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Questa manovra colpisce solo le fasce deboli. Gli enti locali subiranno un ulteriore taglio

martedì, dicembre 13th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 6 dicembre 2011

martedì
6 dicembre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
«Questa manovra non ha alcun riguardo per i Comuni»

Subiamo altri tagli. Se va avanti così saremo costretti a chiudere: perché non si tassano i ricchi?

PONTEDERA. «Siamo alle solite, un’altra manovra che colpisce solo le fasce deboli. Questo, ormai, è chiaro a tutti». Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, non ha mezzi termini. Il suo giudizio, sul decreto che lo stesso Mario Monti ha battezzato “Salva Italia” non ha opinioni positive. «Gli Enti locali subiranno un ulteriore taglio – dice il primo cittadino di Pontedera – di un miliardo e mezzo. Nella manovra non vedo alcuna misura per la crescita. Se andiamo avanti di questo passo, i Comuni saranno costretti a chiudere. Ho contestato, apertamente, in passato, le decisioni che Silvio Berlusconi ha preso con le sue manovre e anche questa manovra è dello stesso segno». Certo, sottolinea il sindaco, qualche eccezione c’è.
Fa riferimento alla sanità e al trasporto pubblico che, nelle intenzioni del presidente del consiglio, non dovranno essere toccati dai tagli. «Ma non c’è alcuna attenzione agli enti locali – prosegue – Nessuna misura di supporto. Manca una patrimoniale. In questo paese non si riesce a toccare quel dieci per cento dei cittadini che detengono il cinquanta per cento della ricchezza. Un modo deve pur esserci, per colpire quelle persone che non pagano mai gli effetti della crisi».

È arrabbiato, deluso. E’ in una fase delicata: sta varando, insieme al suo assessore, Marco Papiani, le ultime misure per redarre il bilancio preventivo per il 2012. E’ la manovra economica del Comune. Che si presenta con tante incognite. A cominciare dall’Ici, oggi Imu, che verrà incassata dallo Stato direttamente. Ai Comuni rimane un margine di manovra, una percentuale di aumento (ma può essere anche di riduzione). «C’è da capire – conclude il primo cittadino di Pontedera – come si comporterà il governo con i Comuni, se quei soldi che fino a oggi ci venivano trasferiti per il mancato introito dell’Ici, adesso che cambia nome e modalità di calcolo, saranno dati agli enti locali con i conseguenti aumenti oppure se, tutto finirà nelle casse centrali». Di certo c’è che ancora una volta i bilanci comunali saranno fatti a suono di tagli e di ristrettezze.

Emilio Chiorazzo

Sull’accordo alla Metalplastic per il superamento della crisi

giovedì, ottobre 6th, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 04/10/2011

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
Metalplastic, un piano per superare la crisi

Chiesta la proroga degli ammortizzatori sociali, l’organico sarà ridotto di una decina di persone: entro un anno l’uscita dal tunnel

Tutta la produzione sarà spostata dal Gruppo nello stabilimento di Pontedera

PONTEDERA. La ricetta è semplice: aumentare la produzione, eliminare sprechi e tempi morti. E, soprattutto, una grand esinergia tra il vertice e la base. Sono questi i cardini del piano industriale che la Metalplastic ha varato, con il consenso dei dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali, per cercare di uscire dalla crisi che da mesi, oramai, attanaglia, il settore della meccanica.
Alla Metalplastic, che si occupa di stampaggio e verniciatura di parti plastiche delle moto, lavorano poco più di centodieci dipendenti. La quasi totalità del materiale prodotto è diretto alla Piaggio. In parte minore ad altri marchi, sempre del Gruppo di Roberto Colaninno. Il piano che il vertice aziendale ha varato, punta a portare l’organico intorno ai cento. Sei dipendenti hanno già scelto di lasciare l’azienda. Altri dieci saranno individuati da un percorso fatto di incentivi, ma soprattutto della volontà individuale di lasciare il lavoro. Per gli altri, invece, è stata chiesta la proroga della cassa in deroga e, a gennaio, dovrà scattare la cassa integrazione straordinaria, per crisi. A spiegare i termini dell’accordo è Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima, che detiene Metalplastic. «Il primo passo che abbiamo cercato di compiere – spiega il manager – è quello di incrementare la produzione. Come? Trasferendo in Valdera alcune lavorazioni che erano state portate altrove. È soprattutto un riconoscimento della professionalità di cui gode l’organico impiegato a Pontedera. Una cosa importante, da mettere a fuoco, è che la crisi c’è. La stiamo avvertendo, ma, abbiamo deciso di affrontare un percorso, tutti insieme, per cercare di venirne fuori».
I lavoratori, dicono i vertici della Metalplastic, non solo sono stati disponibili, ma hanno contribuito, con il loro comportamento, a mettere a fuoco anche alcune situazioni da correggere. Ne è consapevole il nuovo amministratore delegato della Metalplaastic, Antonio Trifici. «Siamo arrivati alla redazione di questo piano – spiega dopo alcuni mesi di studio delle potenzialità dell’azienda di Pontedera. Abbiamo capito che lo sviluppo era possibile, prima di tutto per le professionalità che vanta l’azienda e poi per il fatto che qui, sia lo stampaggio che la verniciatura, si sviluppano in maniera integrata. Non accade ovunque».
Così è stato deciso di portare nello stabilimento di Pontedera più macchinari. E quindi di incrementare il volume di lavoro. «Ma abbiamo deciso anche di eliminare alcune situazioni che non risultavano redditizie: ad esempio alcuni tempi morti nella produzione, esternalizzando alcune fasi che, altrimenti farebbero perdere reddito. Sia chiaro: le esternalizzazioni le faremo tutte sul territorio, rivolgendoci ad aziende della zona, addirittura contigue al nostro stesso stabilimento».
Sul fronte sindacale, hanno discusso e firmato l’accordo per il rilancio Stefano Del Punta, per la Filcem Cgil, Enrico Barabotti per la Uilcem-Uil, Fabrizio Roberti, della Femca Cisl e Giuseppe Ghilarducci della Ugl chimici. «Questo accordo – sottolinea Del Punta – arriva dopo un periodo di incertezza sul futuro dell’azienda, sulla stessa guida dell’azienda. Ora, si apre un nuovo percorso. Parliamo di investimenti. Di prodotti che, dopo essere stati portati altrove, tornano a essere realizzati nuovamente nell’azienda pontederese. Vigileremo affinché gli accordi siglati siano mantenuti».
Secondo i piani dell’azienda, questo percorso dovrebbe traghettare, alla fine del 2012, la Metalplastic fuori dalla crisi. Le previsioni sugli aumenti dei volumi di produzione, a Pontedera, parlano del venti per cento sugli stampaggi e del 25 per cento, invece, per quel che riguarda la verniciatura

