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Sulle dichiarazioni di Confcommercio sulla manifestazione di Forza Nuova.

giovedì, febbraio 14th, 2013

Intendo intervenire sulle dichiarazioni di Gimmi Scatassa, responsabile della Confcommercio della Valdera,  relative alla manifestazione di ieri di Forza Nuova.

Non posso che pensare che fino ad oggi Scatassa sia stato distratto oppure non era presente in città e quindi, forse, non ha potuto seguire il dibattito che si è svolto negli ultimi giorni. Per questa ragione gli ricordo che questa Amministrazione Comunale e il sottoscritto hanno fatto di tutto per evitare che si tenesse la manifestazione di Forza Nuova. Purtroppo il mio rifiuto di concedere le piazze della città non ha avuto esito positivo e altre autorità e altri organi competenti, hanno deciso che la manifestazione si sarebbe dovuta tenere egualmente. L’unica voce che in città aveva sollevato un problema di incompatibilità, di quella manifestazione, ma anche per la presenza nella nostra comunità della sede di Forza Nuova, con la normale vita cittadina, era stato il sottoscritto, in più occasioni.

Mi fa piacere che oggi se ne renda conto anche Scatassa, che fino a ieri ha taciuto, e mi auguro che faccia sentire le proprie rimostranze, anche attraverso i propri organi provinciali con cui si consulta assiduamente, anche a queste autorità.

Nessuna responsabilità nella gestione di questa vicenda dunque può essere ascritta a questa amministrazione comunale: chi lo dice mente sapendo di mentire e, probabilmente, lo fa solo per giustificarsi davanti alle giuste rimostranze dei commercianti della città.

Occorre poi ribadire la richiesta di un impegno a tutti i parlamentari della prossima legislatura affinché rendano più stringente l’applicazione della Legge Mancino. Si devono riconoscere fuorilegge tutti i movimenti dichiaratamente neofascisti come Forza Nuova .

E sono infine veramente sorpreso di come si possa ribaltare la realtà quando Scatassa afferma che al Comune “stanno tanto a cuore i grandi centri commerciali”. Gli ricordo che questa Amministrazione si è battuta con forza a favore del piccolo commercio facendosi promotore ad esempio della opposizione alle aperture domenicali e resistendo peraltro in giudizio contro le grandi catene commerciali.

Da dove nasce così tanta acredine da non vedere più la realtà?

Spiace osservare quindi la furbizia mal riposta e la strumentalizzazione della presa di posizione di Confcommercio su questa vicenda. Mi sarei aspettato un atteggiamento diverso e meno pilatesco ma evidentemente ci vuole meno coraggio ad accusare questa amministrazione.

Il TAR sulle aperture domenicali e festive.

mercoledì, febbraio 8th, 2012

Apprendiamo che il Tar della Toscana ha accordato la sospensiva ad una catena di grande distribuzione che ha presentato ricorso contro l’ordinanza che limitava le aperture domenicali e festive sul territorio di Pontedera.
Prendo atto di questa decisione che nei prossimi giorni approfondiremo. Ritengo che la nostra posizione fosse giusta e dettata dai nostri valori di vivibilità del territorio, di rispetto del lavoro e dei diritti dei lavoratori, della tutela del negozio di vicinato e della funzione sociale che svolge. Nel testo di questa decisione si farebbe riferimento al fatto che le norme in materia di concorrenza “costituiscono principi generali dell’ordinamento nazionale e sono, quindi, direttamente applicabili”.
Ci adegueremo quindi, non condividendole, alle norme che ci giungono dai livelli di governo nazionali in attesa della definitiva sentenza di giugno.
Ritengo che si tratti di una scelta sbagliata e che i territori e le comunità si difendono e si fanno prosperare attraverso un diverso concetto di sviluppo, di crescita e di libertà economica. Un concetto che tenga anche conto delle peculiarità, delle tradizioni e della storia di ogni territorio. Non è tenendo i negozi aperti tutti i giorni, 24 ore su 24, che si contrasta la crisi economica del nostro Paese. Per superare la crisi occorre rilanciare l’occupazione e far ripartire i consumi. Non serve dar luogo ad una deregolamentazione selvaggia delle aperture ma promuovere politiche per restituire capacità di spesa ai cittadini comuni. Auspico infine che tutte le parti sociali e le rappresentanze del territorio facciano sentire la propria voce, la propria opinione, in merito a questa decisione che sottintende un modello di società che non ci piace