Posts Tagged ‘revet’

Intervento in occasione dell’inaugurazione del cantiere del nuovo impianto di compostaggio alla presenza del Ministro dell’ambiente On. Galletti.

martedì, maggio 2nd, 2017

Inaugurazione del cantiere del nuovo impianto di compostaggio alla presenza del Ministro dell’ambiente On. Galletti

“Saluto tutti i colleghi, gli amministratori, gli ospiti che questa mattina hanno deciso di essere con noi in un momento così importante per il nostro territorio.
Rivolgo un saluto particolare al Ministro Gianluca Galletti che oggi ci onora della sua presenza e qualifica l’impegno di tutti coloro che per questa idea e questo progetto hanno speso energie, competenze, professionalità.
Con la “posa della prima pietra” del nuovo impianto di compostaggio si chiude infatti un lungo e articolato percorso iniziato, a livello istruttorio, nel 2010; anche se, occorre sottolinearlo, la città aspettava da circa 15 anni questo momento. Si tratta, dunque, di un risultato atteso da tempo per cui questa amministrazione, lo dico con soddisfazione ed orgoglio, si è battuta ed impegnata fin dall’inizio del suo insediamento, nel lontano 2009.
Oggi è il momento dei ringraziamenti per quanti si sono spesi per raggiungere questo significativo traguardo, a partire innanzitutto dall’ex presidente di Geofor, nonchè mio predecessore, Paolo Marconcini.
A lui, nella veste di Sindaco della città e poi in quella di presidente dell’azienda, va riconosciuto l’impegno e la caparbietà, oltre ad indubbie doti professionali, nell’aver condotto in porto questa nostra traversata che rischiava tanta volte di naufragare in mare aperto.
Un ringraziamento all’ex amministratore delegato, dott. Fabrizio Catarsi, ai vari componenti del cda dell’azienda ed a tutto il personale della medesima che hanno confermato, ritenendolo una priorità, la realizzazione di questo nuovo impianto.
Grazie a tutti i comuni soci ed ai privati presenti sino a poco tempo fa nella compagine sociale dell’azienda che, con grande senso di responsabilità e prova di lungimiranza, hanno per ben 4 anni deciso di rinunciare alla divisione degli utili per destinarli a finanziare il nuovo impianto.
Grazie alla Regione Toscana e all’Ato costa, a Reti Ambiente per aver seguito da vicino questo percorso e per aver attivato linee di finanziamento dedicate alla costruzione di questa infrastruttura.
Grazie, infine, al nuovo presidente di Geofor, Daniele Fortini, per aver accolto il nostro invito a guidare l’azienda in un momento decisivo per il suo futuro e per aver, sin dai primi giorni del suo insediamento, operato per giungere in tempi brevi alla partenza di questi lavori.
Posiamo, dunque, la prima pietra in un momento decisivo per le sorti di questa azienda all’interno di un quadro più ampio di area vasta: proprio poche settimane fa, infatti, abbiamo confermato l’impegno di procedere lungo la strada progettata e costruita nel tempo. Una strada che ci porterà entro l’anno ad individuare un gestore unico, a maggioranza pubblica, per tutto l’ambito di cui facciamo parte, che ricomprende le province di Massa, Lucca, Livorno e Pisa.
Questa città, il nostro territorio intero, vuole avere un ruolo da protagonista nel nuovo assetto aziendale che si verrà a costituire nei prossimi mesi: lo chiediamo non in virtù di orgoglio e mera rivendicazione campanilistica ma con la consapevolezza di aver fatto sempre la nostra parte su un tema così sensibile e delicato quale quello della corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Caro Ministro, cari tutti, oggi ci troviamo all’interno di una azienda che assieme a molte altre presenti in questa zona fa parte del cosiddetto “Polo ambientale” della città, che occupa oltre 600 lavoratori. Un’area pianificata e costruita, nel tempo, con una precisa destinazione urbanistica, concentrata in un contesto specifico e ben definito; un’area che nel corso degli anni ha visto aumentare la presenza di aziende dedicate al trattamento del rifiuto a partire dal recupero, riciclo, riuso e che hanno investito risorse ingenti per dotarsi di impianti tecnologici e all’avanguardia.
Una città, un intero territorio, dunque che si è preso sulle proprie spalle una responsabilità senza demandarla, o peggio ancora, scaricarla ad altri. Era molto più facile seguire un’altra strada: quella riassunta dal detto “non nel mio giardino”. Ancora oggi, purtroppo in molte realtà, l’idea di scaricare altrove la responsabilità della gestione del ciclo integrato dei rifiuti pare addirittura esser riconosciuto come atteggiamento virtuoso. E’ davvero virtuoso scegliere di non scegliere? Può chiamarsi virtuoso l’atteggiamento di chi sacrifica sull’altare del consenso effimero e delega alle generazioni future la responsabilità di gestire per intero un ciclo complesso ed articolato come quello che riguarda i rifiuti? Ebbene io credo che virtuosi siano quei territori, quelle classi dirigenti che, sfidando la facilità con cui oggi va di moda proporre soluzione semplici a problematiche complesse, scelgono di coniugare l’attenzione all’ambiente, la tutela della salute, la filiera produttiva e le occasioni di occupazione dentro il solito circuito: senza scorciatoie, con determinazione e lungimiranza. Questo è quello che anche qui abbiamo fatto.