I NUMERI DELL’ACCORDO

Attuali dipendenti: 116

Sei stanno lasciando l’azienda, dieci saranno individuati nel corso del prossimo anno, lasceranno in maniera volontaria e incentivata il lavoro.
Incremento della produzione:
20% stampaggio
25% verniciatura

Organico a regime:
100 dipendenti

Chiesta la proroga della cassa integrazione in deroga

Da gennaio scatterà la cassa integrazione straordinaria
Emilio Chiorazzo

«Ora questi impegni siano rispettati: noi vigileremo»

PONTEDERA. Contro la crisi è sceso in campo in prima persona. Ha incontrato i dipendenti delle aziende in difficoltà, ha organizzato incontri istituzionali con gli imprenditori, ha portato gli organismi regionali (l’assessore allo sviluppo economico e, soprattutto, il presidente Enrico Rossi), sul territorio, a toccare con mano le difficoltà che il manufatturiero sta incontrando in Valdera.

Il sindaco Simone Millozzi annuncia con soddisfazione questo accordo che dovrebbe traghettare la Metalplastic fuori dalla crisi. Ma avverte, senza mezzi termini: «Saremo vigili. L’auspicio è che gli impegni presi siano rispettati. Il rilancio di un’azienda sul territorio non può che fare piacere. SI intravede, in quest’accordo, tra Metalplastic e organizzazioni sindacali, un percorso che dovrebbe portare alla fine dl 2012 alla fase di rilancio. Che, tradotto in termini più semplici, significa la salvaguardia di circa cento posti di lavoro. Questo è quello che come istituzione locale abbiamo sempre chiesto agli imprenditori, quando li abbiamo incontrati: salvaguardare l’occupazione. E adesso, il percorso che è stato disegnato insieme, da dirigenti e dipendenti, dovrebbe far superare questo periodo difficile che una città come la nostra, con un tessuto economico tutto basato sul manifatturiero, avverte in maniera particolare».
Millozzi ha seguito ogni la trattativa che ha portato al rilancio. Tanto che ha voluto ospitare a Palazzo Stefanelli il vertice aziendale e quello dei sindacalisti, per illustrare il piano. (ech)

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Accordo fatto, la Metalplastic può pensare al rilancio

RICORSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN ATTESA CHE LA PRODUZIONE TORNI A RITMI ELEVATI

di CARLO BARONI

– PONTEDERA

METALPLASTIC riparte. Proiettata al rilancio. Nuovi vertici, l’impegno del Gruppo Prima, un accordo sindacale fresco di firma. E la soddisfazione del sindaco di Pontedera Simone Millozzi che dice: «Con tante vertenze in atto e la crisi che continua a mordere pesantemente, è davvero significativo che oggi si parli di rilancio di Metalplastic, azienda rilevante, con 116 addetti, che punta a consolidarsi e crescere sia nei confronti del Gruppo Piaggio che delle altre aziende legate al territorio».
Metalplastic è un’azienda dell’indotto Piaggio che si occupa di stampaggio e verniciatura di componenti per moto, ma nel prossimo futuro potrebbe iniziare a guardare anche verso altri settori, che da due anni è alle prese con una congiuntura che l’ha esposta a grossi rischi. Crisi comunque non finita. Anzi.
«Abbiamo richiesto la cassa integrazione in deroga precisa Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima – e a gennaio chiederemo la cassa integrazione straordinaria.

Inoltre favoriremo l’esodo volontario di circa 10 unità. L’ideale, infatti, visto che per sei dipendenti è già stabilito che usciranno con il 31 dicembre, è nel 2012 raggiungere quota 100. Questo passo, unitamente all’incremento della capacità produttiva, dovrebbe portarci entro la fine del prossimo anno fuori dalla cassa integrazione per crisi, lasciando gli ammortizzatori sociali solo per i periodi di bassa produttività fisiologica». Il nuovo amministratore delegato Antonio Trifici ha rilevato che «Metalplastic è un azienda di buon livello, dotata di professionalità e con buone potenzialità – ha detto il piano industriale biennale è frutto di un coinvolgimento totale dei dipendenti. Tutti insieme abbiamo concordato che si può rilanciare Metalplastic». Soddisfazione dai sindacati con Stefano Del Punta (Cgil) che dice: «Si tratta di un buon accordo, favorito anche dai nuovi vertici che si sono impegnati a riportare a Pontedera lavorazioni che non c’erano più».

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Cambio al vertice dei vigili urbani  

Il comando passa a Stefanelli


di PAOLA ZERBONI

PONTEDERA

UNA CERIMONIA solenne, come quelle che a Pontedera si vedono solo per le parate militari, e il picchetto d’onore della polizia municipale schierata nel piazzale antistante la nuova sede dei vigili urbani, in via Fratelli Bandiera. Ma il passaggio del testimone tra il comandante Giuseppe Mannucci, che va in pensione dopo quasi 40 anni di servizio (è stato assunto nel 1972 ed è comandante della polizia municipale di Pontedera dal 2003) e il suo successore, Michele Stefanelli, già alla guida della polizia locale Alta Valdera, è stato soprattutto un saluto sul filo della commozione. L’abbraccio della città (e delle sue istituzioni) a chi, in questi anni, ha saputo «coniugare – così il sindaco Simone Millozzi – il rigore necessario agli operatori dell’ordine e della sicurezza pubblica a grandi doti umane e di dialogo, mai derogando alle necessità del rispetto della legalità». «t diventata proverbiale – ha sottolineato il sindaco – la sua capacità di rivolgersi a ogni tipo di cittadino, cercando un modo civile e rispettoso delle leggi, per far fronte ai problemi che si presentavano quotidianamente». «Questo lavoro mi mancherà – ha detto il comandante uscente, e mi mancheranno i miei collaboratori. Un corpo preparato professionalmente che ha saputo dare il meglio di sé. Questo lascio in eredità al mio successore, una squadra affiatata che sa svolgere i propri compiti in modo coordinato con le altre forze dell’ordine, cui vanno i miei ringraziamenti e la mia stima. Ringrazio i pontederesi, che mi hanno sopportato e la mia famiglia che mi ha permesso, in tutti questi anni, di lavorare con serenità».
LAVORO di squadra è la parola d’ordine anche per il neo-arrivato dottor (è laureato in Giurisprudenza) Michele Stefanelli, per il quale l’operare in team non è certo una novità visto che, dopo aver iniziato come comandante della polizia municipale di Peccioli, successivamente ha diretto il primo corpo di polizia locale associato tra i sei comuni dell’Alta Valdera, cioè il nucleo fondante dell’Unione Valdera. Un ruolo, quest’ultimo che, sempre rimanendo in tema, passa oggi alla prima comandante donna, il capitano Daiana Marconcini di Palaia. Stefanelli ha iniziato il suo discorso citando il motto dei «ghisa», i vigili urbani milanesi «a noi è affidata la città». «Significa – ha detto Stefanelli – farsi carico dei problemi grandi e piccoli di una città. Chi comanda non lo fa per desiderio di primeggiare, ma per spirito di servizio. Ringrazio il comandante Mannucci per la disponibilità dimostratami in questi giorni di avvicendamento e credo che la sua collaborazione continuerà pur se con altre forme e in altri ruoli, con questo comando. Spero di acquisire il senso di appartenza e l’amore del comandante Mannucci nei confronti di Pontedera e dei pontederesi». E da pontederesi non possiamo che augurargli il nostro più caloroso «in bocca al lupo»

