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Gli interventi di restauro della scuola Curtatone e Montanara

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata “Nazione Pontedera Valdera” del 27/08/2013

martedì
27 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
12

 

Curtatone di nuovo in restauro

 

SCUOLE: COSTA 160 MILA EURO L’INTERVENTO 160 MILA EURO L’INTERVENTO PIÙ GROSSO DEL 2013` GROSSO DEL 2013

Guai per l’edificio didattico più storico e bello (ma fragile)

E’ LA SCUOLA più storica della città ma ancora una volta bisogna ripararla. Inaugurata nel 1887, è in stile neoclassico, come usava in quel secolo e all’inizio del seguente, con piccoli colonnati su entrambi gli ingressi. Il principale sulla via che allora portava dal piazzone alla stazione ferroviaria, l’altro sull’odierna piazza Garibaldi, elevata negli anni ’30 a piazza delle cerimonie, con tanto di monumento ai caduti trasferito da piazza Andrea Belfiore. E’ la scuola Curtatone e Montanara, orgoglio del comune risorgimentale e liberale di fine ‘800, poi sede del prestigioso ginnasio-liceo e quindi di scuole elementari e medie, oggi riunite nell’istituto onnicomprensivo. Un palazzo storico, il cui cortile ha anche ospitato il cinema sotto le stelle, concerti e rappresentazioni, che ha i problemi di tutti i palazzi storici. E’ fragile. «Purtroppo bisogna nuovamente intervenire – dice il sindaco Simone Millozzi – e abbiamo dovuto stanziare altri 160 mila euro. E’ l’intervento più grosso, a parte la nuova materna a Santa Lucia che stiamo costruendo ex novo – in vista della riapertura delle scuole». «Il cantiere si aprirà presto ma concorderemo con la ditta un piano di lavori che consenta di proseguire l’attività didattico durante tutto l’intervento». Uno dei problemi, e non da poco, della Curtatone e Montanara è rappresentato dai piccioni, che sui palazzi, tetti e cornicioni storici trovano il terreno ideale per crescere e moltiplicarsi.
«Avevano attuato un sistema protettivo – spiega il sindaco – con reti, ma i piccioni entrano sotto e a volte ci muoiono. E sempre sporcano cornicioni e cortile». Ma i piccioni non si possono decimare con le maniere, per così dire, forti, per cui bisogna intervenire con sistemi consentiti. Come i dissuasori elettromagnetici, per cui, e con spesa a parte istalleremo un impianto di questo tipo».
Mario Mannucci

Le piazze per i cittadini

venerdì, luglio 27th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” del 26/7/2012

Tutto cominciò con il Toro di Cascella

Tutto cominciò circa 11 anni addietro, nel marzo 2001, quando il Comune decise di installare in Piazza Curtatone davanti al Palazzo Pretorio una scultura di Pietro Cascella: “il Toro: il Peso della città”, su basamento in cotto e travertino, con ai lati due panche in stile,un simbolo della gravosità del lavoro.
L’amministrazione decise che ogni anno si sarebbe installata un’opera d’arte in città, in uno spazio pubblico. Ciò fece da volano anche alla riqualificazione degli stessi spazi. Piazza Garibaldi nel 2005 è stata oggetto di una ampio intervento di ristrutturazione e riqualificazione urbana. Il progetto “Sedili di Pietra” ha coinvolto 17 tra i più importanti artisti internazionali di arte contemporanea: Joe Tilson, Cordelia von den Steinen, Girolamo Ciulla, Pietro Cascella, Nado Canuti, Giò Pomodoro, Jean Paul Philippe, Rinaldo Bigi, Marcello Aitiani, Mirella Forlivesi, Yasuda Kan, Viliano Tarabella, Daniel Couvreur, Venturino Venturi, Mauro Berrettini, Daniel Milhaud e Manuele Giannetti.
Nel 2002 in Piazza Cavour, è stata collocata su un basamento in porfido una bella scultura in bronzo di Giuliano Vangi raffigurante una giovane donna nell’atto di muoversi, “Ragazza in piedi” a simboleggiare in modo evidente il valore della libertà. Nella stessa Piazza sono state installate delle panchine ed altre installazioni artistiche provvisorie.
Anche Piazza Unità d’Italia, più nota come Piazza Stazione è stata oggetto di una ampia ristrutturazione e riqualificazione urbana che ha ridotto lo spazio per il transito e la sosta delle auto. A rendere unico l’aspetto della piazza ha provveduto l’opera “Origine Vespa” del Maestro Mino Trafeli, collocata su un basamento in posizione centrale. Essa rappresenta una interpretazione artistica dello scooter Piaggio.
Nel 2009 Piazza Martiri della Libertà è stata parzialmente chiusa al traffico e una parte della grande piazza è stata pedonalizzata e dotata di panchine e di arredi.
Nell’area del Museo Piaggio è stata creata la Piazzetta Corradino D’Ascanio.
Piazza Duomo è stata recuperata ed abbellita con opere d’arte, riducendo gli spazi a disposizione delle auto. La Piazza vede la presenza delle opere dell’artista Adami: nove sculture in bronzo e pietra circondate da una serie di panchine dell’autore senese Riccardo Grazi.
Piazza Andrea da Pontedera è stata completamente restaurata ed impreziosita con le Sedute in Pietra di Canuti e con le opere del Maestro Simon Benetton. Molto importante è il recupero all’uso pedonale del lato sud della piazza. E’ un piccolo ma importante segnale della linea che ha ispirato tutta l’azione del Comune: recuperare qualità della vita attraverso maggiori spazi per la socializzazione e per tutti i cittadini, adulti ma anche bambini e anziani.
Piazza Trieste è stata inaugurata definitivamente venerdì scorso, dopo essere stata liberata dal parcheggio delle auto. E’ adornata di opere d’arte e di un fontanello.
Altri interventi hanno riguardato la creazione e il recupero di piazze più piccole come: Piazza Vittime dei Lager Nazisti, Piazza Luperini, la Piazzetta del Villaggio Martelli, Piazza Donna Paola Piaggio.
Anche nelle frazioni si è provveduto a recuperare molte piazze. Tra tutte vanno ricordate Piazza Garibaldi a la Rotta o Piazza Monti a Treggiaia
Infine l’ultimo spazio della città recuperato è Largo Pier Paolo Pasolini da vero e proprio parcheggio a spazio verde e vivibile, in parte pedonalizzato, da oggi.

