Governo e comuni: “Siamo al commissariamento”

Nella mia veste di sindaco, di Presidente dell’Unione dei Comuni, e quindi di rappresentante della nostra comunità cittadina e di tutta la Valdera, mi sento in dovere di informare i cittadini del grave attacco che gli enti locali, e le nostre istituzioni stanno subendo da parte del Governo. L’esecutivo Monti ha sicuramente restituito credibilità internazionale al nostro Paese ed ha rimesso i conti pubblici in ordine ma non ha mai coniugato il rigore con la crescita e l’equità. Non ho mai nascosto le mie critiche per l’atteggiamento tenuto dal Governo verso gli enti locali. Non si può scaricare la crisi sull’ente più vicino al cittadino e da questi più “controllabile”. Le ultime misure disposte dall’esecutivo nazionale infatti mettono a serio rischio la possibilità di amministrare un territorio.

La democrazia si regge sul sistema delle autonomie e sulla possibilità per ognuno di noi di determinare le cose che lo riguardano. C’è un termine, a volte poco conosciuto, che è “sussidiarietà”: significa che le decisioni devono essere prese al livello istituzionale più basso, quello più vicino ai cittadini. E’ questo uno dei principi cardine delle moderne democrazie teorizzato da Pio XI e dai Trattati europei di Maastricht e Lisbona, potenziato nella Costituzione italiana e negli ordinamenti di Paesi democratici di grande tradizione come Stati Uniti e Svizzera.

Non è comprensibile questo accanimento contro gli enti locali su cui già è stata scaricata gran parte delle misure di riduzione della spesa e di argine alla crisi. Con l’Imu i Comuni sono stati trasformati in semplici esattori e privati di funzioni e di capacità decisionali su moltissime materie. E’ opportuno che la politica si faccia portavoce di questi problemi. Gli 8 mila comuni italiani sono le istituzioni più vicine ai cittadini: le uniche che ogni giorno rappresentano lo Stato con la propria faccia, quelle che da sempre hanno il vincolo del pareggio di bilancio. Peraltro colpire i Comuni significa colpire i più deboli e le fasce dei cittadini più esposte.

Faccio mie le parole del Presidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia: “Non ci interessa il federalismo senza autonomia, perché avvicinare l’esercizio del potere pubblico ai cittadini deve significare in primo luogo che chi governa i Comuni deve esercitare piena autonomia politica, esercitando responsabilità. Tornare indietro rispetto ad una prospettiva di federalismo municipale, di decentramento di poteri e funzioni è un grave errore politico e culturale. Monti – ha detto Delrio – creda nei Comuni come leali compagni di viaggio, scommettere su di noi significa puntare sul riscatto dell’Italia. Anche perché non si può pensare di sostituire la politica con la Corte dei Conti”.

Pontedera, 18 ottobre 2012

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