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La solidarietà del sindaco Simone Millozzi a Don Armando Zappolini

giovedì, giugno 29th, 2017

Don Armando Zappolini

Apprendo dalla stampa che stamani davanti a casa di Don Armando Zappolini è stato affisso uno striscione di Forza Nuova nel quale si definisce “eretico” il parroco. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà a Don Armando rispetto a quella che considero una intimidazione inaccettabile da parte di una forza politica che ormai da anni tristemente testimonia la propria presenza con iniziative ed atteggiamenti di stampo fascista e xenofobo contraddicendo addirittura il suo stesso nome. In primo luogo perchè per fortuna non si tratta di una forza ma di uno sparuto manipolo di nostalgici del periodo più triste della storia d’Italia; in secondo luogo perchè di nuovo non ha veramente nulla. L’attacco becero ed inqualificabile a Don Armando cerca di raccogliere i semi di odio e di intolleranza che tutte le destre stanno spargendo, alla ricerca del frutto avvelenato di un fatuo consenso, sui campi del disagio sociale, economico nonché sulle legittime preoccupazioni dei cittadini. Il rischio è che la coesione e le conquiste sociali del nostro tempo arretrino di fronte all’incertezza del futuro. Possiamo, anzi dobbiamo, richiamare le forze migliori della nostra società, dell’associazionismo, il mondo della cooperazione, del lavoro, dei diritti civili, della politica tutta affinchè l’indifferenza, l’assuefazione e l’inerzia non consentano ad iniziative vigliacche come questa di togliere cittadinanza ai valori di solidarietà, inclusione, accoglienza ed integrazione che sono patrimonio indisponibile della nostra pacifica convivenza: il patto sociale che regge l’intero assetto dei nostri valori democratici. Saremo sempre di supporto ed al fianco di ogni iniziativa che si pone l’obiettivo di combattere discriminazioni e pregiudizi. Un  paese maturo riesce a respingere queste pulsioni schierandosi dalla parte di chi chiede e propone riforme come quelle che riconoscono il diritto di un bambino con la pelle di un altro colore, nato nei nostri ospedali, cresciuto nelle scuole e negli impianti sportivi assieme ai nostri figli, di sentirsi, ed essere, a pieno titolo cittadino italiano. Pontedera e la Valdera non sono, e ci ostineremo con determinazione che non diventino, terre di discriminazione in ragione della provenienza, della religione, dell’etnia, della lingua, della condizione economica;  staremo sempre dalla parte dei principi della costituzione più bella del mondo e di chi, come Don Armando e Papa Francesco, quotidianamente si spendono per “costruire ponti piuttosto che muri”.

Solidarietà a Don Armando Zappolini

mercoledì, dicembre 28th, 2011

Stupisce Forza Nuova che nemmeno a Natale riesce a comprendere il senso profondo del messaggio che questa festività rappresenta. Eppure questa forza politica dichiara di rifarsi alla tradizione cristiana ed occidentale. Voglio quindi esprimere la mia profonda solidarietà a Don Armando Zappolini che nei giorni scorsi, come spesso ha fatto anche in passato, è riuscito nell’intento di farci riflettere sulle contraddizioni, sempre più numerose, della nostra imperfetta società.

Don Armando ha fatto notare come anche Gesù sarebbe stato considerato un immigrato clandestino in questo Paese con tutto ciò che ne consegue. E da ciò ha tratto spunto per chiedere che sia riconosciuta la cittadinanza ai bambini che nascono in Italia, e che magari, aggiungo io, non hanno mai visto nessun altro Paese. Di fronte a ciò giunge la scomunica offensiva e minacciosa di Forza Nuova. Pericolosa e triste. Pericolosa perché, lo abbiamo visto in questi giorni a Firenze, a forza di predicare odio e minacciare azioni clamorose qualche mente debole può poi passare ai fatti. E triste perché giunge proprio a cavallo del Natale. Cosa aggiungere? Semplicemente che il sottoscritto e il Comune di Pontedera sono a fianco a Don Armando e apprezzano il suo impegno.

La sua riflessione è un modo ottimo per celebrare il Natale e il messaggio universale di pace e di solidarietà che esso trasmette.

Pontedera, 28 dicembre 2011