Il mio intervento per il XV anniversario della Fondazione Piaggio

Gentili signori,

voglio innanzitutto portare il mio saluto e quello della città di Pontedera a tutti voi.

Sono passati quindici anni da quel 20 settembre 1994 quando il Comune di Pontedera, la Provincia di Pisa e la Piaggio si sedettero intorno ad un tavolo per dare vita alla Fondazione Piaggio. Fu un passo storico ed importante. Un passo propedeutico alla nascita del Museo e soprattutto di una collaborazione strategica ed opportuna: territorio e impresa si univano, a Pontedera, per intraprendere il cammino di una Fondazione che valorizzasse la storia comune e preparasse la strada da percorrere insieme.

Voglio ricordare in questo momenti i protagonisti di quello storico passaggio: il compianto e coraggioso Giovanni Alberto Agnelli, l’allora presidente della Provincia Gino Nunes, e l’allora sindaco di Pontedera Enrico Rossi.

Io credo che siano gli uomini che fanno la differenza. Loro hanno fatto la differenza ricucendo un rapporto che aveva attraversato una fase molto difficile. Il legame tra azienda e territorio, e comunità, aveva rischiato di spezzarsi definitivamente. Con coraggio e intelligenza invece quegli uomini seppero intraprendere relazioni più forti e consolidare un grande patrimonio di storia e di cultura d’impresa. La Fondazione Piaggio fu proprio questo: la valorizzazione della memoria storica dell’azienda e con essa della società civile, la volontà di accrescere il valore del rapporto impresa-cultura, impresa-territorio.

Senza storia e senza memoria non c’è futuro. La Fondazione, insieme al Museo e all’Archivio Piaggio, hanno rappresentato proprio una riserva di memoria da cui il territorio e l’azienda hanno potuto attingere. Uno specchio nel quale guardarsi indietro, una finestra dalla quale guardare il mondo attuale e uno strumento nel quale intuire il futuro. Non è un caso che la Fondazione e il Museo abbiano ospitato in questi anni programmi culturali di grande valore, hanno registrato la presenza di grandi intellettuali, di grandi uomini e donne chiamati a discutere di temi nodali per il nostro futuro e per il nostro territorio: dall’innovazione tecnologica all’integrazione europea, dall’energia alla sicurezza nella mobilità fino alle nuove tecnologie.

Tutto ciò, anche in questo caso, è stato merito delle persone. Un ringraziamento particolare voglio dedicare anche al Presidente Tommaso Fanfani che ha saputo guidare questa Fondazione con competenza e grandi qualità umane.

La giornata odierna sarà una riflessione utile a comprendere quale debba continuare ad essere il ruolo delle Fondazioni d’impresa. Saluto il qualificatissimo pubblico e il parterre dei relatori. Pontedera è onorata dalla vostra presenza. Le fondazioni d’impresa in Italia, pur essendo ancora abbastanza ridotte dal punto di vista quantitativo rispetto ad altri paesi occidentali, avranno un sempre maggior ruolo nella diffusione della “responsabilità sociale” come parte integrante della governance delle aziende.

Questa crisi globale pone tutti davanti a una grande novità. Mai come oggi è chiaro che dalle crisi si esce tutti insieme, aziende, lavoratori, comunità, aministratori. Nessuna azienda può pensare di avere un ruolo nel sistema produttivo mondale senza un sistema Paese intorno che la sostiene e nel quale possa svolgere adeguatamente le sue attività.

Le Fondazioni avranno sempre più una funzione testimoniale dell’impegno dell’azienda nella società, di riflessione sui valori sociali e civili dell’impresa e del territorio, di collegamento culturale e ideale.

Ascolteremo con attenzione le proposte che emergeranno da questa giornata di riflessione. A voi tutti in miglior “in bocca al lupo” per una giornata di proficuo lavoro, non senza avervi rinnovato il benvenuto nella nostra città.

Simone Millozzi, sindaco di Pontedera

Pontedera, 5 novembre 2009

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