Archive for maggio, 2017

Sull’operazione delle forze dell’ordine compiuta a Pontedera

mercoledì, maggio 24th, 2017

Nei giorni scorsi si è compiuta una brillante operazione delle forze dell’ordine conclusasi con l’attivazione delle procedure di espulsione coatta dall’Italia delle stesse persone già individuate come responsabili della rissa alla stazione degli autobus e del clamore che ne è seguito. Si tratta di persone non residenti a Pontedera, senza fissa dimora e pregiudicati per vari reati, non profughi né inseriti in alcun altro progetto di accoglienza. Il mio ringraziamento, a nome della città, va agli operatori che hanno partecipato alle indagini, all’identificazione ed al fermo nonché alle autorità competenti che le hanno disposte. Anche attraverso azioni così efficaci e tempestive passa il faticoso percorso per inquadrare i temi riguardanti la sicurezza urbana nei contesti che gli sono propri. Tali azioni rassicurano i cittadini e le comunità sulla presenza dello Stato nei territori ed iniettano fiducia laddove, invece, lo scontro politico per rincorrere consensi facili e rapidi, avvelena i pozzi che alimentano la convivenza civile piuttosto che costruire percorsi e proposte condivise a supporto dello straordinario lavoro delle forze dell’ordine e delle istituzioni che si occupano della nostra sicurezza.”

*Sindaco di Pontedera

I fatti, le azioni e le parole sulla sicurezza urbana

mercoledì, maggio 17th, 2017

Ieri nei pressi della stazione degli autobus è avvenuta una rissa che ha inevitabilmente sollecitato la pubblica attenzione e la conseguente discussione negli svariati ambienti dove oggi le discussioni avvengono. Mi è stato riferito, e ne ho preso cognizione diretta, che soprattutto nelle piazze virtuali il dibattito è stato aspro nei toni e polemico nei contenuti. L’assetata e scomposta ricerca di capri espiatori, tra cui in primis il sottoscritto e l’amministrazione comunale, è stata poi accompagnata dai soliti esperti che pure stavolta non hanno mancato di dispensare ricette e soluzioni talmente facili e semplici da sembrare quasi efficaci anziché, come invero sono, impossibili, inutili e pure controproducenti.
Ebbene, pur rispettando le opinioni di tutti, credo che fenomeni complessi come quelli della sicurezza urbana, un tema nazionale, un tema né di destra né di sinistra e che solo gli avvoltoi miopi o in malafede della politica locale ritengono presente a Pontedera più che altrove, possa esser affrontato seriamente con tutta la complessità che esso richiede.
Voglio ringraziare, ancora una volta, le forze dell’ordine e la polizia locale che sono prontamente intervenuti per sedare la rissa; la prontezza di intervento è anche il frutto della strada che abbiamo intrapreso per un presidio costante in funzione di controllo di quella zona.
Come già detto in altre occasioni mi rammarica piuttosto che questo lavoro sia stato mortificato dall’incertezza e dall’inefficacia del sistema della pena. I magistrati applicano le leggi e ad essi va il mio massimo rispetto e gratitudine. Evidentemente però il problema è proprio del sistema sanzionatorio se, una volta convalidato l’arresto, i quattro responsabili dell’accaduto sono stati rimessi subito in libertà. Ciò crea nel sentire comune impotenza e sfiducia anche verso le istituzioni; ciò alimenta un senso di insicurezza nei cittadini ed un senso di impunità per i delinquenti. La battaglia politica vera dovremmo farla, per il bene delle nostre comunità, cercando di modificare le leggi perché le pene comminate a chi compie reati, italiano o straniero che sia, siano certe ed efficaci.
