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Sull’inaugurazione del nuovo IPSIA

martedì, settembre 25th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” e della “Nazione Pontedera” del 25/9/2012.

martedì
25 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
L’Ipsia fa un po’ di posto al linguistico

Taglio del nastro per il nuovo professionale (che ospita anche 3 classi del Marconi): mancano ancora le officine

di Paola Silvi

PONTEDERA
All’ingresso c’è il nastro tricolore delle grandi occasioni. Flash e giacche d’occorrenza scompigliate dal vento e dalla strana afa settembrina. Ma nonostante le raffiche calde quella che tira è un’aria ricca di emozione. Perché a conti fatti, della nuova scuola destinata ad accogliere l’Ipsia Pacinotti se ne sente parlare da parecchio tempo. Tanto che vederla lì, in tutto il suo splendore, maestosa e luccicante, fa un certo effetto. L’inaugurazione del professionale, festeggiata ieri mattina, non è stata però l’occasione per tagliare con il passato, per dimenticare quasi un decennio di tira e molla, di piccole e grandi incomprensioni. Piuttosto un nuovo inizio in pompa magna. Con l’affetto della Valdera, rappresentata dalle autorità del territorio. Con la fiducia degli addetti ai lavori, l’approvazione dei dirigenti scolastici cittadini e la gioia degli studenti. Insomma, dopo un iter di lavori in salita, l’attesa è finita. E i rimandi che di anno in anno hanno caratterizzato il suono della prima campanella resteranno un lontano ricordo. L’edificio troneggia al centro del villaggio scolastico con i suoi tre piani ricoperti da mattoncini rossi ed è in grado di ospitare non solo gli studenti del professionale ma anche 3 classi del vicino Iti Marconi.«E’ in grado di testimoniare – ha specificato l’assessore all’istruzione della Provincia di Pisa Miriam Celoni – l’essenza stessa della collaborazione virtuosa tra gli enti pubblici. Per me, arrivare a questo giorno, era diventato un imperativo categorico. Abbiamo corso contro il tempo, superato ostacoli burocratici e lottato con normative strette e rigorose che non ci hanno facilitato. Ma completare la struttura è stato un successo, visti i tempi, senza precedenti».«Un evento raro, un onore e un privilegio», le fa eco anche la nuova preside dell’istituto, Daniela Mancini. Per centrare l’obiettivo sono stati spesi 12 milioni e mezzo di euro. Con altri due milioni ancora da sborsare per terminare le officine. E con la promessa di garantire nuovi macchinari tecnici che andranno a sostituire quelli obsoleti, antecedenti all’alluvione del ’66 ancora in uso dagli alunni Il risultato però è fatto di soluzioni avanzate, funzionali, dove l’attenzione ai ragazzi e alle loro esigenze didattiche è la vera protagonista. Ci sono 24 aule, corridoi spaziosi, laboratori di elettronica, moda, pneumatica, fisica e chimica. In procinto poi di essere terminati la palestra, le officine, il verde circostante, la biblioteca e i percorsi pedonali. «Ma per Natale – fissa un termine la responsabile dei lavori della Provincia, Genoveffa Carluccio – sarà tutto pronto, compreso l’attacco ai piccioni che saranno allontanati dall’edificio».«Questa struttura – ha spiegato il sindaco Simone Millozzi – è un segnale forte di quel cammino che stiamo percorrendo dove la scuola è ai primi posti fra le nostre priorità. In un momento in cui l’istruzione subisce tagli pesantissimi e dallo Stato non arriva neppure un euro di finanziamento per l’edilizia scolastica, abbiamo mantenuto gli impegni presi».E il taglio del nastro è l’ennesima sfida colta e vinta per provare ad allontanare lo scoraggiamento. «Inaugurare una scuola – ha concluso il primo cittadino – significa puntare sul futuro dei ragazzi, scommettere su scelte urbanistiche che vedono un villaggio scolastico unico in tutta la provincia. Oltre 8mila giovani vivono quest’area». Ma a fronte di un traguardo raggiunto, manca ancora un altro tassello per completare l’ambizioso progetto del “campus studenti”. «Non resta che trasferire qui anche il liceo linguistico da via Puccini. Lo spazio c’è e la convenzione con la Provincia pure». Sarà insomma la prossima mossa da compiere sulla scacchiere comunale.

 

martedì
25 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

«Addio macchinari alluvionati»