Lo abbiamo fatto cercando di connettere le potenzialità della ricerca e dell’innovazione con il mondo dell’impresa, quella buona, quella in grado di ottenere soluzioni nuove (cito, solamente a titolo esemplificativo, il Plasmix -che in  Europa va solitamente a recupero energetico e che invece a Pontedera viene riciclato e poi trasformato in granuli adatti allo stampaggio di nuovi oggetti di plastica-, l’idrogeno, le pale eoliche, le energie rinnovabili in generale, l’asset che abbiamo creato nel distretto delle competenze del dente Piaggio attraverso, Pontech, Pontlab, l’Università). La scelta del digestore anaerobico potrebbe ulteriormente ampliare queste opportunità attraverso la produzione di bio-metano, un bio-carburante che può essere impiegato in sostituzione dei carburanti fossili.
Le sirene dei teorici dell’illusione per cui i rifiuti scompaiono magicamente, ci prospettavano modelli da seguire e che poi al cospetto del tempo e della realtà sono miseramente falliti (vedi Vedelago, Gren Fluff) ignorando, al contrario, le eccellenze che si stavano consolidando a due passi dal nostro sguardo; parlo della stessa Geofor ma anche di Revet -perno dell’industria toscana del riciclo-, di Ecofor Service per i rifiuti speciali, di Belvedere per i rifiuti urbani, di Ecoacciai per i rottami metallici ed il fluff e così via…
Oggi possiamo, lo dico con orgoglio, vedere che stavamo e stiamo contribuendo a costruire una “economia circolare”, una “green economy”, un modo nuovo di interpretare gli aspetti socioeconomici su cui l’intero paese si sta interrogando per scoprirne tutte le relative potenzialità. Una vera e propria filiera economica capace di tenere insieme lavoro, ambiente e salute; innovazione tecnologica e occupazione di qualità.
Il nuovo impianto è dunque un ulteriore significativo tassello di questo percorso virtuoso che parte dalla raccolta differenziata spinta ed arriva al trattamento di qualcosa che non può essere azzerato; ma differenziare non vuol dire cancellare, non vuol dire riciclare. Il riciclo è una catena e non un anello. C’è riciclo se c’è “ri-prodotto”; questo vuol dire che se non ci preoccupiamo di cosa fare, di dove conferire il rifiuto differenziato, lo sforzo e il costo elevato per rendere possibile la raccolta differenziata diventa vano.
Non serve a niente raccogliere l’organico se poi non abbiamo un impianto di prossimità dove conferirlo.
L’impianto oggi in costruzione, tra l’altro, è previsto dallo stesso disegno di legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero” che ha tra gli obiettivi quello di ricondurre il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta, tramite l’eliminazione degli sprechi, massimizzando, nell’ordine, la riduzione dei rifiuti, il riuso dei prodotti e dei componenti di prodotti e il riciclaggio, minimizzando il recupero di materia diverso dal riuso e dal riciclaggio, lo smaltimento e il recupero di energia in modo da tendere a zero nell’anno 2020.
Ancora una volta, dunque, Pontedera, la Valdera e l’intera Provincia di Pisa si collocano nell’area vasta della costa come una realtà strategica per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti che investe sempre più, nella prevenzione e riduzione dei rifiuti nonchè in impianti dedicati al riciclo ed al riuso, ritenendo residuale il ricorso a smaltimento in discarica.
La realizzazione del nostro impianto, a regime, permetterà anche una riduzione dei costi oggi necessari per smaltire l’organico fuori città.
Infatti a seguito dell’incremento (virtuoso) delle percentuali di raccolta differenziata (la nostra provincia attualmente si attesta al 55%) con il progressivo ampliamento della raccolta porta a porta su tutto il territorio, stante la vetustà dell’impianto di compostaggio attuale, si è reso necessario, già oggi, il conferimento dell’organico ad altri impianti esistenti in Toscana con conseguente innalzamento dei costi a carico delle nostre comunità.
Con la realizzazione di questa nuova infrastruttura, avviandomi a concludere, avremo dunque la possibilità di trasformare “a chilometri zero” gli scarti organici raccolti con la differenziata “spinta”, rafforzando il posizionamento della nostra città nelle filiere industriali del recupero/riciclo anche nell’ottica di acquisire la progressiva autosufficienza impiantistica del territorio.
Con la realizzazione del nuovo impianto di trattamento dell’organico finalmente ridurremo sensibilmente le maleodoranze che tanto fastidio hanno dato in tutti questi anni alle comunità dei nostri territori.
Tutta la nostra provincia, pertanto, con la predisposizione di questo impianto mette in sicurezza il proprio presente e consegna al proprio futuro non solo uno strumento ma pure, un modo per affrontare le sfide che avrà davanti a sé.
Grazie davvero a tutti”