Sulla visita all’autodromo di Adria

mercoledì, giugno 8th, 2011

Riproduaciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 8/6/2011

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
  «Niente rumore a 150 metri dalla pista»  

La ricognizione all’autodromo “gemello” di Adria ha dato il primo responso
di MARIO MANNUCCI

L’AUTODROMO progettato nella campagna fra Gello e Pardossi può piacere o non piacere, ma la visita a quello di Adria, in attività da 8 anni, ha dato una risposta al problema del rumore. E’ positiva perché a 150 metri di distanza dalla pista il rumore non si sente. E men che mai si sente sul lato opposto, a distanza di circa 500 metri. Lo hanno “detto” i 64 orecchi dei 32 “gitanti” – fra cui chi scrive – approdati in pullman all’autodromo di Adria, presentato come il gemello di quello progettato per Pontedera-Pardossi, mentre la testimonianza elettronica (necessaria solo nel caso che quasi tutti i gitanti, dal sindaco Millozzi in giù, soffrissero di problemi all’udito) ha poi fissato il rumore in 60-70 decibel. Quota normale.

IN PISTA, in quel momento mentre non pioveva – si alternavano in prove private una decina di centauri – il massimo previsto è 26 – E sulla tribuna il rumore dei loro motori si faceva ovviamente sentire, pur essendo sopportabile. Ma proprio la tribuna realizzata sul rettilineo (il punto di maggiore velocità delle moto) e sulla quale la comitiva pontederese si è piazzata come prima tappa del tour conoscitivo, è uno delle principali barriere anti rumore. E’ infatti di terra ricoperta da un tessuto speciale. Un sistema, è stato spiegato, capace di più altri di assorbire il rumore. Tanto più che sopra la tribuna c’è una barriera di alberi. Piazzati, con altri parapetti, lungo tutto il circuito.

LA ZONA è quella del Polesine. Adria, antica città (ora di 20 mila abitanti) costruita 6 secoli prima di Cristo sulle rive del Mincio (poi deviato) e nel cuore del grande delta del Po, dista dall’autodromo più di 10 chilometri. Ci sono però insediamenti agricoli, industriali, ristoranti, più vicini all’autodromo (che esiste da 8 anni) fino ad alcune case proprio a ridosso della pista. Le hanno comprate e vi risiedono i proprietari e i gestori dell’impianto. «Ormai i rumori non li sentiamo più, come chi abita vicino a una ferrovia, che fa più rumore», dicono.
L’impianto di Adria ha due grandi strutture di supporto alla pista lunga 2,7 km, mentre quella prevista a Pontedera-Pardossi è di 3,6 – dove vengono organizzati anche eventi mondani. Dai matrimoni alle feste al congresso della Confindustria dove venne eletta la presidente Marcegaglia. E è stato detto e ripetuto che l’intera economia della zona ne ha tratto gran giovamento, mentre gli addetti diretti all’autodromo vanno da 40 in giorni di bassa utenza a oltre 200 in giorni clou.

LE GIORNATE di gara sono pochissime. E a Pontedera ne sono previste solo 4 all’anno. Anche ad Adria ci furono polemiche, politiche e popolari, quando l’impianto venne progettato e realizzato. Ma ora, assicurano i gestori dell’impianto, è tutto tranquillo, mentre l’intera zona, assicurano, si è risvegliata da decenni di letargo.

 

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  La pista? Un toccasana per l’economia  

In viaggio ad Adria per verificare l’impatto dell’impianto sportivo gemello a quello previsto a Pardossi

«I giovani che se n’erano andati sono tornati e hanno trovato un’occupazione»

ADRIA (Ro). Era diventato un paese per vecchi. Ora, Adria, non lo è più. E, dicono gli abitanti del posto, che gran parte del merito è della pista, quell’autodromo il cui progetto “gemello” dovrebbe sorgere a Pontedera, all’interno della Tenuta Isabella. È questo il motivo per il quale l’altro giorno una delegazione è partita da Pontedera: andare a toccare con mano un impianto già funzionante, per verificarne l’impatto visivo, quello urbanistico e, soprattutto, quello ambientale, con il rumore in primo piano. Erano una quarantina le persone che, guidate dal sindaco Simone Millozzi e dall’assessore allo sport Matteo Franconi, hanno affrontato il viaggio. Un po’ timorosi per il maltempo che, pur avendo funestato gran parte della giornata, ha permesso lo stesso un’ispezione con tanto di misurazioni dei decibel. «E’ stato importante spiega il sindaco Millozzi aver fatto il giro esterno dell’impianto e poi quello alla struttura interna. Tanti dubbi, se c’erano, ma non da parte mia, sono stati fugati». A fare da cicerone alla comitiva (alla quale s’erano aggiunti abitanti di Pardossi, la frazione che più di altre teme l’impatto dell’impianto, membri del Comitato che non vuole la realizzazione del progetto, semplici cittadini, membri della consulta di quartiere e l’assessore calcinaiolo Francesco Sangiovanni) è stato uno dei progettisti dell’impianto, Jarno Zaffelli. Suo il disegno della pista di Adria, suo quello di Pontedera e di tanti altri. «Abbiamo visto la pista in un giorno di intensa attività – prosegue Millozzi – c’erano una ventina di motori che provavano, ne erano previsti 30 in tutto il giorno. Abbiamo misurato il rumore: nel punto di massima espressione, sul rettilineo dell’arrivo, era a 76 decibel, a centocinquanta metri era sceso a 65 decibel. tanto per intenderci è il livello di rumorosità di una strada mediamente trafficata. A quattrocento metri non si avvertiva niente. Si sentiva il passaggio delle auto della vicina strada e quello del treno poco distante. Se l’impianto di Pontedera sarà simile, con le arginature, con gli alberi, le curvature adeguate, non ci sono dubbi, l’impatto acustico sarà accettabile, quasi inesistente. I cittadini che sono venuti con noi lo hanno verificato di persona e hanno ricavato impressioni positive».

