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Sull’inaugurazione della nuova biblioteca comunale Giovanni Gronchi

mercoledì, aprile 16th, 2014

Riproduciamo gli articoli delle testate giornalistiche della “Repubblica Firenze” del 11/4/2014, “Il Tirreno” del 13/4/2014, “La Nazione” del 13/4/2014

venerdì
11 aprile 2014

Testata:
REPUBBLICA FIRENZE

Pagina:
XIII

libri e cultura nei capannoni dove nasceva la Vespa


Una biblioteca al posto dell’ex Officina 1 ma è tutta l’area Piaggio a cambiare pelle
DAL NOSTRO INVIATO

LAURA MONTANARI
 Pontedera
È una città dove c’era un pezzo di fabbrica. Una biblioteca e grandi vetrate che danno su via Rinaldo Piaggio dove una volta lavoravano gli
operai dell’Officina 1. Pontedera aggiunge un altro tassello al puzzle della città 2.0, quella che guarda al domani e prova a rigenerarsi negli stessi spazi che sapevano dell’odore di olio, di motorie solventi. Quelli dei tempi di montaggio e della crisi che hanno lasciato grandi capannoni vuoti quando la Piaggio si è ritirata e via via da 12mila dipendenti è smagrita, fino ad arrivare agli attuali 3mila. I capannoni sono gli stessi, arcate e cemento armato, maglie di pilastri, un bianco che è diventato grigio, tetti che sono stati scoperchiati per far entrare la luce e trasformare l’area in parte in un parcheggio, in parte in una biblioteca che sarà inaugurata ufficialmente domani (dalle 10.30 in poi, alla presenza del presidente della Camera Laura Boldrini e della Toscana Enrico Rossi). «È un impegno da 6 milioni di euro in parte finanziati dalla Regione, ma soprattutto è un investimento nella cultura in tempi difficili e dicrisi» spiega il sindaco Simone Millozzi. Si chiamerà Biblioteca Giovanni Gronchi: l’ex presidente della Repubblica era nato proprio da queste parti e a lui è dedicata la mostra inaugurale (a cura di Roberto Boldrini e Roberto Cerri) nei locali del prestito dei libri. Così la fabbrica della Vespa e il progetto dell’altra città” che sembrava un’idea visionaria negli anni Novanta quando l’allora sindaco e oggi governatore Enrico Rossi e Giovannino Agnelli al vertice della Piaggio, cominciarono a immaginarla sui primi fogli, più di vent’anni dopo è una realtà in crescita. La Pontedera 2.0 è un polo culturale e di ricerca: c’è l’Istituto di biorobotica della scuola Sant’Anna di Pisa nei capannoni in cui si costruiva il Ciao, cinquanta metri in là il Museo Piaggio («in testa alla hit dei musei più visitati della provincia»dicono i dati del Comune). Al posto della palazzina della direzione, Pontech, l’incubatore con una ventina di imprese di nuova generazione (molte delle quali al femminile), oltre il muro è nato anche PontLab un laboratorio al servizio delle imprese per certificare la qualità dei prodotti. «Questo progetto prima di essere architettonico è urbanistico» ha spiegato l’architetto Adriano Marsili che ha seguito la nascita della nuova biblioteca: due piani, un grande soppalco, spazi liberi e accoglienti, archivi che possono ospitare fino a centomila volumi, attualmente hanno un catalogo di circa la metà. Naturalmente wi-fi, prestito di dvd e di e-book. Due verande, capriate in ferro ricostruite e mimetizzate come originali, vetrate e luce, un’area bambini, sedie rosse tavoli centrali, scaffali aperti doveil lettore andrà a curiosare e a scegliere. Una ventina di computer per il pubblico. L’unico neo è il pavimento, «doveva essere in parquet», invece è di ceramica di un colore chiaro che ricorda – ma molto vagamente il legno. Peccato
Da lunedì comunque vi a al prestito dei libri e la navetta gratuita che fa la spola dal centro ai capannoni cambierà itinerario e arriverà fino a qui. Un bel servizio. L’obiettivo è raddoppiare gli attuali frequentatori. «Fino a oggi Pontedera aveva una biblioteca da 450 metri quadrati, ora passa 4.500». Un salto che è un biglietto di presentazione per chi governa questa città. L’area che già ora è frequentata da scuole e ricercatori, è destinata a diventare un motore culturale e high tech di questo pezzo di Toscana. La riconversione generale degli spazi industriali passati pezzo dopo pezzo al Comune è costata, spiega il sindaco, una trentina di milioni di euro: «Altri dieci serviranno per riqualificare l’area da un punto di vista urbanistico: lo studio Natalini di Firenze si occuperàdel parcheggio a due piani, lo studio Archea sempre di Firenze della piazzetta centrale, gli architetti dello studio Tagliabue di Barcellona delle piste ciclabili e dell’arredo urbano». La biblioteca Gronchi nasce nei capannoni che erano stati bombardati nella Seconda guerra mondiale, cercherà di trattenere la memoria storica di quei luoghi, il celebre “Dente Piaggio” che si incuneava nella città operaia e la faceva vivere, crescere e lottare.
Lunedì
14 aprile 2014

