Archive for luglio, 2014

Sulla escalation di violenza in Israele e Palestina

mercoledì, luglio 16th, 2014

Rispondo volentieri all’invito che mi giunge dalla Tavola della Pace e della Cooperazione di Pontedera, a far sentire la mia voce sulla escalation di violenza in Palestina.
In queste ore, nel sostanziale disinteresse della comunità internazionale, si sta consumando l’ennesima esplosione di violenza in quella terra martoriata. Non possiamo assuefarci a questo stato di cose.
So che non basteranno certo le mie parole, di sindaco di una città italiana, a modificare lo stato delle cose; ma tacere e far finta di non vedere è peggio. Occorre aprire gli occhi su ciò che sta accadendo. E i nostri occhi vedono cose tristi e insopportabili: giovani rapiti e uccisi, rappresaglie su un ragazzino, blitz militari e morti di civili, fanatismo e ideologia. Vediamo un evento di cronaca trasformarsi in una diatriba che coinvolge due interi popoli.
Non c’è pace senza giustizia, e per questo credo anche io che l’Europa debba giocare il suo ruolo diplomatico. Inoltre credo, come quei palestinesi ed israeliani che hanno dato vita ad un appello internazionale, che la Comunità Internazionale abbia il dovere di intervenire affinché sia possibile di nuovo la civile convivenza e la pace.
La nostra indignazione, concordemente a quanto sottolineato da un “Ponte Per”, non può essere selettiva di fronte a questi crimini e non può valere il principio dei due pesi e due misure. “Auspichiamo che i responsabili dei crimini vengano identificati e portati davanti alla giustizia, da entrambe le parti, ma si fermi l’escalation militare come forma di rappresaglia, si blocchi il tentativo della destra israeliana di riaffermare l’equazione secondo la quale ogni palestinese è terrorista e, infine, si rinunci alla violenza per rivendicare le proprie ragioni”. In caso contrario si distrugge ogni speranza di soluzione politica, e negoziata tra le parti, del conflitto.
Da parte nostra metteremo in atto tutte le iniziative affinchè si possa aumentare il livello di consapevolezza internazionale. Non dobbiamo mai “abituarci” alle guerre; nemmeno a quelle lontano da noi.
venerdì 11 luglio 2014

Sulla elezione dei nuovi vertici della Misericordia di Pontedera

giovedì, luglio 10th, 2014
Il Governatore della Misericordia Renato Lemmi

Il Governatore della Misericordia Renato Lemmi

Ho appreso dell’elezione dei nuovi vertici della Misericordia di Pontedera avvenuta nei giorni scorsi e voglio rivolgere il saluto mio e della città al nuovo Governatore Renato Lemmi.

Conosco bene Renato Lemmi con cui ho condiviso l’impegno politico a favore della comunità, nell’Amministrazione Marconcini. E’ una persona di grande altruismo e di grandi qualità. Saprà fare benissimo in un ruolo importante nella vita sociale e civile di Pontedera. La Misericordia svolge un ruolo cruciale nella nostra comunità. Tanto più ora che la crisi morde e i cittadini incontrano spesso difficoltà. La Misericordia riesce a operare nel sociale, nella cura della salute, nel sostegno ai cittadini vittime d’usura. Insomma riesce a operare, come avviene da secoli, a fianco dei deboli e dei bisognosi.

Mai come oggi occorre dedicare la nostre attenzione e il nostro sostegno a queste realtà. Forse troppo spesso si sopravvalutano soluzioni solo economiche ad una crisi che è anche culturale e morale. Occorre ripartire dai bisogni reali dei cittadini e dai più deboli. Dalla crisi, l’ho detto più volte, si esce tutti insieme e non da soli. Pensare che gli interessi forti possano essere lasciati liberi di rinforzarsi senza un occhio al bene comune e alla giustizia sociale è fortemente errato. Renato Lemmi è un uomo molto attento a questi temi ed è un bene per Pontedera che possa ancora lavorare per la comunità. Voglio infine salutare anche tutti i membri del Consiglio della Misericordia e il Governatore uscente Aldo Silvi che ha ben operato in questi anni. E’ stato anche grazie alle iniziative messe in campo durante il suo mandato se tanti cittadini in difficoltà hanno avuto garantita una migliore salute, o una adeguata alimentazione. La città gli è grata per tutto ciò che ha fatto a favore della nostra comunità.