La pista si trova tra una zona industriale e alcune abitazioni (la più vicina, dicono i partecipanti al viaggio ad Adria, è a meno di un chilometro). A ridosso, però, c’è la casa del direttore dell’impianto. «Ci vive con la famiglia e due figli – specifica il sindaco – Dovrebbe essere il segno che il rumore è accettabile».

La cosa che più ha impressionato è che la pista ha rivitalizzato la città. C’erano solo vecchi, i giovani se n’erano andati. Aperto l’impianto, è stato un fiorire di attività economiche: case-vacanza, alberghetti, pizzerie, bar e ristoranti. Per non parlare dei 50 addetti che ha occupato l’impianto. «Pontedera non vive la stessa situazione – prosegue Millozzi – ma le ricadute sul piano economiche sono importanti. Da considerare».

Emilio Chiorazzo

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  Faceva più rumore una fabbrica vicina  

La delegazione di Pontedera è partita armata di misuratori dei decibel

PARDOSSI. Divisi. C’è chi si è lasciato affascinare dall’impianto visitato ad Adria, chi, partico con dei giudizi negativi, li ha mantenuti anche dopo il viaggio.
La delegazione di abitanti di Pardossi ha visitato l’impianto motoristico: hanno toccato con mano la situazione che potrebbe verificarsi in città. Hanno potuto, soprattutto… sentire.
Sul pullman anche alcuni consiglieri di minoranza.
A sentire le impressioni estemporanee durante il viaggio di ritorno, sembrerebbe che gli ingegneri di Adria abbiano fatto davvero un lavoro egregio. «Il rumore è tenuto sotto controllo in maniera straordinaria» commenta a caldo Luigi Cecchini che presiede la consulta di frazione. Parole confermate dalle impressioni della consigliera del Pdl Federica Barabotti. «C’erano in tutto 16 moto che giravano sulla pista. A 1600 metri il rumore era quasi impercettibile. E a 500 metri più in là è sparito del tutto». I cittadini sono stati accompagnati in un giro di perlustrazione non solo della sonorità, ma anche dell’economia del posto. «L’autodromo è stato un toccasana per l’economia locale», continua la Barabotti. «Prima la zona stava morendo: i negozi chiudevano e l’imprenditoria stagnava. Ma adesso ci sono alberghi e ristoranti tutt’intorno». I membri del comitato hanno sviluppato invece una visione più critica. «Il giro economie creato lassù, sicuramente più che proficuo, va inquadrato in una viabilità più sviluppata. Capace di decongestionare eventi anche da 5000 persone», entra nel merito Samuele Orsini. Per quanto riguarda la sonorità, Orsini è categorico: «Non sarà un impianto a impatto zero. Anche se le normative saranno certamente rispettate, bisogna mettere in conto le differenze fra i due progetti. E quindi contestualizzare: lassù i centri abitati più vicini sono a 7 km, la pista è in una conca naturale e intorno sono stati edificati terrapieni. Qua, di terrapieni ce ne saranno pochi, e tutto sarà affidato ai pannelli fonoassorbenti. Inoltre a Pardossi correranno normalmente 35 moto». Alfredo Medici, tra gli investitori del progetto di Pardossi, tranquillizza: «A 180 metri dal circuito, l’ingegner Zaffelli ha misurato i decibel col fonografo: ce n’erano 70. Faceva più rumore la fabbrica alle nostre spalle».

Jacopo Paganelli

Ampliamento del servizio Bike sharing e sugli incentivi per l’acquisto dei veicoli verdi

martedì, giugno 7th, 2011

Riproduciamo l’articolo del giornale Il Tirreno Pontedera del 4 Giugno 2011

sabato
4 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
  Altre due postazioni di bici a nolo  

Un piano per ridurre l’inquinamento atmosferico: dalla Regione i soldi per incentivare l’acquisto di veicoli verdi

Altre due postazioni di bici a nolo. Saranno messe ai Villaggi e alla Fornace Braccini: sono gratis per 2 ore

PONTEDERA. Avremo altri due posteggi per le bici che il Comune dà a noleggio gratuito (per le prime due ore), dislocati in città: saranno piazzati uno ai Villaggi, l’altro nella zona della fornace Braccini. Così le postazioni diventeranno sette in tutto. Il Comune ha presentato il Piano d’azione comunale – conosciuto come Pac – proprio per ottenere finanziamenti dalla Regione.

Si tratta di un piano col quale l’amministrazione comunale disegna i progetti, per l’anno in corso, mirati a ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e a prevenire fenomeni di inquinamento atmosferico: meno auto di vecchia generazione in giro per la città, più biciclette, più mezzi a motore che inquinano meno. Questo il piano, già attivo da anni, per il quale il Comune chiede soldi alla Regione.

Bike sharing. E’ partito a settembre del 2010. Con cinque postazioni: in piazza Cavour, alla stazione ferroviaria, al Cineplex, all’ospedale Lotti e al parcheggio dei cimiteri. Quaranta biciclette che, con una tessera magnetica, rilasciata dal Comune (attraverso la Siat 2p) si noleggiano, senza spendere niente per le prime 2 ore. Adesso arriveranno altre due postazioni, 16 biciclette. Ma, soprattutto, saranno altre due le zone della città collegate e raggiungibili a colpi di pedale.

Il successo di questa operazione è data dai numeri: trecento le tessere distribuite, oltre 3.400 i “prelievi” di biciclette, effettuate in poco più di otto mesi. La postazione più “utilizzata”, manco a dirlo, è quella della stazione ferroviaria: ogni colonnina, delle otto presenti, ha fatto registrare più di 260 prelievi

I veicoli.”verdi”. Una quota, assai sostanziosa di incentivi, è indirizzata a chi decide di acquistare veicoli non inquinanti: dalle biciclette elettriche alle auto a metano o a Gpl.

