stante anche le delibere già approvate.

C’è da dire che in Valdera, a differenza che in altre realtà territoriali, proprio la presenza dell’Unione consentirà meglio ai Sindaci interessati di avere una struttura già collaudata che altrove non c’è. Anche in questo caso l’unità è un valore aggiunto. E su questi temi non si può addossare responsabilità ai comuni più grandi. Non è un caso che il progetto di fusione tra Capannoli Palaia e Peccioli è stato sostenuto anche e soprattutto da Macelloni proprio sulla base delle argomentazioni che si sarebbe creato un Comune più grande che superasse gli obblighi di legge e non dovesse far confluire le funzioni fondamentali fuori dal perimetro comunale.

L’Unione ha creato le condizioni per migliorare tutto il territorio della Valdera. Il polo Alta Valdera non è stato svuotato ma si è ripensata e razionalizzata la distinzione tra back-office e front-office per ottenere più risparmi della struttura pubblica ottenendo economie di scala senza in alcun modo danneggiare l’accesso ai servizi e la qualità dei medesimi da parte dei cittadini dell’Alta Valdera. E’ stata proprio questa la forza dell’Unione, ovvero l’idea di tenere i servizi il più vicino possibile ai singoli territori, concretizzando quel concetto di sussidiarietà che tutti a parole dicono di volere. Oggi, infatti, un comune da solo, per attrezzato che sia, non ha la capacità di rispondere a tutte le sfide che abbiamo davanti; ci sono questioni come lo sviluppo locale, il lavoro, l’ambiente, i flussi migratori, il turismo (solo per citarne alcuni dei più importanti) che richiedono necessariamente un’azione integrata di un intero territorio, se vogliamo dare risposte effettive.

A Macelloni vorrei pertanto sottolineare che è sbagliato discutere sempre di dualismi contrapposti: comuni sotto 5 mila abitanti contro quelli più grandi, Unione contro comuni, Alta Valdera contro resto del mondo… e così via.

Se si discute così si divide e non si unisce e sono certo che non è questo l’intento di Macelloni.

La Valdera non è dotata di due entità distinte ed autonome: l’Unione ed il singolo Comune; in realtà da quando la Valdera esiste come Unione esiste un legame diverso di sinergia e non di alterità con i comuni.

L’attribuzione delle deleghe, concertata e concordata con tutti i Sindaci della Valdera, Macelloni compreso, è servita nella fase iniziale a non bloccare la macchina e consentire la continuità di un lavoro in essere; mentre si ridefinisce la rotta infatti, l’imbarcazione deve comunque navigare. Viceversa, secondo l’impostazione di Macelloni, si sarebbe dovuto fermar tutto finché il piano strategico dell’Unione non fosse ripensato e riprogrammato per intero.

I cittadini chiedono servizi anche mentre la politica pensa come somministrarli più e meglio!

In definitiva, sono felice che adesso il confronto, che avevo già provato ad attivare dopo le elezioni, possa riprendere, e credo dovremmo farlo a partire dai documenti strategici, che l’Unione ha approvato, l’ultimo nell’estate dello scorso anno.

Non credo occorra convocare riunioni straordinarie per questo: venerdì, quando come di consueto ci incontreremo, se anche gli altri sindaci che avevano chiesto tempo per valutare si manifesteranno disponibili, potremo pianificare il lavoro in questo senso.

Valdera, 16 settembre 2014

 