Proverò a sperimentare gli strumenti nuovissimi che il decreto “Minniti” ha messo in campo su questa materia con una ordinanza di allontanamento per queste persone che, mi preme chiarire, non sono residenti in città, sono senza fissa dimora, non sono profughi né inseriti in progetti di accoglienza, conosciuti alle forze dell’ordine e con precedenti penali alle spalle per spaccio ed ubriachezza molesta.
Pontedera, la Toscana, l’Italia sono terre di democrazia, di accoglienza, di  integrazione; sono terre dove l’essere umano ed i suoi bisogni sono trattati secondo diritto ed umanità; non sono, e ci ostineremo con determinazione che non diventino, terre di discriminazione in ragione del colore della pelle, della religione, dell’etnia, della lingua, della condizione economica così come ci insegnano la costituzione più bella del mondo e le parole di Papa Francesco.
Pontedera, la Toscana e l’Italia però devono dire senza imbarazzo che non c’è spazio per chiunque delinque e non rispetta i diritti degli altri.
Il problema della sicurezza urbana, del controllo del territorio e del governo dei fenomeni migratori, è un argomento così complesso ed articolato che è prioritario nell’agenda dell’intero occidente.
A chi mi chiede cosa abbiamo fatto a Pontedera rispondo volentieri che su questo tema abbiamo dedicato ogni sforzo possibile, ogni attenzione e azione praticabile. A chi chiede al Sindaco o al comune che cosa si stia facendo sul tema rispondo elencando i fatti, le cose concrete, le attività che nel quadro delle leggi, delle risorse e degli strumenti a disposizione, è possibile mettere in campo.
Abbiamo richiesto la presenza del progetto strade sicure, organizzato una presenza costante ed alternata tra forze dell’ordine e polizia locale nelle zone più critiche; abbiamo ottenuto collaborazione dal Comune di Prato per l’impiego settimanale dell’unità cinofila; abbiamo istituito un controllo quotidiano del territorio attraverso le associazioni di volontariato (che non smetterò mai di ringraziare) con funzione di sensibilizzazione, informazione e segnalazione; abbiamo ampliato la strumentazione di videosorveglianza e potenziato l’illuminazione pubblica; abbiamo riqualificato piazze, arredi e giardini pubblici; abbiamo incentivato ed agevolato la rivitalizzazione dei locali dismessi e pertinenziali delle zone più critiche: in quei luoghi abbiamo sollecitato la permanenza ed il nuovo arrivo di attività commerciali, direzionali, associative e cooperative per garantire servizi ai cittadini ed un presidio civico; abbiamo creato momenti e canali di socializzazione, di aggregazione, di attività sociale, di mediazione culturale e di prevenzione del disagio, con progetti, manifestazioni, eventi, operatori qualificati.
C’è indubbiamente ancora molto da fare, altre energie e risorse da spendere, altre attività da progettare e realizzare.
Accolgo ed accoglierò con maniacale attenzione le legittime preoccupazioni dei cittadini che ci chiedono di fare ancora di più; ci stiamo impegnando e ci impegneremo per dare loro risposte. Non accetto però lezioni da chi millanta la capacità di risolvere problemi di questa portata con le solite tre o quattro frasi xenofobe, fasciste e per di più inutili.
La storia ed il presente Pontedera meritano registri, toni, contenuti, proposte e modi che non possono esaurirsi in strumentali battaglie politiche di retroguardia o dibattiti svolti nell’antro della sofferenza economica e nella pancia del disagio sociale.
Ci batteremo, soprattutto per le generazioni future, affinché il granaio che custodisce il futuro della città non venga bruciato.