Nel corso dell’ultimo anno, i soldi sono stati utilizzati quasi tutti per l’acquisto di biciclette elettriche, perché per le altre categorie di veicoli erano disponibili gli incentivi statali che non sono cumulabili – da regolamento – con quelli regionali.

La misurazione dell’aria. La centralina di Pontedera, in via della Misericordia, è classificata come urbana da traffico. Non è stata inserita nella rete regionale e quindi le caratteristiche dell’aria nel territorio del comune di Pontedera non saranno più definite da misure in situ ma estrapolate da quelle rilevate nelle centraline dell’area (cioè le centraline di Navacchio, Cascina e Pontedera, collocate lungo l’asse della Tosco Romagnola). La centralina di Pontedera continua ad essere attiva: la Provincia di Pisa ha concordato con l’amministrazione comunale, le nuove modalità di funzionamento. Intanto, dal rapporto dell’Arpat del 2010, risulta una tendenza al miglioramento della qualità dell’aria in città, rispetto agli anni precedenti.
Altre misure. Nel piano varato dal Comune, oltre a due nuove postazioni di bici a noleggio, ci sono previste, tra le priorità, anche interventi di miglioramento del rendimento energetico degli edifici pubblici: sostituzione delle caldaie, coibentazione, controllo delle dispersioni.

E. Ch.

 

 

Pontedera continua a crescere: il bilancio di fine anno

lunedì, gennaio 17th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di venerdì 31 dicembre 2010

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
2

«Pontedera continua a crescere E siamo pronti per il dopo crisi»


Lavoro, servizi sociali e cantieri: bilancio di fine anno del sindaco Millozzi

di MARIO MANNUCCI

PONTEDERA

IL BILANCIO anagrafico del 2010 si chiude con un + 136 (salvo qualche piccola variazione delle ultime 48 ore) che porta i cittadini pontederesi al numero di 28.334 abitanti. Ancora distante da quella quota 30mila che soprattutto una decina d’anni fa diventò un obiettivo fortemente dichiarato quanto mancato. Tuttavia non è trascurabile il dato della crescita, modesta quanto costante, degli ultimi anni per una città che pur piccola risente di tutti gli effetti della medie e grandi città. I cui abitanti spesso diminuiscono, come era successo anche qui fino qualche anno addietro, per i motivi che tutti conoscono. A cominciare dal costo superiore delle case rispetto all’hinterland. Ma qualcuno, e non solo gli immigrati, comincia a rendersi conto che i disagi di stare in città sono forse minori di quelli che comporta il pendolarismo. Per cui si ricomincia a guardare a Pontedera con interesse.

«STIAMO cercando di incentivare la vivibilità della città – dice il sindaco Simone Millozzi nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa, nel quale manda anche un augurio a tutti i cittadini – mettendo a disposizione nuove aree e possibilità abitative ma stando attenti a che non affoghino la città e i quartieri. La scelta di non far costruire anche nella prossima futura area che si libererà con la dismissione dell’istituto professionale sia una delle più importanti della mia amministrazione nel 2010. Lì accanto, come è noto, sono in arrivo le lottizzazioni ex Automar e Crastan, ed è stata una scelta difficile ma coraggiosa cercar di trasferire fuori dal centro, vedremo dove, la potenzialità costruttiva dell’ex istituto scolastico. Con la speranza che questa operazione attiri imprese». Ma c’è nei piani di Pontedera la vendita di edifici e strutture comunali, arma che molte amministrazioni stanno seguendo per rimpinguare le casse? «Grandi cose non sono possibili. Vendere Palazzo Stefanelli o Palazzo Pretorio comporterebbe problemi forse insormontabili. Pensiamo però di vendere l’edificio della comunità teraupetica, dietro il piazzale della Fiera, non appena sarà realizzata quella nuova».

«La preoccupazione più grande con cui affrontiamo il nuovo anno? – risponde Millozzi – è legata all’occupazione, che per una realtà come la nostra vuol dire soprattutto Piaggio. Non possiamo risolvere noi un problema mondiale, però ci sentiamo la coscienza a posto perché ci siamo attrezzati per offrire alle industrie molte aree, servizi e supporti di studio e tecnologia. Arrivando a poter offrire un quadro di eccellenza regionale che tutti ci riconoscono. E se ora abbiamo poche richieste per altri insediamenti, la colpa non è certo del comune ma del quadro generale. Per capirsi, se Ikea volesse venire a Pontedera, troverebbe pronta accoglienza. In tutti i sensi… Ci sentiamo pronti per la ripresa, che prima o poi dovrà venire».

CAPITOLO (inevitabile) tagli, per Millozzi «scellerati». «Ci mancano più o meno 4 milioni – dice – ed è duro dover ripartire i sacrifici. Tanto più che sono cresciute e crescono le povertà e di conseguenza le richieste di aiuti sociali. Per l’affitto, per arrivare in fondo al mese, per assistere i malati. Abbiamo, è vero, un ospedale di eccellenza e buoni servizi sanitari, però dovremo eliminare qualcosa nei trasporti, a esempio le corse la domenica, e chiedere qualche contributo in più nei settore dello sport e della cultura. Bisognerà far pagare qualcosina di più per l’uso degli impianti sportivi. Lo so che non è mai bello chiedere queste cose, ma anche il nostro assessore allo sport, Matteo Franconi, si rende conto che è meglio questo sacrificio che togliere un aiuto a chi ne ha molto bisogno».

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Avremo 48 nuove case popolari


Ma i tagli alle entrate faranno lievitare le taríffeper sport e cultura

PONTEDERA. Se vogliamo vederlo attraverso la lente dell’ottimismo, il 2011 porterà 48 nuove case popolari. E, forse, non ci saranno aumenti per le tariffe che riguardano i servizi alla prima infanzia. Forse. Perché Simone Millozzi, sindaco da quasi 2 anni, non si nasconde: chiudere il bilancio non è impresa facile. Mancano oltre 4 milioni di euro e dovrà usare le forbici. Ma non sarà solo l’anno dei tagli. I temi che ruotano intorno alla città sono tanti: al centro, la questione dei rifiuti. Ma anche la trasformazione di una parte di città, il sociale. «Al primo posto – dice il sindaco – metto il lavoro. L’occupazione. La città è legata all’industria e il 2010 ha avuto effetti pesanti su alcune realtà. Anche in settori come commercio e servizi. Nonostante il territorio abbia messo in campo politiche per avere, ad esempio, zone industriali adeguate, una rete viaria che rende competitiva l’area. E sia dotata di strutture per ricerca e innovazione».