Pontedera, 9 luglio 2014

Dichiarazione su commercio e gazebo

lunedì, luglio 7th, 2014

La stampa locale stamani ha raccontato dell’incontro che si è svolto ieri in via Valtriani sulle iniziative future per il commercio. Non ero a Pontedera ieri e non ero presente alla riunione. Quindi non ho ascoltato gli interventi e ciò che avrebbe anticipato l’assessore alle attività produttive. Tuttavia mi preme sottolineare che, rispetto a ciò che è stato riportato, questa Amministrazione Comunale ha una precisa posizione che è quella del programma elettorale che è stato sottoposto ai cittadini. Comprendo le ragioni e lo slancio dell’assessore che da poco è al servizio della comunità come amministratrice. Ma esistono dei rilievi di metodo e di merito da evidenziare in questa situazione.

I rilievi di metodo sono relativi al fatto che le decisioni riguardo all’attività amministrativa si condividono nella giunta e con le forze politiche che fanno parte della coalizione. Pontedera negli ultimi anni è stata ben governata e le fughe in avanti solitarie non sono mai state nella cultura di governo di questa città e non lo sono nella mia in particolare. Pontedera non ha bisogno di rivoluzioni e nemmeno di rivoluzionari perché è una città ben governata, che solo pochi giorni fa, democraticamente, ha avuto un forte consenso dei cittadini.

Poi c’è un problema di merito. Il merito è relativo al fatto che questa città ha delle complessità e ha sempre scommesso sulla qualità. Il tema dei gazebo è assolutamente sovradimensionato rispetto all’impatto che può avere sull’economia cittadina. Peraltro non ci sono resistenze o “nemici” dei gazebo. Negli ultimi anni i gazebo sono stati autorizzati per gran parte dell’anno. Io stesso ho detto che è opportuno sedersi intorno ad un tavolo insieme alla città per discuterne. Ho sottolineato in campagna elettorale la volontà, di concerto con le associazioni di categoria, di apportare eventuali modifiche ai regolamenti comunali anche in tema di gazebo. Bene ha dunque fatto l’assessore ad annunciare iniziative sperimentali di aperture in occasione di eventi particolari.

In questo senso nessuno può quindi far passare questa amministrazione, o il sindaco, come chiusa e prevenuta su questo tema. Ma occorre attenzione. Qualcuno ha parlato di “pontedera da bere”, parafrasando uno slogan degli anni ’80 che peraltro non ha portato fortuna alla città a cui era riferita e ha lasciato macerie morali e culturali. Ebbene oggi questo modello è già in crisi e evidenzia notevoli problemi. Non è trasformando la città in un aperitivificio che aiutiamo il commercio. Inoltre, e soprattutto, la città è anche fatta di residenti, di commercianti, di persone che hanno diritto al riposo e alla quiete notturna e di fruire di beni comuni come gli spazi pubblici. Occorre trovare un giusto e corretto equilibrio. Questo equilibrio non si raggiunge con le fughe in avanti.

Nelle prossime settimane avremo modo di tornare su questi temi. Voglio solo far osservare che il tessuto commerciale di Pontedera, che è molto complesso, è già oggi uno dei migliori del territorio toscano. Lo è perché negli ultimi decenni si è puntato sulla qualità urbana, sulla gestione della mobilità, sull’innovazione. Occorre ripartire da qui; ripartire cioè da una riqualificazione del centro storico che interessi anche le vie laterali che si “affacciano” sul corso Matteotti, come da impegno preso nei confronti dei commercianti. In luoghi non lontani da noi si è puntato solo sulla quantità e su altri modelli, che non mi sembra stiano dando grandi e positivi risultati. La città si aspetta da chi governa la comunità, possibili soluzioni di rilancio di una strategia che porti nuova occupazione, lavoro, economia in una visione ben più ampia di quella collegata esclusivamente alla questione, pur importante, della durata dei gazebo all’esterno. Dobbiamo avere quindi una capacità di ascolto e di innovazione ma con l’orgoglio di chi non deve “scimmiottare” nessuno. E senza buttare al vento l’opera di chi ci ha preceduto e ha lavorato molto bene.

Pontedera, 4 luglio 2014