Quelle aree fatte per socializzare
Pontedera e le sue piazze. La Piazza è il luogo pubblico per antonomasia, quello dove i cittadini si incontrano e discutono, come nell’agorà dell’antica Grecia, è il luogo dell’identità di una comunità e anche quello dove nascono le rivoluzioni (si pensi a Piazza Tahir in Egitto o a Piazza Tienanmen, o a Place de la Bastille). I regimi odiano le piazze perché vi si possono scambiare concretamente opinioni e idee. Tornare a valorizzarle significa tornare a favorire il dialogo e la socializzazione dei cittadini.
E’ ciò che sta accadendo a Pontedera dove da un decennio sono sorte nuove Piazze e sono state rifatte, o addirittura, completamente ristrutturate praticamente gran parte delle piazze preesistenti. Un’operazione che ha visto anche la caratterizzazione artistica di questi spazi, come nella tradizione, secolare, della Toscana. E dell’Italia tutta visto che il nostro Paese è tra quelli che contano più piazze e fori storici perfettamente conservati ed integri, noti in tutti il mondo: da Piazza della Signoria a quella dei Miracoli, da Piazza San Marco a Piazza San Pietro, da Piazza del Campo a Piazza Plebiscito, e mille altre. A Pontedera non è stata una operazione breve e nemmeno di poco conto. Cominciò sostanzialmente con la collocazione nel 2001 della statua di Cascella, il Toro, in Piazza Curtatone e Montanara. Ci furono grandi polemiche e critiche ma anche un positivo dibattito in cui tanti davano conto del fatto che quello spazio aveva recuperato in vivibilità e non era più un anonimo angolo della città. Tutti sapevano dove si trovava la Piazzetta del Toro di Cascella. Ci furono poi altri interventi, in città e nelle frazioni.
Il filo conduttore di questo processo di valorizzazione è stato quello di un recupero delle funzioni di socializzazione e della bellezza degli spazi collettivi. Ovunque è stato possibile sono stati eliminati i posti auto. Sono state collocate opere d’arte o arredi artistici e lasciati spazi per il gioco dei bambini o spazi ampi e comodi dotati di panchine.
L’ultimo in ordine di tempo è il Largo Pier Paolo Pasolini, dove prima insisteva il vecchio Cinema Massimo, ora sede della Banca Popolare di Lajatico, che verrà inaugurata oggi. Grazie all’impegno dell’istituto di credito, e come per ogni intervento anche dei settori tecnici del Comune, il Largo è stato completamente ripensato e ha assunto un aspetto di un fresco angolo verde a disposizione di tutti i cittadini.
In questi anni l’esperimento pontederese ha richiamato l’attenzione anche dei media, come I Viaggi di Repubblica che gli dedicò un’importante servizio, e ha avuto riconoscimenti importanti sulla vivibilità (come lo Studio Sintesi di Mestre, pubblicato da Panorama, che ha messo Pontedera al primo posto per vivibilità, tra i comuni da 10 mila a centomila abitanti, nel centro-sud).
La scelta pontederese è stata poi esportata anche nei comuni limitrofi della Valdera.
Il costo complessivo delle opere e dei lavori a Pontedera è stato, in questi dieci anni, di circa tre milioni di euro: che rappresentano circa un decimo del bilancio complessivo dei lavori pubblici del Comune di Pontedera nell’ultimo decennio. I privati sono intervenuti con qualche centinaio di migliaia di euro.
Una sinergia importante che ha dato ottimi frutti.