Sulla escalation di violenza in Israele e Palestina

mercoledì, luglio 16th, 2014

Rispondo volentieri all’invito che mi giunge dalla Tavola della Pace e della Cooperazione di Pontedera, a far sentire la mia voce sulla escalation di violenza in Palestina.
In queste ore, nel sostanziale disinteresse della comunità internazionale, si sta consumando l’ennesima esplosione di violenza in quella terra martoriata. Non possiamo assuefarci a questo stato di cose.
So che non basteranno certo le mie parole, di sindaco di una città italiana, a modificare lo stato delle cose; ma tacere e far finta di non vedere è peggio. Occorre aprire gli occhi su ciò che sta accadendo. E i nostri occhi vedono cose tristi e insopportabili: giovani rapiti e uccisi, rappresaglie su un ragazzino, blitz militari e morti di civili, fanatismo e ideologia. Vediamo un evento di cronaca trasformarsi in una diatriba che coinvolge due interi popoli.
Non c’è pace senza giustizia, e per questo credo anche io che l’Europa debba giocare il suo ruolo diplomatico. Inoltre credo, come quei palestinesi ed israeliani che hanno dato vita ad un appello internazionale, che la Comunità Internazionale abbia il dovere di intervenire affinché sia possibile di nuovo la civile convivenza e la pace.
La nostra indignazione, concordemente a quanto sottolineato da un “Ponte Per”, non può essere selettiva di fronte a questi crimini e non può valere il principio dei due pesi e due misure. “Auspichiamo che i responsabili dei crimini vengano identificati e portati davanti alla giustizia, da entrambe le parti, ma si fermi l’escalation militare come forma di rappresaglia, si blocchi il tentativo della destra israeliana di riaffermare l’equazione secondo la quale ogni palestinese è terrorista e, infine, si rinunci alla violenza per rivendicare le proprie ragioni”. In caso contrario si distrugge ogni speranza di soluzione politica, e negoziata tra le parti, del conflitto.
Da parte nostra metteremo in atto tutte le iniziative affinchè si possa aumentare il livello di consapevolezza internazionale. Non dobbiamo mai “abituarci” alle guerre; nemmeno a quelle lontano da noi.
venerdì 11 luglio 2014

Sul bonus per aiutare le famiglie in difficoltà

mercoledì, novembre 13th, 2013

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata “Il Tirreno Pontedera” del 13/11/2013

mercoledì
13 novembre 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Un bonus per aiutare le famiglie in difficoltà

Un contributo per i nuovi nati e per i nuclei numerosi o con persone disabili Settecento euro l’anno per tre anni: le domande raccolte dai Comuni
di Emilio Chiorazzo

PONTEDERA
Un aiuto alle famiglie. Arriva dall’Unione della Valdera, grazie a un sostanzioso finanziamento della Regione ToscanaEd è sotto forma di bonus, legata ai figli. Potranno averlo le famiglie che aspettano un bambino (700 euro per ogni nuovo nato), quelle che di figli ne hanno almeno quattro (settecento euro l’anno, per tre anni e, 150 euro in più per ogni figlio dopo il quarto) e le famiglie che, invece, hanno figli disabili. Tre tipologie di contributi che arrivano dopo altri due provvedimenti, di segno identico, che erano stati annunciati nei giorni scorsi: la partecipazione al servizio “Sos lavoro”, da parte dei Comuni dell’Unione Valdera e l’avvio del servizio di microcredito (prestiti fino a tremila euro, per far fronte a piccoli pagamenti, come le utenze, da restituire in tempi lunghi).
I nuovi contributi, hanno la stessa filosofia: aiutare le famiglie in difficoltà. Da una stima fatta dagli uffici dell’Unione Valdera – il provvedimento potrebbe interessare migliaia di famiglie. Basti pensare che solo i nati, nel corso dell’anno passato, nei Comuni dell’Unione, sono stati quasi mille e trecento. E un centinaio sono le famiglie che hanno più di quattro figli. Oltretutto, proprio per cercare di coinvolgere quanta più gente possibile, tra i requisiti è richiesto un reddito Isee di 24mila euro, che per una famiglia di 4 persone corrisponde ad un reddito annuo complessivo di circa 60.000 euro. Per presentare le domande ci si può rivolgere agli uffici Urp del proprio comune di residenza, ma sono stati messi a disposizione anche altri recapiti, che possono trasmettere direttamente ori line la domanda alla Regione Toscana che provvederà a dare il via all’erogazione del contributo.
Per le richieste relative alla presente annualità c’è tempo fino al 31 gennaio del 2014. Dall’ Unione fanno sapere che è preferibile prenotare un appuntamento con gli uffici per l’aiuto nella compilazione della domanda. E necessario avere con sé un documento di riconoscimento, il codice fiscale dei familiari, l’eventuale certificato che attesta la grave disabilità (cioè la certificazione della cosiddetta legge 104). «Con l’aiuto dei Comuni stiamo attivando sportelli per aiutare i cittadini in ogni paese- dice il presidente dell’Unione Valdera Simone MiIllozzi – oltre che abilitati a gestire gli interventi regionali molti operatori sono già in grado di erogare alcuni dei più importanti servizi Inps (esempio il rilascio del Cud) e l’abilitazione della tessera sanitaria. Infatti l’esperienza maturata lo scorso anno aiutando le famiglie nella presentazione delle domande ori line per l’iscrizioni scolastiche ci ha spinto a intensificare la realizzazione di sportelli dedicati al cittadino, punti di riferimento, di accoglienza e di aiuto per le famiglie e gli anziani che non sempre hanno la possibilità di accedere ai servizi erogati on line».In merito agli aiuti regionali, il Presidente sottolinea l’importanza e l’universalità in quanto mirano ad aiutare oltre alle famiglie con figli disabili o le famiglie numerose, anche le giovani coppie e le famiglie medie che fanno nascere un figlio: «è un segnale di speranza nel futuro in un momento economico e sociale buio prosegue Millozzi – noi siamo in prima linea nel contrasto alla povertà e al disagio sociale ed il nostro impegno riguarda ormai una fetta sempre più grande di famiglie che sta scivolando nella disperazione».