Simone Millozzi Sindaco di Pontedera

Intervento in occasione dell’inaugurazione del cantiere del nuovo impianto di compostaggio alla presenza del Ministro dell’ambiente On. Galletti.

martedì, maggio 2nd, 2017

Inaugurazione del cantiere del nuovo impianto di compostaggio alla presenza del Ministro dell’ambiente On. Galletti

“Saluto tutti i colleghi, gli amministratori, gli ospiti che questa mattina hanno deciso di essere con noi in un momento così importante per il nostro territorio.
Rivolgo un saluto particolare al Ministro Gianluca Galletti che oggi ci onora della sua presenza e qualifica l’impegno di tutti coloro che per questa idea e questo progetto hanno speso energie, competenze, professionalità.
Con la “posa della prima pietra” del nuovo impianto di compostaggio si chiude infatti un lungo e articolato percorso iniziato, a livello istruttorio, nel 2010; anche se, occorre sottolinearlo, la città aspettava da circa 15 anni questo momento. Si tratta, dunque, di un risultato atteso da tempo per cui questa amministrazione, lo dico con soddisfazione ed orgoglio, si è battuta ed impegnata fin dall’inizio del suo insediamento, nel lontano 2009.
Oggi è il momento dei ringraziamenti per quanti si sono spesi per raggiungere questo significativo traguardo, a partire innanzitutto dall’ex presidente di Geofor, nonchè mio predecessore, Paolo Marconcini.
A lui, nella veste di Sindaco della città e poi in quella di presidente dell’azienda, va riconosciuto l’impegno e la caparbietà, oltre ad indubbie doti professionali, nell’aver condotto in porto questa nostra traversata che rischiava tanta volte di naufragare in mare aperto.
Un ringraziamento all’ex amministratore delegato, dott. Fabrizio Catarsi, ai vari componenti del cda dell’azienda ed a tutto il personale della medesima che hanno confermato, ritenendolo una priorità, la realizzazione di questo nuovo impianto.
Grazie a tutti i comuni soci ed ai privati presenti sino a poco tempo fa nella compagine sociale dell’azienda che, con grande senso di responsabilità e prova di lungimiranza, hanno per ben 4 anni deciso di rinunciare alla divisione degli utili per destinarli a finanziare il nuovo impianto.
Grazie alla Regione Toscana e all’Ato costa, a Reti Ambiente per aver seguito da vicino questo percorso e per aver attivato linee di finanziamento dedicate alla costruzione di questa infrastruttura.
Grazie, infine, al nuovo presidente di Geofor, Daniele Fortini, per aver accolto il nostro invito a guidare l’azienda in un momento decisivo per il suo futuro e per aver, sin dai primi giorni del suo insediamento, operato per giungere in tempi brevi alla partenza di questi lavori.
Posiamo, dunque, la prima pietra in un momento decisivo per le sorti di questa azienda all’interno di un quadro più ampio di area vasta: proprio poche settimane fa, infatti, abbiamo confermato l’impegno di procedere lungo la strada progettata e costruita nel tempo. Una strada che ci porterà entro l’anno ad individuare un gestore unico, a maggioranza pubblica, per tutto l’ambito di cui facciamo parte, che ricomprende le province di Massa, Lucca, Livorno e Pisa.
Questa città, il nostro territorio intero, vuole avere un ruolo da protagonista nel nuovo assetto aziendale che si verrà a costituire nei prossimi mesi: lo chiediamo non in virtù di orgoglio e mera rivendicazione campanilistica ma con la consapevolezza di aver fatto sempre la nostra parte su un tema così sensibile e delicato quale quello della corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Caro Ministro, cari tutti, oggi ci troviamo all’interno di una azienda che assieme a molte altre presenti in questa zona fa parte del cosiddetto “Polo ambientale” della città, che occupa oltre 600 lavoratori. Un’area pianificata e costruita, nel tempo, con una precisa destinazione urbanistica, concentrata in un contesto specifico e ben definito; un’area che nel corso degli anni ha visto aumentare la presenza di aziende dedicate al trattamento del rifiuto a partire dal recupero, riciclo, riuso e che hanno investito risorse ingenti per dotarsi di impianti tecnologici e all’avanguardia.
Una città, un intero territorio, dunque che si è preso sulle proprie spalle una responsabilità senza demandarla, o peggio ancora, scaricarla ad altri. Era molto più facile seguire un’altra strada: quella riassunta dal detto “non nel mio giardino”. Ancora oggi, purtroppo in molte realtà, l’idea di scaricare altrove la responsabilità della gestione del ciclo integrato dei rifiuti pare addirittura esser riconosciuto come atteggiamento virtuoso. E’ davvero virtuoso scegliere di non scegliere? Può chiamarsi virtuoso l’atteggiamento di chi sacrifica sull’altare del consenso effimero e delega alle generazioni future la responsabilità di gestire per intero un ciclo complesso ed articolato come quello che riguarda i rifiuti? Ebbene io credo che virtuosi siano quei territori, quelle classi dirigenti che, sfidando la facilità con cui oggi va di moda proporre soluzione semplici a problematiche complesse, scelgono di coniugare l’attenzione all’ambiente, la tutela della salute, la filiera produttiva e le occasioni di occupazione dentro il solito circuito: senza scorciatoie, con determinazione e lungimiranza. Questo è quello che anche qui abbiamo fatto.