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
II

In biblioteca contro il sonno della ragione


La Presidente della Camera all’inaugurazione della struttura intitolata allo statista Giovanni Gronchi. Previsti settantamila utenti all’anno

di Cristiano Marcacci
PONTEDERA
I torni riprendono idealmente a marciare, a far sentire i loro ritmi. Non “partoriranno” più, come da tanti anni del resto, le parti meccaniche delle Vespe, bensì forgeranno le idee, faranno affacciare la cultura e il sapere dalla finestra sul futuro, a colpi di nuove tecnologie. La fabbrica resta tale, ma diventa dei pensieri, delle riflessioni. Cambia veste. Trasformandosi in una avveniristica biblioteca, coi posti di lettura decuplicati, con l’ampliamento degli spazi dedicati all’accesso ad internet e alla consultazione di quotidiani e riviste, con il collegamento wi-fi gratuito, con un vasto settore riservato a bambini e ragazzi e con una previsione di utenti pari a circa settantamila unità all’anno.
C’è addirittura la Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini ad incorniciare al meglio una giornata storica per Pontedera, che segna un deciso passo in avanti nel recupero e nella riqualificazione degli ex capannoni industriali dismessi nell’area del Dente Piaggio. «Un progetto – ha ricordato il presidente della Regione Toscana ed ex sindaco di Pontedera Enrico Rossi che risale a 30 anni fa, quando si pensò per la prima volta a sviluppare meno la periferia e a puntare sul Dente Piaggio (“dente” perché entrava nell’abitato). Erano i tempi in cui la politica discuteva molto e i cittadini venivano coinvolti in tutte le fasi dei processi. La politica era autonoma dai grandi potentati, era una politica popolare e partecipata: tutti valori che devono essere riscoperti e rimessi al centro. Una lezione, questa di oggi di Pontedera, fortemente attuale, perché la Regione sta rivedendo la legge 1, per dire stop all’edificazione in zone agricole e recuperare gli spazi esistenti. E questa biblioteca è la dimostrazione che ciò è possibile».
È al settimo cielo il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, che si scaglia subito contro chi contesta l’utilità dell’opera: «Qui dentro c’è posto per migliaia di libri e di sogni. Una pubblica amministrazione dimostra di funzionare quando va incontro, come in questo caso, alle speranze dei cittadini. Le nuove biblioteche non sono mai uno spreco, anzi. Sono un argine contro il sonno della ragione e contro la demagogia».
La struttura porterà il nome dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e sulla figura dell’illustre statista pontederese si è soffermata in modo particolare la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha anche visitato la mostra “Da Pontedera al Quirinale. Giovanni Gronchi nell’Italia del Novecento”, visitabile fino al prossimo primo giugno. «Gronchi – ha detto la terza carica dello Stato – ha sempre lottato per la rinascita della democrazia parlamentare, volendola far diventare un luogo di confronto reale, in cui il dialogo può essere aspro ma vero e in cui l’istanza polemica non può mai annullare il reciproco rispetto di legittimità». Riferendosi alla nuova biblioteca di Pontedera, Boldrini ha sottolineato che in momenti come questi, in cui la tenuta del modello industriale è in discussione, investire in cultura è senz’altro una carta vincente, una scelta strategica. «Bene avete fatto qui a Pontedera ha evidenziato -, a non piegarvi alla logica della rassegnazione, operando una decisa riconversione e realizzando una cittadella della cultura e dell’innovazione tecnologica. Che altro di meglio si poteva fare? Proprio non saprei».

 

lunedì
14 aprile 2014

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
22

Il tempio dei libri nelle ex officine Piaggio «Grande giorno per la nostra Pontedera»