Il Presidente dell’Unione Simone Millozzi invita i cittadini a votare positivamente ai referendum sulle fusioni dei comuni. “Si alla fusione dei comuni in Valdera: l’unione fa la forza, sempre”

venerdì, ottobre 4th, 2013

Voglio esprimere la mia positiva opinione relativamente al percorso di fusione tra alcuni comuni della Valdera, sui quali i cittadini saranno chiamati ad esprimersi nelle prossime ore. Mi auguro che i cittadini diano il loro assenso a queste fusioni partecipando alla consultazione referendaria. L’Unione, lo abbiamo già detto da tempo, guarda con grande attenzione a questo progetto innovativo di riforma istituzionale e che parte dai territori; un percorso che va nella giusta direzione della razionalizzazione delle risorse e dell’ottimizzazione delle strutture. Tutto ciò è stato reso possibile anche dal dialogo e dalla condivisione sempre più forte degli stessi servizi e delle stesse attività. L’Unione della Valdera in questi anni ha avuto una funzione fortissima di condivisione, di amalgama, di relazione tra le istituzioni di questo territorio. E ritengo soprattutto che l’Unione abbia fatto comprendere proprio agli stessi cittadini di essere tutti parte di una stessa comunità, di uno stesso territorio e di uno stesso destino. Oggi è grazie all’esistenza di questo contenitore che registriamo una grande e nuova capacità di pensare e progettare nuove geometrie istituzionali. E all’interno dell’Unione questo progetto di fusione deve rafforzarsi e consolidarsi. La Valdera è uno dei territori della Toscana dove questi progetti di fusione sono stati più numerosi. Ciò non è casuale ed è il segno della coesione, del senso della comunità, che siamo riusciti a costruire. A chi è contrario vorrei far semplicemente notare che nei periodi di crisi chi resta fermo è perduto. La conservazione è proprio rimanere fermi sperando che altri risolvano i nostri problemi. Chi vuole vivere di rendita sceglie l’immobilismo: peraltro sarebbe anche un modo più comodo di perpetuare posizioni di rendita politiche e sociali. Chi sceglie il cambiamento lo fa per migliorare la vita ai suoi cittadini. Penso che questa sia anche la migliore risposta all’antipolitica o comunque alla politica che non vuole decidere e che rifiuta ogni possibile riforma o possibile soluzione dei problemi. Dobbiamo continuare questa azione di contenimento dei costi attraverso una migliore organizzazione delle istituzioni: nell’interesse dei nostri cittadini che hanno già capito l’importanza dell’unità. L’Unione fa la forza: sempre.

Valdera, 4 ottobre 2013