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Sui manifesti apparsi in città

venerdì, febbraio 5th, 2010

Nelle ultime ore a Pontedera sono apparsi dei manifesti, sui muri della città, a firma dei nostalgici della Repubblica Sociale di Salò, “Uncrsi”, nei quali si fa riferimento ai “martiri delle foibe” e nei quali si riporta in evidenza, nell’angolo in basso a destra, dove normalmente viene posizionato il simbolo delle associazioni, una foto di una Croce Celtica. La croce celtica stilizzata è riconosciuta come simbolo vietato dalla legge Mancino. Nel 1993, la legge Mancino ha infatti sanzionato l’utilizzo dei simboli di organizzazioni e movimenti che istigano all’odio razziale: la croce celtica stilizzata si trova ad essere equiparata alla svastica del nazismo, costituendo apologia di reato. Il Comune di Pontedera di fronte a questi riferimenti ambigui ha immediatamente segnalato alla Questura questi manifesti per le misure opportune che saranno valutate dagli organi competenti. Questa Amministrazione Comunale condanna il fascismo e ogni suo richiamo. I manifesti in questione sono volutamente ambigui e di cattivo gusto raffigurando anche un cimitero tetro. Il Comune di Pontedera coltiva da sempre la democrazia. Che significa anche ricerca della verità senza pregiudiziali. In questa città abbiamo dedicato una Piazza al nostro concittadino Gino Luperini, testimone positivo del triste capitolo dell’aggressione fascista alla Jugoslavia. Ma abbiamo anche ricordato le Vittime delle Foibe dedicando loro un’altra strada: molti di loro furono vittime innocenti delle follie e delle vendette di una guerra voluta dal nazifascismo. E l’Amministrazione Comunale con linearità e onestà intende affrontare i temi della completa e complessiva vicenda storica, senza alcuna strumentalizzazione politica: il prossimo 10 febbraio il Comune, insieme anche alle scuole, ricorderà ad esempio questi eventi. Ma il capitolo delle foibe, pur drammatico e triste, non cambia la sostanza della storia: violenza richiama violenza. La condanna delle ideologie, come quella fascista, che fecero della violenza un valore, è inappellabile. Ed anche il capitolo delle foibe fu una conseguenza della disavventura nella quale il fascismo ci portò e del quale il fascismo porta la responsabilità assoluta. Pur senza tacere, ovviamente, la reazione incontrollata e spesso criminale di coloro che usarono la vendetta e la pulizia etnica verso i nostri connazionali. I nostalgici di una stagione triste e di terrore come fu quella fascista sappiano che a Pontedera, città dalle profonde tradizioni democratiche e solidali, non troveranno un terreno fertile per le loro strumentali celebrazioni e nemmeno per promuovere volgari e grossolane riletture della storia.

29/01/2010