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Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo

martedì, aprile 14th, 2015

Il sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione Valdera, Simone Millozzi: “Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo”

In queste ore, mentre l’attenzione mediatica e il dibattito politico sono su altri temi a volte concentrata su ambigui e inutili annunci di demagogia populista, si sta giocando una partita che non esito a definire “fondamentale” per la salvaguardia della democrazia e dei diritti dei cittadini. Una partita essenziale per il futuro di questo Paese. Ma come sempre accade in questi momenti, pochi hanno la consapevolezza di questa enorme sfida.

La partita è quella dei tagli agli enti locali che il Governo vorrebbe approvare con il Documento di programmazione economica e finanziaria, il Def, nelle prossime ore. Stamani si è tenuto un incontro a Roma tra l’Anci e il Governo. Alcuni aspetti sono stati chiariti ma resta il nodo centrale del problema: non si può continuare a tagliare sugli enti locali ed in particolare sui comuni. Se questi tagli passeranno saranno i titoli di coda dei nostri Municipi.

Se si continua a farlo si va a incidere sui servizi diretti ai cittadini, sulla carne viva delle comunità, sull’unico front-office rimasto attivo tra istituzioni e cittadini e su quello che lo stesso Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Nazionale dell’Anci, ha definito il più importante presidio democratico rimasto. Del resto quando 90 anni addietro si assottigliarono ed eliminarono le istituzioni democratiche locali l’Italia ha vissuto la fase peggiore della sua storia unitaria con il fascismo e la dittatura. Non si può continuare quindi, e lo dicono sindaci di tutte le aree politiche, su questa strada. Mi auguro che il Governo ascolti i sindaci dell’Anci e lancio fin d’ora un appello a tutta la cittadinanza e la comunità della Valdera.

La battaglia per la difesa delle istituzioni locali, per l’utilizzo a livello locale delle risorse economiche provenienti dalle imposizioni comunali, per una reale autonomia, non può essere una battaglia solo dei sindaci ma deve essere una battaglia di tutta la comunità. A volte a livello locale l’attenzione viene rivolta verso piccole beghe o inutili manifestazioni demagogiche di soggetti in cerca di visibilità. Io mi rivolgo alla città. Non stiamo a guardare il fiammifero mentre brucia la casa. Il rischio è che i comuni perdano completamente il ruolo essenziale di riferimento per la nostra società, allora rischieremo tutti di essere più soli, più deboli e senza alcuna speranza. Spero e credo che la società civile faccia sua questa preoccupazione e sostenga i sindaci nella battaglia intrapresa. Negli ultimi anni i tagli agli enti locali hanno rappresentato la quasi totalità delle risorse previste dalle manovre economiche. Quello degli enti locali è stato il comparto che più di tutti ha contribuito al risanamento dei conti pubblici. Ora è il momento che altri si facciano carico di analoghi sacrifici. A noi non rimarrebbe altro che consegnare le chiavi. Mi auguro quindi che tutti comprendano l’attuale posta in gioco.

Pontedera, 9 aprile 2015

Sulle primarie in Valdera

venerdì, dicembre 7th, 2012

Voglio esprimere la mia perplessità sull’analisi del voto delle primarie contenuta nell’articolo “Valdera e Valdarno a Renzi: il potere logora chi ce l’ha” pubblicato dalla Nazione.

Queste primarie ci lasciano in eredità innanzitutto tanto entusiasmo e tanta partecipazione. Questo è un dato politico forte: grazie alla scelta di Pierluigi Bersani di voler ostinatamente queste primarie “aperte” e grazie a Matteo Renzi, capace di coinvolgere nel suo progetto politico quella voglia di rinnovamento e di novità di cui si sente la necessità nel nostro Paese, abbiamo riavvicinato diversi cittadini alla politica.

In un momento storico quale quello che stiamo attraversando di profondo distacco tra il Paese, la politica e i partiti, un popolo, il nostro popolo, ha deciso di partecipare e di scegliere. Voglio citare Ezio Mauro che oggi, su Repubblica, sottolinea come i partiti si stiano aprendo ai cittadini: “…quando la parola torna ai cittadini perché i partiti danno loro la possibilità di esprimersi, di prendere parte e di contare, l’antipolitica tace, o addirittura deve inseguire”. E’ un bene per la nostra democrazia e per il nostro Paese. La vera novità nel quadro politico nazionale risiede dunque in questo straordinario voto popolare e collettivo. Tutto questo soprattutto se messo a confronto con la “messa in liquidazione” del Pdl o, peggio ancora, il populismo e le false primarie di Grillo. Ora spetta a noi capitalizzare il grande consenso ricevuto mettendo a sintesi le istanze, di critica ma anche di speranza, che queste primarie ci lasciano in eredità.

Non disperdiamo questo grande patrimonio. Oggi come Pd siamo ancora più forti, anche in Valdera. Adesso occorre, tutti insieme, lavorare per costruire un progetto di governo del Pd e del centrosinistra necessario per vincere, bene, le elezioni politiche della prossima primavera.

Per questo non credo e non penso francamente che il voto delle primarie è stato un voto contro la classe dirigente locale in Valdera. Il voto contiene elementi, in parte giusti, di critica verso il mancato rinnovamento della classe dirigente nazionale e della conseguente necessità del bisogno di cambiamento. Questa è stata la ragione per cui Renzi ha avuto un iniziale e buon successo e a questa domanda, oggi, occorre dare risposte. Successo a cui, e bene sempre ricordarlo, non ha corrisposto la vittoria in questa consultazione elettorale per individuare il candidato premier.

La vittoria di Pierluigi Bersani, che sarà candidato a premier da tutto lo schieramento di centrosinistra, dimostra che è l’uomo giusto per farsi garante di una stagione nuova sia dentro al Pd che fuori, nel Governo del Paese.

Mi piace sottolineare che in Valdera, anticipando molti dei temi e delle istanze di queste primarie, il cambiamento c’è già stato. La classe dirigente del partito ha una età media bassissima. Quando abbiamo cominciato questa amministrazione io e il mio vicesindaco avevamo, in due, meno di 80 anni complessivamente.

E’ evidente quindi che il messaggio che i cittadini della nostra zona hanno voluto inviare è proprio quello che il rinnovamento della classe dirigente si attui anche nella scelta della squadra che dovrà guidare il Paese.

E oggi la nostra Regione è diventata protagonista, laboratorio, nel quale due importanti personalità politiche, Enrico Rossi e Matteo Renzi, svolgono un ruolo chiave nel dibattito nazionale. Il lavoro di rinnovamento e cambiamento di noi stessi e del nostro partito è ancora lungo ma oggi lo possiamo fare  con la forza di quasi 3 mila cittadini di Pontedera che ci chiedono solo di andare avanti. Questa è l’occasione anche per ringraziare i tanti volontari che hanno permesso lo svolgimento di questa importante consultazione.