 Taglio del nastro solenne con la Presidente della Camera

UN MIGLIAIO e più di pontederesi e ospiti della città hanno visitato per tutto il pomeriggio di ieri la nuova biblioteca al dente Piaggio che dopo 48 anni ha preso il posto di quella – «cara», l’ha chiamata il sindaco – alla Villa Crastan. Un flusso ininterrotto di gente concluso con aperitivo augurale. E da domani si fa sul serio. La biblioteca di 4500 metri (dieci volte di più della precedente) entrerà in funzione preceduta e lanciata anche dall’appello fatto ieri da Simone Millozzi affinché «tutti i cittadini la frequentino come fosse la loro casa oltreché la casa dei libri, del fascino dei libri». E stata la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, reduce da infortunio sugli sci, a tagliare il nastro. Ma la presidente ha voluto che le forbici fossero rette anche da Maria Cecilia Gronchi, la figlia del presidente pontederese della Repubblica, cui la biblioteca è intitolata, mentre l’arcivescovo Paolo Benetto ha benedetto i locali «nel nome del Dio della scienza». Davanti a un uditorio nella cui prima fila erano seduti l’ex ministra Maria Chiara Carrozza, il prefetto Francesco Tagliente, l’onorevole Paolo Fontanelli e Maria Cecilia Gronchi, e fra il pubblico lo scrittore-attore Daniel Pennac, il sindaco ha esordito definendo «un gran giorno la nascita di una nuova biblioteca. Un gran giorno per Pontedera e l’intera Toscana perché significa che pure in tempi difficili la cultura progredisce, collegandosi, anche per il luogo dove la biblioteca è stata realizzata, alle tradizioni operaie della città». Il sindaco ha poi spiegato la dotazione – 90mïla libri- della biblioteca, arricchita anche dalle donazioni post mortem di Luigi Bruni, Dino Carlesi, Giuseppe de Martini, Francesco Paciscopi, Giuseppe Caciagli e Renzo Remorini (ma ha contribuito anche l’ex sindaco Enzo Paroli) ha ringraziato il progettista architetto Adriano Marsili e tutti i dirigenti e personale del comune che hanno contribuito all’opera e l’ex sindaco Paolo Marconcini (grande applauso). E per concludere, una citazione di Francesco Petrarca che si definiva `bramoso’ di libri. Enrico Rossi, il sindaco promotore dell’intera operazione dente Piaggio negli anni ’90, ha esordito elogiando la presidente Boldrini «per la fermezza con cui procede nella difesa delle istituzioni nonostante i volgari attacchi cui è sotto posta», per passare a un liberatorio «finalmente ci siamo tolti anche questo dente (abbiamo realizzato anche la biblioteca). E se ci abbiamo messo più del previsto è anche perché non tutti gli italiani pagano le tasse… ». Per chiudere anche lui citando Benedetto Croce e la sua inaugurazione di una biblioteca nel sud. La Boldrini ha ricordato il suo predecessore nella presidenza della Camera – Giovanni Gronchi ebbe questa carica prima di salire al Quirinale – e la difesa delle istituzioni democratica. «Che hanno bisogno di rinnovarsi ma senza intaccare i principi fondatori». Applausi anche per questo intervento, poi, sorrisi e foto con gruppi di studenti.

Mario Mannucci

 

Sull’assemblee pubbliche nelle Consulte sul monitoraggio del regolamento urbanistico

lunedì, ottobre 24th, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO PONTEDERA del 14/10/2011 e del 19/10/2011

venerdì
14 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
1-2
I progetti e le proteste: ecco la voce dei quartieri

L’assemblea pubblica alla circoscrizione di Montecastello è servita al sindaco per delineare la Pontedera che verrà

di CARLO BARONI

GLI SPAZI ci sono per crescere ancora, ma basta con il consumo di suolo. Simone Millozzi ha un punto fermo per lo sviluppo del territorio che deve proseguire la crescita coerente ed equilibrata iniziata da anni, che ha portato qualità in fatto di servizi, di infrastrutture, di viabilità e di appetibilità per nuovi insediamenti produttivi. E tutto questo è anche il filo conduttore degli incontri che il sindaco ha indetto nelle frazioni per fare una verifica sul regolamento urbanistico che sta per scadere. Una verifica «partecipata» che serva da consuntivo da riprova sulle previsioni fatte, delle urgenze che ancora permangono, dei bisogni. La prima tappa è stata a Montecastello con un’assemblea pubblica organizzata dalla consulta e dall’amministrazione comunale. Alla serata erano presenti, oltre al sindaco, anche l’assessore al decentramento Stefano Tognarelli ed il vicepresidente della consulta Matteo Belli, oltre a molti cittadini.

GLI INCONTRI servono anche per fare il punto specifico sulla frazione. Nel caso di Montecastello Simone Millozzi ha sottolineato, grazie anche al lavoro svolto dall’Unione Comunale sul fronte del reperimento delle risorse, che il cantiere in corso sui giardini pubblici viaggia spedito (investimento da 360 mila euro), ed i lavori tanto attesi per la realizzazione della fognatura (operazione da un milione e 600 mila euro) partiranno presto. Sottolineature, comunque, che rientrano nella visione più ampia e complessiva del territorio che il sindaco ha presentato e presenterà nelle prossime tappe. Un territorio che ha trovato un suo equilibrio importante e che ha fatto delle scelte sulle quali secondo Millozzi – deve proseguire il programma di sviluppo anche perché c’è ancora spazio. C’è spazio per le imprese, nell’area Pip. C’è spazio per l’edilizia residenziale, visto che anche la grande area Peep fuori dal ponte ancora non è stata sviluppata (il bando di gara promosso dal Comune e destinato alla ricerca di un investitore è andato deserto, ndr). C’è l’appetibilità di un territorio che ha fatto passi importanti nell’eccellenza: lo dimostra il Polo Sant’Anna, l’incubatore delle imprese, i lavori per la biblioteca, la costituenda cittadella dell’Università, tutto quel «mondo» nel dente Piaggio che sta diventando un motore importante della nuova Pontedera..