Simone Millozzi Sindaco di Pontedera

2 maggio 2017

Il saluto a Valerio Caramassi

giovedì, maggio 21st, 2015

Voglio salutare e ringraziare Valerio Caramassi, che ha lasciato la guida della società Revet, per il lavoro svolto in questi anni, con impegno, in una azienda strategica per il nostro territorio e per la Toscana. Caramassi ha lavorato in questi anni guidando con grande competenza e attenzione la Revet, che si occupa di riciclo della plastica e di altri materiali. A lui si deve la crescita di questa azienda e la lungimiranza nell’aver coniugato le funzioni specifiche del riciclo con le opportunità legate alla presenza dei centri di ricerca del nostro polo del know-how.

Lo ha fatto con una grande attenzione verso l’innovazione tecnologica e rafforzando così la centralità degli impianti di Pontedera.

Significativa ad esempio è il successo del progetto Pro-plasmix che ha permesso di riciclare efficacemente la plastica eterogenea che, al contrario, in altre realtà, italiane ed europee, viene conferita in impianti dedicati quale rifiuto indifferenziato. Grazie a questa felice intuizione e agli investimenti effettuati negli anni dall’azienda e dalla Regione Toscana si è così rafforzata una filiera legata alla green economy in questa area. Maggiore qualità della produzione, maggiore qualità del lavoro, maggiore occupazione: tutto questo è stato conseguito in un territorio virtuoso come quello di Pontedera.

Lo ringrazio dunque per la grande opera da lui prestata e mi auguro che l’azienda continui sulla strada tracciata, consolidando la presenza in città e puntando sempre più su ricerca, sviluppo e innovazione, che rappresentano il futuro in un settore sempre più importante nella società odierna.

A Caramassi auguro, anche a nome della città, nuovi e più grandi traguardi professionali.

 

Pontedera, 21 maggio 2015

Il Piano regionale dei rifiuti è positivo: ruolo importante per il nostro territorio

lunedì, settembre 23rd, 2013

Dichiarazione del sindaco e presidente dell’Unione Valdera, Simone Millozzi

L’assessore regionale all’ambiente, Annarita Bramerini, ha illustrato ai sindaci presenti al Consiglio dell’Anci Toscana i contenuti del nuovo “Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati”. Il Piano contiene molti obiettivi positivi e ambiziosi, rispetto alla situazione attuale media dei comuni toscani. Nel piano si delinea come dovrà essere la gestione dei rifiuti nella nostra regione nel 2020. Tra gli obiettivi c’è quello di portare la raccolta differenziata al 70% contro il 39% attuale e di ridurre il conferimento in discarica dal 42% al 10%. Si conta anche di aumentare il recupero energetico e di realizzare gli impianti di termo-valorizzazione in avanzato stato autorizzativo, e che comunque diminuiranno dai nove attuali a sette.