Sono queste le condizioni che dovrebbero aiutare a uscire dalla crisi?
«Ma non bastano da sole: dipende anche dalla volontà imprenditoriale, dal rapporto con la Piaggio. L’azienda ha preso degli impegni».

I problemi maggiori riguardano l’indotto e il loro legame con Piaggio.
«Ci sono aziende legate ai picchi produttivi della Piaggio. Stiamo parlando di un tessuto produttivo con oltre 6mila addetti: se nel 2011 non si dà una impostazione diversa al settore, ci saranno ricadute negative. L’auspicio è che il territorio possa riprendersi: è attrezzato per questa sfida. Siamo all’avanguardia grazie alla presenza di alcune eccellenze e di strutture di ricerca».

Ci sono decisioni che, invece, riguardano il lavoro della sua giunta.
«Sì, ma partono da una manovra scellerata del governo. Si dà addosso ai Comuni e non ci permettono di dare le risposte alla gente che si rivolge a noi, per primi, come istituzione più vicina. Abbiamo dato sostegno alle fasce più deboli, in diversi modi: aiuti per pagare l’affitto, sostegno agli indigenti, case popolari».

Significa che non darete più questi sostegni?
«I tagli del governo sono notevoli. Dei 4 milioni di euro che mancano per pareggiare il bilancio, oltre 1,3 milioni riguardano la spesa sociale. Tuttavia, faremo 48 alloggi di edilizia popolare: 24 destinati a canone agevolato, 24 utilizzati come case popolari, assegnati col bando. Nasceranno nel quartiere Oltrera, dietro quella che tutti conoscono come la Vela».

Come recupererete i soldi che mancano dal bilancio? Sono previsti aumenti?
«Per il sociale, abbiamo già avviato una serie di incontri, con la gente, per definire insieme un percorso di tagli, di riduzione dei servizi. Quelli che of friamo, in città, sono ritenuti di qualità: studi e sondaggi, ad esempio, dicono che l’ospedale Lotti è uno dei migliori della regione; per la Società della Salute abbiamo avuto di recente la certificazione, raggiunto livelli elevati. E adesso questi tagli rischiano di farci tornare indietro».

Non solo il governo taglia. Dalla Regione arriveranno meno soldi e si parla di una riduzione del trasporto pubblico locale.
«Ci sono state delle novità positive negli ultimi giorni. E, adesso, il taglio che dovremo affrontare sarà del 15%. Sarà ridotto il trasporto pubblico della domenica pomeriggio. Ma sappiamo che non basta, dovremo mettere le mani anche sul trasporto urbano, quello locale».

Quindi dobbiamo aspettarci nuovi aumenti delle tariffe?
«Non lo escludo. Ma con alcuni punti fermi: ad esempio, vorrei evitare di toccare tutte le tariffe che riguardano i servizi destinati alla prima infanzia come le rette, il trasporto, la mensa».

E dove metterete le mani?
«Su cultura e sport. Ad esempio per l’uso degli impianti sportivi. Chiederò sacrifici agli assessori della mia giunta che si occupano di queste deleghe».

E inevitabile? Ci sono Comuni che, per far fronte a questo, hanno deciso di mettere in vendita i loro beni immobili.
«Una struttura che potremmo mettere in vendita è l’attuale comunità a La Bianca. A breve quel centro ospitato a La Bianca passerà nella nuova sede a Pardossi: e l’immobile, che è un ex casolare agricolo davanti al piazzale del mercato, potrebbe essere appetibile per il mercato immobiliare».

L’assetto urbanistico è un altro tema di cui si discute, da tempo.
«E che sto portando avanti con decisioni che, in qualche modo, sono in discontinuità con previsioni e progetti del passato».

Ad esempio?
«La questione dell’Ipsia è una delle scelte che mi rende felice: il progetto originario era urbanisticamente troppo pesante per il centro della città. Anche in vista di altre due lottizzazioni private, poco distanti, sulle quali stiamo ragionando, con le stesse motivazioni. Di questa scelta sono orgoglioso, la sento mia».

Tra i temi caldi c’è quello del dissociatore molecolare che la Ecofor vuol realizzare.
«Quel tipo di impianto è descritto nel programma elettorale per il quale sono stato scelto dai cittadini come sindaco. Lo stesso programma che hanno sottoscritto alcuni esponenti politici che, oggi, invece, ostacolano quel progetto. Ma su questo tema, l’ho detto fin dal primo giorno, voglio un confronto sereno con la città. Questo è il motivo per il quale ho chiesto di interrompere l’iter che avrebbe portato la Provincia a dare l’autorizzazione».

Così è partito il percorso partecipativo: chi deciderà, alla fine?
«Il confronto dev’essere fatto senza pregiudizi. Se ci andiamo prevenuti, è come se avessimo perso già la battaglia. Il percorso avviato serve a dialogare, confrontarci e poi trovare una sintesi. Alla fine mi prenderò io le responsabilità delle decisioni».

Il dialogo per arrivare alle scelte è un percorso fatto anche per altre questioni?
«Mi ritengo un interlocutore attento. Ascolto, discuto, mi confronto. Voglio evitare che le decisioni siano calate dall’alto. Alla fine prendo le decisioni che sono maturate nel territorio, tenendo sempre come riferimento il programma elettorale che ho presentato ai cittadini. Lo abbiamo fatto, nei mesi scorsi, per il nuovo piano della sosta; lo stiamo facendo per alcuni aspetti urbanistici».

Non vede una disaffezione per la politica in generale e per questo tipo di discussione?
«È un problema che vivo con preoccupazione, soprattutto durante gli incontri che programmiamo con la gente. La società che stiamo vivendo è diversa da quella del passato: c’era un reciproco sostegno che non c’è più. Oggi tutto è singolo, personale. Si perde di vista il concetto di comunità. La disaffezione si sente tanto tra i giovani. Sapete qual è il cruccio più grande? Quando incontro la gente, nei quartieri, nelle frazioni, non ci sono mai ragazzi».

Emilio Chiorazzo

I TEMI DEL 2011

Il lavoro: puntare sulla ricerca, l’innovazione tecnologica, la riconversione produttiva

II sociale: Mancheranno oltre un milione e 300 mila euro, ma non sarà ridotto il sostegno alle fasce deboli

Questione abitativa: Nasceranno 48 nuove case popolari: 24 assegnate con il bando, 24 a canone agevolato

Tariffe: Aumenti in vista peri servizi legati allo sport (affitto impianti sportivi) e alla cultura. Non saranno toccate le tariffe del servizi rivolti alla prima infanzia

Tagli: Il trasporto pubblico subirà tagli perle corse della domenica pomeriggio ?