ECCO perché crediamo che non si debba cercare altro suolo da destinare uno sviluppo che è già incamminato – spiega Millozzi – E crediamo invece che si debba spingere sulla valorizzazione delle scelte fatte sul territorio e su questa città.. Ecco perché i volumi dell’ex Ipsia, secondo il sindaco, devono essere trasferiti altrove, anche se non su terrina agricoli o vergini; discorso che vale per la ex cartiera de La Borra, i cui spazi dovranno essere area per un parco ed i volumi, anche in questo caso, spostati in altra zona. Ed ecco perché ci sono molte aspettative da parte del Comune sul recupero delle fabbriche dismesse come l’ex Crastan. Proprio su questo fronte Millozzi aspetta in gloria che partano lavori già autorizzati all’ex Enel di via Pisana e agli ex magazzini Leoncini dietro al Duomo.

 

mercoledì
19 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
«Cantieri e servizi, ecco come crescerà la città»

Assemblea pubblica con il sindaco per illustrare i progetti, dalla nuova biblioteca alla tangenziale

di BENEDETTA BITOZZI

UNA CITTÀ in continua evoluzione, con un’attenzione particolare alle esigenze dei cittadini. E’ questo il volto di Pontedera che emerge dall’incontro pubblico, avvenuto lunedì sera, tra il sindaco Simone Millozzi e i cittadini, all’interno della riunione della consulta del quartiere centro-villaggi. L’incontro, dopo quello tenuto a Montecastello nei giorni scorsi, è servito al sindaco per illustrare agli abitanti del quartiere i risultati del monitoraggio sul regolamento urbanistico del 2006, in scadenza.

TRA I PUNTI evidenziabili nello sviluppo della città di Pontedera il sindaco ha ricordato i cosiddetti ‘Tip”, i piani di insediamento produttivi, a disposizione delle aziende per far nascere i propri stabilimenti nell’area industriale che sorge attualmente su viale America, lungo lo scolmatore. «In un momento come questo, di profonda crisi, vogliamo caratterizzarci ancora di più come città industriale e manifatturiera», ha detto il sindaco. Un ulteriore collegamento con la zona industriale nascerà inoltre a breve, visto che sono partiti i lavori per la strada che dalla rotatoria in uscita dalla superstrada che si trova a Gello permetterà di raggiungere Pontedera. «Questa nuova apertura alla viabilità sgraverà di molto il traffico della rotatoria di viale Europa, e chi proverrà da Pisa con la FiPi-Li potrà uscire all’uscita di Ponsacco e raggiungere velocemente la nostra zona industriale», ha spiegato Millozzi.
RIGUARDO alla viabilità interna alla città il sindaco ha ricordato l’importanza dei parcheggi scambiatori, quello del piazzale del mercato e quello del cimitero, serviti da due bus navette gratuiti che in pochi minuti permettono di raggiungere il centro città. «Questi bus costano all’amministrazione circa 400 mila euro all’anno – ha sottolineato Millozzi – ma sono indispensabili in una città come Pontedera, che da 28 mila abitanti tocca i 60 mila nelle ore diurne, senza le navette il traffico andrebbe in tilt». Novità anche sull’asse dell’ente Piaggio che, come ha ricordato il sindaco, «rappresenta oggi la capacità della città di saper innovare». Nasceranno infatti presto in viale Rinaldo Piaggio, che già ospita realtà come la Pontech e il polo Sant’Anna, due nuove strutture: la nuova sede della biblioteca, che verrà spostata dalle vecchia collocazione di via della Stazione Vecchia, e una nuovissima cittadella dell’università e della ricerca in cui troveranno collocazione il corso di laurea in scienze infermieristiche, oltre ad alcuni corsi formativi e master legati al mondo manifatturiero.

TRA I LAVORI infrastrutturali in previsione il sindaco ha ricordato la nuova scuola materna e asilo nido della frazione Santa Lucia, già finanziata per oltre 3 milioni di euro, oltre ad un ampliamento del presidio ospedaliero Lotti. In chiusura il sindaco ha ricordato le linee guida del processo di crescita delle città di Pontedera: «vogliamo evolverci facendo i conti con i terreni che già sono lottizzati o lottizzabili: non ci sarà, in futuro, nessun ulteriore consumo del suolo», ha detto Millozzi.