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Sulla protesta con il presepe, nel quartiere Galimberti

lunedì, dicembre 14th, 2009

Leggiamo stamani sulla stampa di una protesta inscenata da qualche commerciante e qualche cittadino relativamente ad una situazione di supposto disagio del quartiere Galimberti, di Piazza Cei, che si accompagna ai termini “ghetto” o addirittura “degrado” e che utilizza impropriamente l’immagine del presepe. Ogni protesta è legittima ma, fermo restando quindi il diritto ad esprimere critiche, appare veramente fuori luogo dire che quella zona della città è dimenticata e viva nel “degrado”. E’ una delle zone più prestigiose della città, basta chiedere alle agenzie immobiliari. Vi abitano molti amministratori attuali e passati di Pontedera. Vi è ogni tipo di servizio. Proprio di fronte al giardino in cui qualcuno ha inscenato la protesta vi è un parco attrezzato molto apprezzato dalle famiglie. Nuovi servizi vi stanno arrivando: nuovi ambulatori della Pubblica assistenza, a breve saranno rinnovati gli impianti sportivi del circolo Galimberti, presto nella zona arriveranno nuove scuole, recentemente vi è stato inaugurato un importante struttura commerciale. Forse proprio questa ultima struttura può aver creato qualche problema agli equilibri commerciali del quartiere. Ci auguriamo che tutti sappiano trovare risposte alle diverse esigenze di acquisto dei cittadini che oggi hanno maggiore scelta e servizi. Il Comune ha profuso già in queste settimane un grande impegno per valorizzare il commercio e i quartieri, tutti. Continueremo a farlo. Anche in quella zona. C’è la massima disponibilità ad ascoltare proposte e a raccogliere opinioni: l’amministrazione comunale è a disposizione, del resto come lo è sempre stata, ascoltando Consulte e cittadini. Vengono fatte sulla stampa anche alcune segnalazioni: come quella di un tombino che non assorbe. Il Comune ha più canali per segnalare questo tipo di problemi. I cittadini possono utilizzarli: noi interverremo. Nel pezzo si fa poi riferimento all’assenza di panchine: in realtà il muretto utilizzato come panchina fu rimosso su richiesta di alcuni cittadini che non gradivano l’uso che ne facevano alcuni ragazzi fino a tarda sera. Infine una ultima considerazione. Lo avevamo detto. L’uso del presepe in maniera strumentale e in maniera assolutamente avulsa dai sentimenti religiosi ha preso piede, dopo che altri lo hanno fatto. Invitiamo tutti a dare il giusto peso a quei valori e a quei simboli, profondamente radicati nella nostra cultura e nella nostra sensibilità. Lasciamo stare i simboli cristiani e rivolgiamoci al Comune lealmente e in maniera trasparente quando ci sono dei problemi. Il Comune di Pontedera ha sempre ascoltato con attenzione e con sensibilità. Pontedera, 10 dicembre 2009