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Sul percorso di fusione avviato da Lari e Casciana Terme

mercoledì, aprile 10th, 2013

Voglio esprimere la mia positiva opinione relativamente all’avvio di un percorso di fusione tra i comuni di Lari e Casciana Terme. Guardiamo con grande attenzione a questo progetto innovativo di riforma istituzionale e che parte dai territori; un percorso che va nella direzione della razionalizzazione delle risorse, dell’ottimizzazione delle strutture, che è stato reso possibile dal dialogo e dalla condivisione sempre più forte degli stessi servizi e delle stesse attività. Tutto questo accade dentro al contenitore dell’Unione della Valdera che in questi anni ha avuto una funzione fortissima di condivisione, di amalgama, di relazione tra le istituzioni di questo territorio. E ritengo soprattutto che l’Unione abbia fatto comprendere innanzitutto a gli stessi cittadini di essere tutti parte di una stessa comunità, di uno stesso territorio e di uno stesso destino. Oggi è grazie all’esistenza di questo contenitore che registriamo una grande e nuova capacità di pensare e progettare nuove geometrie istituzionali. E all’interno dell’Unione questo progetto di fusione deve rafforzarsi e consolidarsi. La Valdera è uno dei territori della nostra provincia più vivace sotto questo punto di vista, ed uno dei più attivi in Toscana. Si è parlato e si parla di molte possibili nuove geometrie istituzionali, di fusioni, di nuovi e più grandi comuni. Tutto questo è positivo ed è il segno tangibile che l’Unione ha lavorato bene, facendo superare divisioni tanto ataviche quanto anacronistiche, campanilismi, e persino, in un fase storico-politica delicata come quella che viviamo, ideologiche. Il nostro territorio rappresenta un esempio positivo anche per la politica e per la buona amministrazione. Dobbiamo continuare su questa strada. Occorre ora candidarci, con forza, nella nostra dimensione ottimale di territorio della Valdera, come Unione, a gestire alcuni servizi che fino ad oggi ha gestito la Provincia. Dobbiamo immediatamente aprire un tavolo con la Regione Toscana nel quale si parli di questa prospettiva ragionando, nel merito, di competenze, funzioni e risorse. L’Unione rappresenta la soluzione ideale perché è una forma associativa “dal basso”, che non comporta costi politici e ha come obiettivo la semplificazione delle procedure, l’ottimizzazione delle risorse e delle attività. Occorre ora, nell’attesa del risultato del percorso partecipativo avviato dai due comuni interessati alla fusione, accelerare sui processi di unificazione delle funzioni fondamentali per i comuni sotto i 5 mila abitanti, entro l’anno.  Penso che questa sia anche la migliore risposta all’antipolitica o comunque alla politica che non vuole decidere e che rifiuta ogni possibile riforma o possibile soluzione dei problemi. Si tratta di un tema di strettissima attualità. Oggi il direttore dell’Irpet traccia il quadro delle problematiche e ci indica questa strada. Credo che la Valdera sia avanti. Dobbiamo continuare questa azione di contenimento dei costi attraverso una migliore organizzazione delle istituzioni. Nell’interesse dei nostri cittadini che hanno già capito l’importanza dell’unità. L’Unione fa la forza

Piaggio, indotto, economia: Pontedera non è stata ferma

giovedì, novembre 18th, 2010

Pontedera e la Valdera non sono state ferme in questi anni. Oggi l’economia internazionale stia vivendo la più profonda fase recessiva degli ultimi 50 anni. Il tasso di disoccupazione è in crescita. La Valdera, secondo l’Irpet, è molto colpita anche perché molto aperta agli scambi internazionali e fortemente industrializzata. Anche la Piaggio e l’indotto risentono di queste difficoltà. La Piaggio che ha visto crescere le proprie quote di mercato soprattutto sul versante orientale e grazie a questo è riuscito a compensare un calo di produzione in Europa e Stati Uniti. Ma sono state proprio le istituzioni locali che più di ogni altro hanno tenuto alti questi temi in questo territorio. E sono le istituzioni locali, in primis il Comune di Pontedera, che hanno tentato di sostenere le eccellenze e i punti di forza. Pontedera ha investito grandi risorse nel Progetto Pontedera, creando un luogo fisico di incontro tra il mondo dell’industria e quello della ricerca, evitando la deindustrializzazione selvaggia, scommettendo sull’innovazione. Oggi a Pontedera e in Valdera abbiamo i centri di ricerca, l’Università, abbiamo la robotica, il Cerfitt, il robot spazzino e la domotica. Abbiamo incubatori di impresa, spin-off aziendali ed universitari, laboratori di prove e di misurazioni come Pont-Lab: innovazione, qualità, valore aggiunto questi i temi che guidano la nostra comunità. Abbiamo le carte in regola per uscire dalla crisi. Questo è possibile anche grazie alle scelte lungimiranti delle amministrazioni locali e dei sindaci. Anche per l’indotto vale questo discorso. Oggi molte di loro hanno le carte in regola per aggredire i mercati, per diversificare, per innovare il proprio processo produttivo: qualcuno lo sta facendo. Queste aziende hanno sempre avuto una sponda importante nelle amministrazioni comunali. Non basta, certo. Occorrerebbero politiche nazionali che non ci sono. Questo territorio ha prodotto anche innovazione amministrativa, unendosi (Unione della Valdera), ha investito in infrastrutture, ha avuto capacità di qualificare complessivamente il territorio (si pensi ad esempio allo Studio Sintesi nel quale emerge che Pontedera è la città con la migliore qualità della vita del Centro-sud Italia). Per questo ritengo ingeneroso e fuorviante chi oggi parla di distacco e scarsa comunicazione tra i soggetti del mondo produttivo. Il dialogo può essere più forte, senza dubbio. Forse dovremmo imparare a dialogare anche con altre zone di questa Regione. Forse occorrerebbe rendere più produttivo il dialogo tra ricerca e piccole imprese. Bene. Tutto questo è nella nostra agenda di lavoro. Ma siamo noi che tiriamo le fila ogni giorno di questa crisi. Siamo noi che, insieme alle organizzazioni sindacali, abbiamo sempre avuto posizioni di responsabilità lavorando per la gestione delle problematiche di questo territorio: da quelle ambientali e del governo delle problematiche a quelle economiche e dello sviluppo. Non mi sembra che i risultati, finora, siano stati negativi.