Rifiuti: La discussione sul dissociatore molecolare andrà avanti fino a giugno: ma il confronto dovrà essere fatto senza pregiudizi

Le scelte urbanistiche: La città cresce: in un anno gli abitanti sono aumentati di 136 unità, raggiungendo 28.334.

Le deleghe in Giunta dopo le dimissioni di Francesco Nocchi

venerdì, settembre 24th, 2010

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA del 24 settembre 2010

venerdì
24 settembre 2010
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
«Lavoreremo di più ma resteremo una squadra forte»

IL SINDACO PRESENTA LA NUOVA GIUNTA CON UN ASSESSORE IN MENO

«Lavoreremo di plu’ ma resteremo una squadra forte»

– PONTEDERA

«LAVOREREMO DI PIU’, ma siamo una squadra forte e ce la faremo». Lo ha detto il sindaco Simone Millozzi, che si assegnato un altro settore di attività, il lavoro, oltre a quello di primo cittadino e responsabile dell’urbanistica, presentando, in un’atmosfera anche commossa, l’annunciato rimpasto di giunta. Resosi necessario dopo le dimissioni di Francesco Nocchi, passato alla guida del Pd pisano (non è ancora ufficiale, «ma non ci sono altri candidati», come stesso ha detto) e la sua scelta di rinunciare a un assessore, scesi dunque da 7 a 6. Rinuncia di un assessore, come abbiamo anticipato ieri, ma non a un assessorato perché Stefano Tognarelli prende il posto di Nocchi allo sviluppo economico e attività produttive mentre Liviana Canovai eredita da Tognarelli la cultura, che sommerà alla pubblica istruzione. In questo caso, fra l’altro, si torna alla tradizione, come hanno detto anche il sindaco e la stessa Canovai, citando anche l’assessore delle scorse legislature, Daniela Pampaloni, che, appunto, era alla guida di entrambi i settori.

RIUNITI intorno al sindaco, ieri nell’aula consiliare, c’erano tutti e tre i protagonisti del «rimpasto». Francesco Nocchi si è anche commosso – e non poco, tanto da doversi riparare nell’attigua stanza del sindaco. probabilmente per smaltire qualche lacrimetta… nel saluto e nel ringraziamento. Durante il quale ha elogiato i funzionari e gli addetti del suo assessorato, ma anche, e in particolar modo, il comandante della polizia municipale, Giuseppe Mannucci. Definito «persona insostituibile». Anche Stefano Tognarelli ha ringraziato i collaboratori del suo ormai ex assessorato alla cultura definendosi pronto e deciso per il nuovo incarico, mentre la professoressa Liviana Canovai, che conserva anche il suo incarico professionale alla guida dell’istituto comprensivo Pacinotti, ha ammesso di essere un po’ impressionata dal lavoro che lo aspetta «visto anche la grande vivacità culturale della città» – ma al tempo stesso decisa ad affrontarlo con entusiasmo.
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24 settembre 2010 Testata: TIRRENO PONTEDERA

Lavoro, la delega resta al sindaco

Distribuiti i compiti che aveva l’assessore dimissionario Nocchi

PONTEDERA. Si è dimesso. Francesco Nocchi non è più assessore del Comune di Pontedera. Ha lasciato, ufficialmente, ieri, con una lettera indirizzata all”`amico” sindaco. E ne darà comunicazione anche martedì pomeriggio, in quello che sarà il suo ultimo consiglio comunale. All’assemblea dei consiglieri sarà presentato anche il riordino della giunta: non un sostituto, ma la ridistribuizione delle deleghe.

«Voglio dare un segnale forte all’esterno – spiega Simone Millozzi, primo cittadino di Pontedera – in un momento in cui la politica ha proprio bisogno di queste cose: la scelta di non nominare un altro assessore, al posto di Francesco Nocchi, vuol essere un messaggio di compattezza della squadra che, insieme a me, amministra da poco più di un anno questa città: un gruppo giovane ma unito».

Le deleghe. «Ho chiesto più sacrificio e maggiore impegno – spiega Millozzi – al resto della giunta, per distribuire le deleghe che Francesco lascerà».

Comincia lui per primo, che terrà la delega al lavoro. «Anche questo – spiega il sindaco – è un segnale che voglio lanciare all’esterno. Ci avviamo verso un autunno difficile, per il mondo del lavoro e per la nostra città che ha una struttura industriale. Per questo mi impegno in prima persona sui temi del lavoro».

Per le altre deleghe, sono coinvolti Stefano Tognarelli e Liviana Canovai.

Tognarelli lascia la cultura (che va a Canovai) e tiene – oltre alle deleghe già in suo possesso (cura della qualità e decoro urbano, parchi e verde pubblico, piano energetico, città sostenibile e partecipata, decentramento) – la delega allo sviluppo economico e quella alle attività produttive.

Per quanto riguarda LIviana Canovai, nelle sue mani si riforma un binomio di competenze che era stato proprio della giunta precedente: pubblica istruzione (e comunque tutto quel che ruota intorno alla scuola) e cultura.

I ringraziamenti. C’era commozione nell’aria. Era commosso il sindaco, lo era, molto più visibilmente, Francesco Nocchi, che lascerà la giunta per andare a guidare il Pd provinciale. «Lascio – dice Nocchi – perché non ritenevo corretto rimanere ancora in giunta ed essere impegnato nel percorso che porterà al congresso del partito nel quale sono stato indicato come unico candidato alla segreteria provinciale. Una scelta fatta in accordo con il sindaco. Se sono stato candidato alla guida del Pd della provincia di Pisa, probabilmente lo devo anche all’esperienza che ho maturato in quest’hanno trascorso ad amministrare la città».

E poi i ringraziamenti d’obbligo: «Ai miei compagni di giunta – dice Nocchi – ai funzionari e ai dipendenti dei settori di cui mi occupavo che sono stati splendidi collaboratori, al comandante della polizia municipale, il cui sostegno è stato insostituibile».

I nuovi incarichi. Ringraziamenti e un po’ di apprensione, invece, per le nuove deleghe ricevute, da parte di Tognarelli e Canovai. «Prendo un settore, come quello del commercio e delle attività produttive – spiega Tognarelli – con una eredità pesante: il lavoro svolto da Francesco in quest’anno è stato importante».

