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L’inaugurazione del “Borgo d’Oltrera” in zona Fuori del Ponte

martedì, dicembre 13th, 2011

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 10 dicembre 2011

sabato
10 dicembre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
1
Il nuovo borgo specchio della crisi

Ieri il taglio del nastro: intorno ai fabbricati ruota la rivoluzione della sosta dell’intero quartiere

II nuovo borgo specchio della crisi

Vendute tutte le villette, ancora vuota la metà dei condomini

PONTEDERA. Benvenuti al Borgo d’Oltrera, dove un tempo c’era il glorioso campo sportivo Marconcini e oggi ci sono 27 villette in pietra (già tutte vendute), parcheggi, aree a verde e tre blocchi di condomini color verde rame con 66 appartamenti, la cui vendita è proseguita spedita fino all’anno scorso. Ma che la recente crisi ha interrotto lasciandone ancora 35 da vendere.

Un’inaugurazione in grande stile, quella di ieri, con il taglio del nastro, tendoni per la presentazione da parte del sindaco Simone Millozzi e i tre costruttori, Braccianti, Armo e Rota, che insieme hanno dato vita all’Immobiliare Trieste per un investimento complessivo di 18 milioni di euro. «Dovevamo ripensare la collocazione del campo Marconcini – ha detto Millozzi – e recuperare il cordificio Billeri e la fabbrica del ghiaccio ormai dismessi. Da questo è nato il Borgo che apre le porte a una nuova vita per il quartiere».

Il primo cambiamento sarà la pedonalizzazione di piazza Trieste e alcune aggiustature in tema di sosta con disco orario in viale Italia e via Veneto. E qui c’è il primo scoglio con numerosi residenti della zona arrabbiati perché dovranno cambiare abitudini. Ma soprattutto anche ieri pomeriggio, nel capannello di cittadini che assistevano all’inaugurazione, c’era chi lamentava le necessità di molti anziani che abitano nella zona di avere un parcheggio tranquillo, senza dover spostare le auto a seconda degli orari. Nella nuova lottizzazione l’area destinata alle auto è di un centinaio di posti pubblici a ridosso di viale Italia, più altri 30 dentro lo stesso borgo, in cui ogni famiglia ha comunque o un garage o uno spazio all’interno del garage sotterraneo da 4mila metri quadrati, a due passi dai tre condomini che dominano la scena. Il sospetto è che non siano comunque sufficienti per soddisfare le esigenze di chi vive in questa zona.

Passeggiando per le vie della nuova area si percepisce un netto contrasto con il resto del quartiere, per lo più composto da edifici di stampo popolare o comunque risalenti agli anni Sessanta e Settanta. «E stata un’operazione lunga e difficile – hanno detto i costruttori – perché ci siamo trovati a gestire situazioni burocratiche e logistiche assolutamente non facili. La crisi ha rallentato un po’ i programmi, visto che dobbiamo vendere ancora 35 appartamenti, tra bilocali e trilocali».

Il paradosso è che le villette sono state vendute in pochissimo tempo. Così come i monolocali dei condomini. Le abitazioni con taglio medio, invece, devono ancora essere “piazzate” in un mercato che è diventato sempre più difficile, mano a mano che la crisi dell’immobiliare e quella finanziaria avanzavano. «L’accesso al credito è il vero problema da superare – hanno detto ancora i costruttori – perché il denaro che si otteneva prima con poco sforzo, adesso è diventato un autentico miraggio».

«Fuori del Ponte sarà un’area che vivrà una nuova vita – ha assicurato Millozzi – perché abbiamo in mente di renderlo un quartiere con tante occasioni di socializzazione. A cominciare da piazza Trieste che vorremmo diventasse una sorta di agorà, con eventi e manifestazioni da realizzarsi in una delle piazze più particolari di Pontedera. Cominceremo con l’installazione di panchine e arredi.

E poi, se le finanze del Comune lo permetteranno, proseguiremo con l’operazione di riqualificazione che la renda ancora più fruibile». I commercianti della zona, o almeno la quasi totalità, sono concordi con le idee dell’amministrazione comunale. «Finora la piazza – hanno detto alcuni di loro – è sempre stata un luogo dove molte auto venivano tolte una volta l’anno in occasione del concerto di Musicastrada. In questa maniera la situazione migliorerà sicuramente».

Andreas Quirici