L’Ipsia finalmente inaugura la nuova sede dopo 10 anni di ritardo

di Silvia Passetti

DIECI ANNI di lavori, trascorsi tra problemi tecnici e cavilli burocratici. Ma alla fine l’Ipsia Pacinotti è stato realizzato. Dieci anni di lavori e 12,5 milioni spesi, a cui seguiranno altri 2 milioni messi in bilancio per le officine, che saranno realizzate più avanti. Il nuovo Istituto Professionale Pacinotti, 4 mila metri quadri, 24 aule, 10 laboratori e 5 uffici, è stato inaugurato ieri. Nella tabella dei lavori manca ancora qualcosa. Da completare la palestra e la biblioteca, in corso di affidamento le officine. Ma l’attività scolastica è già iniziata a pieno ritmo. Oltre alle classi del Pacinotti anche alcune classi dell’Iti sono state trasferite nell’edificio. L’aula Magna è piena di ragazzi e di docenti, per le presentazioni ufficiali. «Completare la scuola era un imperati:vo è la prima a parlare Miriam Celoni, assessore provinciale alla pubblica istruzione – il vecchio istituto non era più adeguato». Basti un dettaglio. I macchinari utilizzati dai ragazzi risalivano a prima dell’alluvione del 1966. Ne parla anche l’assessore: «I docenti e gli studenti hanno avuto le giuste accortezze nell’utilizzare questi strumenti, ma ora è giusto che i ragazzi abbiano strumenti nuovi e moderni». Grande la soddisfazione della nuova preside Daniela Mancini, reggente a Pontedera. «Dopo il calo di iscrizioni, il Pacinotti deve tornare l’istituto di un tempo, che per anni ha formato il personale, addetto al settore produttivo e manifatturiero del territorio». Il trasferimento del Professionale è solo una parte del disegno strategico, individuato dal Comune. «L’impegno degli enti locali è stato importante, in un momento di tagli generali – ha detto il sindaco Simone Millozzi – vogliamo proseguire in questa direzione, per creare un campus nel villaggio, l’ultimo istituto sarà il Linguistico, sono stati già individuati i terreni».E l’opera procederà ancora. «Dobbiamo individuare parcheggi, passi carrabili e percorsi pedonali per dare un senso a questo villaggio». Ha detto l’ingegner Carluccio, del settore scuola della provincia, che si è raccomandata con i ragazzi. «A giugno tornerò a vedere le condizioni della scuola, abbiatene cura». La nuova scuola è un risultato anche per i ragazzi. Questa la riflessione di Ilaria, studentessa all’ultimo anno. «Dopo 4 anni al vecchio Pacinotti è un sogno questa scuola». A proposito della vecchia struttura non ci sono novità. L’amministrazione ha confermato la volontà di “vendere” il cubaggio per costruire fuori città. Al suo posto sorgerà una piazza. Ma intanto, le due aste sono andate deserte.

Stamani abbiamo incontrato i giovani di Pontedera per riflettere insieme sulla tragedia di Brindisi

martedì, maggio 22nd, 2012

Stamani insieme a molti consiglieri comunali e provinciali, e ad alcuni assessori, ci siamo recati nelle scuole della città. Io ho incontrato i giovani dei Licei della città. L’incontro si è reso opportuno dopo i drammatici fatti di Brindisi. Già sabato mattina avevamo convocato un consiglio comunale straordinario e informale con i sindaci della Valdera e il Presidente dell’Unione David Turini e con la partecipazione di tanti cittadini, forze politiche e sociali del nostro territorio. Oggi abbiamo voluto continuare la riflessione e coinvolgere i giovani. Mi sono trattenuto nella scuola, insieme alla preside Luciana Rocchi, a dialogare con gli studenti che hanno voluto partecipare molto intensamente a questa iniziativa. Ho ascoltato con molta attenzione le loro numerose riflessioni, le loro legittime preoccupazioni, le loro aspettative: l’incontro è durato quasi tre ore. Ne sono uscito arricchito, come cittadino e come sindaco di questa città. Convinto della necessità di creare ulteriori momenti di confronto e di relazione, che fanno crescere la coesione sociale delle nostre comunità, che ci fanno sentire uniti e solidali.

Mi sono state rivolte molte domande, abbiamo parlato delle prospettive per i giovani in questa società, della crisi economica e della politica, della necessità che le nuove generazioni portino il loro contributo alla crescita del Paese, al rinnovamento delle classi dirigenti di questo Paese.

Non sappiamo ancora quale sia la mano crudele che ha eseguito il barbaro gesto di sabato mattina. Sappiamo però che dobbiamo condannare ogni forma di illegalità e di mancato rispetto degli altri. Insieme ai giovani abbiamo voluto sottolineare e biasimare la scelta dell’obiettivo dell’attentato: chi vuole colpire i giovani e la scuola vuole colpire il futuro e l’innocenza. Non è accettabile tutto questo.

Un pensiero è stato rivolto anche alla giovane vittima di questa strage disumana, la ragazza Melissa Bassi, e a tutti i feriti. Tante famiglie sono state gettate nello sconforto e tanta paura è stata seminata in tutto il Paese. Si tratta di un danno immenso alla civile convivenza.

Lo Stato deve dare una risposta forte e concreta individuando al più presto i responsabili del gesto e condannandoli ad una pena durissima.

Da parte nostra riteniamo che occorre fare di più per garantire alle giovani generazioni un futuro sereno e democratico. L’incontro è stato anche l’occasione per riflettere insieme sulla catastrofe naturale, il terremoto, che ha sconvolto l’Emilia. Un pensiero è stato rivolto alle vittime a quella popolazione che sta attraversando un momento di grave difficoltà. Vorrei anche ringraziare gli amministratori comunali e provinciali che hanno partecipato nelle varie scuole della città a questa mobilitazione: il consigliere provinciale Bartoli (con me ai Licei), Lucia Curcio e Miriam Celoni (all’Istituto Montale), il vicesindaco Massimiliano Sonetti e Olivia Picchi (al Fermi), gli assessori Liviana Canovai e Matteo Franconi (all’Ipsia), i consiglieri Claudia Bernardi e Alessandro Puccinelli (al Linguistico), l’assessore Stefano Tognarelli e la Presidente del Consiglio Provinciale Consuelo Arrighi (all’Iti).

Pontedera, 21 maggio 2012