Un’eredità, quella del passato, che crea un po’ d’apprensione anche a Liviana Canovai. «Dovuta al fatto spiega la diretta interessata che io divido il tempo da amministratrice, con quello del mio lavoro nella scuola. E per il fatto che, eredito i percorsi fatti, prima da Daniela Pampaloni e poi da Stefano Tognarelli. Credo che la cosa difficile, da perseguire, è poter coniugare in ogni aspetto, le mille sfaccettature del panorama culturale della città» (emilio chiorazzo).

Seconda navetta e il piano della sosta

giovedì, maggio 6th, 2010

Riproduciamo l’articolo di Emilio Chiorazzo pubblicato oggi sul quotidiano Il Tirreno
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Seconda navetta, c’è già il percorso
Due fermate in zona ospedale, una ai cimiteri: il centro è più vicino

IL PIANO DELLA SOSTA
A pagamento metà area Piaggio, crescono le strisce blu in piazza della Solidarietà

EMILIO CHIORAZZO


PONTEDERA. Lo potremmo definire in numeri, il nuovo piano della sosta che l’amministrazione comunale ha presentato, per la discussione, alle associazioni di categoria. E darebbe già un senso delle decisioni prese: per 170 posti auto la tariffa aumenterà da un euro a 1,30 e per 390 posti, invece, la tariffa oraria verrà dimezzata, da un euro a 50 centesimi.
Ma sarebbe riduttivo. Dietro c’è uno studio e una filosofia che il sindaco Simone Millozzi e l’assessore alle attività produttive Francesco Nocchi hanno spiegato ai rappresentanti dei commercianti.
Lo studio. In questi mesi sulla questione dei parcheggi l’amministrazione comunale ha lavorato a lungo. Partendo dalla trasformazione della Siat 2p in Srl, riducendo organismi e spese: i consigli di amministrazioni da 10 membri sono diventati uno solo con tre membri, 2 di parte pubblica, uno privato. Il risultato? Un utile di 195mila euro circa che non sarà diviso ma completamente investito. La Siat a breve avrà una sede nuova: lascerà via Marconcini e andrà nei locali di via Manzoni. Una sede dotata anche della tecnologia più avanzata. Una su tutte: i vigili e i controllori della sosta avranno strumenti che saranno collegati con la banca dati, in modo da evitare multe, a quegli automobilisti che hanno un abbonamento e non l’hanno esposto.
L’andamento della sosta. L’uso della sosta a pagamento è in crescita. I ricavi del 2009 sono di poco superiore a 1 milione e 850mila euro. L’anno precedente si erano fermati a 1 milione e 734mila euro. Anche in questo caso, un dato su tutti aiuta a capire la situazione. Riguarda il dicembre 2009: c’è stato un aumento dell’uso degli stalli a pagamento del 5,5% rispetto all’anno prima. «Siamo partiti dall’analisi di questa situazione – spiega il sindaco Millozzi – e dal fatto che, sul piano del traffico, alcune situazioni critiche, nel corso degli anni sono stati risolti. La circonvallazione che collega il ponte alla Navetta con gli ingressi della Fi-Pi-Li, non costringe i veicoli ad attraversare, com’accadeva prima, il centro città. Oggi abbiamo una maggiore capacità di sosta in città». Anche in questo caso, parlano i numeri: nelle aree più centrali, Piazzone e piazza Duomo, ogni posto auto viene utilizzato, in un giorno, per 7-8 ore. Mentre in altri luoghi, come l’ultimo piano del Fast park di piazza Berlinguer, l’uso di un posto auto, a fatica supera le 2 ore giornaliere. Questo avviene anche alla stazione. Prosegue il sindaco: «Ci ha spinti a confermare il sistema della sosta a pagamento, ma anche a riorganizzarlo, partendo dal fatto che, al momento, si paga dappertutto un euro».
Le soluzioni. «L’esperienza maturata in questi anni con il bus navetta gratuito – spiega Millozzi – ci è servita: dal Cineplex al centro, porta ogni giorno mille utenti. Gente che arriva dalla zona del Cuoio, dai Comuni del Valdarno. E che lascia l’auto in quello spiazzo, per raggiungere le aree coi servizi. All’amministrazione costa 160mila euro l’anno».
Da qui che è nata l’idea del secondo bus. «Partirà dal parcheggio dei cimiteri e raggiungerà il centro – sottolinea il sindaco – potrà essere utilizzato da chi arriva in città dall’alta Valdera. Il parcheggio è finito, a giorni sarà inaugurato. Il bus costerà all’amministrazione 190mila euro».
È già stato definito anche il tragitto che compirà nell’arco di 10-12 minuti: percorrerà viale Europa, farà sosta in via De Gasperi (e questa sarà una prima opportunità per chi vuole raggiungere il presidio ospedaliero), farà il sottopasso di via della Stazione Vecchia e farà sosta-capolinea, per il centro, in piazza Garibaldi. Poi proseguirà ancora, lungo il sottopasso, via IV novembre, via Roma (con fermata davanti all’ospedale Lotti) e ritorno al parcheggio dei cimiteri.
L’alternativa. Il piano della sosta è supportato anche da idee e progetti che permettono di non utilizzare l’auto. Le piste ciclabili che, presto, diventeranno una specie di ragnatela in ogni angolo della città (è in fase di realizzazione quella che da viale Italia arriva al Cineplex): opere per 250mila euro. E il sistema di bici a noleggio, sparsi in 5 stazioni (ai due parcheggi scambiatori, alla stazione, all’ospedale e davanti al Comune): un progetto da centomila euro.
I provvedimenti. Non solo la rimodulazione delle tariffe. L’ultimo piano del fast-park avrà sbarre e una cassa automatica per pagare, al termine della sosta, solo il tempo effettivo. Lo stesso avverrà anche in piazza della Solidarietà, dove i posti a pagamento sono stati aumentati: ce ne saranno una quarantina in più. Cambia la sosta anche nel parcheggio della zona del Dente Piaggio. Attualmente è metà libero e metà regolato con il disco orario. Quest’ultima metà verrà messa a pagamento. «Ci sono troppi servizi in quell’area – dice il sindaco – il museo, PontTech, l’agenzia delle entrate. E altri arriveranno nei prossimi mesi, come la biblioteca, l’Erasmus. Con la sosta a pagamento vorremmo attivare un po’ di circolazione. Al momento, non si trova mai posto in quell’area». Infine lo spiazzo sull’argine (usato abusivamente come parcheggio libero): sarà sistemato e, per buona parte adibito alla sosta. Non a pagamento.