Intervento del sindaco Simone Millozzi

Sindaco Simone Millozzi Pontedera continua a creare nuove piazze e a investire sulla vivibilità di quelle esistenti. Da dove nasce questa esigenza?
Innanzitutto negli ultimi anni Pontedera che, va detto, ha visto aumentare i propri residenti, non ha mai smesso di riqualificare gli spazi pubblici. Le Piazze sono diventate un po’ il simbolo di questo lavoro perché sono state riqualificate “contaminandole” con l’arte, grazie ad artisti di grande livello. Questo ha dato una forte identità e riconoscibilità agli spazi pubblici e una grande qualità. Abbiamo osservato in questi anni che dove installavamo opere d’arte la gente diventava più rispettosa di quegli spazi, nessuno buttava più le cartacce a terra. La bellezza, la cura, l’arte, rendono migliori i cittadini. Comunicano rispetto, senso di appartenenza, “autorevolezza” della cosa pubblica. Noi siamo un Paese, l’Italia, dove tutti in casa hanno quadri, soggiorni curati, ma poi eravamo abituati che in strada, dove cominciava lo spazio pubblico, la “res pubblica”, tutto era sciatto, trasandato, sporco. E’ un po’ la nostra vecchia mentalità dove c’era un forte senso del privato e uno scarso senso della cosa pubblica. Penso che a Pontedera in questi anni si sia fatto un’importante operazione culturale: la cosa pubblica, ciò che è di tutti, deve avere lo stesso peso, la stessa cura, di ciò che è privato. Se è possibile anche di più. Perché sempre di più passiamo il nostro tempo a contatto con gli altri, in spazi pubblici.
Come si concilia tutto ciò con le scarse risorse dei comuni?
Oggi, negli ultimi mesi, la nuova sfida è proprio quella delle risorse. Devo dire la verità: l’operazione di rifacimento delle Piazze e degli arredi urbani non è una voce di bilancio particolarmente onerosa ma comunque le difficoltà ci sono. Però a Pontedera i privati, dagli imprenditori alle banche, hanno capito il senso dell’operazione fatta in questi anni, e trovo ancora grande collaborazione. In piazza Andrea da Pontedera, in piazza Trieste, in Largo Pasolini, il contributo dei privati è stato determinante. Credo che questo rappresenti un doppio risultato per questa comunità e una strada da continuare a percorrere.
Come si evolverà questa operazione?
Credo che sulle piazze esistenti il grosso sia stato fatto. Sarebbe bello poter intervenire con una grande riorganizzazione di Piazza Martiri della Libertà. Vedremo. Di contro credo che occorra continuare a recuperare spazi per lo stare insieme. Non solo nuove piazze ma anche cortili, spazi verdi, centri di aggregazione. Penso solo a cosa rappresentano oggi per Pontedera il centro Poliedro o gli spazi del Centrum Sete Sois Sete Luas, oppure il Parco urbano de La Rotta. Questi spazi ridanno valore al senso di cittadinanza e di comunità. E’ nelle piazze che i bambini giocano. Ecco, l’immagine più bella del nostro successo è quando vedo giocare insieme tanti bambini nelle Piazze. Come dice Giovanni Bollea uno dei più grandi neuro-psichiatri infantili italiani, occorre recuperare il valore del cortile, degli spazi per i bambini nelle città. Per costruire un futuro migliore e migliori cittadini del domani, c’è bisogno di spazi oggi, liberi per tutti. Tornare ad una società dei rapporti umani superando la società del mero consumismo e della mercificazione di tutti i rapporti umani.

Sugli atti di vandalismo in Piazza Garibaldi

venerdì, dicembre 16th, 2011

Nei giorni scorsi vandali hanno danneggiato una delle panchine artistiche di Piazza Garibaldi. Il gesto sconsiderato di qualche incivile ha provocato seri danneggiamenti ad una opera d’arte di un grande artista italiano. Un gesto che l’amministrazione comunale condanna fermamente.

Va ricordato che si tratta di vere e proprie opere d’arte e non di semplici panchine. Opere che hanno un valore artistico e anche economico elevato.

Ma non c’è solo il valore delle panchine. Chi danneggia un’opera d’arte o un arredo urbano manca di rispetto all’intera comunità. Colpisce al cuore la collettività che la circonda. In questi giorni abbiamo trovato anche delle scritte su una delle sedute di Piazza Belfiore (Andrea da Pontedera).

Pontedera è una città che in questi anni si è distinta nella buona qualità urbana e nella riqualificazione degli spazi utilizzati dai cittadini. Gli spazi pubblici sono belli e curati e sono il segno del nostro vivere civile e ci fanno vivere tutti meglio, a volte non si riflette sufficientemente su questo aspetto. La cittadinanza ha fatto propri questi spazi ben curati, che sono di “tutti” e non sono terra di “nessuno”. Ciò che è pubblico è di tutti e quindi meritevole di un rispetto più grande.

Nel passato a margine degli episodi di vandalismo, quando sono stati trovati gli autori ci si è sempre trovato davanti a persone prostrate e pentite che hanno umilmente chiesto perdono. Per questo invitiamo tutti a pensarci prima per evitare penosi e poco dignitosi pentimenti, che peraltro comportano anche un oneroso risarcimento economico che il comune richiederà a chi si rende responsabile di questi atti.

Pontedera, 14 dicembre 2011