Lo abbiamo fatto cercando di connettere le potenzialità della ricerca e dell’innovazione con il mondo dell’impresa, quella buona, quella in grado di ottenere soluzioni nuove (cito, solamente a titolo esemplificativo, il Plasmix -che in  Europa va solitamente a recupero energetico e che invece a Pontedera viene riciclato e poi trasformato in granuli adatti allo stampaggio di nuovi oggetti di plastica-, l’idrogeno, le pale eoliche, le energie rinnovabili in generale, l’asset che abbiamo creato nel distretto delle competenze del dente Piaggio attraverso, Pontech, Pontlab, l’Università). La scelta del digestore anaerobico potrebbe ulteriormente ampliare queste opportunità attraverso la produzione di bio-metano, un bio-carburante che può essere impiegato in sostituzione dei carburanti fossili.
Le sirene dei teorici dell’illusione per cui i rifiuti scompaiono magicamente, ci prospettavano modelli da seguire e che poi al cospetto del tempo e della realtà sono miseramente falliti (vedi Vedelago, Gren Fluff) ignorando, al contrario, le eccellenze che si stavano consolidando a due passi dal nostro sguardo; parlo della stessa Geofor ma anche di Revet -perno dell’industria toscana del riciclo-, di Ecofor Service per i rifiuti speciali, di Belvedere per i rifiuti urbani, di Ecoacciai per i rottami metallici ed il fluff e così via…
Oggi possiamo, lo dico con orgoglio, vedere che stavamo e stiamo contribuendo a costruire una “economia circolare”, una “green economy”, un modo nuovo di interpretare gli aspetti socioeconomici su cui l’intero paese si sta interrogando per scoprirne tutte le relative potenzialità. Una vera e propria filiera economica capace di tenere insieme lavoro, ambiente e salute; innovazione tecnologica e occupazione di qualità.
Il nuovo impianto è dunque un ulteriore significativo tassello di questo percorso virtuoso che parte dalla raccolta differenziata spinta ed arriva al trattamento di qualcosa che non può essere azzerato; ma differenziare non vuol dire cancellare, non vuol dire riciclare. Il riciclo è una catena e non un anello. C’è riciclo se c’è “ri-prodotto”; questo vuol dire che se non ci preoccupiamo di cosa fare, di dove conferire il rifiuto differenziato, lo sforzo e il costo elevato per rendere possibile la raccolta differenziata diventa vano.
Non serve a niente raccogliere l’organico se poi non abbiamo un impianto di prossimità dove conferirlo.
L’impianto oggi in costruzione, tra l’altro, è previsto dallo stesso disegno di legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero” che ha tra gli obiettivi quello di ricondurre il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta, tramite l’eliminazione degli sprechi, massimizzando, nell’ordine, la riduzione dei rifiuti, il riuso dei prodotti e dei componenti di prodotti e il riciclaggio, minimizzando il recupero di materia diverso dal riuso e dal riciclaggio, lo smaltimento e il recupero di energia in modo da tendere a zero nell’anno 2020.
Ancora una volta, dunque, Pontedera, la Valdera e l’intera Provincia di Pisa si collocano nell’area vasta della costa come una realtà strategica per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti che investe sempre più, nella prevenzione e riduzione dei rifiuti nonchè in impianti dedicati al riciclo ed al riuso, ritenendo residuale il ricorso a smaltimento in discarica.
La realizzazione del nostro impianto, a regime, permetterà anche una riduzione dei costi oggi necessari per smaltire l’organico fuori città.
Infatti a seguito dell’incremento (virtuoso) delle percentuali di raccolta differenziata (la nostra provincia attualmente si attesta al 55%) con il progressivo ampliamento della raccolta porta a porta su tutto il territorio, stante la vetustà dell’impianto di compostaggio attuale, si è reso necessario, già oggi, il conferimento dell’organico ad altri impianti esistenti in Toscana con conseguente innalzamento dei costi a carico delle nostre comunità.
Con la realizzazione di questa nuova infrastruttura, avviandomi a concludere, avremo dunque la possibilità di trasformare “a chilometri zero” gli scarti organici raccolti con la differenziata “spinta”, rafforzando il posizionamento della nostra città nelle filiere industriali del recupero/riciclo anche nell’ottica di acquisire la progressiva autosufficienza impiantistica del territorio.
Con la realizzazione del nuovo impianto di trattamento dell’organico finalmente ridurremo sensibilmente le maleodoranze che tanto fastidio hanno dato in tutti questi anni alle comunità dei nostri territori.
Tutta la nostra provincia, pertanto, con la predisposizione di questo impianto mette in sicurezza il proprio presente e consegna al proprio futuro non solo uno strumento ma pure, un modo per affrontare le sfide che avrà davanti a sé.
Grazie davvero a tutti”

Simone Millozzi Sindaco di Pontedera

2 maggio 2017