Le scelte subiranno i naturali affinamenti in Giunta e nel Consiglio Regionale prima dell’adozione ma posso esprimere già un giudizio in qualità di sindaco di Pontedera e di presidente dell’Unione della Valdera, un territorio che conta 120 mila abitanti.

La mia impressione è che questo Piano sia molto positivo e ambizioso. Mi sembra che risponda positivamente alle esigenze dei cittadini e dei territori con l’obiettivo di favorire la riduzione dei rifiuti e di conseguenza anche degli impianti.

Mi auguro che la Regione continui su questa strada e coinvolga sempre anche i comuni in questo percorso. Il Comune di Pontedera e la Valdera, che in questi anni hanno saputo dare dimostrazione di grande responsabilità e di buone pratiche, vogliono continuare ad essere protagonisti responsabili e positivi di queste scelte politiche. Nella nostra zona vanno valorizzate le esperienze delle filiere del riciclo e del recupero dei materiali. Abbiamo un territorio che in pochi anni ha saputo interpretare l’esigenza di far incontrare il mondo della ricerca e del sapere (come pont-lab, pont-tech, Revet) con il mondo imprenditoriale più virtuoso. Da ciò sono nati percorsi che fanno di questa realtà una delle più avanzate nel campo del riciclo, del riuso e dello sviluppo di “materie prime seconde”. Pontedera e la Valdera si candidano ad essere sede di sperimentazioni ancora più avanzate che puntino decisamente su politiche del riciclo creando su questa una nuova filiera industriale della “green economy” capace di portare nuova occupazione e sviluppo. La Toscana riducendo il numero di impianti e discariche farà un salto di civiltà e qualità. Adesso compete a tutti, cittadini, istituzioni, forze politiche, riempire di contenuti e di volontà questo Piano. Se l’obiettivo di tutti sarà quello di ridurre i rifiuti e di gestirli in maniera più ecocompatibile possibile, allora credo che questo traguardo sarà alla nostra portata.

Pontedera, 20 settembre 2013

Con l’impianto del compost Pontedera dimostra il proprio senso di responsabilità e di fare la sua parte

venerdì, novembre 18th, 2011

Ieri il Presidente di Geofor Paolo Marconcini ha annunciato che sei aziende di rilievo nazionale ed europeo hanno partecipato alla selezione per la costruzione del nuovo impianto anaerobico di compostaggio a Gello. Il nuovo impianto sarà in grado di “trattare” circa 44.000 tonnellate annue di rifiuto umido e soprattutto azzererà le maleodoranze che da anni interessano il territorio della frazione e la città tutta. Se tutto andrà per il verso giusto l’impianto entrerà in funzione tra il 2013 e il 2014.

Esprimo quindi tutta la mia soddisfazione e l’apprezzamento per il percorso seguito e per il traguardo che stiamo tagliando, grazie anche all’impegno di Geofor e del suo presidente. Con questo impianto sarà possibile rispondere alle esigenze non solo della nostra provincia ma anche di un territorio più ampio, diventando un punto di riferimento dell’intero Ato Costa. Con questo impianto non si dovranno mandare i rifiuti organici fuori dalla provincia e quindi i costi diminuiranno. E inoltre sarà possibile aumentare la percentuale di raccolta differenziata, che oggi è composta al 30% proprio di frazione organica.

Questo è un modo serio e responsabile di agire e di affrontare il problema della gestione dei rifiuti. Pontedera sta facendo la sua parte, assumendosi le proprie responsabilità, in un contesto più grande. Differenziare non vuol dire azzerare, non vuol dire riciclare. Il riciclo è una catena e non un anello. C’è riciclo se c’è “ri-prodotto” questo vuol dire che se non ci preoccupiamo di cosa fare, di dove conferire il rifiuto differenziato, lo sforzo e il costo elevato per rendere possibile la raccolta differenziata diventa vano. Non serve a niente raccogliere l’organico con i cassonetti se poi non ho l’impianto di prossimità dove conferirlo. Dover fare chilometri per trasportare questa categoria di rifiuto crea comunque un danno ambientale maggiore di quello che si vuole evitare. Con questo impianto si va a completare la catena del recupero, del conferimento e del riciclo di tutti i rifiuti urbani della nostra città (anche grazie a impianti come Revet ed Ecoacciai)

Pontedera, 16 novembre 2011