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Le iniziative per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

martedì, marzo 22nd, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistico delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO – PONTEDERA di venerdì 18 marzo 2011

venerdì
18 marzo 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
I consiglieri di due Comuni cantano l’inno a Villa Varramista

MONTOPOLI-
NEL GRANDE e storico salone di villa Varramista – ma, in questo caso, soprattutto villa Capponi – è risuonato l’inno di Mameli all’inizio alla conclusione della cerimonia con la quale i consigli comunali di Pontedera e Montopoli hanno festeggiato il 150° dell’Italia. Un’iniziativa pensata in quel luogo perché nella Varramista di Gino Capponi (ultimo della famiglia di quel «Pier» che disse ai francesi assedianti di Firenze «se voi suonerete le vostre trombe noi suoneremo le nostra campane») è passato una fetta non secondaria del movimento risorgimentale quantomeno toscano. Mentre la riunione di due consessi comunali (Varramista è nel territorio di Montopoli ma è legata a Pontedera da contiguità territoriale è dalla più recente dei Piaggio in quella villa) ha voluto essere un messaggio all’unità. «Al non restare ciascuno a casa sua, oggi pericolo grande».

Al tavolo della presidenza, i sindaci Vivaldi e Millozzi, il presidente della Provincia, Pieroni (montopolese di nascita e cittadino pontederese) e il professor Gabriele Paolini, dell’università di Firenze, che ha tenuto una bella «lezione» sulla centralità di Gino Capponi (patriota e moderato e amico di tutti i grandi personaggi del tempo, molti dei quali, come Manzini, Foscolo o Leopardi, Giuseppe Montanelli, ospiti a Varramista) nel processo che ha portato al risorgimento. Ma si è parlato anche del bel romanzo storico «Varramista» scritto a più mani da autori delle Capanne di Montopoli.

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venerdì
18 marzo 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
1-2
La marcia dei mille

Folla per la gara podistica e la cerimonia in piazza
Tutti coi tricolore, piazza Garibaldi invasa da podisti e cittadini
Il maltempo ha graziato in parte la festa per l’Unità d’Italia: cerimonie, discorsi musiche e la corsa tra i quartieri

– PONTEDERA –
LA PIAZZA che del primo eroe risorgimentale porta il nome – e che dopo la ex Piazza Belfiore, ora Andrea, è diventata il cuore delle cerimonie e della memoria di Pontedera – si è colorata ieri mattina di tricolore. Centinaia di persone, dai bambini agli anziani, dai podisti ai ciclisti in tenuta sportiva fine alle autorità civili e militari, hanno infatti accolto l’invito del comune a radunarsi in piazza Garibaldi per festeggiare l’unità d’Italia. E per salutare il tricolore che saliva sul pennone del monumento ai caduti di tutte le guerre. Nonostante l’ora insolita, le 9 del mattino (per legarla alla marcia sportiva) e il tempo quantomeno «traballante», la manifestazione è stata dunque un successo.

LA FILARMONICA Volere è Potere ha intonato più volte l’inno di Mameli, i tricolori sventolavano, le forze dell’ordine erano schierate con i loro ufficiali in città. Dal palco ha parlato il sindaco Simone Millozzi che nel sottolineare con soddisfazione il successo di questa di altre iniziative per l’unità d’Italia, ha detto che «chi non partecipa e alla festa e non nel vuol sapere dell’Italia unita, in senso culturale, storico ed economico, fa del male alla nostra nazione».

I PODISTI della «marcia del 150°» erano partiti dagli impianti sportivi della Bellaria-Cappuccini per convenire in piazza Garibaldi in tempo per la cerimonia e poi ripartite. Con loro, anche un gruppo di ciclisti dell’Associazione La Borra. Il tutto è durato non più di mezzora, graziata anche dalla pioggia, che soltanto poi è ripresa. Già durante il suo intervento, il sindaco aveva citato il presidente pontederese della Repubblica, Giovanni Gronchi, che nel 1961 presiedette alle manifestazioni per i 100 anni e pronunciò un discorso in cui sostenne, ha detto Millozzi, un concetto ancora valido. E cioè che l’unità d’Italia deve restare un processo costante, fatto anche e soprattutto di buon governo affinché le classi più deboli possano progredire. E dopo Piazza Garibaldi, le autorità si sono dirette proprio a rendere omaggio alla tomba di Gronchi, nella cappella di famiglia del camposanto della Misericordia. Una cerimonia che si ripete annualmente in novembre ma che ieri ha avuto un particolare risalto proprio nel quadro dell’Italia unita.
M.M.

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venerdì
18 marzo 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
VIII
Siamo tutti un po’ più italiani

Ricordata la figura di Giovanni Gronchi. Quasi mille podisti hanno partecipato alla marcia
Siamo tutti un po’ più italiani
Moltissimi cittadini hanno festeggiato sventolando il tricolore

PONTEDERA. Tante bandiere tricolori, tante persone di tutte le età e un clima di festa e partecipazione hanno fatto da cornice alla manifestazione organizzata ieri mattina in piazza Garibaldi a Pontedera per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Tante le autorità presenti, compreso il sindacoSimone Millozzi, che dopo l’alzabandiera e l’inno nazionale eseguito dalla filarmonica “Volere è potere” ha parlato dell’importanza della ricorrenza celebrata in tutto il paese: «Si tratta di un appuntamento sentito dalla popolazione quanto dalle istituzioni. In giornate come questa dobbiamo unirci attorno ai valori che ci hanno trasmesso i nostri padri costituenti. Ed è proprio alla Costituzione e ai sentimenti che l’hanno ispirata, come la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà, che dobbiamo rivolgerci se vogliamo superare le spinte individualiste e divisioniste di cui si sente parlare in questi tempi».

Il sindaco ha poi ricordato la figura di Giovanni Gronchi, illustre concittadino e presidente della Repubblica dal 1955 al 1962, quindi anche nell’anno del centenario, andando poi a deporre una corona di fiori e a rendere gli omaggi di tutti i pontederesi alla cappella privata della famiglia Gronchi nel cimitero della Misericordia. La manifestazione di piazza Garibaldi era anche il punto di partenza della marcia del centocinquantesimo, valida per 330 trofeo provinciale pisano di podismo, alle cui due versioni, da sei e da dodici chilometri, hanno partecipato quasi mille appassionati. La corsa non agonistica, organizzata dal Comitato provinciale pisano podismo e dal Comitato Stracittadina, non prevedeva vincitori o premiazioni, ma ha visto comunque tutte le associazioni sportive del territorio partecipare con passione ed entusiasmo.

A Cascina duecento copie della Costituzione sono state consegnate ai cittadini dai tesserati del Partito Democratico. Accanto al gazebo del Pd presente anche la Lega che distruibuiva il materiale per le elezioni amministrative.

A San Miniato in tanti si sono recati alla Rocca di Federico II per ammirare la maxi bandiera tricolore, di 35 metri per 9, che è stata srotolata lungo il versante ovest della torre da parte della 17a delegazione “Apuana” del Soccorso alpino e speleologico.

Infine, anche gli alunni della scuola primaria “Leonardo da Vinci” di Forcoli e le loro insegnanti hanno voluto fare gli auguri allo Stato italiano con il canto dell’inno, con coccarde tricolori e una grande bandiera di 15 metri.

Nicolò Colombini