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La Pace prima di tutto

venerdì, settembre 6th, 2013

Intervento del sindaco e Presidente dell’Unione Valdera Simone Millozzi

In queste ore si odono tristi echi di guerra nel Mare Nostrum, nel Mediterraneo. Dopo la stagione dei movimenti in molti degli stati della sponda meridionale ora la crisi in Siria rischia di travalicare i confini e coinvolgere le grandi potenze mondiali. Non si può scherzare con la Pace. Questo è il momento di fermare la guerra.

Per questo anche Pontedera aderisce all’appello di Papa Francesco a fermare la violenza e l’escalation. Il pontefice ha invitato tutti, fedeli e non credenti, ad una giornata di mobilitazione, il prossimo 7 settembre, a cui stanno aderendo molte personalità di tutte le aree politiche, di tutte le fedi e di tutti i Paesi del mondo. Anche la nostra città e il nostro territorio aderiscono a questo appello lanciato domenica all’Angelus in piazza San Pietro, accolto con grande rispetto ed attenzione, non solo tra i cristiani.

II 7 settembre sarà una giornata di riflessione, di preghiera e di digiuno. Ognuno parteciperà con le proprie idee e con la propria sensibilità. Spero che comunque ognuno con il suo credo e le sue convinzioni partecipi ad un momento di riflessione collettiva e planetaria. Condivido il senso degli appelli di tanti esponenti nazionali e di tante personalità: capire cosa sta accadendo, dobbiamo cercare di aprire un grande dibattito pubblico che consenta all’Italia di definire una proposta politica su scala europea. Serve coinvolgere cittadini, associazioni e istituzioni a tutti i livelli. Abbiamo bisogno di mettere le istituzioni democratiche della comunità internazionale nella condizione di operare tempestivamente ed efficacemente per la risoluzione pacifica dei conflitti, il disarmo, la sicurezza umana e la costruzione della pace. Il digiuno è, simbolicamente, anche un gesto di vicinanza a tutti quei bambini, quelle donne e quegli uomini che sono precipitati nell’inferno della guerra in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero. Ma il digiuno, è anche un atto politico contro la minaccia di un nuovo conflitto mondiale, è un gesto di protesta contro l’ingiustizia dilagante e contro l’ipocrisia nonché un atto di penitenza, di autocritica, di riconoscimento delle proprie responsabilità. Uso le parole di Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola della Pace: ”Forse non potevamo fare altro ma, di fronte a tragedie così grandi, non ci possiamo auto-assolvere”.

Mi auguro che anche nel nostro territorio i cittadini, le associazioni, le forze politiche, partecipino, riflettano, si mobilitino per far sentire la propria voce contro la guerra, che non è mai inevitabile.

Pontedera, 4 settembre 2013